Musica
Madonna, la confessione choc: «Ho pensato al suicidio durante la battaglia per mio figlio Rocco»
La regina del pop ricorda i giorni del Rebel Heart Tour tra tribunali e camerini: «Mi ritrovavo a terra, a piangere. Pensavo fosse la fine del mondo». Oggi i rapporti con Rocco sono sereni: «Grazie al mio percorso spirituale ho imparato a capire e a perdonare».

Quando Madonna parla di sé, non usa mezze misure. Nel corso dell’ultima puntata del podcast On Purpose, la cantante americana ha sorpreso i fan con un racconto inedito e doloroso. «Ci sono stati momenti nella mia vita in cui volevo tagliarmi le braccia… ho davvero contemplato il suicidio». Parole pronunciate con lucidità, che riportano a uno dei periodi più difficili della sua vita privata. la battaglia legale per l’affidamento del figlio Rocco, avuta con l’ex marito, il regista britannico Guy Ritchie.
Madonna, oggi 67 anni, ha ricordato quanto fosse devastante esibirsi sul palco mentre fuori scena lottava tra carte legali e avvocati. «Durante il Rebel Heart Tour mi ritrovavo sdraiata sul pavimento del camerino a piangere. Pensavo che fosse la fine del mondo. Non era il fallimento del matrimonio a ferirmi di più, ma la possibilità concreta di perdere mio figlio. Era come se mi uccidessero».
Una battaglia iniziata nel 2015
Madonna e Guy Ritchie si erano sposati nel 2000, anno in cui nacque Rocco. La loro unione finì ufficialmente nel 2008, ma fu sette anni dopo che esplose la vera disputa. A 15 anni, Rocco decise di trasferirsi a Londra con il padre, innescando un braccio di ferro giudiziario. Dopo mesi di tensioni e udienze, nel 2016 si arrivò a un accordo che permise al ragazzo di restare nel Regno Unito.
«Qualcuno che cerca di portarmi via mio figlio… era come se la mia vita si ripetesse», ha spiegato Madonna, ricordando di aver perso sua madre quando era bambina. «Non riuscivo ad accettarlo e questo mi causava una sofferenza enorme. Non riuscire ad accettare le cose ci fa soffrire tutti».
Il percorso spirituale e il rapporto ritrovato
Madonna è madre di sei figli (due biologici, quattro adottivi) e oggi racconta di avere un buon rapporto con Rocco, che oggi ha 25 anni e vive a Londra. «Grazie a Dio non mi sento più così. Ho dovuto continuare a studiare e proseguire il mio percorso spirituale, che mi ha aiutato a capire che il nemico era dentro di me. Avevo bisogno di imparare alcune lezioni e ora, col senno di poi, me ne rendo conto, ma all’epoca no. Ora sono felice di dire che sono davvero molto amica di mio figlio. Allora pensavo che fosse la fine del mondo».
Queste parole confermano quanto, per la star, la pratica spirituale e l’introspezione siano diventate strumenti fondamentali per superare il dolore. Un messaggio di resilienza che Madonna ha condiviso pubblicamente non solo per raccontare una ferita personale, ma anche per ricordare che persino dietro la vita scintillante di una superstar possono nascondersi momenti di disperazione.
Oltre l’immagine della popstar
Negli ultimi anni Madonna ha più volte parlato apertamente della maternità e del rapporto con i figli, rivendicando il suo ruolo di madre “imperfetta ma presente”. L’intervista al podcast On Purpose segna però una nuova tappa: una confessione a cuore aperto su pensieri suicidari mai rivelati prima.
Una testimonianza che apre una finestra su un tema più ampio, quello del benessere mentale nelle situazioni di stress estremo. La cantante, pur tra mille difficoltà, è riuscita a trasformare quella sofferenza in crescita personale. «Grazie a Dio ho avuto una vita spirituale», ha detto, «e questo mi ha salvato».
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Musica
Baby Gang lascia il carcere e va in comunità: la giudice lo libera contro la Procura, «deve disintossicarsi e vuole guarire»
Zaccaria Mouhib, noto come Baby Gang, esce di cella dopo tre settimane e inizia un percorso di recupero. La gip di Milano ha accolto l’istanza della difesa, malgrado il parere contrario della Procura, ritenendo che il giovane debba disintossicarsi da droga e alcol. Resterà in comunità, senza social e telefoni, sorvegliato da prescrizioni stringenti.

