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Cronaca

“Dormivamo davanti alla porta per non farle uscire”: parlano i genitori delle baby squillo

Una madre sconvolta rivela il dramma della sua figlia coinvolta in un giro di prostituzione minorile, sgominato dalla polizia a Bari. Le indagini portano all’arresto di presunti sfruttatori. Segnali d’allarme ignorati dai genitori emergono, inclusi incontri con personaggi loschi e uso di droghe. La giovane si allontana sempre di più, scaricando le colpe su sua madre mentre si avvicina a un pericoloso mondo oscuro.

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    “All’inizio avevo scoperto soltanto che mia figlia frequentava persone poco raccomandabili, tra cui un certo Bino che apparteneva alla famiglia malavitosa Capriati di Bari vecchia. Insieme con mio marito abbiamo aumentato la sorveglianza su di lei. Approfittando dei momenti in cui riposavo, però, usciva di nascosto per poi tornare a tarda sera, tanto da costringerci a uscire a cercarla. Talvolta ero costretta a dormire davanti alla porta di casa per evitare le sue fughe”: questo racconto struggente arriva dalla madre di una sedicenne coinvolta in un giro di prostituzione minorile, sgominato recentemente dalla Squadra mobile a Bari.

    Questo resoconto, denso di dramma e di sconcerto, è contenuto nel fascicolo delle indagini, guidate dal pm Matteo Soave. Le inchieste hanno portato all’arresto di sei presunti sfruttatori, mentre due clienti sono agli arresti domiciliari e altri due con l’obbligo di dimora. I verbali integrali della madre fanno parte del fascicolo investigativo, che si prevede si concluderà presto grazie alle testimonianze decisive delle giovani coinvolte e dei loro genitori, ritenute attendibili dal gip Giuseppe Ronzino.

    I segnali d’allarme erano evidenti. Le mamme erano sconvolte e impotenti nel vedere le loro figlie cadere in questo abisso. Raccontano di come, nella primavera del 2021, due delle ragazze cominciassero a frequentare compagnie poco raccomandabili, ritardando sempre di più il loro rientro serale. Una madre, con la complicità di un’altra, ha iniziato a monitorare attentamente i loro movimenti, fino a trovare casualmente in macchina un telefono di ultima generazione, non appartenente a nessuna delle due.

    Le ragazze, chiamate a spiegarsi, hanno fornito una storia poco credibile. Ma il loro tentativo di inganno è stato scoperto, e i genitori hanno iniziato a nutrire sospetti sempre più gravi, soprattutto quando è emerso che frequentavano Antonella Albanese, sospettata di essere una escort. Anche il ritrovamento di sostanze stupefacenti nelle loro borse ha acceso un ulteriore campanello d’allarme.

    La situazione è precipitata quando, all’inizio del 2022, una delle ragazze ha cominciato a rimanere fuori casa di notte. La madre, agendo insieme al figlio, ha scandagliato il suo telefono, scoprendo una chat compromettente con un uomo di quarant’anni che discuteva di pagamenti in cambio di favori sessuali. I genitori si sono rivolti a quest’uomo, che li ha indirizzati verso altri possibili complici, evidenziando la pericolosità del giro di amicizie frequentato dalle ragazze.

    Il sequestro della scheda SIM non ha fermato la spirale negativa. La giovane ha continuato a trascorrere notti fuori casa, mentre i genitori, sempre più disperati, hanno chiesto l’intervento della polizia. La madre ha descritto il terrore di vedere sua figlia pubblicare sui social storie in cui ballava in abiti succinti, segno inequivocabile del suo scivolamento verso la prostituzione.

    Il padre, un poliziotto, ha annotato l’inutilità dei loro sforzi nel cercare di capire cosa stesse accadendo alla ragazza. Lei si era chiusa in se stessa, eludendo la sorveglianza familiare, mentre si legava sempre più alle escort adulte, scaricando le colpe su sua madre. In tutto questo, la sedicenne si intratteneva con personaggi loschi, come Bino e Christian Capriati, e altri giovani affiliati a famiglie malavitose, in un oscuro intreccio di pericoli e tragedie.

