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Viagra e nitroglicerina: una “bomba” contro la calvizie

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    Le tanto chiacchierate pilloline blu, universalmente note per combattere il disturbo maschile della disfunzione erettile, da oggi potrebbero risolvere un altro problema.

    Viagra e nitroglicerina: una “bomba” contro la calvizie

    Che, a ben guardare, per alcuni uomini è particolarmente penalizzante… tanto quanto le prestazioni a letto non particolarmente eclatanti! Si tratta della calvizie.

    La regola del 50

    Infatti, sarà possibile rinfoltire i capelli che vanno diradandosi, complice l’età che avanza. Un’idea che è venuta in testa (è proprio il caso di dirlo…) a tale Reto Naef, ex-manager della famosa multinazionale farmaceutica svizzera Novartis, insieme all’ex-CEO dello stesso gruppo, Daniel Vasella. I due hanno fondato nel Canton Zurigo la Topadur Pharma. Il motivo di ispirazione è un dato statistico: il 50% delle persone con 50 anni ha il 50% in meno dei capelli di quando erano giovani.

    La soluzione si chiama Top-M119

    D’ora in poi basta “strapparsi i capelli” (tanto non ci sono più…) per via della calvizie che avanza! Questo nuovo prodotto elvetico sarà in grado di evitare trapianti o altre soluzioni dispendiose ed invasive. Il miracoloso farmaco – fino a prova contraria – si chiamerà Top-M119. Che rappresenta il nome del principio attivo di una molecola nata dalla combinazione di due farmaci, il Sildanefil (meglio noto come Viagra) e la nitroglicerina. Un mix potenzialmente defragrante, in grado – così promette la Topadur – di risolvere la questione.

    Un mercato molto ricco entro il 2030

    Il Viagra, oltre a consentire l’afflusso di sangue al pene nel suo utilizzo universalmente noto, viene utilizzato come elemento di cura negli scompensi cardiaci. La nitroglicerina è un farmaco cardiovascolare che agisce sui vasi sanguigni. Due asset per entrare in un mercato, come quello della calvizie, stimato entro il 2030 sui 30 miliardi di dollari.

    La circolazione sanguigna è la chiave

    D’altronde c’è un sacco di gente che soffre profondamente per questo problema, per certi uomini è addirittura fra le cause principali di depressione. “Grazie all’azione combinata di Viagra e nitroglicerina otteniamo una circolazione sanguigna 1000 volte superiore”, spiega Reto Naef. Gli fa eco il CEO di Topadur Pharma, Pascal Brenneisen, che si è detto sicuro di essere “a una svolta nella lotta alla calvizie”.

    Ci sono di mezzo, come al solito, i cinesi

    Cinese è il fondo di investimento che ha investito capitali nella Topadur Pharma. Come a dire che… anche i pelati guardano con un mix di speranza e gratitudine alla Cina.

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      Beauty

      Luce rossa, il nuovo alleato della pelle: come funziona la fototerapia a casa

      Dal trattamento anti-age ai benefici sulla rigenerazione cutanea, la fototerapia a luce rossa a spettro completo conquista il mondo del beauty domestico. Ma attenzione a non abusarne: non è una bacchetta magica.

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      Luce rossa

        Una luce calda, un rituale di pochi minuti e la promessa di una pelle più compatta, uniforme e luminosa. La fototerapia a luce rossa a spettro completo è l’ultima frontiera del beauty hi-tech da fare a casa: un trattamento ispirato ai protocolli dermatologici professionali, ma in versione semplificata e accessibile.
        Nata in ambito medico – fu la NASA negli anni ’90 a studiarne gli effetti sulla rigenerazione cellulare – oggi la terapia con LED rossi e infrarossi è diventata un trend virale su TikTok e Instagram, dove celebrità e beauty influencer ne decantano i benefici anti-age.

        Cos’è la fototerapia a luce rossa a spettro completo

        Si tratta di un trattamento non invasivo che utilizza onde luminose a bassa intensità, comprese tra i 600 e i 900 nanometri, per stimolare le cellule cutanee.
        I dispositivi a spettro completo combinano diverse lunghezze d’onda di luce rossa e vicino infrarosso (NIR) per agire a varie profondità della pelle:

        • la luce rossa (circa 630-660 nm) lavora sulla superficie, stimolando collagene e riducendo infiammazioni;
        • la luce infrarossa (800-850 nm) penetra più in profondità, migliorando il metabolismo cellulare e la circolazione sanguigna.

