Cronaca
Mandato scaduto, ma con la voce grossa: Sace spende un milione per comunicare… sé stessa
Appalto da oltre un milione di euro per ufficio stampa, social e monitoraggio reputazionale. Tutto lecito, per carità. Ma è curioso che arrivi proprio mentre Alessandra Ricci, senza più mandato dal 31 dicembre, aspetta (e spera) nella riconferma. Coincidenze? Forse. Ma intanto il megafono parte. A spese nostre.

Cosa c’è di meglio di un’ottima strategia di comunicazione per raccontare quanto sei brava… proprio mentre qualcuno deve decidere se farti restare al tuo posto? Niente, pare. O almeno, così devono aver pensato in casa Sace, la società controllata al 100% dal Ministero dell’Economia. La stessa Sace che, con Alessandra Ricci ancora a capo – nonostante il mandato scaduto dal 31 dicembre 2024 – ha appena lanciato una gara pubblica da oltre un milione di euro per farsi bella agli occhi di stampa, social e (soprattutto) politica.
Tre lotti: ufficio stampa, gestione social, monitoraggio reputazionale. Niente di illecito, sia chiaro. Ma tempismo curioso, quello sì. Anche perché – giusto per mettere un po’ di pepe – nel luglio 2024 Ricci aveva soppresso l’intera Direzione Comunicazione. All’epoca, evidentemente, comunicare era superfluo. Oggi invece, via di nuovo con i comunicati. Solo che stavolta, il megafono lo paghiamo tutti.
La sensazione? Che quella che si sta per aprire sia una campagna molto pubblica con finalità molto private. Perché nessuno grida al complotto, ma i segnali sono chiari: il governo guarda, Via XX Settembre osserva, Palazzo Chigi annusa. E Sequi – si mormora – si sta muovendo per blindare la Ricci, magari grazie a una spinta informale direttamente dalla Farnesina.
La scena è quella tipica da manuale italiano: poltrona traballante, soldi pubblici in azione e una gara che arriva giusto in tempo per raccontare quanto è bello ciò che si è fatto. E magari convincere qualcuno a non cambiare cavallo.
Nel frattempo, Sace continua a gestire miliardi di garanzie pubbliche. Il minimo sarebbe garantire anche equilibrio, trasparenza e sobrietà. Ma evidentemente, per qualcuno, la reputazione si costruisce con i soldi. E con la speranza che il prossimo comunicato… parli della riconferma.
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Cronaca
Guidava con la patente revocata da 25 anni: 74enne scoperto a Palo del Colle dopo un incidente
Un banale incidente stradale a Palo del Colle, in provincia di Bari, ha portato alla luce una vicenda surreale: un automobilista di 74 anni circolava senza patente da un quarto di secolo. L’uomo, coinvolto nello scontro con un’altra auto, non ha riportato ferite ma dai controlli della polizia locale è emerso che il suo titolo di guida era stato revocato nel 2000. Ora dovrà rispondere della violazione dell’articolo 116 del Codice della strada.

