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Società

Estate e multe assurde: dal finestrino aperto alla mano fuori, il codice della strada non perdona

Dal climatizzatore in sosta alla guida a torso nudo, fino al clacson usato per salutare: il codice della strada nasconde sanzioni capaci di trasformare un momento di relax in una spesa imprevista.

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    Sole, caldo, finestrini abbassati e voglia di libertà. Ma dietro a certi gesti estivi si nascondono multe pronte a colpire. Il finestrino aperto in sosta, per esempio, è visto dall’articolo 158 come mancanza di precauzione: sanzione tra 42 e 173 euro, perché equivale a “invitare” al furto.

    La mano fuori dal finestrino? Non è solo una posa rilassata: può costare tra 85 e 338 euro, essendo considerata un comportamento potenzialmente pericoloso.

    E attenzione al climatizzatore acceso a motore fermo: restare al fresco in sosta è un lusso che può valere da 216 a 432 euro di multa per spreco e inquinamento.

    La guida a torso nudo non è vietata dal codice, ma in città turistiche come Napoli o Firenze le ordinanze per decoro pubblico prevedono fino a 500 euro di sanzione.

    Lavare l’auto sotto casa? Rischio da 105 a 422 euro. E il clacson va usato solo in caso di reale pericolo: il saluto all’amico o lo sfogo nel traffico possono costare fino a 168 euro.

    Nemmeno i pedoni sono al riparo: attraversare in diagonale invece che perpendicolarmente, o correre in mezzo alla carreggiata senza marciapiede, può costare fino a 102 euro.

    E sorpresa: anche ciclisti, monopattinisti e persino chi va a cavallo può essere sottoposto all’etilometro, con ritiro della patente in caso di ebbrezza.

    Infine, un consiglio per i più irascibili: durante un controllo, bestemmie o insulti comportano una multa extra di circa 102 euro.

    In poche parole, d’estate non è solo la velocità a far male al portafogli: basta un gesto distratto per ritrovarsi con un verbale in mano.

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      Altro che Bahamas: ecco dove vivono i pensionati italiani per spendere meno

      Dalla Spagna alla Tunisia, passando per Albania e Romania: la nuova mappa della pensione felice parla chiaro, tra clima mite e tasse leggere.

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        Sempre più pensionati italiani scelgono di lasciare il Belpaese per godersi la pensione all’estero. E la geografia di questa “fuga dorata” sta cambiando rapidamente. In cima alla classifica resta salda la Spagna, che nel 2023 ha accolto oltre 500 nuovi pensionati italiani grazie a un mix irresistibile di clima mite, affinità culturale, vicinanza geografica. E soprattutto un regime fiscale favorevole che prevede detrazioni fino a 7.000 euro per gli over 75.

        Partiamo tutti per Hammamet

        Ma la vera sorpresa è la Tunisia, in particolare Hammamet, che si sta trasformando in un vero paradiso per i pensionati pubblici italiani. Qui l’80% della pensione è esente da tasse e il restante è tassato con aliquote molto più leggere rispetto all’Italia. Non a caso, nel 2023 l’INPS ha erogato in Tunisia pensioni per un totale di 87 milioni di euro, con un assegno medio mensile che supera i 3.500 euro.

        In forte crescita anche Romania e Albania, due mete che offrono un costo della vita molto basso e regimi fiscali vantaggiosi. In Romania l’aliquota è flat al 10% e in Albania addirittura le pensioni estere sono totalmente esenti da imposte. Il Portogallo, un tempo meta prediletta, ha perso terreno dopo l’abolizione del regime fiscale agevolato nel 2024 e oggi attira molti meno pensionati rispetto al passato. Altri Paesi come Grecia, Cipro, Malta e Slovacchia restano marginali, con numeri molto contenuti. In definitiva, la nuova mappa della pensione italiana all’estero premia chi sa coniugare qualità della vita e convenienza economica. E se un tempo il sogno era la Costa del Sol, oggi sempre più pensionati guardano con interesse alle sponde del Mediterraneo sud-orientale, dove il sole splende e il portafoglio respira.

