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Cronaca

Come ti confondo il ladro. I trucchi per evitare i furti in casa

Adottare questi semplici accorgimenti può aiutare a proteggere la propria abitazione dai furti, permettendo di godersi le vacanze con maggiore tranquillità.

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    Da sempre con l’arrivo dell’estate cresce il numero di furti nelle abitazioni. E’ vero in vendita ci sono sistemi diversi per difendersi. Dai più semplici ei più costosi. Eppure anche i mezzi più sofisticati per molti ladri professionisti, vere e proprie bande specializzate, entrare nelle nostre case è un gioco da ragazzi. Neutralizzano di tutto.

    Città svuotate come i nostri appartamenti

    Secondo una ricerca dell’Ufficio studi di Confartigianato Imprese Sardegna, basata su dati Censis ed Eurispes, il 26,6% dei maggiorenni e il 43,1% degli anziani temono i furti in casa. Ma al di là dei sistemi di allarme più o meno sofisticati che possiamo adottare ci sono piccoli accorgimenti pratici che a volte possono diventare un deterrente, soprattutto per quei ladri dilettanti che si avvicinano alle nostra case.

    Come (cercare di) evitare i furti

    Prima cosa no mettersi in mostra come per esempio sui social. Mantenere un profilo basso sui Social è una mossa da adottare a prescindere dalla partenza per le vacanze estive. Evitiamo di postare foto della vacanza in tempo reale. A ciascuna corrisponde il pensiero: a casa non c’è nessuno. O quasi. Secondo accorgimento pratico: non annunciare la partenza con conti alla rovescia o altri segnali su tutti i media che utilizziamo

    Organizzare preparativi intelligenti

    Sarebbe utile caricare le valigie in auto in momenti diversi dalla reale partenza per non attirare l’attenzione. E comunque quando si decide di partire evitare chiasso e schiamazzi che possono attirare l’attenzione dei vicini di casa o attivare un passa parla che può arrivare a orecchie indiscrete. Evitare segni evidenti di assenza, come posta accumulata, zerbino sollevato, o fiori non curati.

    Sicurezza meccanica e tecnologica

    Dei sistemi di allarme ne abbiamo già trattato in un precedente articolo ricordando che è sempre meglio, quando si dispone di un sistema collegarlo con il Nue (Numero Unico di Emergenza). Dal punto di vista meccanico unito all’elettronico è buon uso utilizzare luci con sensori di movimento nei punti vulnerabili della casa, quelle che si accendono se ci passi davanti, per intenderci.

    L’abecedario del buonsenso

    A proposito dei vicini di casa è fortunato chi nel corso degli anni ha saputo costruire relazioni valide e sicure. Per cui poter contare sulla loro presenza per dare un occhio alla nostra abitazione, a volte tranquillizza chi è in partenza perché possiamo chiedergli di monitorare la casa. E inoltre di segnalare rumori sospetti o persone strane al 112. Il buon senso ci dice che se abbiamo dei valori e gioielli durante la nostra assenza è meglio depositate gli stessi in una cassetta di sicurezza in banca. Il costo medio oscilla tra i 50 e i 200 euro l’anno a secondo delle dimensioni della stessa.

    Quali tecniche usano le bande specializzate

    Secondo il Viminale le bande specializzate in furti di appartamenti sono composti in prevalenza da slavi come i Georgiani specializzati nello scassinare i cilindri delle porte e nell’uso di gel sulle serrature. Le bande spesso lasciano foglietti nelle fessure delle porte o pellicole trasparenti sulle serrature per verificare l’assenza dei proprietari prima di agire.

    Pisa tra le città più scaccheggiate

    Si penserebbe a Roma, Milano, Torino tra le città vittime da furti di appartamenti e invece… invece è Pisa la città più duramente colpita con 420 denunce di furti in casa ogni 100.000 abitanti. Pavia registra 390 denunce. Monza e Brianza: 361 denunce. Tra le città meno colpite. Napoli (davvero!) con 126 denunce. Palermo: 108 denunce. Catania: 110 denunce. Roma e Milano, due delle città più popolose, si trovano rispettivamente al 32esimo e al 30esimo posto per numero di denunce, con 275 e 282 denunce ogni 100.000 abitanti.

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      Storie vere

      Scuola in rivolta: prete svela ai bambini che Babbo Natale non esiste e scatena il caos natalizio

      Invitato per una lezione sulla Natività, il reverendo Paul Chamberlain ha dichiarato che Babbo Natale non esiste e che i regali sotto l’albero sono opera dei genitori. Genitori furiosi, bambini sconvolti e un Natale compromesso.