Per 25 anni ha guidato come se nulla fosse, nonostante la patente gli fosse stata revocata nel 2000. La sua lunga corsa è finita una mattina a Palo del Colle, in provincia di Bari, non per un blitz delle forze dell’ordine ma per un incidente stradale che, fortunatamente, non ha avuto conseguenze gravi.
Lo scontro è avvenuto alla rotonda tra via Biebesheim e viale della Resistenza, complice il mancato rispetto della precedenza. Nessuno dei conducenti ha riportato ferite, ma il controllo di routine effettuato dagli agenti della polizia locale ha svelato la clamorosa irregolarità: uno dei due automobilisti, 74 anni, non avrebbe potuto trovarsi al volante. La sua patente, infatti, era stata revocata con provvedimento prefettizio nel lontano 2000.
Da allora, però, l’uomo ha continuato a guidare come se nulla fosse, fino a quando l’incidente non ha fatto emergere la verità. Per lui è scattata immediatamente la contestazione per guida senza titolo, con la violazione dell’articolo 116 del Codice della strada. L’auto è stata posta sotto fermo amministrativo, mentre la vicenda ha acceso un riflettore sulla capacità dei controlli di intercettare situazioni potenzialmente pericolose per la collettività.
«L’attività di vigilanza che stiamo conducendo negli ultimi mesi sta restituendo risultati importanti, consentendoci di individuare e sanzionare situazioni gravi che mettono a rischio la sicurezza della comunità» ha dichiarato il sindaco di Palo del Colle, Tommaso Amendolara. «È un segnale di attenzione che continueremo a mantenere alto».
Una storia che dimostra quanto la prudenza non basti se la strada è condivisa anche con chi ignora da decenni le regole più elementari.
Politica
Scatti hard, ricatti e massoneria: il caso Cocci scuote Fratelli d’Italia a Prato e rischia di travolgere le Regionali toscane
La Procura di Prato indaga da cinque mesi. Cocci ammette la foto inviata in chat e conferma il ruolo di segretario della loggia Sagittario, la stessa finita nell’inchiesta che ha portato alle dimissioni dell’ex sindaca Bugetti. Il Pd attacca: «Perché ha taciuto sulla sua affiliazione?»

Una vicenda di ricatti, scatti hard e massoneria rischia di far saltare i piani del centrodestra toscano in vista delle Regionali di ottobre. Al centro c’è Tommaso Cocci, 34 anni, avvocato e fratello dell’attore Marco, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Prato fino al commissariamento di giugno. Doveva essere uno dei nomi forti della lista meloniana, ma ora la sua candidatura è appesa alle indagini della Procura.
Tutto inizia a gennaio, con un adescamento online. Una foto privata inviata in chat viene usata come arma di ricatto: «Se ti candidi ti distruggiamo la vita», recitano le lettere anonime arrivate nelle settimane successive. Oltre all’immagine, sono state fatte circolare accuse pesanti: droga, comportamenti sessuali e legami con la massoneria. A marzo la segnalazione arriva ai pm, guidati dal procuratore Luca Tescaroli, che aprono un fascicolo per revenge porn ed estorsione.
Cocci ha denunciato pubblicamente la trappola: «Un caso di revenge porn all’interno di un tentativo di estorsione». In un video sui social ha accusato gli autori di aver orchestrato «un’infamia che spinge le persone a gesti estremi». L’ombra del movente politico, interno allo stesso partito, resta sul tavolo: «Sospetto che ci sia la mano di un collega in competizione per le Regionali», avrebbe confidato agli inquirenti.
Ma il caso si intreccia con un’altra vicenda che ha travolto la politica pratese: l’inchiesta della Dda fiorentina che a giugno ha portato alle dimissioni della sindaca Pd Ilaria Bugetti, accusata di corruzione. In entrambe le storie compare la loggia Sagittario, storicamente legata a Riccardo Matteini Bresci, imprenditore tessile e grande elettore locale, indagato per aver promesso pacchetti di voti. Cocci ammette di essere stato segretario della loggia, salvo precisare di essersi «messo in sonno» proprio a giugno.

Il cortocircuito politico è evidente: FdI aveva usato per mesi l’arma della “questione massonica” contro il Pd, e ora si ritrova con il suo uomo di punta nella stessa rete di sospetti. Il Partito Democratico ha colto l’occasione per passare al contrattacco. «Perché Cocci non ha dichiarato subito la sua appartenenza alla loggia? – attacca il segretario provinciale Marco Biagioni – E se Fratelli d’Italia lo sapeva, perché ha coperto la notizia?».
Intanto, la decisione sul futuro politico di Cocci è rimandata ai prossimi giorni. Il responsabile organizzativo FdI Giovanni Donzelli e la deputata pratese Chiara La Porta valutano se confermare la sua candidatura o puntare su un altro nome. Sullo sfondo resta un’inchiesta giudiziaria che promette di gettare nuove ombre su un voto già avvelenato.
Mondo
Il cuore infranto di una principessa: il dolore nascosto dietro la favola di Diana
Il matrimonio tra la principessa Diana e il principe Carlo fu segnato da numerose tensioni e difficoltà fin dall’inizio, derivate dalla relazione di Carlo con Camilla. Nonostante il grandioso matrimonio avesse incantato il mondo, dietro le quinte c’era una realtà molto diversa. Questo e altro nel libro “Dancing With Diana: A Memoir”.

