Italia
I rituali del venerdì santo: un giorno di sacrificio e contemplazione
La Passione di Cristo rivive attraverso i riti solenni della Via Crucis, della Liturgia della Passione e del silenzio contemplativo, un momento centrale per la fede cristiana.

Il venerdì santo rappresenta uno dei momenti più significativi della celebrazione della Pasqua nella tradizione cristiana. È il giorno in cui si ricorda la Passione e la Crocifissione di Gesù Cristo, e per questo motivo è caratterizzato da riti intensamente spirituali e solenni. Ecco una descrizione dettagliata di alcuni rituali e tradizioni tipiche del venerdì santo tra cia crucis, digiuno e silenzio.
Il venerdì santo richiama la via crucis
La via crucis, o “Cammino della Croce“, è una celebrazione simbolica che ripercorre i momenti della Passione di Cristo, attraverso le 14 stazioni che rappresentano i passaggi più significativi dal processo di condanna fino alla sua morte e sepoltura. È un rito comune in molte comunità cristiane. Può svolgersi all’interno delle chiese, con processioni simboliche tra le diverse stazioni rappresentate da dipinti o sculture. Ma le più sentite e signifcative sono qelle all’aperto, con processioni lungo le strade, spesso culminanti in una rappresentazione teatrale della Crocifissione. In alcuni luoghi, come a Roma al Colosseo, la via crucis viene celebrata in modo particolarmente solenne e con la partecipazione del Papa.
La liturgia della Passione
Il venerdì santo è l’unico giorno dell’anno in cui non si celebra la messa. Tuttavia, nelle chiese si tiene una speciale liturgia incentrata sulla Passione di Cristo. Questa liturgia comprende la lettura del Vangelo della Passione, spesso tratta dai racconti di Giovanni. Durante la messa si recitano le preghiere universali, in cui si prega per l’unità della Chiesa e la salvezza di tutta l’umanità. Durante la messa si pratica anche l’adorazione della croce, durante la quale i fedeli possono baciare o toccare la croce come segno di venerazione. La liturgia del venerdì santo è anche caratterizzata da un’atmosfera austera, con altari spogli e l’assenza di suoni musicali.
Il venerdì santo dedicato al digiuno e all’astinenza
Il venerdì santo è un giorno di digiuno e astinenza per molti cristiani cattolici. Questo significa consumare un solo pasto completo durante la giornata, con due pasti leggeri se necessario. Inoltre bisogna astenersi dal consumo di carne, in segno di penitenza e rispetto per il sacrificio di Cristo. Molti credenti osservanti in realtà seguono questa indicazione liturgica di un solo pasto tutti i venerdì dell’anno. Atti di rinuncia che aiutano i fedeli a riflettere sul significato della crocifissione e sull’importanza del sacrificio.
Processioni e rappresentazioni della passione
In molte città e paesi, soprattutto nei paesi di tradizione cattolica come Italia, Spagna e America Latina, si svolgono processioni che rappresentano visivamente la passione di Cristo. In Italia, molto note sono le celebrazioni come la “Processione dei Misteri” a Trapani o la “Sacra Rappresentazione” in Abruzzo che vedono partecipazioni massicce e intense. In Spagna, le confraternite organizzano elaborate processioni con statue di Gesù e della Vergine Maria, accompagnate da musiche solenni. Le celebrazioni sono sempre accompagnate da un forte coinvolgimento emotivo, con fedeli che seguono scalzi o portano pesanti croci come atto di devozione.
Un anticipo del silenzio del sabato santo
La sera del venerdì santo conduce al silenzio del sabato santo, un periodo di raccoglimento in cui la Chiesa attende la Resurrezione. Durante la notte del venerdì, in alcuni luoghi i fedeli vegliano e pregano dinanzi alla croce o al santissimo sacramento, in segno di adorazione e contemplazione. Il venerdì santo è un giorno di profonda meditazione sul mistero della sofferenza e del sacrificio di Cristo per la redenzione dell’umanità. È un invito a riflettere sulla propria vita, sul valore del sacrificio e sulla speranza che culmina nella Resurrezione.
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Italia
Bollette elettriche: ecco gli sportelli che ti fanno risparmiare
Bollette, al via gli sportelli per lo sconto sulla luce (da 113 euro all’anno): ecco dove sono.