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        La magia del Natale si è trasformata in un incubo per i bambini della Lee-on-the-Solent Junior School, una scuola elementare nell’Hampshire, in Inghilterra. Il responsabile? Il reverendo Paul Chamberlain, un prete anglicano invitato dalla scuola per una lezione sulla Natività, che ha finito per svelare ai piccoli alunni che Babbo Natale non esiste.

        La rivelazione che ha sconvolto i bambini
        L’episodio, raccontato dal Times, ha avuto luogo durante un progetto natalizio in classe. Il prete, parlando a un gruppo di bambini di circa 10 anni, ha spiegato la storia della nascita di Gesù, come richiesto dalla scuola. Ma il discorso ha preso una piega inaspettata quando il religioso ha deciso di commentare l’esistenza di Babbo Natale, dichiarando che l’uomo con la barba bianca e vestito di rosso non esiste.

        Come se non bastasse, alle domande dei bambini sui regali sotto l’albero, Chamberlain ha insistito spiegando che sono i genitori a comprarli, aggiungendo che anche i biscotti lasciati per Babbo Natale vengono mangiati da mamma e papà.

        Lacrime e proteste
        Molti bambini sono scoppiati in lacrime, sconvolti dalla rivelazione. “La mia bambina era sconvolta ma, per fortuna, ancora ci crede e pensa che il prete abbia perso la testa”, ha raccontato una madre. Un’altra genitrice, meno fortunata, ha spiegato: “Molti di noi sono stati costretti a confessare tutto ai nostri figli. Ha rovinato la magia del Natale”.

        Le proteste non si sono fatte attendere. Insegnanti e genitori hanno denunciato pubblicamente il comportamento del prete, definendolo “un gesto assolutamente disgustoso”.

        Scuse tardive e critiche dalla diocesi
        Dopo il caos, la scuola si è scusata ufficialmente con i genitori, assicurando che episodi simili non si ripeteranno. Anche la diocesi di Portsmouth, da cui dipende il reverendo, ha condannato il gesto. Un portavoce ha dichiarato: “Paul ha ammesso che si è trattato di un errore di giudizio. Siamo dispiaciuti per le conseguenze delle sue parole”.

        Un Natale difficile da rimediare
        Mentre la scuola cerca di riportare la serenità, i genitori si interrogano su come rimediare ai danni fatti. “Non so come si possa recuperare la magia del Natale per i nostri figli”, ha commentato una madre amareggiata.

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          Politica

          Giorgia Meloni, boom di follower nel 2025 e nuovo look “alla Bellucci”: la premier supera i 12 milioni di seguaci

          Nel 2025 la presidente del Consiglio ha guadagnato oltre 3,3 milioni di nuovi follower e domina Facebook, Instagram e TikTok

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            La leadership politica oggi passa anche dai social network, e nel 2025 Giorgia Meloni ha consolidato in modo evidente il suo primato digitale. Secondo un’analisi realizzata da DeRev per il Corriere della Sera, la presidente del Consiglio ha accumulato nell’ultimo anno oltre 3,3 milioni di nuovi follower sulle principali piattaforme — Facebook, Instagram e TikTok — raggiungendo così un’audience virtuale complessiva che supera i 12 milioni di seguaci. Numeri che la collocano nettamente in cima alla classifica dei leader politici italiani più seguiti online.

            Molto staccati gli altri protagonisti della scena politica nazionale. Il vice presidente del Consiglio Matteo Salvini si ferma a quota 8,7 milioni di follower complessivi, mantenendo comunque una presenza social significativa e strutturata. Al terzo posto Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, che si attesta sui 7,2 milioni di seguaci. Si tratta comunque di un podio dominato da tre figure centrali della politica italiana contemporanea, che hanno costruito nel tempo una relazione stabile con il proprio pubblico online.

            Fuori dal podio, ma tutt’altro che marginale nella dinamica della comunicazione digitale, la segretaria del Partito democratico Elly Schlein. Pur non raggiungendo le cifre assolute di Meloni, Salvini e Conte, Schlein risulta infatti prima per engagement, cioè per rapporto tra interazioni e numero di follower. Un dato che fotografa una comunità digitale più contenuta ma estremamente attiva, capace di generare discussione e partecipazione attorno ai contenuti pubblicati.

            L’analisi evidenzia inoltre come, in termini di interazioni totali, la presidente del Consiglio continui a mantenere un livello molto alto, prevalendo anche su leader estremamente presenti online come Matteo Renzi, Carlo Calenda, oltre che sugli stessi Conte e Salvini. Un risultato particolarmente rilevante se si considera che la premier, nel periodo analizzato, ha pubblicato complessivamente meno contenuti rispetto ad altri protagonisti della scena politica. Una dimostrazione del fatto che, oltre alla quantità, contano la riconoscibilità, la capacità narrativa e la forza del personaggio pubblico.