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          Mal d’Aosta: è la città più cara d’Italia secondo il Codacons

          Secondo un’analisi del Codacons, Aosta ha i costi più elevati per beni e servizi, mentre Napoli risulta la più economica. La spesa alimentare conviene farla a Catanzaro.

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            Nel 2024, Aosta si conferma come la città con il costo della vita più alto in Italia. Secondo l’analisi del Codacons, il totale per l’acquisto di beni e servizi ad Aosta raggiunge quasi 573 euro. Questo include spese come 176 euro per un’otturazione dal dentista, 17,7 euro per il lavaggio auto e 38,5 euro per la toilette del cane. Milano e Bolzano seguono a ruota, con costi rispettivamente di 565,3 euro e 564,6 euro.

            Napoli e Palermo: le città dove vivere costa meno

            Al contrario, Napoli emerge come la città più economica, con una spesa totale di 363 euro per gli stessi beni e servizi, seguita da Palermo con 392,7 euro. La differenza tra Aosta e Napoli è sorprendente: vivere ad Aosta costa il 57,8% in più rispetto a Napoli. Questo divario nei costi sottolinea quanto possa variare il costo della vita all’interno dello stesso paese.

            Spesa alimentare: Bolzano vs Catanzaro

            La situazione cambia se si considera solo la spesa alimentare. Bolzano è la città più cara con uno scontrino di oltre 208 euro per 28 prodotti di largo consumo, seguita da Trieste (206 euro) e Milano (203,6 euro). Al contrario, la spesa alimentare più economica si trova a Catanzaro, dove gli stessi prodotti costano 156,5 euro. Questo significa che fare la spesa a Bolzano costa quasi il 33% in più rispetto a Catanzaro.

            Prezzi sorprendenti nei singoli prodotti

            L’analisi del Codacons rivela anche sorprese nei prezzi dei singoli prodotti. Ad esempio, il prezzo medio più alto per una confezione di pasta si trova a Pescara (2,45 euro al kg), mentre il più basso è a Palermo (1,38 euro/kg). Per quanto riguarda la carne bovina, Bologna è la città più cara con un prezzo medio di 23,79 euro al kg, mentre a Catanzaro costa circa 16 euro al kg. Questi dati dimostrano quanto i prezzi possano variare notevolmente da una città all’altra.

            Le implicazioni del rapporto Codacons

            Il rapporto del Codacons mette in luce le grandi disparità nel costo della vita tra le diverse città italiane. Queste differenze possono avere un impatto significativo sul budget familiare e sulle decisioni di spesa. Ad esempio, famiglie che vivono in città con un costo della vita elevato come Aosta potrebbero dover fare sacrifici maggiori rispetto a quelle che vivono in città più economiche come Napoli. Inoltre, il rapporto sottolinea l’importanza di considerare non solo il costo complessivo della vita, ma anche le spese specifiche come la spesa alimentare, che possono variare notevolmente da una città all’altra.

            L’indagine del Codacons fornisce una panoramica dettagliata delle differenze nei costi della vita in Italia, evidenziando come queste possano influenzare le scelte di consumo delle famiglie. Mentre Aosta si conferma la città più cara, Napoli e Catanzaro offrono alternative più economiche per chi cerca di contenere le spese. Questo rapporto è un utile strumento per comprendere meglio le dinamiche economiche del paese e per prendere decisioni più informate sulla gestione del budget familiare.

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              I lavori più pagati senza laurea: ecco quali mestieri garantiscono stipendi da capogiro

              Dal tecnico ascensorista al pilota di aerei privati, passando per programmatori, investigatori privati e fotografi: scopri quali lavori possono far guadagnare anche oltre 80.000 euro all’anno senza bisogno di un titolo universitario.

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                Chi l’ha detto che senza laurea si resta condannati a stipendi modesti e a lavori poco gratificanti? La realtà è ben diversa: esistono numerose professioni che garantiscono ottimi guadagni senza richiedere anni di studio universitario.

