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Benessere

Paura degli oggetti comuni: i palloncini!

Simboli di festa, gioia e divertimento, per alcune persone, la vista, il tatto o lo scoppio di un palloncino possono scatenare un’ansia intensa e irrazionale, nota come fobia dei palloncini.

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    Come si manifesta
    Questa paura può sembrare irrazionale per chi non ne è affetto, ma per coloro che ne soffrono, può avere un impatto significativo sulla qualità della vita e sulle loro interazioni sociali. Le persone che ne soffrono possono provare ansia intensa solo al pensiero di essere vicine a un palloncino, o possono reagire in modo estremo alla vista o al suono di un palloncino che si gonfia o che viene fatto scoppiare.

    Da cosa deriva la pura
    Le radici di questa fobia possono variare da persona a persona, ma spesso sono legate a esperienze negative del passato, traumi o condizionamenti sociali.
    Uno degli aspetti più difficili della fobia dei palloncini è che gli oggetti che la scatenano sono spesso presenti in molte situazioni quotidiane, come feste di compleanno, celebrazioni, eventi sportivi e persino nei negozi. Questo può rendere difficile evitare completamente i palloncini, portando le persone a sentirsi costantemente in allerta e ansiose quando sono in situazioni sociali o pubbliche.

    Come possiamo affrontare la paura dei palloncini
    Per coloro che lottano con questa fobia, è importante sapere che esistono modi per affrontare e superare questa paura. Come semplici tecniche di rilassamento e respirazione che possono aiutare a calmare l’ansia in situazioni che coinvolgono palloncini. Queste includono la respirazione profonda, la visualizzazione positiva e la mindfulness. Praticare regolarmente queste tecniche può aiutare le persone a sentirsi più tranquille e sicure quando si trovano di fronte ai loro timori.

    Se ti succede, parlane con qualcuno
    Parlarne con amici o familiari può aiutare a sentirsi meno sole e isolate con la loro paura, per condividere esperienze simili e ricevere incoraggiamento da coloro che comprendono davvero ciò che si sta affrontando.

    Infine, è fondamentale essere pazienti e gentili con se stessi durante il processo per imparare ad affrontare la fobia dei palloncini. Superare una fobia richiede tempo, impegno e pratica, e ci possono essere alti e bassi lungo il percorso. Con il giusto sostegno e le giuste risorse, è possibile superare la paura dei palloncini e riconquistare il controllo sulla propria vita.

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      Benessere

      Che fastidio forfora! Cause e rimedi

      La forfora è una condizione comune del cuoio capelluto caratterizzata dalla desquamazione della pelle.

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        Cos’è la forfora?

        La forfora è una condizione comune del cuoio capelluto caratterizzata dalla desquamazione della pelle. Questa desquamazione può manifestarsi sotto forma di piccoli fiocchi bianchi che possono essere visibili sui capelli e sugli abiti. Non è contagiosa né grave, ma può essere fonte di imbarazzo e difficoltà sociali per chi ne soffre.

        Cause della forfora

        Seborrea

        La dermatite seborroica è una delle cause principali della forfora. Questa condizione provoca la formazione di squame oleose e giallastre sulla pelle, che possono staccarsi facilmente. È più comune in zone ricche di ghiandole sebacee, come il cuoio capelluto.

        Fungine

        Il fungo Malassezia vive naturalmente sul cuoio capelluto di molte persone. Tuttavia, una crescita eccessiva di questo fungo può causare un aumento del turnover delle cellule della pelle, portando a questo problema.

        Altre cause

        Altri fattori che possono contribuire alla formazione della forfora includono la pelle secca, l’uso eccessivo di prodotti per capelli, lo stress, la dieta squilibrata e certe condizioni mediche come la psoriasi o l’eczema.

        Sintomi della forfora

        I sintomi principali della forfora includono:

        • Presenza di fiocchi bianchi o giallastri sui capelli e sugli abiti
        • Prurito del cuoio capelluto
        • Secchezza e irritazione della pelle

        In alcuni casi, la forfora può essere accompagnata da arrossamenti e infiammazioni, specialmente se causata da dermatite seborroica o altre condizioni cutanee.

