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Nella redazione di Libero scoppia il taxi-gate: tra buoni, sicurezza serale e budget saltato

Non è l’uscita di Daniele Capezzone a tenere banco a Libero, ma una vicenda interna che ha acceso tensioni tra colleghi: buoni taxi concessi per motivi di sicurezza, budget sforato e improvviso stop. Da lì una raffica di mail, proteste e nervi sempre più scoperti.

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    Altro che crisi delle copie o addii eccellenti. Nella redazione milanese di Libero, in questi giorni, il vero argomento fisso non è l’uscita di Daniele Capezzone. A dominare le conversazioni, i corridoi, le chat e perfino le scrivanie è il cosiddetto taxi-gate. Una storia nata come misura di sicurezza e trasformata in poche ore in un caso interno carico di tensioni, malumori e accuse incrociate.

    Il caso che agita le stanze di Libero
    Tutto parte dai turni serali. Un gruppo di giornaliste, preoccupate per i rientri notturni a Milano, chiede all’azienda di poter usufruire dei buoni taxi per motivi di sicurezza. La richiesta viene accolta, nero su bianco, con un chiarimento preciso: non un benefit, ma una misura legata esclusivamente alla tutela personale. Una decisione che inizialmente sembra mettere tutti d’accordo, almeno sulla carta.

    Buoni taxi per sicurezza, non per benefit
    Il punto chiave, ribadito anche internamente, è proprio questo: i buoni non sono un premio, né un privilegio, ma uno strumento straordinario per coprire una fascia oraria considerata delicata. Una distinzione che dovrebbe evitare polemiche, ma che invece finisce per accendere ancor di più la miccia. Perché, nel giro di poco tempo, qualcosa nei conti non torna.

    Il budget sforato e il dietrofront
    Qualcuno, a quanto risulta, sfonda il tetto di spesa stabilito. Il budget salta e l’azienda è costretta a fare un passo indietro sulla cifra concordata. Da qui nasce il vero cortocircuito: ciò che era stato autorizzato per ragioni di sicurezza viene ridimensionato, rivisto, rimesso in discussione. Un dietrofront che lascia strascichi immediati e riapre tutte le tensioni che sembravano sopite.

    Mail, proteste e nervi tesi
    Da quel momento partono le mail. Tante. Le proteste si moltiplicano, i toni si irrigidiscono, i nervi si scoprono. Il taxi-gate diventa il centro di una piccola tempesta interna che si allarga giorno dopo giorno. In redazione si parla quasi solo di questo, mentre tutte le altre questioni, perfino quelle più pesanti, finiscono in secondo piano. Il clima, raccontano, è quello delle settimane che precedono una resa dei conti: formalmente tutto regolare, ma sotto la superficie la tensione si taglia con il coltello.

    Il risultato è un paradosso tutto mediatico: mentre fuori si discute di palinsesti, politica e grandi manovre editoriali, dentro Libero a catalizzare l’attenzione è una vicenda fatta di turni serali, sicurezza e conti che non quadrano. Una storia che continua ad allungare ombre e a produrre strascichi, nel silenzio ufficiale e nel rumore costante dei corridoi.

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      Fabio Fazio annuncia una serata speciale di Che Tempo che Fa tutta per Ornella: evento dedicato dal 18 gennaio

      Fabio Fazio rivela che il 18 gennaio Che Tempo che Fa tornerà con una serata completamente dedicata a Ornella. Un appuntamento speciale, preparato durante le vacanze, che il conduttore definisce “per noi molto significativo” e che punta a trasformarsi in un vero evento televisivo.

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        Fabio Fazio accende l’attesa con un annuncio che ha subito fatto rumore tra pubblico e addetti ai lavori. Il 18 gennaio Che Tempo che Fa tornerà in onda con una serata interamente dedicata a Ornella. Non una semplice ospitata, ma un vero evento costruito con largo anticipo e con un lavoro che, come ha spiegato lo stesso conduttore, proseguirà anche durante le vacanze. Una dichiarazione che trasforma il ritorno del programma in un appuntamento già carico di aspettative.

        L’annuncio in diretta che spiazza tutti
        «Vi voglio dire che stiamo immaginando una serata di Che Tempo che Fa totalmente dedicata a Ornella. Il 18 gennaio, quando ricominceremo con il programma. Lavoreremo durante le vacanze per costruire questo piccolo evento, per noi molto significativo». Le parole di Fabio Fazio hanno il tono di chi non parla di una semplice puntata, ma di un progetto pensato, curato e vissuto come qualcosa di speciale. Un annuncio che ha subito dato il via al tam tam sui social.

        Una serata evento costruita durante le vacanze
        Colpisce soprattutto un dettaglio: la decisione di lavorare durante le vacanze per preparare l’appuntamento. Un’indicazione chiara di quanto la puntata sia considerata centrale nella ripartenza del programma. Non un riempitivo di stagione, ma una dichiarazione d’intenti sul tipo di racconto che Che Tempo che Fa vuole portare in onda nel nuovo ciclo. Un tributo costruito con calma, senza fretta, con l’idea di rendere quella serata diversa dalle altre.

        Il ritorno del programma e l’effetto attesa
        Il 18 gennaio segnerà quindi non solo la ripartenza di Che Tempo che Fa, ma anche l’ingresso diretto in una dimensione speciale, emotiva, simbolica. Ornella diventa il fulcro della serata, il centro di un racconto che promette di andare oltre la classica intervista. Il pubblico, intanto, è già in modalità conto alla rovescia.

        Tra aspettative, curiosità e voglia di rivedere il programma in una versione più “evento”, la mossa di Fazio centra l’obiettivo: trasformare una data di palinsesto in un appuntamento da cerchiare in rosso. Il 18 gennaio non è più solo un ritorno in onda. È già diventato una serata speciale.

