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Televisione

Il reboot di Harry Potter: anche una serie tv riesce a dividere come se fosse politica estera

La nuova serie televisiva di Harry Potter targata HBO è stato annunciata con un cast completamente rinnovato: Dominic McLaughlin sarà Harry, Arabella Stanton interpreterà Hermione e Alastair Stout vestirà i panni di Ron. Ma la magia si scontra con la realtà: l’annuncio ha scatenato un’ondata di odio social tale da costringere HBO a chiudere i commenti. Anche una serie tv fantasy diventa un aspro campo di battaglia.

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    Il mondo magico dei personaggi partoriti dalla fantasia di J.K. Rowling sta per riaprirsi, questa volta sotto forma di serie TV firmata HBO. Una produzione ambiziosa che punta a riportare in auge la saga più amata degli ultimi decenni, con una fedeltà mai vista prima ai libri della scrittrice inglese. Ma l’annuncio che avrebbe dovuto incantare i fan si è trasformato in una pioggia battente di polemiche.

    I piccoli attori al debutto nella serie

    I nuovi protagonisti sono giovanissimi: Dominic McLaughlin nel ruolo di Harry Potter, Arabella Stanton che impersonifica Hermione Granger e Alastair Stout nei panni di Ron Weasley. Tre volti nuovi per un racconto vecchio, ma sempre attuale.

    Una produzione colossale per un’eredità pesante

    La serie, scritta da Francesca Gardiner, sarà prodotta in collaborazione con Warner Bros. Television e Brontë Film and TV, con J.K. Rowling nel ruolo di produttore esecutivo. Ogni stagione coprirà un libro della saga, promettendo un approfondimento maggiore rispetto ai film originali. Il cast tecnico è di alto livello: alla regia Mark Mylod, supervisione casting di Lucy Bevan e Emily Brockmann. La sfida? Riuscire a ricreare la magia senza rimanere schiacciati dal peso dell’originale.

    Commenti chiusi per “proteggere i bambini”: il lato oscuro dei social

    Appena diffusa la notizia, HBO ha dovuto correre ai ripari: la sezione commenti su Instagram è stata disattivata per proteggere i giovani attori dalla valanga di odio online. Motivo? Scetticismo per la mancanza di esperienza del cast, nostalgia tossica verso i vecchi interpreti e l’immancabile guerra tra “puristi” e “progressisti” della fandom.

    Che amarezza…

    Una serie per ragazzi diventata campo di battaglia ideologico. Perché oggi, anche scegliere un attore è un atto divisivo. Viviamo tempi in cui nemmeno la magia di Hogwarts riesce a mettere tutti d’accordo. Una scelta di casting si trasforma in un bellicoso referendum culturale, nel quale un semplice reboot viene accolto come se fosse un attentato alla memoria collettiva. E così, mentre la serie si prepara a debuttare su HBO Max anche in Italia, il fandom è già spaccato in due. Come se non bastassero i Mangiamorte, ora ci sono anche i “commentatori seriali da tastiera”.

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      Televisione

      Carrie Bradshaw di Sex And The City è tornata, fra tacchi, amori e nuove sfide

      Sarah Jessica Parker riprende il ruolo iconico di Carrie Bradshaw nella terza stagione di “And Just Like That”, revival di “Sex and the City”. La nuova stagione, in onda su Sky dal 30 maggio 2025, esplora le vite di Carrie, Miranda e Charlotte mentre affrontano le sfide della maturità, tra relazioni, carriera e amicizie. In un’intervista a la Repubblica, Parker discute l’evoluzione del suo personaggio e le tematiche attuali affrontate nella serie.

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        La terza stagione di And Just Like That è composta da dodici episodi, trasmessi settimanalmente su Sky dal 30 maggio al 15 agosto 2025 . La serie continua a seguire le protagoniste mentre navigano le complessità della vita a New York, affrontando temi come l’invecchiamento, la carriera e le relazioni.

        Sarah Jessica Parker: “Carrie è cresciuta, ma la lotta per l’uguaglianza continua”

        In un’intervista a la Repubblica, Sarah Jessica Parker riflette sull’evoluzione di Carrie Bradshaw, sottolineando come il personaggio sia maturato, ma evidenziando che la lotta per l’uguaglianza di genere è ancora in corso. Parker afferma: “Siamo lontane dalla parità”, indicando che la serie continua a esplorare le sfide affrontate dalle donne nella società contemporanea.

