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Cose dell'altro mondo

Gaffe memorabili del 2024: Biden, Sangiuliano e Venditti, le “papere” che hanno fatto la storia

Il 2024 ha regalato perle indimenticabili: gaffe politiche, scivoloni televisivi e lapsus esilaranti che resteranno negli annali. Ecco la raccolta definitiva degli errori più clamorosi di quest’anno

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    Il 2024 è stato un anno ricco di eventi, ma anche di gaffe memorabili che ci hanno regalato momenti di puro imbarazzo e risate. Dalla politica allo spettacolo, i protagonisti di questa carrellata di “papere” hanno messo in scena performance che resteranno negli annali. Da Joe Biden a Gennaro Sangiuliano, passando per Bianca Berlinguer e Antonello Venditti, ecco la raccolta delle migliori gaffe dell’anno.

    Sanremo e il “Ballo del Qua Qua” di Travolta

    Cominciamo dal Festival di Sanremo, dove John Travolta è stato protagonista, suo malgrado, di uno dei momenti più assurdi della kermesse. Amadeus e Fiorello hanno coinvolto l’attore in una coreografia sulle note de Il Ballo del Qua Qua. Il risultato? Un Travolta visibilmente a disagio e una performance che lo showman siciliano ha definito «una delle pagine più terrificanti della televisione italiana».

    Joe Biden e l’“isola galleggiante”

    Voliamo negli Stati Uniti, dove Joe Biden ha regalato un momento imbarazzante durante un comizio a New York. Parlando di Donald Trump, che aveva definito Porto Rico “un’isola galleggiante di spazzatura”, Biden ha esclamato: «L’unica spazzatura che vedo galleggiare là fuori sono i fan di Trump». Nemmeno i suoi sostenitori hanno apprezzato la battuta, costringendolo a scusarsi pubblicamente.

    Gennaro Sangiuliano e Colombo “galileiano”

    In Italia, l’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si aggiudica il premio di “Mr. Gaffe”. La sua dichiarazione secondo cui Cristoforo Colombo avrebbe basato il suo viaggio verso le Indie sulle teorie di Galileo Galilei ha lasciato tutti senza parole. E non dimentichiamo quando collocò Times Square a Londra, dimostrando una geografia tutta personale.

    Bianca Berlinguer e il lapsus “bollente”

    Sul fronte televisivo, Bianca Berlinguer ha regalato una gaffe indimenticabile durante una puntata di E’ sempre Cartabianca. Parlando del Calippo Tour, la conduttrice ha confuso il termine con una ben più imbarazzante “prestazione orale”, creando un momento di puro imbarazzo che è diventato virale in pochi minuti.

    Teo Mammucari e il record di resistenza a Belve

    Francesca Fagnani, regina delle interviste senza filtri, ha visto Teo Mammucari stabilire un record poco invidiabile: cinque minuti sul set di Belve prima di abbandonare lo studio, lasciando la conduttrice letteralmente senza parole.

    Alberto Matano e il saluto al lupo

    Durante una puntata de La vita in diretta, Alberto Matano ha salutato un uomo aggredito da un lupo con un ironico quanto inappropriato: «In bocca al lupo!». Un augurio che, seppur involontario, ha scatenato un’ondata di ilarità sui social.

    Antonello Venditti e il concerto “imbarazzante”

    Chiudiamo con Antonello Venditti, che durante un concerto ha confuso un lamento proveniente dal pubblico con un insulto. La sua reazione – scimmiottando il ragazzo e criticandone l’educazione – è stata un epic fail di dimensioni colossali. Quando ha capito l’errore, si è scusato, ma il momento rimane uno dei più clamorosi dell’anno.

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      La meme coin di Donald Trump: 46 miliardi di dollari in 48 ore

      Dalla politica all’economia digitale, Donald Trump cavalca l’onda speculativa delle criptovalute con una moneta celebrativa che in due giorni ha moltiplicato il suo valore di oltre 400 volte. Una trovata geniale o solo un altro fuoco di paglia?

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        Donald Trump non smette mai di stupire. A poche ore dal suo giuramento come 47º presidente degli Stati Uniti, e primo a espletare due mandati non consecutivi dai tempi di Grover Cleveland, l’ex tycoon è tornato sotto i riflettori, ma questa volta per un successo finanziario. La sua società Fight Fight Fight ha lanciato una criptovaluta chiamata Official Trump, un token che in sole 48 ore ha registrato un incremento di valore da record. Partita da un prezzo iniziale di soli 18 centesimi, la meme coin ha raggiunto un picco strabiliante di 75 dollari, per poi stabilizzarsi intorno ai 57 dollari. Il guadagno percentuale? Un impressionante 41.600%.

