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La coppia di anziani indaga e smaschera un finto avvocato e la sua tentata truffa

Dopo essere stati contattati telefonicamente con il tecnica del sedicente maresciallo dei Carabinieri e del falso incidente, hanno scoperto l’inganno e smascherato il truffatore che si era recato a casa loro per estorcere denaro.

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    Una truffa fallita, una coppia astuta e una denuncia che ha portato all’identificazione di un giovane malintenzionato. È questa la vicenda accaduta a Fabriano, frutto anche dell’efficace prevenzione messa in atto dalle forze dell’ordine per tutelare gli anziani dai raggiri.

    Un clichè rodato da tempo

    Tutto è iniziato con una telefonata a casa di due coniugi, 90 anni lui e 87 lei. Una voce, quella di un falso maresciallo dei Carabinieri che si presentava come Primo Costanzo, annunciava che il loro figlio Roberto era coinvolto in un grave incidente stradale con problemi legati all’assicurazione. Per “risolvere” la situazione, era richiesto un pagamento di 8.900 euro, in contanti o in gioielli. Pochi minuti dopo, un sedicente avvocato di Ancona contattava il marito confermando la necessità del pagamento per liberare il figlio. Ma i due arzilli detective non ci sono cascati…

    La coppia non si è lasciata ingannare

    Gli anziani ricordavano bene gli incontri informativi condotti dal Comandante della stazione di Fabriano, il Luogotenente Giuseppe Alesci, che aveva descritto in dettaglio le tecniche usate dai truffatori. Decisi a smascherare il raggiro, hanno messo in atto un piano. Il 90enne ha accettato di incontrare il finto avvocato sotto casa, portando con sé un sacchetto vuoto e chiedendo al truffatore di mostrargli un documento d’identità. Sorpreso e scoperto, il giovane è fuggito a bordo di un’auto parcheggiata poco distante.

    Eh signora mia non ci sono più i vecchietti di una volta…

    Dopo aver contattato immediatamente il numero di emergenza 112, hanno ricevuto conferma dalla centrale dei Carabinieri di essere stati vittime di un tentativo di truffa. Successivamente, durante la stesura della denuncia, il 90enne ha riconosciuto il colpevole tra le fotografie dei sospettati. Si trattava di un ventenne pluripregiudicato di origini partenopee. Le indagini hanno poi confermato la sua identità, portando alla denuncia del giovane. Bingo!!

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      Italia

      Patente, cos’è la “sospensione breve”

      La misura della “sospensione breve” della patente contenuta nell’articolo 218-ter che, scatta nei confronti di chi viene identificato al momento della violazione.

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        La misura della “sospensione breve” della patente contenuta nell’articolo 218-ter che, scatta nei confronti di chi viene identificato al momento della violazione.

        Se passi col rosso te la sospendo

        Viene adottata nel percorre un senso vietato, nel divieto di sorpasso, mancata precedenza, attraversamento con semaforo rosso. E ancora per il mancato rispetto dell’alt di un agente del traffico, il mancato rispetto delle regole sui passaggi a livello, sorpasso a destra, sorpasso vietato. Inoltre nel mancato rispetto della distanza di sicurezza tra veicoli che abbia provocato un sinistro con grave danno ai veicoli tale da determinare la revisione.

        Attenzione a quell’inversione

        Nel divieto di inversione di marcia in alcune specifici casi, per il mancato o irregolare uso del casco a bordo di ciclomotori e motoveicoli; mancato o irregolare uso dei sistemi di sicurezza per i seggiolini dei bambini. E dei dispositivi anti abbandono. Inoltre per l’uso del cellulare o di altri apparecchi durante la guida; retromarcia sulle autostrade o strade extraurbane principali, anche sulla corsia di emergenza.