        In pratica, il dispositivo emette una luce calda e uniforme che, assorbita dai mitocondri, aumenta la produzione di ATP, l’energia cellulare, favorendo riparazione dei tessuti, compattezza e tono cutaneo.

        Come si usa

        L’utilizzo è semplice, ma richiede costanza. Dopo aver deterso il viso e rimosso ogni traccia di trucco, si accende il dispositivo e si espone la pelle alla luce per 10-20 minuti, mantenendo una distanza di circa 10-20 cm (a seconda delle istruzioni del produttore).
        La frequenza ideale? Tre o quattro volte a settimana, meglio la sera, per permettere alla pelle di rigenerarsi durante la notte.

        I dispositivi più avanzati offrono modalità e intensità regolabili, e possono essere utilizzati non solo sul viso, ma anche su collo, décolleté e mani. Alcuni modelli, a uso professionale domestico, includono accessori per corpo e cuoio capelluto, per stimolare la crescita dei capelli o lenire dolori muscolari.

        I benefici: non solo anti-age

        Numerosi studi clinici (tra cui quelli pubblicati sul Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology) hanno dimostrato che la fototerapia a luce rossa può:

        • aumentare fino al 30% la produzione di collagene, migliorando la compattezza cutanea;
        • ridurre linee sottili e rughe dopo 6-8 settimane di uso regolare;
        • uniformare il colorito, diminuendo rossori e discromie;
        • accelerare la guarigione di acne e infiammazioni, grazie all’effetto antinfiammatorio;
        • lenire dolori muscolari e articolari leggeri, stimolando la circolazione.

        In molti casi, i risultati visibili appaiono già dopo un mese di utilizzo costante, ma variano a seconda dell’età, della qualità del dispositivo e delle abitudini di cura della pelle.

        Controindicazioni e precauzioni

        Nonostante sia considerata una tecnologia sicura, la fototerapia a luce rossa non è adatta a tutti. Gli esperti raccomandano cautela in caso di:

        • gravidanza o allattamento (mancano studi sufficienti);
        • patologie cutanee come lupus o dermatiti fotosensibili;
        • uso di farmaci fotosensibilizzanti (come isotretinoina o antibiotici specifici);
        • disturbi oculari: è sempre bene indossare occhiali protettivi durante l’esposizione.

        Un altro rischio è l’abuso: sessioni troppo lunghe o troppo ravvicinate possono causare irritazione o arrossamento temporaneo, specialmente sulle pelli sensibili.

        Il parere dell’esperto

        «La luce rossa è un potente stimolatore del metabolismo cellulare, ma va usata con buon senso», spiega la dermatologa Dott.ssa Giulia Ferrari, specialista in tecnologie estetiche. «I dispositivi casalinghi sono generalmente sicuri perché hanno intensità controllata, ma non sostituiscono trattamenti medici o laser professionali. Il segreto è la regolarità, non l’eccesso».

        Il futuro del beauty è luminoso

        Nel mondo del beauty tech, la luce è la nuova crema. Sempre più brand – da Dr. Dennis Gross a CurrentBody, fino ai più recenti mask LED full spectrum – stanno investendo in ricerca e design per offrire risultati clinici in un rituale da dieci minuti al giorno.
        La promessa è chiara: ringiovanire senza bisturi, semplicemente accendendo una luce.

        Ma, come in ogni trattamento, serve equilibrio: la tecnologia può essere una grande alleata, purché resti al servizio della pelle e non dell’ossessione per la perfezione.

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          Beauty

          Belle come la Hunziker: imperativo rimettersi in forma dopo i 40

          Chi ha detto che la mezza età segna la fine della forma fisica? Un nuovo studio condotto su oltre 11.000 donne australiane e pubblicato su “Plos Medicine” smentisce questo diffuso pregiudizio. La ricerca, durata oltre vent’anni, rivela che i 40 anni rappresentano un’opportunità ideale per investire nel proprio benessere, dimostrando che è possibile tornare in forma e migliorare la propria salute anche dopo aver superato questo traguardo.