        Cosa sono le meme coin?
        Le meme coin, come suggerisce il nome, sono criptovalute create spesso per gioco o per celebrare un evento particolare, senza un’utilità pratica immediata. In questo caso, la Official Trump è stata immessa sul mercato per celebrare l’insediamento del nuovo presidente. Simili alle monete commemorative del passato, queste valute digitali puntano a creare engagement e senso di appartenenza in una community. Gli acquirenti, che siano sostenitori politici o semplici speculatori, hanno colto l’occasione al volo, alimentando la rapida ascesa della moneta sul mercato.

        Il valore di mercato della Official Trump
        Attualmente, i 200 milioni di token venduti inizialmente valgono circa 11,54 miliardi di dollari, mentre il resto dell’offerta, pari a 800 milioni di monete, rimane nelle mani della società di Trump. In teoria, questa riserva rappresenta un potenziale valore di oltre 46 miliardi di dollari. Tuttavia, come per ogni criptovaluta, la valutazione è volatile e strettamente legata alla fiducia del mercato.

        Trump e Musk: un’accoppiata vincente?
        Un elemento interessante dell’operazione è il connubio tra Donald Trump ed Elon Musk, l’uomo più ricco al mondo, noto per il suo entusiasmo verso le criptovalute. La scelta del nome dell’agenzia che Musk andrà a presiedere – DOGE, acronimo per il Dipartimento per l’efficienza governativa – sembra un chiaro riferimento alla popolare criptovaluta Dogecoin. Una mossa simbolica, ma con un messaggio potente per il mercato, che ha rapidamente reagito a questa “firma in codice”.

        Non è la prima volta di Trump nel mondo digitale
        Trump non è nuovo al business delle criptovalute. Negli anni scorsi, aveva già lanciato le Trump Digital Trading Cards, una serie di NFT (Non-Fungible Token) che, nonostante abbiano perso valore nell’ultimo anno, continuano a rappresentare un affare profittevole. Ora, con la Official Trump, il presidente dimostra ancora una volta di saper sfruttare le opportunità offerte dal mondo digitale, attirando attenzione mediatica e finanziaria.

        Un successo virtuale, ma per quanto?
        Il futuro della meme coin di Trump è incerto. Senza un’utilità concreta, il valore del token dipende esclusivamente dalla speculazione e dalla fiducia degli acquirenti. Se il prezzo dovesse crollare, i 46 miliardi di dollari stimati evaporerebbero rapidamente. Tuttavia, con un costo di lancio quasi nullo e guadagni già realizzati sulla vendita delle prime tranche, Trump non avrebbe nulla da perdere.

        Una trovata geniale o un’operazione rischiosa?
        Mentre i critici sottolineano i rischi di alimentare bolle speculative, il successo iniziale della Official Trump dimostra ancora una volta l’abilità di Donald Trump nel trasformare qualsiasi situazione in un vantaggio personale. Per i prossimi quattro anni, il business delle criptovalute potrebbe diventare un nuovo capitolo del suo intramontabile marchio.

        Se la meme coin sarà una rivoluzione finanziaria o solo una fiammata passeggera, lo dirà il tempo. Una cosa è certa: Donald Trump sa sempre come far parlare di sé.

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          Sant’Andrea delle Fratte: un gioiello barocco e luogo di fede

          Pellegrinaggio a Roma? Non perdere la Basilica di Sant’Andrea delle Fratte, il santuario della Madonna del Miracolo, e ammira la sua architettura barocca.

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            Nel cuore di Roma, tra Piazza di Spagna e Fontana di Trevi, si trova la Basilica di Sant’Andrea delle Fratte, un luogo carico di storia e spiritualità. Conosciuta in tutto il mondo per essere il santuario della Madonna del Miracolo, questa chiesa barocca è meta di pellegrinaggi e di turisti che desiderano immergersi in un’atmosfera di profonda fede.

            Un’apparizione che ha segnato la storia

            La basilica è legata indissolubilmente alla figura di Alfonso Ratisbonne, un avvocato ebreo che, nel 1842, visse un’esperienza mistica che lo portò alla conversione al cattolicesimo. Secondo il suo racconto, mentre si trovava in preghiera nella cappella dedicata all’arcangelo Michele, gli apparve la Vergine Maria, invitandolo a inginocchiarsi. Questo evento miracoloso, riconosciuto dalla Chiesa, fece di Sant’Andrea delle Fratte un luogo di culto mariano di grande importanza.

            Un’architettura maestosa

            La basilica, costruita a partire dal XVI secolo, è un capolavoro del barocco romano. L’interno, luminoso e ricco di decorazioni, ospita opere d’arte di grande valore e affreschi che narrano la storia dell’apparizione. La cappella della Madonna del Miracolo, dove avvenne l’evento miracoloso, è il cuore della basilica e meta di innumerevoli pellegrinaggi.