Baby Gang torna libero, almeno in parte. Non in strada, non sui palchi, ma in una comunità terapeutica alle porte di Milano. Lì sconterà i domiciliari con braccialetto elettronico, dopo la decisione della gip Fiammetta Modica che ha concesso la scarcerazione malgrado il parere contrario della Procura. Per la giudice, la priorità è la disintossicazione: «È molto giovane e può guarire».
Il trapper, all’anagrafe Zaccaria Mouhib, 24 anni, era finito in carcere l’11 settembre per detenzione di una pistola semiautomatica con matricola abrasa, trovata dai carabinieri in un albergo di Milano, dove aveva trascorso la notte dopo un concerto di Emis Killa. L’arma, nascosta dentro un portatovaglioli, era solo uno dei tasselli emersi nell’inchiesta della Procura di Lecco che aveva già portato alla scoperta di due pistole nella sua abitazione a Calolziocorte e, più a monte, di un AK47 utilizzato nei videoclip realizzati insieme all’amico Simba La Rue.
Il rapper, tra i più seguiti in Italia con milioni di follower e collaborazioni di peso, si era giustificato così: «Ho paura di essere derubato, porto sempre una collana che vale oltre 200mila euro». Una frase che, per i magistrati, non bastava certo a legittimare la detenzione di armi clandestine.
La Procura voleva tenerlo in cella, ricordando le ripetute violazioni della sorveglianza speciale. La gip ha però ritenuto che oggi non vi siano esigenze cautelari «di eccezionale rilevanza» tali da giustificare la detenzione in carcere. Decisiva la documentazione presentata dalla difesa, che certifica uno stato di tossicodipendenza da cannabis e alcol. La Asst della Regione Lombardia lo ha preso in carico e una comunità si è detta disponibile a seguirlo in un percorso terapeutico.
Le condizioni sono rigide: niente telefoni, niente social, solo contatti con familiari e compagna. Ogni violazione lo riporterebbe subito dietro le sbarre.
Il legale, Niccolò Vecchioni, ha parlato di «ferma volontà» di Baby Gang di curarsi. Persino la vicenda della sparatoria del 2022 a Milano – per cui il cantante è stato condannato – viene citata a suo favore: «Non usava le armi per ferire», ha ricordato l’avvocato, ma ne era attratto in modo patologico. Una fascinazione che, con le cure, potrebbe lasciare spazio a una «nuova dimensione di vita» per quello che, nel bene e nel male, resta un simbolo di un’intera generazione.
Musica
Annalisa sulla chirurgia estetica: «Non ho ancora fatto niente, perché ho paura»
In un’intervista a Vanity Fair, Annalisa si racconta: dai quarant’anni alla paura del tempo che passa, dal matrimonio “ramingo” con Francesco Muglia al desiderio, forse non biologico, di maternità. Parla anche di chirurgia estetica, gelosia e presente musicale che non vuole fermarsi.

