Salute
Il biohacking sbarca nella Capitale: evento esclusivo al ristorante Flowery
Lunedì 2 dicembre, a Roma, Gabriella Femia e Angela Almaviva guideranno un evento esclusivo sul biohacking, il nuovo trend che unisce tecnologia e benessere. Tra scienza, salute e impresa, ecco come rivoluzionare la propria vita.
Lunedì 2 dicembre, nella suggestiva atmosfera del ristorante Flowery, situato in via del Fiume Bianco, la Capitale ospiterà un evento unico dedicato al biohacking. Un numero ristretto di partecipanti avrà l’opportunità di immergersi in questo universo innovativo, scoprendo come migliorare il benessere quotidiano attraverso pratiche biotecnologiche all’avanguardia e valutando le potenzialità di un settore in piena espansione.
Protagoniste dell’evento: Gabriella Femia e Angela Almaviva
Al centro della serata, due professioniste pronte a condividere la loro visione rivoluzionaria. Gabriella Femia, coach e formatrice con oltre trent’anni di esperienza, è oggi un’affermata biohacker e specialista in neurohacking. Con dedizione e passione, ha deciso di mettere la sua competenza al servizio di chi desidera trasformare la propria vita attraverso le potenzialità del biohacking.
Al suo fianco ci sarà Angela Almaviva, imprenditrice digitale ed ex amministrativa, che ha scelto di abbracciare questa avventura insieme a Gabriella, unendo amicizia e determinazione per costruire un progetto ambizioso: portare il biohacking in tutta Italia.
Tecnologia e benessere: una sinergia vincente
L’evento si rivolge a chi è interessato a migliorare la propria salute con tecnologie di ultima generazione e a chi desidera investire in un settore in costante crescita. Durante la serata saranno illustrati i principi fondamentali del biohacking, con un focus sul suo impatto positivo sul benessere quotidiano e sulle opportunità di business emergenti nel campo biotecnologico.
Info e prenotazioni
La partecipazione è riservata a un numero limitato di persone. Per prenotarsi, basta inviare una mail all’indirizzo gf@gabriellafemia.com.
Nota per la stampa
Per interviste o ulteriori informazioni, è possibile contattare lo stesso indirizzo email. Non perdere l’occasione di scoprire il futuro della salute e del benessere. Ti aspettiamo!
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Salute
L’influenza australiana arriva in Italia: ecco cosa aspettarsi e come difendersi dal virus più temuto dell’inverno
L’autunno porta con sé non solo foglie che cadono e il profumo di castagne, ma anche la tanto temuta influenza. E quest’anno ci tocca fare i conti con la variante australiana, quella che ha messo in ginocchio l’emisfero sud. Ecco cosa ci aspetta.
Benvenuti alla stagione del raffreddore, della tosse e dei fazzoletti sempre in tasca. Ma quest’anno l’influenza non si accontenta di essere “quella di sempre”, no: ha deciso di diventare “australiana”. Sì, perché a quanto pare il virus H3N2, noto anche come influenza australiana, sta facendo parlare di sé. Questo simpatico virus ha già causato problemi seri in Australia, con un numero record di ricoveri ospedalieri, tanto che alcuni esperti lo definiscono il peggiore degli ultimi dieci anni. E ora sta bussando alla nostra porta.
Sintomi? Sempre gli stessi, ma con più forza
Non c’è nulla di nuovo sotto il sole quando si parla di sintomi. Che sia influenza stagionale o australiana, i segnali sono quelli che conosciamo: febbre oltre i 38°C, dolori muscolari, stanchezza, congestione nasale, mal di gola e, nei casi peggiori, disturbi gastrointestinali come nausea e diarrea. Tuttavia, il virus australiano è descritto come “più cattivo” – come se il solito non bastasse – il che significa che questi sintomi potrebbero essere più intensi e durare un po’ di più. Grazie mille, Australia.
Influenza australiana o Covid: come distinguerli?
Visto che ormai siamo diventati esperti nell’auto-diagnosi, è bene ricordare che i sintomi di influenza e Covid sono simili, se non identici. Quindi come facciamo a distinguerli? Semplice: con un tampone. Già, il vecchio tampone che pensavamo di aver abbandonato insieme alle videochiamate di gruppo su Zoom. Se vuoi essere sicuro di non avere il Covid, non c’è altra strada. Meglio mettersi in fila in farmacia.
Le cure: la classica triade del riposo, liquidi e farmaci da banco
Per quanto riguarda il trattamento, niente di nuovo sotto il sole. I medici consigliano sempre il solito mantra: stare a riposo, bere molti liquidi e ricorrere a farmaci da banco come paracetamolo o ibuprofene per tenere a bada la febbre e i dolori. Gli antibiotici? Lasciamoli dov’è, perché contro un virus non servono a nulla. Per quanto riguarda gli antivirali, è meglio che li prescriva un medico solo nei casi più gravi. Insomma, la solita lotta a colpi di fazzoletti e tisane.
Vaccini: la miglior difesa è l’attacco
Se l’idea di passare una settimana a letto non ti attira, c’è sempre la prevenzione. E qui entrano in gioco i vaccini. L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato ben otto vaccini aggiornati, pensati proprio per fronteggiare i ceppi virali di quest’anno, inclusa la tanto temuta influenza australiana. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per chi ha più di 60 anni, per i bambini piccoli, per chi soffre di malattie croniche e per le donne in gravidanza.