Il matrimonio tra la principessa Diana e il principe Carlo è stato inizialmente percepito come una favola reale, ma si rivelò rapidamente pieno di difficoltà. Persino la regina Elisabetta nutriva dubbi sulla loro unione, ritenendo Diana inadatta per Carlo e il legame continuo di lui con Camilla fu una delle principali cause di tensione, lasciando Diana frustrata e sola.
Sotto la pressione di mantenere un’immagine pubblica perfetta, Diana soffriva per la mancanza di un legame emotivo con il marito, trovandosi intrappolata in un matrimonio che non rispecchiava le sue aspettative, portando infine alla crisi della loro relazione.
E Anne Allan, ex istruttrice di danza della principessa, racconta queste esperienze nel suo libro “Dancing With Diana: A Memoir”, queste memorie, offrono uno sguardo intimo e inedito sulla vita della “principessa del popolo”. Diana rivelò molto di sé ad Anne Allan, condividendo esperienze personali come quelle legate alla sua prima gravidanza, le difficili battaglie contro la bulimia e i numerosi problemi che caratterizzavano il suo matrimonio.
La sua sofferenza era accentuata dalla pressione di dover mantenere un’immagine pubblica perfetta, mentre all’interno del matrimonio mancava un autentico legame affettivo. Questo matrimonio finì con divorzio nel 1996, un evento che scosse la monarchia britannica e l’opinione pubblica mondiale.
Le intime confessioni della principessa Diana alla sua insegnante di danza, Anne Allan, rivelate nel libro di memorie e di amicizia durata nove anni, che iniziò poco dopo il matrimonio con Carlo. In un’anteprima del libro condivisa con People Magazine, la ex insegnante di danza della Principessa, ha rivelato alcuni stralci commoventi del 1986, che mostrano quanto Diana lottasse con il suo senso di inadeguatezza e i sospetti sulla relazione di Carlo con Camilla Parker Bowles.
In una conversazione con la Allan, Diana si sedette sul pavimento piangendo e confessò di non sentirsi abbastanza per Carlo e disse: “Non riesco a fare nulla di giusto quando si tratta di mio marito. Lo amo così tanto e vorrei che fosse fiero di me, ma non credo che lui provi lo stesso”.“Non capisco perché non sono abbastanza per lui; penso che preferisca una donna più anziana”.
Diana, dunque rivelò i suoi dubbi su Carlo e Camilla. Secondo il libro, Diana non riusciva ad accettare in silenzio il fatto che suo marito avesse una relazione con un’altra persona. Disse:
“So che sta vedendo di nuovo Camilla. Devo forse accettarlo, come le altre principesse del Galles prima di me, e chiudere un occhio sul fatto che i mariti abbiano un’amante!”.
“Voglio solo essere amata. Non posso andare avanti così. Si aspettano davvero che io non dica nulla e continui. Come posso farlo?”
“Non so cosa fare, Anne. Mi trovo in una situazione insopportabile”.
“Non vedo Carlo da settimane e non vuole parlarmi. Pensavo che sarebbe tornato da me, e che avremmo potuto risolvere le cose. Come posso andare avanti quando non sono desiderata?”.
Diana era comunque preoccupata. La principessa non voleva la fine del suo matrimonio, poiché Carlo rimaneva “l’uomo che desiderava” e voleva “Mantenere unita la mia famiglia”.
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