Quando Annalisa annuncia un titolo come Ma io sono fuoco, non lo fa per caso: l’immagine evoca trasformazione, passione e potenza. E infatti il nono album della cantante, in uscita il 10 ottobre 2025, è presentato come una rinascita creativa dopo il singolo di lancio “Maschio”.
Il progetto già registra attese elevate: alcune date nei palazzetti sono già sold out, tra cui quelle milanesi e la prima tappa a Jesolo.
Quando le chiedono degli stadi, la risposta è netta ma prudente: «Non sarebbe stata una tappa bruciata: non sono una ragazzina, sto sulle scene da 15 anni. Gli stadi sono per me una strategia da pianificare con serietà, un bel traguardo a cui non smettere di guardare».
Quarant’anni, tempo e paura
Appena compiuti i 40 anni, Annalisa ammette che il passaggio dell’età le pesa. «Alla fine sono uscita a cena con i miei genitori e mio marito per togliermi il pensiero del compleanno», racconta, senza grandi festeggiamenti perché l’idea stessa di celebrare le creava “ansia da prestazione”.
Sul fronte dell’aspetto esteriore, dichiara di non aver mai fatto ricorso alla chirurgia estetica: «Non ho ancora fatto niente, perché ho paura. Però sono favorevole». Spiega che le dispiace quando vede ragazze bellissime che “già da giovani cambiano i connotati”, sebbene sottolinei che non sono “cazzi suoi”.
Un matrimonio “ramingo” e la casa che è più un punto di ritorno
Casata tra Genova (dove lavora Francesco), Milano (dove lavora lei) e Carcare (il suo luogo d’origine), la routine della coppia è definita “raminga”. «Lì mi scarico e ricarico. Sono “Annalisa e basta”: la gente non mi ferma per strada».
Tra le mura domestiche, cucina, pulizie e quotidianità fanno parte del suo mondo. Dice che le arepas — piatto sudamericano simile alla piadina — sono tra le sue specialità, assaporate anche durante l’adattamento alla dieta per la celiachia.
Riguardo alla gelosia reciproca, la cantautrice ammette che entrambi sono “un pochino gelosi”, ma che si tengono a un equilibrio: «Siamo pari».
La maternità: non un obbligo, una scelta
Annuncia con decisione che non sente pressione di dover diventare mamma solo perché sposata. Tuttavia, le voci su una sua possibile gravidanza sono state spesso al centro del gossip, tanto che lei ha dovuto smentire con ironia più di una volta. «Ho finito per parlarne più di quanto avrei voluto».
Quando le viene chiesto se adotterebbe, risponde con convinzione: «Sarebbe una decisione importantissima, che prenderei volentieri con tutto il cuore e tutta la mente».
Secondo lei, serve tanto tatto quando si parla di maternità, perché “spesso le donne stesse sono troppo leggere” nell’affrontare un tema così delicato.
Musica, aspettative e progetto creativo
Ma io sono fuoco contiene 11 tracce e include collaborazioni significative, come quella con Marco Mengoni nel brano Piazza San Marco, uscito come secondo singolo il 5 settembre 2025.
Il singolo Maschio, rilasciato l’8 maggio 2025, è invece il primo estratto del progetto: un pezzo che gioca con l’identità e la rottura degli stereotipi di genere.
Il tour “Capitolo I”, che partirà il 15 novembre da Jesolo, attraverserà i principali palasport italiani fino a dicembre. Alcune date risultano già sold out.
Intervistata, Annalisa ammette che l’ansia da palco è parte del gioco: «Più impegni ho, più l’ansia scende».
Con Ma io sono fuoco, Annalisa propone qualcosa di più di un nuovo disco: un affondo emotivo nel sé che cambia. Tra fragilità e battiti, il progetto diventa manifesto di chi vuole restare attiva anche quando tutto sembra scricchiolare.
Il desiderio di maternità, la paura del tempo, il desiderio di indipendenza artistica e la voglia di non rinunciare ai propri spazi si intrecciano in un racconto che è quotidiano e universale. Il palcoscenico – sia esso palazzetto o sogno stadio — è il luogo in cui Annalisa vuole continuare a raccontarsi, con fuoco.
Musica
Elodie conquista Parigi: sfila alla Fashion Week per L’Oréal in un abito Armani tempestato di cristalli rossi
Alla Paris Fashion Week, Elodie ha sfilato accanto a star come Eva Longoria e Cara Delevingne indossando un abito iconico della collezione Armani 2014-15, tempestato di cristalli rossi su tulle nero. Un look spettacolare completato da pumps rosse, diamanti e rossetto ciliegia.

Non solo musica. Elodie, ormai simbolo di versatilità e stile, è tornata a brillare sulle passerelle di Parigi per la Paris Fashion Week, confermandosi non solo come una delle voci più amate della scena italiana ma anche come icona di eleganza internazionale. Da anni ambassador di L’Oréal Paris, la cantante ha partecipato alla tradizionale sfilata-evento organizzata dal brand, che ogni anno inaugura la settimana della moda francese portando sul catwalk attrici, modelle e artiste di fama mondiale.




Accanto a star come Eva Longoria, Cara Delevingne, Andie McDowell e Bebe Vio, Elodie ha saputo catalizzare l’attenzione con un abito che sembrava cucito apposta per lei: un modello firmato Giorgio Armani Privé, collezione Haute Couture Autunno/Inverno 2014-15. Un bustino rigido e strapless dalla forma a campana si fondeva con una gonna a sirena fasciante e sinuosa, il tutto tempestato di cristalli rossi applicati a mano su un raffinato tulle nero. Un gioco di luci e trasparenze che ha reso la cantante un’apparizione magnetica sulla passerella.
Il look, completato da pumps rosse, orecchini pendenti in diamanti e un rossetto ciliegia di L’Oréal Paris, è stato interpretato da Elodie con la sicurezza e l’intensità di chi sa unire la propria forza scenica alla grazia di una modella professionista. Un connubio che non è passato inosservato al pubblico e agli addetti ai lavori, che l’hanno applaudita calorosamente.
Per Elodie non si tratta della prima volta su un palcoscenico di moda: già protagonista di sfilate e campagne beauty, negli ultimi anni ha saputo coniugare il successo musicale con una crescente affermazione nello scenario fashion internazionale. La sua presenza alla Fashion Week di Parigi rappresenta non solo un ritorno, ma una consacrazione, dimostrando come la sua figura vada ben oltre i confini della musica.
Tra passerelle, cinema e musica, l’artista romana continua a costruire un percorso eclettico, capace di sorprenderne sempre di più i fan. E a giudicare dal suo ultimo passo in rosso cristallizzato, Elodie sembra aver trovato una nuova dimensione: quella di star capace di muoversi con naturalezza tra note, set cinematografici e passerelle, conquistando ogni volta un nuovo pubblico.
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