Connect with us

Italia

Nicolò Fagioli e il caso scommesse: 587mila euro di prestiti per coprire i debiti

Nonostante le sanzioni sportive e penali, il fenomeno delle scommesse illegali è una sfida per il sistema calcistico italiano, che richiede interventi strutturali per prevenire situazioni simili in futuro.

Avatar photo

Pubblicato

il

    L’inchiesta sulle scommesse sportive illegali online ha portato alla luce dettagli sorprendenti sul caso di Nicolò Fagioli, centrocampista della Fiorentina ed ex Juventus. Secondo il decreto di sequestro preventivo, Fagioli avrebbe accumulato debiti per un totale di 587mila euro, coperti grazie a prestiti ricevuti da amici, compagni ed ex compagni di squadra. I pagamenti sono stati effettuati principalmente tramite bonifici alla gioielleria Elysium o su carte PostePay.

    Chi ha aiutato Fagioli?

    Tra i 31 finanziatori che hanno sostenuto Fagioli tra dicembre 2021 e ottobre 2023, figurano molti volti noti del calcio. Dai compagni delle nazionali giovanili: Turati, Plizzari, Armini e Russo agli ex compagni della Juventus: Gatti, Dragusin, Di Massimo, Zanandrea e Lucas Rosa. Senza dimenticare i compagni della Cremonese: Okoli, Sarr, Salami e Nardi. Il contributo più significativo è arrivato da Francesco Luciani, con 73mila euro, seguito da Okoli, Dragusin e Gatti, che insieme hanno versato 121mila euro. Anche Cristiano Pompili, agente di Fagioli, ha contribuito con 30mila euro. Altri finanziamenti, di importi minori, sono stati effettuati da amici e conoscenti. Un caso particolare riguarda Dusan Vlahovic, il cui nome compare nel decreto per due pagamenti da 50mila euro alla gioielleria Elysium. Tuttavia, gli inquirenti non lo associano al sostegno finanziario di Fagioli, ipotizzando che le somme siano legate all’acquisto di orologi.

    Puntati 250mila euro in poche ore sull’NBA

    Dall’indagine emerge che il calciatore avrebbe scommesso fino a 250mila euro in poche ore sull’NBA il 14 febbraio 2023, interrompendo solo per dedicarsi all’allenamento. Il giocatore non è l’unico coinvolto: anche Alessandro Florenzi avrebbe perso 300mila euro in un solo giorno. Fagioli si trova in una situazione critica, con un debito totale di 2,8 milioni di euro e minacce da un esattore noto come “Nelly”, probabilmente legato alla malavita romana. La Juventus, già a marzo 2023, sospettava del problema di gioco d’azzardo del calciatore. Le intercettazioni rivelano minacce esplicite, tra cui l’intimidazione di farlo smettere di giocare e costringerlo a lavori manuali.

    La banca occulta che fa tic tac

    L’inchiesta, avviata dalla Procura di Torino e successivamente trasferita a Milano, si concentra su un presunto giro di scommesse illegali su piattaforme non autorizzate. Fagioli è uno dei 12 calciatori di Serie A coinvolti, insieme a nomi come Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo. Le indagini hanno rivelato che i giocatori effettuavano puntate su sport diversi dal calcio, utilizzando sistemi complessi per aggirare i controlli. La gioielleria Elysium, al centro dell’indagine, fungeva da “banca occulta” per regolare i flussi di denaro. I calciatori effettuavano bonifici simulando l’acquisto di orologi di lusso, che però non venivano realmente ceduti. Questo meccanismo permetteva di mascherare i pagamenti legati alle scommesse.