            Il dato complessivo restituisce l’immagine di una premier che, oltre alla dimensione istituzionale e governativa, presidia in modo efficace anche il terreno della comunicazione digitale, trasformando i social network in uno strumento di contatto diretto con il proprio pubblico e, più in generale, con l’opinione pubblica. Un pubblico vasto, trasversale e internazionale, che contribuisce a rafforzare la sua immagine pubblica e la sua capacità di incidere sul dibattito.

            In parallelo ai numeri, nelle ultime ore ha fatto discutere anche un elemento più leggero ma non irrilevante nel racconto pubblico di una figura politica: il nuovo taglio di capelli della presidente del Consiglio. A raccontarlo è il suo parrucchiere, Antonio Pruno, intervenuto alla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora”. “Le abbiamo accorciato il ciuffo per darle un po’ di leggerezza — spiega —. Il taglio ora è un po’ alla Monica Bellucci o alla Brigitte Bardot, le addolcisce i lineamenti e le valorizza gli occhi”.

            Parole che confermano come, per una leader costantemente al centro dell’attenzione mediatica, anche la costruzione dell’immagine personale faccia parte a pieno titolo della comunicazione politica contemporanea. Look, linguaggio, presenza sui media tradizionali e dominio della scena digitale concorrono a definire percezione, narrativa e peso pubblico di chi governa. E in questo senso i numeri registrati nel 2025 raccontano una premier che, almeno online, continua a essere al centro della scena.

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              Politica

              Cortina, ordinanza di demolizione per la terrazza del ristorante El Camineto. Nel mirino la struttura gestita da Dimitri Kunz

              Lo storico ristorante panoramico El Camineto, affacciato sulla conca ampezzana, è stato raggiunto da un’ordinanza che impone la demolizione di una terrazza giudicata abusiva. L’amministrazione sostiene che la struttura sia stata realizzata senza autorizzazione e non possa essere sanata. La vicenda si inserisce in una sequenza di controlli e provvedimenti su alcune delle strutture simbolo dell’ospitalità di Cortina.

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                Il Comune di Cortina ha acceso nuovamente i riflettori sulle trasformazioni edilizie delle strutture ricettive in vista delle Olimpiadi del 2026. Questa volta a finire sotto la lente degli uffici tecnici è El Camineto, ristorante storico e punto panoramico tra i più noti della conca ampezzana. Il locale, ceduto nel novembre 2024 da Flavio Briatore agli attuali gestori Dimitri Kunz – compagno della ministra del Turismo Daniela Santanchè – e Andrey Toporov, è stato raggiunto da un’ordinanza che impone la demolizione di una terrazza ritenuta abusiva.

                L’ordinanza e le contestazioni del Comune

                Il provvedimento, notificato lo scorso 12 dicembre, riguarda “la realizzazione di una nuova terrazza a sbalzo sul prato a valle dell’edificio principale, adibita a plateatico, con parapetto in legno, struttura in ferro e copertura in legno e lamiera aggettante rispetto al fabbricato”. Secondo l’amministrazione comunale la struttura sarebbe stata costruita in assenza di autorizzazione paesaggistica e non risulterebbe suscettibile di sanatoria, un elemento che rende la posizione dei titolari particolarmente delicata dal punto di vista amministrativo.

                Silenzio dei gestori, clima teso attorno al locale

                Al momento, dai gestori non è arrivata alcuna dichiarazione ufficiale. Stessa linea di riservatezza anche da parte di Daniela Santanchè, che ha preferito non intervenire su una vicenda che tocca direttamente il compagno. Solo pochi giorni prima della notifica dell’ordinanza, Dimitri Kunz era intervenuto sui social difendendo gli imprenditori locali e sottolineando come molte aziende stiano lavorando per far fare “bella figura all’Italia” in vista delle Olimpiadi.

                Un caso che si inserisce in una serie di controlli

                Quella di El Camineto non è un’ordinanza isolata. L’amministrazione comunale ha intensificato negli ultimi mesi verifiche e controlli sulle strutture storiche del territorio, emettendo più provvedimenti in un breve arco di tempo. “Stiamo facendo il nostro lavoro, quando emergono difformità è dovere degli uffici intervenire”, ha spiegato il sindaco Gianluca Lorenzi. Il consigliere comunale ed ex primo cittadino Gianpietro Ghedina ha invece sottolineato come molte di queste verifiche nascano anche da segnalazioni esterne, creando un effetto “a catena” che sta portando alla luce più situazioni contestate.

                Ora resta da capire quale sarà la risposta formale dei gestori di El Camineto e quali sviluppi seguiranno sul piano amministrativo. Nel frattempo, la terrazza simbolo del nuovo corso del locale è diventata uno dei casi più discussi della stagione invernale ampezzana.

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