Risparmiare sulla bolletta della luce è possibile per 11,5 milioni di italiani, grazie a un servizio di consulenza gratuita che aiuta i cittadini vulnerabili a passare al Servizio a Tutele Graduali (STG), con uno sconto da almeno 113 euro all’anno. L’iniziativa, promossa dal deputato leghista Alberto Gusmeroli, permette agli utenti over 75, disabili, persone in difficoltà economica, chi utilizza apparecchi medicali e chi risiede in isole minori, di lasciare il mercato libero o il regime di maggior tutela per accedere all’STG. Tuttavia, il cambio può essere richiesto solo online ed è disponibile fino al 30 giugno 2025.
Sportello di consulenza: ecco i documenti necessari
Per facilitare il passaggio al STG, Gusmeroli, sindaco di Arona (Novara), ha aperto uno sportello dedicato per assistere i cittadini nella compilazione della richiesta. Il servizio, finanziato con fondi del PNRR, è attivo tre giorni alla settimana: martedì: 9:00 – 13:00 / mercoledì: 14:00 – 18:00 / venerdì: 8:30 – 11:30. Per effettuare il cambio di fornitore, è necessario portare: il documento d’identità, l’ultima bolletta elettrica, l’indirizzo email e numero di telefono, e l’IBAN (se si desidera la domiciliazione bancaria).
Bollette elettriche: è ora di cambiare
L’iniziativa, nata ad Arona, si sta espandendo velocemente anche in altri territori. Alcuni comuni del Piemonte, come Oleggio, Dormelletto, Pisano, Oleggio Castello e Macugnaga, hanno già attivato lo sportello. Prossimamente, apriranno punti di consulenza anche nel Cuneese, nel Torinese e in Toscana. Al di fuori del Piemonte, infatti, il servizio è già operativo a Massa in Toscana, città di Andrea Barabotti, co-firmatario dell’emendamento. Grazie a questa rete di assistenza, i cittadini vulnerabili potranno accedere più facilmente agli sconti previsti dal Servizio a Tutele Graduali, riducendo così le spese energetiche annuali. Una opportunità per migliorare l’accessibilità alle agevolazioni e semplificare il processo di cambio fornitore.
Italia
Il Conclave senza milanesi: una rottura storica per la Chiesa Ambrosiana
La diocesi più grande d’Europa esclusa dall’elezione del nuovo Papa. Escluse anche Berlino, Parigi, Lisbona, Vienna e Bruxelles.

Per la prima volta dal 1878, il Conclave che eleggerà il nuovo Papa, e inizierà il prossimo 7 maggio nella Cappella Sistina, non avrà alcun cardinale milanese tra gli elettori. Un evento che segna una rottura storica per la diocesi più grande d’Europa, con i suoi 5 milioni di battezzati. Milano, da sempre protagonista nelle vicende della Chiesa, si ritrova ora senza rappresentanza diretta in un momento cruciale per il futuro del cattolicesimo. Tra le diocesi escluse Milano non è sola. Infatti a non essere rappresentata al prossimo Conclave ci sono anche Berlino, Parigi, Lisbona, Vienna e Bruxelles. Tutte diocesi con una lunga tradizione e un peso storico importante che non avranno cardinali elettori del prossimo Papa.
La Chiesa più inclusiva voluta da Papa Francesco
Secondo gli esperti, questa scelta non è casuale, ma il frutto della visione di Papa Francesco, che ha voluto una Chiesa più inclusiva, dando maggior spazio a realtà meno centrali nel mondo cattolico. Monsignor Luca Bressan, vicario episcopale per la Cultura della Curia di Milano, spiega che Bergoglio ha costruito un collegio cardinalizio diverso, selezionando personalità da aree meno tradizionali, con forti differenze culturali. “Ha invitato i cardinali a conoscere la Chiesa a partire dalle diversità”, dice Bressan. Se in passato il cattolicesimo era dominato dalle diocesi storiche europee, ora Francesco ha ribaltato gli equilibri, dando più peso alle Chiese periferiche.
Milano restata ai margini? No, è presente nei dicasteri vaticani
Nonostante l’assenza nel Conclave, Milano resta centrale nel Vaticano. Nel corso del suo pontificato Papa Francesco ha più volte dimostrato affetto per la Chiesa ambrosiana, accogliendo classi di preti e diaconi milanesi a Casa Santa Marta. Inoltre ha nominato numerosi vescovi ambrosiani per altre diocesi o ruoli chiave nei dicasteri vaticani. Don Enrico Castagna, rettore del Seminario arcivescovile di Venegono, conferma: “Non è un’esclusione, il ruolo di Milano non si definisce solo nel Conclave”. Quindi, più che una perdita di influenza, si tratta di una redistribuzione del potere nella Chiesa.