    Quali conseguenze per Fagioli

    Fagioli, già squalificato per sette mesi nel 2023 dopo un patteggiamento con la Procura Federale, ha ammesso di essere stato vittima di minacce da parte degli organizzatori del giro di scommesse. Il debito accumulato ha avuto un impatto significativo sulla sua carriera e sul suo stato mentale, influenzando anche il rendimento in campo. L’indagine evidenzia il calvario vissuto da Fagioli, che cerca di guadagnare tempo per saldare i debiti, ma affronta pressioni crescenti e rischia gravi conseguenze per la sua carriera.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Italia

      E’ arrivata la prima ondata di caldo ma non è quella definitva

      Temperature in forte aumento, città arroventate e primi temporali. Una tregua in settimana ma poi si ricomincia. L’estate bussa.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        L’estate sembra davvero entrare nel vivo. Questo è il primo fine settimana rovente. Da ieri il caldo intenso si fa sentire con temperature che hanno raggiunto i 37°C, a cui si aggiunge un’afa che rende l’atmosfera opprimente, soprattutto nelle ore serali e notturne. Secondo il bollettino del Ministero della Salute, sei città italiane sono già da bollino rosso, ovvero a rischio massimo per la salute: Bolzano, Campobasso, Perugia, Rieti, Roma e Frosinone. Altre cinque sono in bollino arancione, con temperature elevate ma un rischio più contenuto: Bologna, Brescia, Firenze, Latina e Torino. Le previsioni indicano cielo sereno su gran parte del Paese, con temporali isolati solo sulle Alpi Occidentali. Ma a rendere la situazione ancora più difficile è l’umidità, che fa crescere il disagio percepito sia di giorno che di notte.

        Quando arriverà un po’ di refrigerio? Domani…

        Da questa sera assisteremo ai primi segnali di cambiamento. Dall’Inghilterra arriverà un vortice di aria più fresca, che provocherà forti temporali sulle Alpi, sulla parte alta della Pianura Padana e sull’Adriatico centrale. Il contrasto tra l’aria caldissima preesistente e quella più fresca in arrivo potrà generare fenomeni intensi, con raffiche di vento improvvise, rovesci e possibili grandinate. Da domani16 giugno, il peggioramento si sposterà al Nord e al Centro, con precipitazioni più diffuse, specialmente sulla Riviera Romagnola nel pomeriggio. In ogni caso, le temperature rimarranno elevate, e questa prima ondata di caldo segnerà ufficialmente l’inizio della stagione torrida.

          Continua a leggere

          Italia

          Maria Rosaria Boccia sotto inchiesta: la laurea è vera o no?

          La Guardia di Finanza ha acquisito atti e documenti per fare luce sul titolo di studio della venditrice di abiti da sposa diventata consulente. L’inchiesta è partita da una segnalazione dell’università Pegaso. Dubbi anche sulla tesi: sarebbe molto simile a quella di un’altra studentessa laureata alla Luiss

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            È partita da una segnalazione dell’Università Telematica Pegaso l’inchiesta che oggi coinvolge Maria Rosaria Boccia. La procura di Napoli ha aperto un fascicolo per truffa, falso in atto pubblico e plagio, ipotizzando irregolarità nel percorso accademico della donna, nota alle cronache come ex collaboratrice del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

            L’indagine è condotta dai pm Ciro Capasso, Claudio Onorati e Vincenzo Piscitelli, con il supporto della Guardia di Finanza. Gli accertamenti si stanno concentrando su tre atenei: la Pegaso, dove Boccia avrebbe conseguito la laurea in Economia Aziendale; la Parthenope, presso cui risultava iscritta in precedenza; e la Luiss di Roma, che rientra nel caso per una curiosa coincidenza: una tesi molto simile a quella presentata da Boccia è stata discussa da un’altra studentessa dell’ateneo nel 2019.

            La Gdf ha chiesto agli atenei documentazione completa: file digitali, esami sostenuti con relativi voti, video delle sessioni a distanza, libretti universitari, autocertificazioni e ogni altro elemento utile a ricostruire la carriera accademica della studentessa. Particolare attenzione è rivolta al passaggio tra la Parthenope e la Pegaso: gli investigatori vogliono capire se l’autocertificazione con cui Boccia ha dichiarato gli esami già svolti fosse veritiera.

            Ma a far esplodere il caso sarebbe stata proprio la tesi finale. Un lavoro accademico su cui l’università Pegaso ha avviato già da settembre un’istruttoria interna, dopo che alcuni dubbi erano stati sollevati da un’inchiesta giornalistica. L’ateneo ha comunicato di aver agito “nel pieno rispetto della trasparenza e della legalità”, e ha confermato di essere parte lesa nel procedimento.