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      Storie vere

      Varazze, la sposa arriva tardi e il parroco inizia senza di lei: «Il matrimonio non può bloccare la messa»

      Polemiche a Varazze: la sposa, in abito bianco sul sagrato, ha visto il sacerdote dare avvio alla celebrazione senza aspettarla. La cerimonia è partita tra stupore e rabbia.

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        Il giorno più atteso, quello che doveva restare impresso nella memoria come il coronamento di una favola d’amore, si è trasformato in un piccolo caso di cronaca parrocchiale. È accaduto a Varazze, nella chiesa di Sant’Ambrogio, dove don Claudio Doglio ha deciso di rispettare il calendario liturgico più che la tradizione delle spose in ritardo. Alle 11 in punto, quando la campana annunciava l’inizio della messa domenicale, il sacerdote ha concesso alla futura moglie appena cinque minuti di tolleranza. Poi, senza ulteriori esitazioni, ha dato il via alla funzione.

        Una decisione che ha lasciato a bocca aperta molti presenti. La sposa, raccontano, era già arrivata davanti al sagrato, pronta a fare il suo ingresso. Forse un problema con l’abito, forse il classico temporeggiamento prima della navata: sta di fatto che il via libera non è arrivato e la donna è rimasta bloccata fuori dalla porta della chiesa. Intanto, dentro, il prete aveva già iniziato a officiare la messa, tra lo stupore degli invitati che non credevano ai loro occhi.

        «Avevo avvisato gli sposi – ha spiegato don Doglio –. Alle 11 c’è la messa festiva, i fedeli vengono per questo e non possono essere costretti ad attendere. Avevo suggerito un altro orario, ma loro hanno insistito per sposarsi a quell’ora. Mi ero raccomandato: siate puntuali». Una puntualità che, nella prassi dei matrimoni, è più una speranza che una regola. Ma questa volta la rigidità del sacerdote ha cambiato il copione.

        La sposa è riuscita infine a entrare, tra sguardi sorpresi e qualche mormorio. L’abito bianco ha attraversato la navata quando la celebrazione era già iniziata, in un’atmosfera più tesa che festosa. Polemiche inevitabili: parenti e amici si sono divisi tra chi ha difeso il gesto di rigore del parroco e chi lo ha giudicato un eccesso di intransigenza, soprattutto in un giorno che avrebbe dovuto essere dedicato soltanto alla gioia.

        Alla fine il matrimonio si è celebrato, ma il ricordo resterà segnato da quell’avvio anomalo. Non il classico “ritardo della sposa”, ma un “anticipo del prete” che difficilmente gli invitati dimenticheranno.

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          Cronaca

          Maddie McCann, libero Christian Brückner: il principale sospettato della scomparsa della bambina torna a casa

          Brückner, pedofilo già condannato anche per lo stupro di un’anziana, era ritenuto il possibile assassino della piccola Maddie, svanita in Portogallo nel 2007. Ora è libero, ma resta sotto sorveglianza: niente viaggi all’estero e braccialetto elettronico.

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            Alle 9 in punto il cancello del carcere di Sehnde si è aperto. Una station wagon nera, vetri oscurati, telecamere ovunque. Sul sedile posteriore, nascosto da una coperta, Christian Brückner, 48 anni, ha lasciato la prigione. Con lui, alla guida, l’avvocato Friedrich Fülscher. È la scena che segna una svolta amara: il principale sospettato della scomparsa di Madeleine McCann, la bambina inglese di 3 anni svanita in Algarve nel 2007, torna in libertà.

            Davanti all’istituto penitenziario c’erano troupe da mezzo mondo, soprattutto britanniche e tedesche, pronte a immortalare il momento. Perché Maddie, “la bambina dagli occhi color cielo”, è diventata in 17 anni un simbolo di mistero irrisolto. La sua sparizione, avvenuta la sera del 3 maggio 2007 mentre i genitori cenavano a pochi metri dall’appartamento preso in affitto, resta ancora un buco nero nelle cronache giudiziarie.