Le preoccupazioni dei fedeli laici
Se i sacerdoti sembrano accettare il cambiamento, tra i fedeli laici milanesi si percepisce una certa inquietudine. Marco Garzonio, ex presidente della Fondazione Ambrosianeum, teme che Milano possa perdere spazio nella Chiesa universale. “Spero che i valori dell’ambrosianità, dall’accoglienza all’integrazione, trovino comunque voce nel Conclave”, afferma. Anche Giovanni Colombo, ex responsabile dei Giovani dell’Azione Cattolica, non si rassegna: “Guardo il Duomo e mi ripeto: non è possibile che nessun ambrosiano entri in Conclave”. Questa assenza di Milano, Berlino, Parigi e Vienna dal Conclave segna comunque una trasformazione profonda nella struttura del cattolicesimo globale.
La Chiesa di oggi, meno eurocentrica, guarda ai territori emergenti, creando nuovi equilibri. Milano, con la sua millenaria tradizione, potrebbe ritrovarsi a ridefinire il proprio ruolo in un contesto ecclesiale sempre più internazionale e decentralizzato. Ma una cosa è certa: l’ambrosianità e la sua eredità continueranno a influenzare la Chiesa, anche senza cardinali nel Conclave. Il tempo dirà se questa nuova direzione sarà un successo o una perdita per la cattolicità europea.
Italia
AS Roma: sexgate all’amatriciana, Trigoria a luci rosse
Un video rubato, una fuga all’estero e una doppia esclusione: il sexgate di Trigoria si chiude senza colpevoli. Ecco tutti i dettagli sulla vicenda che ha scosso l’ambiente giallorosso, ora archiviata senza conseguenze disciplinari.

A Trigoria, quartier generale dell’AS Roma, è esploso un vero scandalo: un video a contenuto hot, girato nel corso di una relazione privata tra due dipendenti del club, è finito nelle mani sbagliate. A sottrarlo sarebbe stato un giovane calciatore della Primavera, allora minorenne, che con la scusa di una telefonata avrebbe trafugato il filmato dal cellulare della donna. La sua diffusione incontrollata tra i membri dello staff e i compagni di squadra ha scatenato un terremoto interno.
La fuga all’estero del responsabile e l’indagine senza esito
Secondo quanto certificato nella risposta ufficiale del ministro dello Sport Andrea Abodi, l’autore della sottrazione sarebbe un ex tesserato straniero, ormai rientrato nel suo Paese d’origine. Nonostante i ripetuti tentativi della procura federale di convocarlo per un interrogatorio, il calciatore non si è mai presentato, rendendo impossibile qualsiasi azione disciplinare. La giustizia sportiva, non avendo accesso ai dispositivi personali dei tesserati, si è trovata costretta a chiudere l’indagine.
Archiviazione e accordo economico
Il sexgate di Trigoria si è quindi concluso senza sanzioni formali. La dipendente coinvolta, in seguito a un accordo di riservatezza e a un compenso superiore ai 300mila euro, ha scelto di non sporgere querela. Questo ha impedito ogni ulteriore indagine penale. Anche la procura generale dello sport ha accolto la richiesta di archiviazione, confermando l’impossibilità di procedere.
La squadra allontana entrambi i dipendenti
La società giallorossa ha deciso di licenziare entrambi i dipendenti apparsi nel video, pur non subendo alcuna accusa di discriminazione di genere. La dipendente, in servizio da oltre dieci anni, è stata allontanata insieme al suo compagno, in un atto definito come “scelta interna nell’ambito dei rapporti di lavoro privati”. Il governo ha chiarito che non vi è stata alcuna ingerenza istituzionale nella decisione.
Silenzi, responsabilità e l’amaro epilogo
Nessuna parola è stata spesa in difesa della vittima, nessuna sanzione è stata comminata ai responsabili della diffusione del video. Una vicenda che lascia l’amaro in bocca, tra responsabilità mancate e un sistema sportivo che, ancora una volta, sembra incapace di proteggere chi subisce.
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