        Trattamenti e rimedi

        Shampoo antiforfora

        Gli shampoo specifici per la forfora sono il trattamento più comune. Questi prodotti contengono ingredienti come zinco piritione, ketoconazolo, catrame di carbone, acido salicilico e solfuro di selenio, che aiutano a ridurre la desquamazione e il prurito.

        Rimedi naturali

        Esistono anche rimedi naturali che possono alleviare la forfora. L’olio di tea tree, noto per le sue proprietà antifungine, può essere efficace. Anche l’aceto di mele, diluito con acqua e applicato sul cuoio capelluto, può aiutare a ridurre la desquamazione. Vedi anche la ricetta dell’olio di rosmarino.

        Cambiamenti nello stile di vita

        Adottare uno stile di vita sano può contribuire a prevenire il problema. Mantenere una dieta equilibrata, ridurre lo stress e utilizzare prodotti per capelli delicati possono fare una grande differenza.

        Prevenzione della forfora

        Prevenire la forfora richiede un’attenzione costante alla cura del cuoio capelluto. È consigliabile lavare i capelli regolarmente con uno shampoo delicato, evitare prodotti per capelli troppo aggressivi e proteggere il cuoio capelluto da condizioni climatiche estreme. Inoltre, mantenere una buona igiene personale e seguire una dieta ricca di nutrienti essenziali per la salute della pelle può aiutare a ridurre il rischio di forfora.

        Quando consultare un medico

        Sebbene la forfora sia generalmente una condizione gestibile, in alcuni casi può essere necessario consultare un medico. Se i sintomi persistono nonostante l’uso di trattamenti antiforfora o se compaiono segni di infezione come arrossamento, dolore o gonfiore, è importante rivolgersi a un dermatologo per una valutazione approfondita.

        La forfora è un disturbo comune che può essere causato da diverse ragioni, tra cui seborrea, infezioni fungine e altri fattori. Con i giusti trattamenti e accorgimenti, è possibile gestire e ridurre significativamente i sintomi. Tuttavia, in caso di dubbi o di persistenza dei sintomi, è sempre consigliabile consultare un professionista della salute per una diagnosi e un trattamento adeguati.

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          A tutta luce: combattere il buio d’autunno con la luminoterapia naturale

          Dalla cromoterapia al semplice gesto di aprire le tende al mattino, la luce è la chiave per affrontare il cambio di stagione senza cedere alla malinconia. Perché la felicità, spesso, è solo questione di watt.

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          luminoterapia

            Ogni anno l’autunno ci regala i suoi colori caldi ma ci toglie ore di luce. Le giornate più corte e il buio precoce scombussolano il ritmo biologico, abbassano l’energia e, spesso, anche l’umore. Non è suggestione: quando la luce scarseggia, il cervello produce più melatonina e meno serotonina, l’ormone della felicità. Il risultato è quella sottile stanchezza che ci accompagna al risveglio e ci fa desiderare solo divano e coperta.

            La risposta, però, non è il rallentare: è il ricaricare. E la prima forma di energia arriva proprio dalla luce. Bastano venti minuti al giorno di esposizione naturale per risincronizzare il nostro orologio interno. Camminare all’aperto anche in una giornata grigia è un gesto terapeutico: la luce, filtrando attraverso gli occhi, comunica al cervello che è giorno e che vale la pena essere presenti.

            Negli ultimi anni la luminoterapia naturale è diventata una delle strategie più efficaci per affrontare il cosiddetto “winter blues”, la malinconia stagionale. Le lampade a spettro solare, per esempio, imitano la luminosità del mattino e stimolano la produzione di serotonina e dopamina. Ma non serve trasformare casa in un laboratorio medico: spesso basta cambiare piccole abitudini.

            Aprire le finestre non appena ci si sveglia, preferire tende chiare, scegliere punti luce caldi e diffusi nelle ore serali, o anche solo accendere candele profumate con note di agrumi e spezie: gesti semplici che ingannano il cervello e donano una sensazione di benessere immediata.