        Temi attuali e inclusività nella nuova stagione

        La terza stagione di And Just Like That affronta tematiche attuali come l’inclusività, la diversità e l’empowerment femminile. La serie introduce nuovi personaggi e approfondisce le storie delle protagoniste, offrendo una rappresentazione più ampia e realistica della società odierna.

        Un cast rinnovato e nuove dinamiche

        Oltre a Sarah Jessica Parker, la serie vede il ritorno di Cynthia Nixon nel ruolo di Miranda Hobbes e Kristin Davis come Charlotte York. La terza stagione introduce anche nuovi personaggi, arricchendo le dinamiche narrative e offrendo nuove prospettive sulle relazioni e la vita a New York.

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          Michelle Hunziker, “mosca in gola” durante un quiz tedesco: il commento esilarante di Aurora Ramazzotti

          La conduttrice svizzera è stata protagonista di un episodio spassoso durante la registrazione del quiz tedesco “Wer isses?”. Il video dell’incidente è stato condiviso dalla figlia Aurora Ramazzotti, scatenando una pioggia di commenti e risate.

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            Quando Michelle Hunziker è in scena, è impossibile non divertirsi. La conduttrice svizzera è famosa per la sua ironia contagiosa e la sua capacità di trasformare ogni imprevisto in un momento da ricordare. E anche questa volta non ha tradito le aspettative: durante le riprese di un nuovo quiz show tedesco, “Wer isses?” (“Chi è?”), Michelle ha ingoiato inavvertitamente una mosca, dando vita a una scena tanto imprevista quanto esilarante.

            Il “fattaccio” è avvenuto mentre Michelle stava parlando con il conduttore dello show, in onda sulle reti ProSieben e Joyn dal 28 maggio. Senza accorgersene, la presentatrice ha ingerito la mosca, provocando un’immediata reazione tra il disgusto e il divertimento. Le telecamere hanno immortalato tutto: Michelle ha prima sputato l’insetto, poi si è piegata in due dalle risate, accasciandosi sul bancone mentre le colleghe tentavano invano di contenere le lacrime.

            Un episodio tragicomico che ha conquistato immediatamente il web. Il video dell’incidente è stato condiviso dall’emittente televisiva e subito rilanciato sui social italiani dalla figlia di Michelle, Aurora Ramazzotti. Con la sua consueta ironia, Aurora ha commentato nelle storie su Instagram: «Ma mia madre che si mangia una mosca durante una trasmissione tedesca?!». Un’osservazione semplice, ma perfetta per sottolineare quanto la situazione fosse tanto grottesca quanto buffa.

            Successivamente, anche Michelle Hunziker ha ripreso il video nelle sue storie, aggiungendo la sua risata contagiosa a quella dei suoi follower. In men che non si dica, la “mosca in gola” di Michelle è diventata virale, generando una cascata di reazioni e commenti divertiti da parte di fan e amici.

            Non è la prima volta che Michelle Hunziker regala momenti iconici durante le sue apparizioni televisive. Negli anni, la conduttrice si è distinta per la sua capacità di sdrammatizzare qualsiasi situazione, anche quelle più imbarazzanti. Basta ricordare i suoi siparietti a Striscia la notizia insieme a Gerry Scotti: un’alchimia perfetta per trasformare ogni piccola gaffe in un’occasione di sorriso.

            La scena della mosca è solo l’ultimo esempio di quanto Michelle sappia unire leggerezza e simpatia. E la complicità con la figlia Aurora Ramazzotti, sempre pronta a stuzzicare la madre, non fa che rendere questi episodi ancora più gustosi per i fan.

            Nel frattempo, “Wer isses?” si preannuncia come un nuovo successo per la Hunziker in Germania. La trasmissione, che la vede nelle vesti di capitano di squadra, è un quiz che mescola curiosità e momenti di puro intrattenimento. E chissà che, dopo la “mosca gate”, la produzione non pensi di inserire nel format qualche prova a sorpresa dedicata agli insetti – giusto per non lasciare nulla di intentato!

            Insomma, anche un piccolo incidente può trasformarsi in un grande momento di tv, se dietro c’è una professionista come Michelle Hunziker. E Aurora, con la sua ironia tagliente, ha già fatto capire che la dinastia dei siparietti madre-figlia è pronta a regalare ancora tanti altri sorrisi.