La buona notizia? In molte regioni le campagne di vaccinazione sono già partite e in alcuni casi vengono somministrati anche vaccini anti-Covid, così con una puntura ci si difende da entrambi.
L’influenza australiana è davvero così pericolosa?
Sì, è aggressiva, ma non è la fine del mondo (a meno che tu non sia in uno di quei gruppi a rischio). Quindi, niente panico. Sta arrivando, certo, ma armati di fazzoletti, una buona coperta e, se puoi, una dose di vaccino, e sarai pronto ad affrontarla. Dopotutto, l’autunno è già abbastanza complicato senza dover aggiungere anche la preoccupazione dell’influenza, no?
In primo piano
Stress e postura scorretta, quel dolore al collo che non va via
Il dolore al collo legato alle tensioni muscolari è un disturbo comune che può colpire persone di tutte le età. Le tensioni muscolari al collo possono derivare da una varietà di fattori, tra cui posture scorrette, stress, e movimenti ripetitivi.
Le cause principali delle tensioni muscolari al collo includono spesso attività quotidiane come lavorare al computer per lunghi periodi, guardare lo smartphone con la testa inclinata in avanti, o dormire in una posizione non ergonomica. Lo stress emotivo può anche contribuire significativamente, poiché spesso porta a una contrazione involontaria e prolungata dei muscoli del collo e delle spalle.
Vediamo quali sono
I muscoli più frequentemente interessati includono il trapezio, lo sternocleidomastoideo, i muscoli scaleni, i muscoli suboccipitali e i muscoli paraspinali cervicali.
Trapezio: Questo muscolo esteso si trova nella parte superiore della schiena e del collo e spesso è coinvolto nei dolori legati alla tensione e allo stress. È responsabile del movimento delle scapole e del supporto della testa.
Sternocleidomastoideo: Situato nella parte anteriore e laterale del collo, questo muscolo è fondamentale per la rotazione e la flessione del collo. La tensione in questo muscolo può causare dolore irradiato fino alla testa e alle spalle.
Muscoli Scaleni: Questi muscoli, situati lateralmente nel collo, aiutano nella respirazione e nel movimento del collo. La loro tensione può contribuire a sintomi di dolore cervicale e irradiarsi verso il braccio.
Muscoli Suboccipitali: Questi piccoli muscoli si trovano alla base del cranio e sono spesso associati a mal di testa e tensioni cervicali. Sono importanti per i movimenti fini della testa e per mantenere l’equilibrio posturale.
Muscoli Paraspinali Cervicali: Situati lungo la colonna vertebrale cervicale, questi muscoli supportano la postura eretta del collo e della testa. La loro tensione o affaticamento può portare a dolore e rigidità.
Affrontare il dolore al collo legato alle tensioni muscolari richiede un approccio multifattoriale. In alcuni casi, può essere utile consultare un fisioterapista o un medico specializzato per un trattamento personalizzato e consigli specifici.
In primo piano
Frutta e verdura abbassano la pressione e fanno bene ai reni dopo le abbuffate
Un nuovo studio conferma che consumare abbondanti quantità di frutta e verdura non solo è delizioso, ma è anche un toccasana per la salute del cuore e dei reni. Una recente ricerca condotta negli Stati Uniti ha evidenziato come un’alimentazione ricca di questi alimenti sia in grado di abbassare la pressione sanguigna e migliorare significativamente le funzioni renali, soprattutto nei pazienti ipertesi.
Numerosi studi hanno dimostrato che una dieta ricca di frutta e verdura può contribuire a ridurre la pressione sanguigna, un fattore cruciale per la salute cardiovascolare. La pressione alta, o ipertensione, è una condizione comune che aumenta il rischio di sviluppare malattie cardiache, ictus e altre complicanze gravi. Integrare una varietà di frutta e verdura nella dieta quotidiana offre una serie di benefici grazie alla loro ricchezza di nutrienti essenziali, come potassio, magnesio, fibre e antiossidanti.
Il potassio, presente in abbondanza in alimenti come banane, patate, spinaci e arance, aiuta a bilanciare i livelli di sodio nel corpo e riduce la tensione nelle pareti dei vasi sanguigni. Il magnesio, trovato in verdure a foglia verde, noci e semi, rilassa i vasi sanguigni e migliora il flusso sanguigno. Le fibre, presenti in quasi tutte le verdure e frutta, favoriscono una migliore gestione del peso corporeo e un migliore controllo della pressione sanguigna.
Inoltre, gli antiossidanti presenti nella frutta e nella verdura, come le vitamine C ed E e i flavonoidi, proteggono le cellule dai danni ossidativi e migliorano la salute delle arterie. Di conseguenza, una dieta ricca di questi alimenti non solo contribuisce a ridurre la pressione sanguigna, ma supporta anche la salute generale del sistema cardiovascolare.
A differenza di molti alimenti processati, la frutta e la verdura sono naturalmente povere di sodio, un minerale che, se consumato in eccesso, può aumentare la pressione sanguigna. Per cui, un’alimentazione sana e varia, è associata a un minor rischio di sviluppare diverse altre malattie, tra cui il diabete, alcuni tipi di cancro e l’obesità.
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