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Cronaca

Ecco le celebrità USA che stanno con Donald

Ma quanti bei nomi VIP che, nonostante tutto, tifano per Donald Trump…

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    Quel tycoon di Trump ha raccolto 37 milioni di dollari per le primarie: questo è quello che sostengono i responsabili della sua campagna campagna elettorale. Dietro a questa somma ci sono alcune multinazionali, le stesse che hanno contribuito alla sua precedente elezione. Ma oltre ad organizzazioni economiche di grande impatto, l’ex Presidente annovera fra i suoi “fan” anche tanti personaggi vip, che si identificano – alcuni con nostra somma sorpresa – con la sua politica diplomaticamente sovranista. Vediamo chi sono.

    Gene Simmons, bassista dei mirabolanti Kiss, ha detto di lui: «È perfetto per la politica, è l’animale politico più vero che abbia mai visto».

    Kid Rock, altro musicista che ha sostenuto pubblicamente il Presidente Trump durante il processo di impeachment. Celebrando su Twitter la sua assoluzione al Senato. Ha anche condiviso una foto che lo ritrae insieme a Trump su un campo da golf e, in generale, ha manifestato la sua posizione di destra in politica.

    Roseanne Barr, attrice e stand-up comedian ha perso il lavoro in una sitcom nel 2018, dopo aver pubblicato un tweet con un linguaggio razzista. In seguito ha espresso il suo sostegno a Trump e ha dichiarato che lei e i sostenitori di Trump non sono per niente razzisti.

    Conor McGregor, il lottatore di arti marziali miste ha elogiato Trump su Twitter nel gennaio 2020, definendolo un “presidente fenomenale” e forse uno dei più grandi della storia degli USA.

    Scott Baio, che in Happy Days impersonava il personaggio di Spadino, è un sostenitore dichiarato dell’ex presidente. Ha votato Trump nel 2016 e ha tenuto un discorso in prima serata alla Convention nazionale repubblicana. Baio è anche apparso in un’intervista sul sito ufficiale della campagna Trump 2020.

    Colby Covington, il lottatore dell’UFC Colby Covington ha mostrato il suo sostegno al Presidente Trump sul suo feed Instagram, utilizzando l’hashtag #MAGA. Lo si vede spesso in fotografia mentre indossa i cappellini con la scritta “Make America Great Again”.

    Isaiah Washington, ex star della celebrata serie di telefilm Grey’s Anatomy ha annunciato alla fine del 2019 che non si identifica più come democratico, sostenendo invece Donald Trump. Nel luglio 2020 è apparso addirittura in un’intervista promozionale con Lara Trump.

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      Italia

      Stop ai voli brevi se c’è il treno veloce come alternativa. Una bella suggestione

      L’idea di sostituire i voli brevi con i treni ad alta velocità in Italia, sebbene interessante per ridurre le emissioni, appare applicabile solo a una piccola porzione di rotte, soprattutto a causa delle peculiarità geografiche del Paese e delle limitazioni della rete ferroviaria esistente.

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        L’idea di ridurre i voli brevi a favore dei treni ad alta velocità per diminuire le emissioni nocive è stata già adottata in Francia. Ed è in discussione anche in Italia. Uno studio dell’Itsm (Iccsai transport and sustainable mobility center) dell’Università di Bergamo ha evidenziato che l’applicazione di questa misura in Italia sarebbe limitata a poche rotte a causa di specifiche caratteristiche geografiche e infrastrutturali del Paese. Ma comunque male non fa. E’ una bella suggestione…

        Le 12 rotte sostituibili

        Lo studio ha individuato solo 12 rotte, il 2,8% di tutti i collegamenti nazionali, in cui il treno potrebbe essere una valida alternativa all’aereo, con un tempo di viaggio non superiore del 20% rispetto al volo. Le 12 rotte individuate finora.

        Roma Fiumicino – Milano Linate
        Roma Fiumicino – Milano Malpensa
        Milano Malpensa – Napoli
        Roma Fiumicino – Genova
        Bergamo – Napoli
        Roma Fiumicino – Napoli
        Milano Linate – Napoli
        Bologna – Roma Fiumicino
        Roma Fiumicino – Firenze
        Roma Fiumicino – Pisa
        Bergamo – Pescara
        Bergamo – Roma Fiumicino.

        L’impatto ambientale

        Nel 2019, su queste rotte sono stati operati circa 45.000 voli, responsabili dell’1,45% delle emissioni di CO2 del trasporto aereo nazionale. Tuttavia, la soppressione di tali voli potrebbe non portare a una riduzione significativa delle emissioni, poiché parte dei passeggeri potrebbe optare per l’uso di automobili, annullando il beneficio ecologico previsto.

        Le sfide geografiche

        L’Italia presenta delle sfide particolari, come la presenza di isole maggiori. Per le quali l’aereo rimane è l’unica alternativa efficace. Inoltre, l’orografia complessa e la presenza di zone sismiche o idrogeologiche rendono la costruzione di nuove linee ferroviarie difficoltosa e costosa. Più del 50% delle rotte aeree interne riguarda le isole, e quindi non può essere sostituito da treni ad alta velocità.