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              L’Isola dei Famosi 2025: perché tutti si ritirano? Le penali (quasi sparite) e la nuova regola non scritta

              Da Angelo Famao a Carly Tommasini, l’ultima a dire addio, la nuova edizione del reality è segnata dai ritiri. Una vera e propria fuga di massa. Ma che fine hanno fatto le penali salate di un tempo?

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                La nuova edizione de L’Isola dei Famosi 2025 rischia di passare alla storia più per chi se ne va che per chi resiste. In poche settimane, ben sette concorrenti hanno abbandonato il reality show, creando un effetto domino che ha sorpreso il pubblico e alimentato un dibattito tra esperti e appassionati di tv.

                A salutare le spiagge dell’Honduras sono stati, uno dopo l’altro: Angelo Famao, Leonardo Bruni, Nunzio Stancampiano, Spadino, Camila Giorgi, Antonella Mosetti e, per ultima, Carly Tommasini. Quest’ultima, solo ieri, ha detto addio ai compagni di gioco, congedandosi con un “non ce la faccio più” che in molti hanno letto come l’ennesimo sintomo di una stagione sempre più in affanno.

                Ma cosa sta succedendo davvero all’Isola? E soprattutto: perché abbandonare oggi sembra così facile rispetto al passato?

                Lo ha spiegato, tra gli altri, Alex Belli, ex concorrente della quindicesima edizione, in un’intervista a Studio 100. “Quando io ho partecipato dieci anni fa – ha ricordato – c’era una penale del ritiro altissima. Ti passava la voglia anche solo di pensare di mollare”. Secondo l’attore, si trattava di cifre da capogiro: “Si parlava di penali da 100.000 euro, una cifra che ti faceva tremare solo all’idea”. Era una regola non scritta, ma inflessibile: chi lasciava il gioco prima del tempo doveva mettere mano al portafoglio.

                “Se mollavi – ha continuato Belli – arrivava Banijay a chiederti i 100.000 euro. Io stesso, dopo una o due settimane, ci ho pensato. Ma poi ti dicevi: ‘Sapete cosa c’è? Resto qui e basta’. Era un deterrente che funzionava, eccome”.

                Oggi, però, sembra che la musica sia cambiata. Le cifre delle penali non sono più quelle di un tempo, o comunque vengono gestite in modo più elastico. I produttori preferiscono evitare pubblicità negativa e sanno che in un reality la spettacolarità viene anche dai momenti di rottura, come un ritiro. Per questo, secondo alcune indiscrezioni, le penali si sarebbero ridotte o addirittura “negoziate” caso per caso, rendendo più semplice la fuga a chi non ce la fa più a reggere la fame, la fatica o lo stress.

                Una linea più morbida che, paradossalmente, ha tolto parte della tensione e della drammaticità che un tempo accompagnava ogni tentativo di abbandono. Oggi i concorrenti sembrano più “liberi” di ritirarsi senza temere ripercussioni economiche pesanti. Ma questa nuova libertà ha anche conseguenze: l’Isola perde la sua aura di sfida estrema, e il pubblico – abituato a vedere i concorrenti lottare fino all’ultimo – si trova davanti a un reality che assomiglia sempre più a una vacanza a termine.

                Intanto, da Mediaset non arrivano conferme ufficiali sull’entità delle penali. “Questione contrattuale, non possiamo parlarne”, è la risposta standard. Ma fonti vicine alla produzione ammettono che “le cifre di una volta sono solo un ricordo”. Anche perché – lo dicono in molti – la vera sfida di questi programmi non è più far restare i concorrenti a tutti i costi, ma trovare nuovi modi per tenere alta l’attenzione del pubblico.

                Resta il fatto che sette ritiri in poche settimane sono un segnale inequivocabile: l’Isola non è più la stessa. La giungla dell’Honduras resta ostile, ma l’idea stessa di “resistenza” si sta lentamente sgretolando. E se il passato era fatto di penali-capestro e drammi da romanzo d’avventura, il presente sembra più vicino alla noia e al disincanto di chi, semplicemente, non ha più voglia di giocare.

                Una cosa però è certa: tra vecchie regole e nuove fughe, la vera sfida ora è tutta per chi resta.

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