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            I ricercatori australiani hanno seguito per oltre due decenni un ampio gruppo di donne di età compresa tra i 47 e i 52 anni, sottoponendole a regolari controlli medici. I risultati dello studio sono stati sorprendenti: le donne che si dedicavano ad almeno 150 minuti di attività fisica a settimana presentavano un rischio significativamente inferiore di sviluppare malattie croniche come diabete, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro.

            La mezza età? Un’opportunità per il benessere
            Lo studio sottolinea come la mezza età rappresenti un momento cruciale per la salute. È in questa fase della vita, infatti, che si possono porre le basi per un invecchiamento sano e attivo. L’attività fisica regolare, oltre a prevenire le malattie, aiuta a migliorare la qualità del sonno, a ridurre lo stress e a mantenere un peso sano.

            Quali sono i benefici dell’attività fisica
            L’esercizio fisico regolare aiuta a prevenire o ritardare l’insorgenza di malattie come diabete, malattie cardiovascolari e alcuni tipi di cancro, inoltre stimola la produzione di endorfine, sostanze chimiche che migliorano l’umore e riducono lo stress. Fare, dunque, movimento aiuta a sentirsi più energici e vitali.

            Lo studio australiano ci ricorda che non è mai troppo tardi per prenderci cura di noi stessi e del nostro benessere. Investire in attività fisica, anche a partire dalla mezza età, è un regalo che facciamo al nostro corpo e alla nostra mente.

            Cover foto. Michelle Hunziker 47 anni IG

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              Benessere

              Orgasmo e benessere: quando il piacere fa bene anche alla pelle

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              Orgasmo

                Non è solo questione di piacere. Secondo ricerche e sondaggi, l’orgasmo – raggiunto da soli o in coppia – può avere effetti positivi concreti sulla salute e, sorprendentemente, anche sull’aspetto della pelle. A sostenerlo non sono solo aneddoti o opinioni popolari, ma dati scientifici.

                Un’indagine di Planned Parenthood del 2000 rivelava che quasi il 40% degli intervistati ricorreva alla masturbazione per ridurre lo stress. Un’intuizione confermata dalla fisiologia: livelli bassi di ossitocina, l’“ormone dell’amore”, si associano a stress elevato, invecchiamento cutaneo e infiammazioni. Al contrario, abbracci, baci e orgasmi stimolano la produzione di ossitocina, favorendo anche un sonno più profondo e riposante.

                Il beneficio non si ferma qui. Uno studio dell’Università del Michigan ha dimostrato che il climax aumenta i livelli di estrogeno, ormone che contribuisce a mantenere la pelle più spessa, elastica e idratata, rallentando la formazione delle rughe. Durante l’attività sessuale, inoltre, il flusso sanguigno verso il viso aumenta, portando più ossigeno e nutrienti alle cellule: ecco spiegato il classico aspetto luminoso e leggermente arrossato del “post-sesso”, legato anche alla stimolazione del collagene.

                «Il piacere ha un impatto psicofisico rilevante», sottolinea Kait Scalisi, sex educator certificata, in un’intervista a The Maudern. «Gli ormoni rilasciati durante il sesso – ossitocina, serotonina, prolattina – sostengono il sistema immunitario, migliorano la qualità del sonno, aiutano a regolare la pressione sanguigna e persino a potenziare la memoria».

                E per quanto riguarda la frequenza? Non esiste una regola universale. «Alcuni studi suggeriscono rapporti più volte a settimana, ma la misura giusta è quella che fa stare bene te e il tuo partner. Trasformare il sesso in un obbligo può generare ansia e annullare i benefici», precisa Scalisi.

                In sintesi, il piacere può essere un alleato della salute, ma non dovrebbe diventare un traguardo da centrare a ogni costo. L’intimità – con sé stessi o con l’altro – resta uno spazio da coltivare per desiderio, non per dovere. Se poi a guadagnarci sono anche la pelle e il benessere generale, tanto meglio.

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