            Anche il colore, in questo processo, ha un ruolo preciso. La cromoterapia suggerisce di circondarsi di toni che ricordano il sole: giallo, arancio e rosso attivano energia e creatività; il bianco amplifica la luminosità; il blu tenue riequilibra e calma. È un linguaggio sottile, ma potente, che parla direttamente al sistema nervoso.

            Perché il segreto dell’autunno non è accettare il buio, ma imparare a farlo brillare. A tutta luce, dentro e fuori di noi.

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              La rivoluzione del sonno: quando riposare diventa un atto di potenza

              La scienza lo conferma: dormire migliora memoria, umore e creatività. E così il sonno diventa la nuova frontiera del wellness, tra tecnologie rilassanti, profumi calmanti e aziende che incentivano la rigenerazione mentale.

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              sonno

                Per anni è stato considerato tempo perso, un ostacolo sulla strada della produttività. Ora, invece, il sonno è diventato il nuovo status symbol del benessere. Dopo l’era del “sleep when you’re dead” – dormi quando sei morto – un’intera generazione sta rivalutando le otto ore di riposo come la chiave per vivere meglio, pensare più lucidamente e lavorare con maggiore creatività.

                La conferma arriva dalla scienza. Secondo un report del National Sleep Foundation e numerosi studi condotti da Harvard Medical School, dormire tra le sette e le nove ore per notte è essenziale per rafforzare la memoria, migliorare l’umore e sostenere le funzioni cognitive. La deprivazione di sonno, al contrario, riduce la concentrazione e indebolisce il sistema immunitario, aumentando il rischio di patologie cardiovascolari e metaboliche.

                Il nuovo mantra è semplice: riposare è una forma di potenza biologica. È la rigenerazione profonda che permette al cervello di consolidare le informazioni, al corpo di ripararsi e alla mente di ritrovare equilibrio. Non stupisce che il mercato globale del sonno – tra dispositivi, integratori e prodotti per il relax – abbia superato, secondo Fortune Business Insights, i 580 miliardi di dollari nel 2024.

                Dormire bene, oggi, è un obiettivo da pianificare. Nascono app e podcast pensati per accompagnare l’addormentamento, con voci suadenti, suoni naturali o racconti lenti che aiutano la mente a disconnettersi. Le lenzuola termoregolanti, le candele profumate alla lavanda, i diffusori di melatonina naturale e i profumi per il relax sono diventati strumenti di una nuova “sleep routine”, che trasforma la sera in un rituale di benessere.

                Anche il mondo del lavoro si sta adattando. Alcune aziende della Silicon Valley, come Google e Zappos, hanno introdotto da tempo “nap room” e pod per il sonno, incoraggiando i dipendenti a rigenerarsi durante la giornata. È la nascita della “rest culture”, una cultura del riposo che mette al centro il recupero mentale e fisico come risorsa strategica per la produttività sostenibile. Dormire non è più un segno di debolezza, ma un investimento su se stessi.

                Lo stesso concetto è arrivato anche nel turismo e nell’hospitality. Sempre più hotel e resort di lusso offrono “sleep experience” dedicate, con camere insonorizzate, luci circadiane, cuscini personalizzati e programmi di meditazione serale. Catene come Six Senses o Rosewood propongono veri e propri ritiri del sonno, dove l’obiettivo non è fare attività, ma imparare a disconnettersi e a dormire profondamente.

                Dietro questa tendenza si nasconde un cambio culturale radicale. Per la Generazione Z, cresciuta in un mondo iperconnesso e digitalmente stressante, il sonno è diventato un atto di ribellione: scegliere di staccare, spegnere il telefono e chiudere gli occhi è una forma di autodifesa contro l’ansia della performance. Dormire bene è il nuovo “wellness goal”, l’equivalente mentale di una dieta equilibrata o di un’ora di yoga.

                “Il sonno è la nostra medicina più naturale”, ricorda la neuroscienziata Sara Mednick dell’Università della California. E forse è proprio questo il segreto: la vera rivoluzione del benessere non passa da un nuovo integratore o da un’app miracolosa, ma da un gesto antico e semplice.

                Chi sa dormire bene, oggi, vince davvero — perché ogni notte di riposo è un atto di cura, un ritorno all’equilibrio e un investimento sul futuro.

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