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          Grande Fratello Vip pronto al ritorno: per Alfonso Signorini è vicinissima la fumata bianca dopo mesi di incertezze in palinsesto

          Con la stagione ordinaria in chiusura il 15 dicembre, Mediaset punta sugli show di gennaio e rimanda a marzo 2026 il ritorno del “Grande Fratello Vip”. La conduzione resta saldamente nelle mani di Alfonso Signorini, complice anche lo slittamento dell’Isola dei Famosi anticipato da Davide Maggio. Una decisione che sancisce la rinascita del format dopo mesi di incertezze.

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            Il semaforo sta finalmente tornando verde. Dopo settimane di voci, ipotesi, slittamenti e incastri di palinsesto, il futuro del Grande Fratello Vip sembra arrivato a un passo dalla fumata bianca. Un sospiro di sollievo per il pubblico del reality più longevo della tv italiana, ma anche per Alfonso Signorini, che potrebbe tornare a occupare la prima serata di Canale 5 con la sua creatura televisiva.

            A segnare il ritmo è la versione nip, quella guidata da Simona Ventura, che saluterà il pubblico il 15 dicembre. Da quel momento, per Canale 5 inizierà una fase intermedia: gennaio sarà dedicato agli show, ai varietà e ai programmi-evento, mentre dietro le quinte si definirà la tabella di marcia della nuova edizione vip.

            Il puzzle del palinsesto e la spinta decisiva
            La vera accelerazione è arrivata grazie allo slittamento dell’Isola dei Famosi, anticipato da Davide Maggio. Con la nave dei naufraghi rimandata, si è aperta una finestra di programmazione di cui il Biscione ha approfittato per riposizionare il suo reality più riconoscibile. Ed è proprio questo incastro ad aver convinto i vertici Mediaset a mettere il timbro definitivo sul ritorno del GF Vip.

            Il piano, ormai in via di definizione, prevede un rientro a marzo 2026, subito dopo due colonne portanti della stagione televisiva italiana: il Festival di Sanremo e le Olimpiadi. Una collocazione strategica che permette al programma di respirare e ripartire nel momento più favorevole dell’anno.

            Signorini resta al timone
            Nessun cambio di conduzione: Alfonso Signorini è confermatissimo. Per Mediaset, il volto del GF Vip resta centrale, una garanzia di continuità in un format che vive sull’equilibrio tra tensioni, confessionali, dinamiche agitate e momenti da soap opera contemporanea. Il suo nome, d’altronde, è sempre stato sinonimo di casa per il pubblico del reality.

            E mentre le indiscrezioni sulla possibile nuova squadra di opinionisti iniziano a circolare in rete, l’obiettivo è uno: rilanciare il marchio, mantenendo lo stile che negli anni ha trasformato il GF Vip in una macchina narrativa imprevedibile.

            Una nuova fase per il reality di Canale 5
            Il pubblico dovrà aspettare qualche mese, ma il ritorno è ormai scritto. Dopo Sanremo, dopo le Olimpiadi, quando la stagione televisiva entrerà nel vivo, il Grande Fratello Vip riaprirà la porta rossa ai personaggi della nuova edizione. E se la fumata bianca arriverà davvero nei prossimi giorni, lo farà con un messaggio chiaro: il reality non è finito, sta solo aspettando il suo momento.

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              Pandorogate, chiesti un anno e otto mesi per Chiara Ferragni: in aula ribadisce la buona fede e attende la sentenza

              Secondo l’accusa l’influencer avrebbe tratto un vantaggio economico e d’immagine dalle iniziative benefiche legate ai prodotti brandizzati, ingannando i consumatori. La difesa insiste sul fraintendimento e presenta nuove memorie: «Mai agito in mala fede».

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                La richiesta della Procura di Milano segna uno snodo cruciale del processo sul cosiddetto Pandorogate. Un anno e otto mesi di reclusione per Chiara Ferragni: è la pena invocata dal pm Christian Barilli e dall’aggiunto Eugenio Fusco davanti al giudice Ilio Mannucci Pacini. L’imprenditrice ha preso posto in aula con largo anticipo e ha seguito attentamente la requisitoria, scegliendo di non rilasciare dichiarazioni al termine dell’udienza.

                “Mai lucrato sulla beneficenza”
                Ferragni ha ribadito la sua posizione anche con dichiarazioni spontanee: «Ho sempre agito in buona fede», ha detto davanti al giudice, sostenendo di non aver mai sfruttato iniziative solidali a fini personali. Una linea confermata dai suoi legali, Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, che puntano sull’assenza di dolo e sull’errore comunicativo.

                Il nodo del pandoro Balocco e delle uova
                Secondo l’accusa, la campagna Balocco avrebbe indotto i consumatori a credere che il sovrapprezzo del prodotto finanziasse direttamente la donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino, mentre la donazione di 50mila euro era già concordata a prescindere dalle vendite. Per la Procura, le società riconducibili a Ferragni avrebbero incassato circa un milione per la campagna. Una dinamica analoga sarebbe emersa anche per le uova pasquali 2021 e 2022 prodotte da Cerealitalia.

                La strategia della difesa e l’attesa del verdetto
                La difesa sottolinea la correttezza contrattuale e la successiva donazione personale da un milione di euro effettuata dall’influencer come gesto riparativo. In aula è stata inoltre esaminata la costituzione di parte civile di un’associazione di consumatori, mentre permane alta l’attenzione mediatica attorno al procedimento. La prossima udienza, il 19 dicembre, sarà dedicata all’arringa difensiva. Il verdetto è atteso a gennaio.

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