Beauty
“Boyfriend blush” è il nuovo beauty trend da provare!

Il trend del “Boyfriend Blush” è un’interessante evoluzione nel mondo del trucco che mira a ottenere un look più naturale e genuino. Questo stile di blush, o fard, si ispira a un aspetto fresco e rosato. L’idea è quella di replicare il rossore sulle guance che potresti vedere su un uomo biondo che ha trascorso la mattinata correndo per un campo da calcio. È una sorta di rossore completo delle guance, al contrario del pigmento perfettamente posizionato. Pensa al principe Harry nei suoi sfacciati giorni all’università.

Il trucco del “Boyfriend Blush” prevede l’utilizzo di tonalità di blush che si avvicinano al colore naturale delle guance quando si è felici o emozionati. Questo può variare da una tonalità rosa delicata a una più pesca o corallo, a seconda del tono della pelle e delle preferenze personali.
La chiave per creare il look sta nell’ombra che scegli e nel posizionamento. Vuoi che appaia come se avessi un colore naturale che aumenta sulle tue guance dopo aver fatto un allenamento e quindi dovrai scegliere una tonalità che si avvicini a quel tono naturale. Puoi provare a pizzicare leggermente le guance per vedere il colore che sembra più realistico.
Quando si tratta di posizionare il pigmento, mantieni il pigmento al centro delle guance, più in alto sugli zigomi.



I truccatori suggeriscono di creare una forma triangolare che inizi al centro del viso, esca lungo la parte inferiore dello zigomo e poi scenda a forma di V. Quindi usa un pennello per lucidare per far rimbalzare il rossore sulla pelle per una finitura uniforme e voluminosa.
Più risulta naturale, meglio è, quindi puoi anche provare ad aggiungere un po’ di colore al ponte del naso: divertiti e scopri cosa funziona per la forma del tuo viso. Finché il risultato finale sembra che tu sia appena tornato da una corsa veloce, ce l’hai fatta.
Il “Boyfriend Blush” è diventato popolare perché offre un modo per migliorare l’aspetto naturale del viso senza sembrare troppo elaborato o eccessivamente truccato. È un trend che celebra la bellezza autentica e spontanea, promuovendo un approccio più rilassato e fresco al trucco.
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Benessere
Camminare sulla sabbia, respirare il mare: così il sole ci fa bene (anche senza abbronzarci)
Esporsi al sole con moderazione – senza esagerare né inseguire la tintarella a tutti i costi – resta una delle pratiche più semplici ed efficaci per migliorare umore, metabolismo, ossa e perfino qualità del sonno. La spiaggia, insomma, è una palestra naturale per il benessere quotidiano

Nessuna idolatria dell’abbronzatura, nessuna gara al colorito più tostato dell’estate. Eppure, sotto il sole, il nostro corpo si rigenera. Letteralmente. E lo fa grazie a una serie di meccanismi che la scienza conferma da tempo, anche se spesso ce li dimentichiamo.
Il primo beneficio è noto ma sottovalutato: la produzione di vitamina D. Bastano 15-20 minuti al giorno di esposizione (braccia e gambe scoperte) per stimolare la sintesi di questa vitamina fondamentale per le ossa, il sistema immunitario, il cuore e il cervello. E no, integratori e alimenti non bastano: la fonte principale resta il sole.
Poi c’è l’effetto antidepressivo della luce solare: stimola la produzione di serotonina, l’ormone del benessere, che agisce come un naturale stabilizzatore dell’umore. Non è un caso se la spiaggia, anche solo per una passeggiata, ha un impatto quasi terapeutico su chi soffre di stress, ansia o depressione stagionale.
E ancora: la luce solare regola il ritmo circadiano, cioè il nostro orologio interno. Esporsi alla luce naturale nelle prime ore del giorno aiuta a riequilibrare il ciclo sonno-veglia e a dormire meglio la notte. Perfino chi soffre di insonnia cronica può trarne beneficio.
Camminare a piedi nudi sulla sabbia, magari con l’acqua che accarezza le caviglie, aiuta anche la circolazione e stimola i muscoli posturali. È una sorta di massaggio plantare naturale che migliora l’equilibrio e la sensibilità corporea.
Il sole fa bene anche alla pelle, a piccole dosi: in alcuni casi può migliorare condizioni come la psoriasi, l’acne o la dermatite atopica. L’importante è non esagerare, usare sempre protezione e scegliere le ore giuste, evitando quelle centrali.
Infine, c’è il beneficio meno quantificabile ma più potente: quello psicologico. Il mare, la sabbia, il calore sulla pelle creano una dimensione di benessere profondo, quasi arcaico. Non serve “cuocersi” per ore. Basta lasciarsi attraversare dalla luce. E respirare.
Salute
Ti sei tuffato con troppa foga? Ecco perché l’acqua nelle orecchie rovina l’estate (e come liberarsene in un lampo)
Quando l’acqua resta intrappolata nell’orecchio dopo un bagno in piscina o al mare, può trasformare una giornata di relax in un incubo ovattato. Scopri perché accade, come evitarlo e soprattutto i rimedi più rapidi e sicuri per farla uscire. Anche quelli più strani, che però funzionano davvero.