        Precedenze, luci e triangolo

        Il mancato rispetto della corsia di accelerazione e mancata precedenza sulle autostrade o strade extraurbane principali; mancato rispetto del divieto di sosta o fermata, sulle autostrade o strade extraurbane principali. Si sospende per il mancato uso luci prescritte durante la sosta, su autostrade o strade extraurbane principali. E per la mancata collocazione del triangolo per veicolo fermo, su autostrade o extraurbane principali.

        Sempre attenti al tasso alcolico

        Patente sospesa per la guida dopo aver assunto bevande alcoliche, con tasso inferiore a 0,5 g/l per conducenti cui è imposto in “tasso zero” e nella mancata precedenza ai pedoni. Per i trasportatori è prevista in diversi casi. Per il superamento di oltre il 20% del periodo di guida giornaliero massimo, o del tempo minimo di riposo, su autoveicoli adibiti al trasporto di persone o cose. E inoltre nel superamento di oltre il 20% del periodo di guida settimanale massimo, o del tempo minimo di riposo, su autoveicoli per il trasporto di persone o cose. I trasgressori che non vengono fermati immediatamente, invece, eviteranno l’applicazione della misura.

        Ma quanto dura la sospensione breve?

        Bisogna incrociare periodo di sospensione al numero di punti presenti sulla patente. Più è basso il numero relativo ai punti, maggiore sarà il periodo di sospensione. Chi ha meno di 10 punti sulla patente, avrà una sospensione di 15 giorni. La sospensione si riduce a una settimana se i punti vanno da 10 a 19.

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          Italia

          Villa Crespi sotto la lente: tra eccellenza in cucina e dettagli di sala che dividono i clienti

          Un paradiso del gusto premiato con 3 stelle Michelin, simbolo della cucina di Antonino Cannavacciuolo. Ma una recente recensione su TripAdvisor apre un dibattito: quando le aspettative sono altissime, anche un bicchiere in più sul tavolo può diventare un caso.

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          Antonino Cannavacciuolo
          Villa Crespi sotto la lente: tra eccellenza in cucina e dettagli di sala che dividono i clienti

            Villa Crespi non ha bisogno di presentazioni. Situata sulle sponde del lago d’Orta, la dimora moresca che ospita il ristorante di Antonino Cannavacciuolo è da anni un tempio della gastronomia internazionale, consacrato con le tre stelle Michelin. La cucina dello chef campano, capace di unire tradizione partenopea e tecnica francese, è un marchio di qualità riconosciuto in tutto il mondo. Eppure, anche in un luogo che vive di perfezione, può accadere che un piccolo dettaglio sollevi discussioni.

            È quello che emerge da una recensione pubblicata su TripAdvisor, che nelle ultime ore ha fatto discutere gli appassionati di alta cucina. L’ospite, pur esprimendo grande entusiasmo per i piatti e la loro straordinaria armonia, ha segnalato qualche ombra nel servizio di sala. Nulla di clamoroso: non una protesta urlata, ma la registrazione di sfumature che, in un contesto da tre stelle, diventano significative.

            Il nodo del servizio

            La recensione racconta di una tavola rimasta troppo a lungo affollata da calici usati e bicchieri d’acqua, di tovaglioli non cambiati con la prontezza attesa e persino di piatti ritirati mentre un commensale stava ancora mangiando. Osservazioni che, in un ristorante tradizionale, potrebbero passare inosservate, ma che in una cornice come Villa Crespi assumono tutto un altro peso.

            «Il livello gastronomico è stato memorabile», ha sottolineato l’utente, chiarendo di non voler mettere in discussione il lavoro della cucina. L’accento, piuttosto, è stato posto sull’orchestrazione della sala, dove la precisione e la delicatezza nei gesti sono parte integrante dell’esperienza.

            Aspettative da tre stelle

            Il punto è proprio questo: in un ristorante insignito con il massimo riconoscimento della Michelin, il cliente non si aspetta solo piatti impeccabili, ma anche un servizio al millimetro. Ogni gesto, ogni tempistica, ogni attenzione diventa parte del racconto. È la differenza tra un’ottima cena e un’esperienza indimenticabile.