        Estensione della rete ferroviaria

        Sebbene l’estensione della rete ferroviaria possa sembrare una soluzione, questa risulta economicamente e ambientalmente sostenibile solo con un elevato volume di traffico. La realizzazione di nuove infrastrutture sarebbe vantaggiosa solo se la domanda riuscisse a coprire i costi, altrimenti l’intero progetto potrebbe diventare insostenibile.

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          Mondo

          Pete Hegseth, il generale del botox: “Vuole un esercito a sua immagine”. E mentre predica disciplina, si liscia le rughe

          Il 45enne ex volto di Fox News, noto per le sue crociate contro “soldati grassi e trascurati”, avrebbe ceduto al bisturi soft per rifinire la sua immagine. “È ossessionato dal corpo e dall’idea di forza”, racconta una fonte interna. Intanto il Dipartimento della Difesa attacca la stampa ma non smentisce.

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            L’unica guerra vinta, finora, sembra quella contro le rughe. Pete Hegseth, 45 anni, ex anchorman di Fox News e oggi capo del Pentagono nell’amministrazione Trump, è finito nel mirino del Daily Mail per un presunto trattamento estetico a base di botox. Le immagini pubblicate dal quotidiano britannico mostrano il segretario della Difesa prima e dopo un ciclo di iniezioni che, dicono i bene informati, risalirebbe a circa un mese fa.

            Niente conferme ufficiali dal Dipartimento della Difesa, che ha definito “spazzatura” l’articolo, ma le foto parlano chiaro: pelle più liscia, fronte immobile, linee d’espressione sparite. E così, mentre il mondo osservava le crisi in Ucraina e Medio Oriente, il guerriero dell’America si sarebbe concesso un blitz di vanità.

            Hegseth, veterano dell’Iraq e volto simbolo della destra trumpiana, aveva da poco invocato “standard fisici più duri” per le forze armate, criticando “i soldati grassi, i tatuaggi e la cultura del disimpegno”. Un approccio militare e morale che sembra cozzare con il suo nuovo volto di cera.

            Una fonte interna al Pentagono, citata dal Daily Mail, racconta un retroscena gustoso: “È tutta una questione di ego per Pete. È sempre stato pieno di sé, ma ultimamente il suo ego è alle stelle. È ossessionato dal suo corpo e ora vuole creare un esercito a sua immagine”.

            Hegseth non è nuovo alle polemiche. Ex opinionista tv e autore di bestseller patriottici, ha costruito la propria carriera sulla retorica dell’uomo forte, il patriota puro, l’americano che non cede al politically correct. Ora, però, l’eroe del fitness patriottico deve fronteggiare una nuova accusa: quella di essersi arreso alla più borghese delle debolezze, il bisturi.

            Per qualcuno, la trasformazione estetica è solo un dettaglio. Per altri, è la metafora perfetta del nuovo Pentagono: duro con gli altri, morbido con se stesso.

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              Storie vere

              Dal chiostro all’altare (nuziale): l’ex suora Lais Dognini sposa un ex prete. “Il nostro primo appuntamento? Messa, cena e cinema”

              Lais Dognini, ex suora carmelitana, e Jackson, ex seminarista, si sono conosciuti quando lei soffriva di depressione. “Mi scrisse che avrebbe pregato per me: da quel giorno non abbiamo più smesso di sentirci.” Oggi sono sposati e raccontano la loro storia sui social.

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                In Brasile, la loro storia ha fatto il giro dei social come una parabola d’amore e redenzione. Lei, Lais Dognini, era una giovane suora carmelitana; lui, Jackson, un seminarista in procinto di ricevere l’ordinazione. Oggi sono marito e moglie, e la loro unione ha conquistato migliaia di follower.

                Lais aveva trascorso due anni in convento, dedicata alla preghiera e alla vita comunitaria, ma un episodio di forte depressione l’aveva costretta a lasciare la vita religiosa. “Ero smarrita e non sapevo più come andare avanti,” ha raccontato. In quel periodo difficile ricevette un messaggio da Jackson: “Mi offrì la sua preghiera. Non ci conoscevamo, ma le sue parole mi fecero bene.”

                Quel messaggio fu l’inizio di qualcosa di inatteso. I due iniziarono a scriversi ogni giorno, scoprendo affinità profonde e un legame che cresceva con naturalezza. “Non ci cercavamo, ma ci siamo trovati,” dice Lais. Col tempo, anche Jackson decise di lasciare il seminario. “Avevo compreso che la mia vocazione era un’altra: vivere la fede in una famiglia, non dietro l’altare.”

                Dopo un periodo di fidanzamento, la coppia si è sposata. Il video delle nozze è diventato virale, rilanciato da testate e tabloid di mezzo mondo. Ma i due hanno voluto chiarire che la loro è una storia di fede prima ancora che di passione. “Il nostro primo appuntamento – ha raccontato Lais – è stato andare insieme a messa, poi a cena e infine al cinema. Amiamo essere cattolici e oggi serviamo Dio attraverso il matrimonio.”

                Oggi Lais è un’influencer molto seguita: parla di spiritualità, equilibrio e amore autentico. “Non abbiamo rinnegato la fede,” ha detto, “l’abbiamo solo riscoperta in una forma diversa.” Una storia che, tra ironie e applausi, ricorda che anche nei misteri dell’amore terreno può nascondersi una scintilla divina.

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