Estate. Sole, mare, tuffi e… un fastidioso gluck nell’orecchio che non se ne va. Sì, stiamo parlando dell’acqua intrappolata nel condotto uditivo: uno dei tormentoni estivi più insospettabili. Hai presente quella sensazione ovattata, tipo quando parli e ti senti “rimbombare dentro”? Ecco, è proprio quella. E spesso, più tenti di liberartene, più sembra attaccarsi peggio di una hit reggaeton passata in loop.
Ma perché succede? Il problema è che l’acqua, entrando con troppa pressione o in certe angolazioni (ciao tuffi acrobatici!), può restare intrappolata nel canale uditivo esterno, magari “sigillata” da un tappo di cerume. Già, perché il cerume – che normalmente protegge l’orecchio – in certi casi si compatta e fa da barriera. Il risultato? Un micro-acquario personale che può diventare un paradiso per batteri e lieviti. Ed è così che nasce l’otite estiva, detta anche “otite del nuotatore”.
Attenzione però: non serve nuotare come un delfino per beccarsela. A volte basta una doccia distratta o una nuotata coi bambini. E chi è più soggetto? Chi ha condotti più stretti, tappi di cerume frequenti o usa spesso i cotton fioc (che, spoiler, spingono il cerume ancora più in fondo).
Ma passiamo al sodo: come liberarsi dell’acqua nelle orecchie?
Primo rimedio: la testata alla gravità. Inclina la testa dal lato dell’orecchio tappato, salta su un piede solo e dai qualche colpetto con la mano aperta. Sembra una danza tribale? Forse. Ma funziona.
Secondo metodo: il sottovuoto casalingo. Tira il lobo verso il basso mentre tappi e stappi l’orecchio con il palmo: l’effetto ventosa può far uscire l’acqua intrappolata.
Terzo, per i più pazienti: il phon a distanza, con aria tiepida e a bassa potenza. Sempre muovendo l’orecchio per favorire l’evaporazione.
E poi ci sono i trucchi da nonna tech: una goccia di alcol borico o aceto bianco (se l’orecchio non è già irritato) può aiutare a disinfettare e ad asciugare.
Cosa non fare mai: infilare cotton fioc, forcine, dita o chiavi della macchina. L’orecchio non è un borsello.
Se però il fastidio dura più di 48 ore, o arriva dolore, febbre o secrezioni, niente fai-da-te: è ora di farsi vedere da un medico.
Intanto, per prevenire: usa tappi appositi per il nuoto, asciuga bene le orecchie dopo ogni bagno e… sì, anche limitare i tuffi a bomba può aiutare.
Perché tuffarsi è bello, ma farlo senza restarci “a mollo dentro” è ancora meglio.
Beauty
Pelle dorata ma protetta: la beauty routine estiva che ti regala luce senza scottature
Abbronzarsi sì, ma con intelligenza. Idratazione, protezione e leggerezza sono le parole chiave di una routine estiva efficace: bastano pochi gesti al giorno per una pelle radiosa, elastica e felice.

L’estate è la stagione dell’abbronzatura, dei tramonti sulla pelle e del riflesso dorato che fa sembrare tutto più bello. Ma sotto il sole cocente, la pelle chiede attenzione. E no, il segreto non è “più ci si scotta, più si colora”: quella è una leggenda da archiviare insieme al doposole allo yogurt. Oggi la beauty routine estiva punta tutto su equilibrio, protezione e semplicità.
1. Prima regola: preparare la pelle
La bellezza dell’abbronzatura comincia ben prima di stendere l’asciugamano. Uno scrub delicato, due volte a settimana, elimina le cellule morte e rende la pelle più ricettiva alla tintarella. Scegli formule naturali con zucchero, caffè o sabbia vulcanica, e non dimenticare gomiti e ginocchia.
2. Protezione: il filtro giusto cambia tutto
Sole sì, ma con criterio. I dermatologi lo ripetono da anni: la protezione solare è il primo gesto anti-age. Non serve un SPF 50 tutto il giorno, ma saperlo modulare. Al mattino, se hai la pelle chiara, meglio partire alto. Poi, durante la giornata, si può scendere. E ricordati: il viso non perdona. Usa un prodotto specifico, leggero e opacizzante se hai la pelle grassa, o ricco di attivi idratanti se la tua è più secca.
3. Idratazione continua (fuori e dentro)
Bere almeno due litri d’acqua al giorno non è solo una frase da rivista: è un mantra da seguire. La pelle disidratata si abbronza male e si spella in fretta. Aiutala anche da fuori con gel all’aloe, sieri alla vitamina E o spray rinfrescanti da tenere sempre in borsa.
4. Make-up? Sì, ma invisibile
In estate il trucco cambia pelle. Fondotinta pesanti e ciprie compatte vanno in vacanza. Meglio puntare su BB cream con SPF, blush liquidi effetto sun-kissed e mascara waterproof. Il vero segreto di bellezza resta sempre uno: la luce naturale.
5. Doposole: più importante di quanto pensi
Dopo una giornata in spiaggia, la pelle ha bisogno di calma. I prodotti doposole non sono solo freschi e profumati: se formulati con burro di karité, calendula o acqua termale, riparano i danni e prolungano l’abbronzatura. Un gesto che fa la differenza.
Alla fine dell’estate, la pelle racconta come l’hai vissuta. Proteggerla non significa rinunciare alla tintarella, ma conquistarla in modo più sano, uniforme e duraturo. E con quel tocco dorato che, diciamolo, fa sempre la sua figura.
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