            E allora, la domanda si ripropone: siamo di fronte a una serata storta, a un dettaglio ingigantito da un ospite particolarmente attento, o a una crepa che merita una riflessione più profonda?

            Reazioni e riflessioni

            Non è la prima volta che i grandi ristoranti si trovano a dover fare i conti con l’“effetto lente d’ingrandimento”: più alta è la reputazione, più severe diventano le valutazioni. In questo senso, il caso Villa Crespi si inserisce in un dibattito più ampio sul rapporto tra aspettative e realtà nell’alta ristorazione.

            Un bicchiere dimenticato o un piatto ritirato con troppa fretta non intaccano certo la grandezza di un ristorante come quello di Cannavacciuolo, ma ci ricordano come l’esperienza gastronomica sia fatta di un equilibrio delicato tra cucina e sala.

            E chissà se, alla prossima visita, quel cliente troverà tutto al posto giusto: i calici lucidi, i tovaglioli freschi e la stessa cucina che, ancora una volta, riesce a lasciare senza parole.

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              Italia

              Ubriaco al volante? Il passeggero ora rischia di perdere parte del risarcimento

              La sentenza 21896/2025, nata dal ricorso dei familiari di una vittima a cui era stato ridotto l’indennizzo del 30%, cambia lo scenario: chi accetta di viaggiare con un autista ubriaco si assume parte della colpa. Un principio che ridefinisce responsabilità e risarcimenti

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                Non sarà più possibile cavarsela con un “non ero io al volante”. Con la pronuncia 21896/2025 la Cassazione ha chiarito che anche il passeggero può vedersi ridurre il risarcimento se era consapevole che l’autista fosse ubriaco. Una decisione che introduce il concetto di corresponsabilità: chi accetta di correre un rischio evidente non potrà pretendere un indennizzo pieno.

                Il caso riguarda i familiari di un uomo deceduto in un incidente. In appello l’indennizzo era stato ridotto del 30% perché la vittima sapeva delle condizioni del conducente. I parenti contestavano, sostenendo che il concorso di colpa si applica solo in caso di “cooperazione attiva”. Ma la Suprema Corte ha ribaltato l’argomento: il concorso di colpa comprende anche chi, pur senza agire, sceglie consapevolmente di esporsi al pericolo.

                Il riferimento è all’articolo 1227 del Codice civile, letto alla luce dell’articolo 2 della Costituzione. Tradotto: la solidarietà sociale e la responsabilità personale valgono anche quando si sceglie di salire in macchina con chi ha bevuto troppo. Il passeggero mantiene il diritto al risarcimento, ma questo potrà essere ridotto in misura proporzionale alla sua colpa.

                Non si tratta di una novità assoluta. Già nel 2019, nel 2020 e nel 2024 la Cassazione aveva ampliato la nozione di “cooperazione colposa”, includendo chi viaggia senza cinture o accetta di farsi trasportare da un conducente privo di patente. La nuova sentenza ribadisce la linea: chi ignora le regole di prudenza non può scaricare tutto sulle spalle dell’autista.

                Il nodo resta quello della prova: per ridurre il risarcimento occorre dimostrare che il passeggero fosse davvero consapevole dello stato del conducente. Non basteranno sospetti o congetture. Ma una volta accertata la consapevolezza, la corresponsabilità diventa automatica.

                Sul piano sociale, la decisione introduce un messaggio netto: la prevenzione non riguarda solo chi guida, ma anche chi accetta di farsi trasportare. L’idea di “mettersi al sicuro” affidandosi a un amico alticcio non regge più. Per la Cassazione è una scelta che comporta conseguenze legali.

                Un monito che pesa come un deterrente. Perché, da oggi, chi sale accanto a un autista ubriaco non è più soltanto una vittima inconsapevole. È qualcuno che ha scelto di correre un rischio. E la legge gli chiederà conto di quella scelta.

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