            Brückner, con un passato costellato di condanne per pedofilia e violenze, era finito al centro del caso quasi per caso: nel 2019 fu condannato a sette anni e mezzo per lo stupro di un’americana di 72 anni, avvenuto in Portogallo due anni prima della sparizione di Maddie. Nel 2020 la polizia federale tedesca annunciò che era il principale indiziato del giallo McCann. Ma le indagini non sono mai riuscite a produrre prove schiaccianti.

            Lo scorso ottobre il tribunale di Braunschweig lo ha assolto da cinque accuse di reati sessuali e respinto l’impianto accusatorio. La Procura ha fatto ricorso, ma i termini sono scaduti e oggi Brückner è libero, pur con limitazioni: passaporto ritirato, impossibilità di lasciare la Germania, obbligo di braccialetto elettronico.

            Per la famiglia McCann, che da anni chiede verità e giustizia, questa libertà vigilata è una beffa. Gli investigatori ribadiscono che le prove per incriminarlo per la scomparsa di Maddie non esistono. Resta quindi l’immagine che da quasi vent’anni tormenta l’Europa: una bambina scomparsa nel nulla, e un sospettato che torna a casa senza condanna definitiva.

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              Italia

              Patente, cos’è la “sospensione breve”

              La misura della “sospensione breve” della patente contenuta nell’articolo 218-ter che, scatta nei confronti di chi viene identificato al momento della violazione.

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                La misura della “sospensione breve” della patente contenuta nell’articolo 218-ter che, scatta nei confronti di chi viene identificato al momento della violazione.

                Se passi col rosso te la sospendo

                Viene adottata nel percorre un senso vietato, nel divieto di sorpasso, mancata precedenza, attraversamento con semaforo rosso. E ancora per il mancato rispetto dell’alt di un agente del traffico, il mancato rispetto delle regole sui passaggi a livello, sorpasso a destra, sorpasso vietato. Inoltre nel mancato rispetto della distanza di sicurezza tra veicoli che abbia provocato un sinistro con grave danno ai veicoli tale da determinare la revisione.

                Attenzione a quell’inversione

                Nel divieto di inversione di marcia in alcune specifici casi, per il mancato o irregolare uso del casco a bordo di ciclomotori e motoveicoli; mancato o irregolare uso dei sistemi di sicurezza per i seggiolini dei bambini. E dei dispositivi anti abbandono. Inoltre per l’uso del cellulare o di altri apparecchi durante la guida; retromarcia sulle autostrade o strade extraurbane principali, anche sulla corsia di emergenza.

                Precedenze, luci e triangolo

                Il mancato rispetto della corsia di accelerazione e mancata precedenza sulle autostrade o strade extraurbane principali; mancato rispetto del divieto di sosta o fermata, sulle autostrade o strade extraurbane principali. Si sospende per il mancato uso luci prescritte durante la sosta, su autostrade o strade extraurbane principali. E per la mancata collocazione del triangolo per veicolo fermo, su autostrade o extraurbane principali.

                Sempre attenti al tasso alcolico

                Patente sospesa per la guida dopo aver assunto bevande alcoliche, con tasso inferiore a 0,5 g/l per conducenti cui è imposto in “tasso zero” e nella mancata precedenza ai pedoni. Per i trasportatori è prevista in diversi casi. Per il superamento di oltre il 20% del periodo di guida giornaliero massimo, o del tempo minimo di riposo, su autoveicoli adibiti al trasporto di persone o cose. E inoltre nel superamento di oltre il 20% del periodo di guida settimanale massimo, o del tempo minimo di riposo, su autoveicoli per il trasporto di persone o cose. I trasgressori che non vengono fermati immediatamente, invece, eviteranno l’applicazione della misura.

                Ma quanto dura la sospensione breve?

                Bisogna incrociare periodo di sospensione al numero di punti presenti sulla patente. Più è basso il numero relativo ai punti, maggiore sarà il periodo di sospensione. Chi ha meno di 10 punti sulla patente, avrà una sospensione di 15 giorni. La sospensione si riduce a una settimana se i punti vanno da 10 a 19.

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