            Un luogo di fede e di pellegrinaggio

            Sant’Andrea delle Fratte è molto più di una semplice chiesa. È un luogo di pellegrinaggio, dove migliaia di fedeli si recano ogni anno per pregare e chiedere l’intercessione della Vergine Maria. Con il Giubileo quest’anno si attendono milioni di pellegrini in visita. La basilica è anche un importante centro di spiritualità, che offre ai visitatori la possibilità di partecipare a messe, confessioni e altre attività religiose.

            Un legame con la medaglia miracolosa

            L’apparizione di Sant’Andrea delle Fratte è strettamente legata alla Medaglia Miracolosa, un’altra importante manifestazione mariana. La Vergine Maria, infatti, apparve anche a Santa Caterina Labouré, chiedendole di far coniare una medaglia con l’immagine di se stessa, che sarebbe stata un segno di salvezza per tutti coloro che l’avrebbero portata al collo. La Medaglia Miracolosa è oggi uno dei più famosi e diffusi devozionali mariani.

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              Incontrano periodicamente l’assassino della loro figlia alle poste. Il grido di dolore dei genitori di Erika Preti e dell’intera comunità

              Fabrizio Preti, papà di Erika, denuncia l’assurdità della situazione: l’uomo condannato per l’omicidio della figlia vive a pochi passi da loro e si muove liberamente per il paese.

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                Veder passeggiare Dimitri Fricano per le vie di Pralungo, mentre loro possono incontrare Erika solo al cimitero, è una ferita che non smette di sanguinare. “Questa non è giustizia“, si sfoga Fabrizio Preti, padre di Erika, la 28enne brutalmente uccisa l’11 giugno 2017 con 57 coltellate dal fidanzato durante una vacanza in Sardegna. Nonostante la condanna definitiva a 30 anni di reclusione, Fricano sta scontando la pena ai domiciliari per motivi di salute, sollevando lo sdegno dei genitori della vittima: “Lui cammina libero, e noi viviamo in un incubo quotidiano“.

                La convivenza forzata con l’assassino. Erika uccisa due volte

                Da un anno, Dimitri Fricano vive nel Biellese, non lontano dalla casa dei genitori di Erika. Lo incontrano per strada, in posta, mentre passeggia con il padre. “Non mi sembra che stia così male. È incompatibile con il carcere, ma per tutto il resto vive una vita normale“, racconta Fabrizio Preti in un’intervista al CdS. Il dolore per la perdita della figlia, anziché affievolirsi, si amplifica ogni giorno. “Ogni volta che lo vediamo, il nostro cuore si spezza. Come possiamo accettare che chi ci ha tolto nostra figlia sia libero di girare indisturbato?“. La situazione è resa ancora più insopportabile dal fatto che il Tribunale di Sorveglianza di Torino, chiamato a riesaminare il caso a novembre, non ha ancora fissato una nuova udienza. “È vergognoso. – aggiunge Fabrizio – Lui dovrebbe tornare in carcere o in una struttura dove possa essere curato. A casa sua non dimagrisce e non guarisce“.

                “Ci ha denunciati per averlo insultato”

                Lo scorso agosto, Fabrizio ha incontrato Fricano e il padre per le vie di Biella. In quell’occasione ha perso la calma: “Li ho insultati, ed è finita con una denuncia contro di me. Il giorno dopo i carabinieri mi hanno chiamato“. Una situazione che i genitori di Erika trovano paradossale: “Dobbiamo camminare con la paura di incontrarlo e, se succede, siamo noi a finire nei guai“. La famiglia ha cercato sostegno anche in ambito politico, ma si sente abbandonata. “Abbiamo lottato per ottenere giustizia, ma ora ci troviamo a vivere un Natale difficile, costretti a guardare l’assassino di nostra figlia mentre conduce la sua vita“. Ricordiamo che Erika Preti, originaria di Tollegno (Biella), fu uccisa con 57 coltellate dal fidanzato Dimitri durante una lite in una villetta a San Teodoro, in Sardegna. Inizialmente l’uomo aveva parlato di una rapina finita male, ma dopo due settimane confessò il delitto. Condannato a 30 anni sia in primo grado che in appello, due anni fa la sentenza è diventata definitiva.

                Ai domiciliari per problemi di salute

                Nel novembre del 2022, Fricano è stato trasferito dal carcere ai domiciliari. La decisione è stata presa dai giudici del Tribunale di Sorveglianza di Torino per le sue condizioni di salute: obesità grave, abitudine al fumo e patologie che lo renderebbero incompatibile con la detenzione. “A causa della sua obesità e delle limitazioni funzionali, non è in grado di assolvere autonomamente alle proprie necessità quotidiane“, si legge nell’ordinanza. Da allora, Fricano può uscire di casa al mattino per sottoporsi a cure mediche e passeggiare liberamente nel pomeriggio. Il riesame della sua situazione, previsto per novembre, sembra destinato a slittare al 2025. Una notizia che esaspera ancora di più i genitori di Erika: “Lui è libero di vivere, mentre noi siamo condannati per sempre“.

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