                Certo, in alcuni casi sono necessarie certificazioni, esperienza o formazione specifica, ma in altri basta talento, dedizione e un po’ di intuito per il settore giusto. E non stiamo parlando solo di qualche migliaio di euro in più: alcune professioni possono arrivare a garantire stipendi a sei cifre.

                Artisti, sportivi e investigatori privati: stipendi stellari senza università

                Tra i lavori più redditizi ci sono sicuramente quelli legati al mondo dello spettacolo e dello sport. Musicisti, artisti e attori non sempre provengono da accademie o conservatori, eppure chi riesce a sfondare può guadagnare cifre incredibili.

                Stesso discorso per gli atleti professionisti: calciatori, giocatori di golf, pallavolisti e sportivi di alto livello arrivano a stipendi milionari senza aver mai frequentato un’università.

                Un altro mestiere sorprendentemente redditizio è quello dell’investigatore privato. Anche se può sembrare un lavoro da film noir, questa professione esiste ancora oggi e, per chi ha esperienza e una buona rete di contatti, può fruttare fino a 100.000 euro all’anno.

                Tecnici specializzati: stipendi da manager per chi ha le giuste competenze

                Non bisogna per forza essere sotto i riflettori per guadagnare bene. Alcuni lavori tecnici richiedono solo una formazione specifica e possono garantire stipendi molto competitivi.

                Uno degli esempi più clamorosi è il tecnico installatore e manutentore di ascensori e scale mobili. La responsabilità è alta, ma lo è anche la retribuzione: in media, un professionista in questo settore può guadagnare tra i 50.000 e i 70.000 euro all’anno, con possibilità di aumentare la cifra grazie agli straordinari e alle specializzazioni.

                Anche il mondo della fotografia può essere una miniera d’oro, soprattutto per i paparazzi e i fotografi professionisti ben inseriti nel settore. Chi lavora nei giusti ambienti e riesce a scattare le immagini più richieste può superare i 100.000 euro lordi all’anno.

                Piloti e specialisti dei droni: quando la tecnologia paga

                Un’altra carriera ben pagata e accessibile senza laurea è quella del pilota commerciale di aerei privati o di voli cargo. Certo, serve ottenere una licenza e superare corsi di formazione specifici, ma non è necessario un titolo universitario. Gli stipendi medi partono dai 60.000 euro annui e, con l’esperienza, possono superare i 90.000 euro.

                Un settore in forte crescita è quello dei droni: sempre più aziende richiedono piloti specializzati per riprese cinematografiche, operazioni di sorveglianza o consegne. Con la giusta esperienza e certificazioni, anche in questo caso si possono raggiungere guadagni considerevoli.

                Sviluppatori e informatici: stipendi da capogiro per chi sa programmare

                Se c’è un settore in cui la laurea non è indispensabile, è quello dell’informatica. Molti sviluppatori web e programmatori sono autodidatti o hanno seguito corsi privati, ma riescono comunque a guadagnare cifre elevate.

                Lo stipendio medio di un programmatore in Italia parte dai 40.000 euro all’anno e può superare gli 80.000 euro annui per chi si specializza in ambiti richiesti come la cybersecurity o lo sviluppo di app. Senza contare che, con il lavoro da remoto, molti riescono a ottenere incarichi internazionali e compensi ancora più alti.

                Talento, esperienza e formazione pratica valgono più di una laurea

                Non avere una laurea non significa rinunciare a una carriera di successo. Al contrario, alcuni dei mestieri più pagati si basano su esperienza, capacità tecniche e intuizione. Dallo spettacolo alla tecnologia, dall’artigianato alla fotografia, il mercato del lavoro offre opportunità ben retribuite anche per chi ha scelto strade alternative all’università.

                L’importante è saper cogliere le occasioni giuste, investire nella propria formazione pratica e puntare su settori in crescita. Perché, in fin dei conti, il successo non si misura solo con un diploma appeso al muro.

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