            Il sospetto degli inquirenti è che la tesi possa essere stata in larga parte copiata da un’altra, discussa alla Luiss sei anni fa. A confermarlo potrebbe essere un’analisi con software antiplagio già in uso in molte università italiane. Se le analogie saranno confermate, il reato di plagio si aggiungerà al quadro, aggravando ulteriormente la posizione della Boccia.

            Per ora la diretta interessata non ha rilasciato dichiarazioni. Ma il caso è destinato ad avere conseguenze anche fuori dall’aula di tribunale, soprattutto per i legami politici e istituzionali che la donna aveva coltivato negli ultimi anni. E resta aperta la domanda più semplice e più spinosa: quella laurea, c’è davvero?

              Continua a leggere

              Italia

              “Affitto” Venezia e la trasformo in un sala ricevimenti: le nozze blindate di Bezos

              Il matrimonio dell’anno è alle porte, e no, non sarà un evento sobrio. Jeff Bezos e la futura consorte Lauren Sanchez hanno scelto Venezia per dire sì, con una serie di festeggiamenti in grande stile. Dieci milioni di euro in ballo, ospiti internazionali, yacht extralusso, hotel blindati e motoscafi a tariffa maggiorata. Il tutto mentre la città si interroga: è ancora turismo o siamo alla colonizzazione del glamour?

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                Venezia non è nuova alle invasioni, ma questa volta non arrivano orde di turisti in bermuda e ciabatte. Arriva Jeff Bezos, terzo uomo più ricco al mondo, che ha deciso di trasformare la laguna in palcoscenico per le sue nozze con Lauren Sanchez. Tre giorni di eventi, dal 24 al 26 giugno, rigorosamente top secret ma già anticipati da una scia di indiscrezioni, malumori e tariffe da brivido.

                A partire dagli ospiti, che più che invitati sembrano usciti da un red carpet di Cannes: Lady Gaga, Leonardo DiCaprio, Oprah Winfrey, Katy Perry, Kim Kardashian, Eva Longoria, Diane von Fürstenberg. In forse Ivanka Trump, che però ha già una suite opzionata in uno degli hotel di lusso. Si parla del Gritti, del Danieli, dell’Aman, del Cipriani e dello St. Regis: strutture blindate, camere prenotate con mesi d’anticipo e tariffe salite più in fretta del livello del mare.

                Il luogo della cerimonia resta avvolto nel mistero. Alcuni scommettono sulla Fondazione Cini, sull’isola di San Giorgio. Altri pensano al chiostro della Misericordia, oppure – per i più romantici – al mega yacht Koru, lungo 127 metri e da mezzo miliardo di dollari, dove Bezos nel 2023 regalò a Lauren un diamante da 30 carati. Per ora si sa solo che il Koru e il suo fratellino Abeona saranno attraccati a San Basilio, alle Zattere, come due astronavi in attesa di decollare per lo spazio. E in effetti, Lauren Sanchez nello spazio ci è già andata, a bordo della Blue Origin, insieme alle amiche. Un viaggio che ha scatenato un’ondata di critiche, tra accuse di ostentazione e spreco, proprio mentre il mondo brucia per guerre e crisi ambientali.

                Anche per questo, sembra che la coppia stia cercando di abbassare i toni. Ma solo un pochino. La cifra stimata per i festeggiamenti è di circa dieci milioni di euro, senza contare gli extra. Come i motoscafi privati, che nei giorni delle nozze hanno già una loro “tariffa Bezos”: 400 euro l’ora, quasi il doppio del solito. Chi non ha un invito – cioè il resto del pianeta – potrà forse accontentarsi di incrociare un volto famoso su una gondola, o di intravedere uno dei ventisette abiti che la Sanchez dovrebbe sfoggiare nelle 72 ore veneziane. Vero, ventisette. Più di uno ogni tre ore, nel caso qualcuno volesse fare i conti.

                Intanto, in laguna l’atmosfera non è esattamente di festa. Gli abitanti storcono il naso, alcuni manifestano apertamente contro l’ennesima “privatizzazione di Venezia”. Non è solo una questione di soldi, dicono, ma di identità. Perché qui non si gira un film: è la vita vera. O almeno lo era, prima che diventasse sfondo per la passerella dei miliardari.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù