Connect with us

Salute

Dieta delle vacanze e i consigli “salva intestino”

Durante le vacanze, la dieta può cambiare drasticamente, specialmente quando si visitano luoghi all’estero e si assaggiano specialità culinarie locali. Questo ci può esporre a diversi disturbi di natura infettiva, batterica o virale. Il rischio è particolarmente elevato se si consumano acqua e alimenti che non sono stati sottoposti a controlli sanitari adeguati.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Le vacanze sono sinonimo di relax, divertimento e, spesso, di un’alimentazione diversa dal solito. Assaggiare nuovi piatti e sperimentare cucine esotiche è parte del piacere di viaggiare, ma è importante farlo con consapevolezza per evitare spiacevoli inconvenienti.

    Viaggiare è un’esperienza meravigliosa che arricchisce la nostra vita sotto molti punti di vista. Gustare le specialità locali è parte integrante di questo viaggio, ma è importante farlo in modo consapevole e responsabile. Seguendo questi semplici consigli, potrete godervi le vostre vacanze senza preoccupazioni per la salute.

    Cibi nuovi e microbiota in movimento
    L’introduzione di cibi non abituali nella nostra dieta può infatti alterare il microbiota intestinale, ovvero l’insieme dei microrganismi che popolano il nostro intestino e svolgono un ruolo fondamentale per la nostra salute. Questa variazione può causare disturbi gastrointestinali come diarrea, gonfiore e mal di stomaco.


    Consigli per viaggiare con gusto e senza rischi
    Bere molta acqua, soprattutto se si soggiorna in luoghi caldi, è fondamentale per prevenire la disidratazione e favorire la digestione. In particolare, se si viaggia in paesi con standard igienici diversi dai nostri, è meglio evitare cibi crudi o poco cotti, come carne, pesce e verdure.

    Anche se acquistata confezionata, è consigliabile lavare accuratamente frutta e verdura prima di consumarle. Attenzione ai gelati e ai prodotti lattiero-caseari: questi alimenti possono essere contaminati da batteri se non prodotti in condizioni igieniche ottimali.

    Moderare il consumo di cibi grassi e piccanti perché possono irritare lo stomaco e peggiorare eventuali disturbi gastrointestinali.

    Se si desidera assaggiare un cibo nuovo, è meglio iniziare con piccole porzioni per valutare la reazione del proprio organismo. Un antiacido, un antidiarroico e un farmaco per il mal di stomaco possono essere utili in caso di necessità. Ma se, nonostante tutte le precauzioni si manifestano disturbi gastrointestinali, è importante bere molti liquidi per reintegrare i sali minerali persi e consultare un medico o un farmacista del posto.

    Credit foto: Canva

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Salute

      Natale goloso, non per forza ingrassato: i trucchi che funzionano davvero

      Dalle porzioni intelligenti all’attività fisica “di compensazione”, fino alle scelte consapevoli nei giorni clou: ecco i consigli dei nutrizionisti per vivere le feste con gusto, senza rinunce drastiche né rigidità inutili.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

      Natale senza sensi di colpa

        Il periodo più goloso dell’anno… e il più rischioso

        Il mese di dicembre concentra appuntamenti conviviali, dolci tradizionali e piatti calorici che, in pochi giorni, possono far aumentare l’introito calorico fino al 30% rispetto alla norma. Secondo varie osservazioni dell’Istituto Superiore di Sanità e di associazioni scientifiche in ambito nutrizionale, l’aumento medio di peso durante le feste oscilla tra 0,5 e 2 kg. Nulla di irreversibile, ma sufficiente a creare frustrazione a gennaio.
        La buona notizia? Non serve saltare cenoni o evitare ogni panettone: la chiave è la moderazione.

        Porzioni strategiche e piatti “furbi”

        I nutrizionisti concordano: gestire le quantità è più efficace che eliminare alimenti. Un piatto piccolo può aiutare a controllare la porzione senza sentirsi privati di nulla.
        Alcuni trucchi utili:

        • iniziare i pasti con verdure crude o cotte per favorire sazietà;
        • scegliere una sola portata ricca invece di antipasti + primi + secondi;
        • assaggiare i dolci tipici ma senza fare il bis;
        • alternare acqua ai brindisi per ridurre l’alcol, tra le principali fonti “nascoste” di calorie.

        Nei giorni tra una festa e l’altra, torna leggero

        Il vero “segreto” per non ingrassare non è rinunciare ai pasti importanti, ma bilanciare gli altri giorni. I dietologi suggeriscono di compensare con pasti più semplici e ricchi di fibre, come zuppe, legumi e verdure, evitando alcol e dolci quando non ci sono ricorrenze.
        Un principio confermato da molte linee guida internazionali: ciò che conta non è un singolo cenone, ma la media settimanale.

        Muoversi di più, anche senza palestra

        L’attività fisica resta l’alleata numero uno. Non serve correre una maratona: passeggiate dopo i pasti, qualche esercizio domestico o un pomeriggio all’aria aperta bastano per aumentare il dispendio energetico.
        Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 150 minuti settimanali di attività moderata sono sufficienti per mantenere il peso stabile. Inserirli strategicamente nelle vacanze può fare la differenza.

        Non arrivare affamati alle cene

        Una delle abitudini più controproducenti è saltare pasti “per compensare”: questo porta ad abbuffate. Meglio mangiare uno spuntino sano prima di uscire, come frutta fresca, yogurt o una manciata di frutta secca.
        Arrivare al tavolo con la giusta fame — non con una voragine — aiuta a controllare le porzioni senza sforzo.

        Gestire il dolce più amato: panettone o pandoro?

        Dal punto di vista calorico, panettone e pandoro sono simili: circa 350-400 kcal per 100 g. La differenza la fanno le aggiunte (creme, glasse, farciture). Una fetta è compatibile con un’alimentazione equilibrata, purché consumata con consapevolezza.
        Molti nutrizionisti suggeriscono di godersela a colazione o come merenda, preferibilmente non subito dopo un pasto già ricco.

        La psicologia del buon senso

        Le feste non sono solo cibo: sono riti, tradizioni e relazioni sociali. La rigidità può generare stress e senso di colpa, controproducenti anche sul piano alimentare.
        Gli esperti di comportamento alimentare consigliano un approccio flessibile: prevedere qualche “strappo” piacevole e accettarlo senza rimorsi, mantenendo equilibrio negli altri momenti.

        In sintesi

        Godersi le festività senza ingrassare è possibile seguendo tre principi: moderazione, equilibrio e movimento. Nessun divieto assoluto, ma scelte ragionate che permettono di vivere il Natale con serenità — e con la stessa taglia a gennaio.

          Continua a leggere

          Salute

          Smartphone in bagno? L’abitudine “innocente” che può danneggiare la salute

          Portare il telefono con sé al WC è diventato un rito quotidiano. Ma trattenersi più del necessario in quella posizione aumenta la pressione sulle vene della zona anale e può concorrere alla comparsa di disturbi come le emorroidi. Per gli esperti, la regola è semplice: meno schermo, più rapidità.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

          Smartphone in bagno? L’abitudine “innocente” che può danneggiare la salute

            Ammettiamolo: il cellulare in bagno è ormai il nostro inseparabile compagno. Un messaggino, due scroll sui social, un video da finire… e quei pochi minuti si trasformano in una sosta molto più lunga del previsto. È un’abitudine comunissima, soprattutto nei Paesi occidentali, eppure non è esattamente un toccasana.

            La posizione seduta sul water, spiegano i professionisti della salute – dai gastroenterologi ai fisioterapisti del pavimento pelvico – non è pensata per essere mantenuta a lungo. Quando ci intratteniamo oltre il necessario, magari distratti da notifiche e feed infiniti, si crea una pressione continua sulle vene situate all’interno e intorno all’ano. Questo può favorire l’insorgenza o l’aggravamento delle emorroidi, un disturbo molto diffuso, che colpisce uomini e donne di ogni età.

            Gli specialisti ricordano che, da seduti sul WC, i muscoli del pavimento pelvico restano in tensione. Inoltre, la circolazione venosa della parte bassa del bacino può risultare meno fluida rispetto alla postura eretta. Il problema non nasce da un singolo episodio, ma dalla ripetizione quotidiana di questa abitudine: un “rituale digitale” che, prolungandosi negli anni, può trasformarsi in un fattore di rischio.

            Non a caso, numerosi medici suggeriscono di limitare la permanenza in bagno allo stretto necessario: idealmente non più di pochi minuti. Non perché ci sia una soglia universale e definitiva, ma perché il tempo aggiuntivo spesso non serve a nulla. È la distrazione del telefono a farci restare ben oltre il momento in cui il nostro corpo ha già completato la sua funzione fisiologica.

            Segnali da non trascurare

            Se dopo essere andati in bagno compaiono sangue sulla carta igienica, dolore, sensazione di peso o piccoli rigonfiamenti percepibili al tatto, è importante non ignorare i sintomi e rivolgersi al proprio medico o a uno specialista. Le emorroidi, nella maggior parte dei casi, vengono gestite con trattamenti conservativi o cambiando alcune abitudini quotidiane. Evitare lunghe sedute sulla toilette, curare l’alimentazione e mantenere una corretta idratazione sono tra le misure più citate nella prevenzione.

            Un’occasione per rallentare davvero

            C’è poi un altro aspetto tutt’altro che secondario: il tempo. Restare incollati allo schermo mentre si è in bagno è… semplicemente una perdita di minuti che potremmo impiegare molto meglio. Gli esperti del benessere invitano a riflettere sull’opportunità di trasformare la sosta in bagno in un momento di autenticità: niente schermi, niente distrazioni. Un piccolo esercizio di attenzione al corpo e a ciò che ci chiede.

            In fondo, la soluzione più semplice è anche la più salutare: lasciare lo smartphone fuori dalla porta e ricordarsi che la toilette non è una sala d’attesa digitale. Una volta completata la missione, alzarsi e tornare alle proprie attività. Un gesto banale che può fare la differenza nel lungo periodo.

            Perché sì: meno tempo sul water significa più tempo di vita reale.

              Continua a leggere

              Salute

              Mal di testa da cervicale: quando il dolore nasce dal collo

              Posture scorrette, stress e tensioni muscolari sono tra le principali cause di questo disturbo. Capire i sintomi e intervenire in modo mirato è il primo passo per liberarsi dal dolore.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

              Mal di testa

                Il mal di testa da cervicale, o cefalea cervicogenica, è tra le forme più diffuse di mal di testa secondario, cioè legato a una causa precisa e non a un’alterazione diretta del sistema nervoso. A differenza dell’emicrania o della cefalea tensiva, il dolore nasce da un problema meccanico o muscolare nel tratto cervicale — la parte superiore della colonna vertebrale che sostiene la testa.

                Il disturbo si manifesta quando le prime vertebre del collo subiscono un’alterazione strutturale o funzionale, che può derivare da diversi fattori: un trauma (come il classico colpo di frusta), una contrattura muscolare persistente, una postura scorretta mantenuta per ore davanti al computer o allo smartphone, oppure da condizioni croniche come artrosi cervicale, artrite o ernie del disco. Anche disturbi apparentemente lontani, come il bruxismo (digrignare i denti) o una malocclusione dentale, possono contribuire a creare tensione nei muscoli del collo e scatenare il dolore.

                I sintomi tipici comprendono un dolore sordo e costante nella zona posteriore della testa, che può irradiarsi verso la fronte, le tempie o la mandibola. Alcuni pazienti riferiscono anche fastidi a orecchie, gola o lingua. Il dolore peggiora con i movimenti del collo o con posture statiche prolungate, e spesso si accentua nel corso della giornata. Si associano frequentemente rigidità muscolare, difficoltà nei movimenti del capo e una sensazione di tensione continua nella parte alta della schiena.

                Per una diagnosi corretta è fondamentale rivolgersi a uno specialista in neurologia o fisiatria, che valuterà la causa attraverso un esame clinico e, se necessario, esami diagnostici come radiografia, TAC, risonanza magnetica o elettromiografia.

                Una volta individuata la causa, il trattamento più efficace e meno invasivo è la fisioterapia mirata, utile per migliorare la mobilità cervicale e correggere le posture scorrette. In presenza di infiammazione o dolore acuto, il medico può prescrivere antinfiammatori, analgesici, miorilassanti o cortisonici. Nei casi cronici si può ricorrere a terapie manuali, tecniche di rilassamento o esercizi di rinforzo muscolare personalizzati.

                Gestire lo stress, fare pause frequenti durante il lavoro al computer e mantenere una postura corretta sono strategie semplici ma decisive per prevenire le recidive. Perché, spesso, il mal di testa da cervicale è il modo in cui il corpo ci ricorda che anche il collo — come la mente — ha bisogno di equilibrio.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù