Gossip
Chris Martin, cuore spento: si lascia con Dakota Johnson dopo 8 anni
Dopo quasi un decennio insieme, Chris Martin e Dakota Johnson si sono lasciati. Una storia d’amore che sembrava destinata a durare, tra cene di famiglia con Gwyneth Paltrow e dichiarazioni pubbliche d’affetto. Ma ora, tra silenzi social e voci di crisi, la fine è diventata realtà. Ecco come si è consumato, passo dopo passo, uno degli amori più discreti (e romantici) di Hollywood.

Dakota Johnson e Chris Martin non stanno più insieme. Lo conferma una fonte vicina alla coppia, che ha parlato con il DailyMail. Nessun comunicato ufficiale, nessuna story su Instagram, solo il lento e silenzioso dissolversi di un legame cominciato nel 2017. Lei, 35 anni, attrice di culto e figlia d’arte. Lui, 48, frontman dei Coldplay e simbolo di romanticismo da classifica.
I segnali di instabilità
Si erano fidanzati tempo fa, ma il rapporto – raccontano gli insider – era diventato un’altalena emotiva: lasciarsi, tornare, riprovarci. A volte la distanza per lavoro sembrava salvarli, ma ogni ritorno faceva riemergere piccoli attriti mai davvero risolti.
Un amore nato nel silenzio, vissuto lontano dai riflettori
Quando nel 2017 sono stati paparazzati in un ristorante di sushi a Los Angeles, sembravano semplici amici. Poi il viaggio di Dakota in Argentina per un concerto dei Coldplay ha confermato i sospetti: era amore. Discreto, mai ostentato, sempre protetto. Nel 2018, alla sfilata di Stella McCartney, la prima apparizione ufficiale della coppia. E poco dopo, la conferma (non conferma) di Dakota a Tatler: «Non ne parlerò, ma sono molto felice». Nel frattempo, Dakota costruiva un rapporto profondo con i figli di Martin, Apple e Moses, e perfino con l’ex moglie Gwyneth Paltrow.
Famiglia allargata e armonia fuori dagli schemi
Una famiglia davvero moderna ed aperta, non c’è che dire: Dakota invitata a cena per il Ringraziamento, Gwyneth che la definisce “adorabile”, e un equilibrio raro in quel di Hollywood. Nel 2020, la Paltrow ha raccontato a Harper’s Bazaar quanto apprezzasse Dakota. E quest’ultima, in un’intervista del 2024, dichiarava: «Amo quei bambini come se la mia vita dipendesse da loro». Parole che oggi suonano come un epitaffio sentimentale: dolce, sincero, ma conclusivo.
Dopo Gwyneth, anche Dakota
Per Chris Martin, questa è la seconda grande separazione pubblica. Dopo il celebre “divorzio consapevole” da Gwyneth Paltrow nel 2014, ora chiude anche il capitolo con Dakota. Il dolore? Probabilmente silenzioso, come la maggior parte delle sue canzoni. Ma non per questo meno reale.
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Gossip
Emma Marrone e Matteo Martari: amore in pizzeria o solo gossip da asporto?
Da una segnalazione social a una presunta love story tra la cantante Emma Marrone e l’attore Matteo Martari: ecco cosa c’è di vero (e cosa no) sul flirt che ha acceso il web. L’attore rompe il silenzio e svela tutto: “Non ne so nulla!”. Ma i fan già fantasticavano su una nuova coppia VIP. C’è fame in giro… e non solo di pizza.

Tutto è partito da una pizzeria. Sembra l’inizio di una barzelletta, e invece è la scintilla che ha acceso il nuovo caso di gossip made in Italy. Secondo una segnalazione inviata alla regina del pettegolezzo Deianira Marzano, Emma Marrone sarebbe stata vista a Milano, a cena, mentre rispondeva al telefono e pronunciava un nome preciso: Matteo. Poteva essere un amico, un cugino, o il solito call center delle 20, ma per i fan è bastato per accendere la fantasia.
I social non mentono… o forse sì
Come da copione, l’investigazione social è partita all’istante. Gli utenti più attenti si sono fiondati sui profili Instagram di Emma Marrone e Matteo Martari, attore noto per la serie Netflix Maschi Veri. Scoperta shock? Uno scambio di like. Sì, avete letto bene: qualche cuoricino qua e là tra i due. Nulla di compromettente, ma abbastanza per alimentare le speranze di chi sogna nuove coppie famose. Il web si è infiammato, tra meme, supposizioni e teorie che avrebbero fatto impallidire persino Sherlock Holmes.
Matteo Martari rompe il silenzio: “Non ne so nulla”
A spegnere l’incendio di cuori ci ha pensato direttamente lui, Matteo Martari. Intervistato da Fanpage, l’attore è apparso incredulo: «Ti prego, aggiornami, non ne so niente». E quando gli è stato raccontato come è nata la voce sul flirt, ha risposto con l’ironia di chi ne ha viste tante: «È affascinante che ci siano queste analisi dei profili social, ma a occhio e croce direi che stavolta non abbiano indovinato». Insomma, niente baci rubati, cene romantiche o fughe d’amore per ora. Solo like e una coincidenza telefonica.
Quando il gossip corre più veloce della verità
Emma Marrone, abituata a stare sotto i riflettori da anni, ha scelto il silenzio. Ma la sua privacy è spesso messa alla prova dal desiderio continuo di trovare in lei l’altra metà perfetta per qualche volto noto. E non è la prima volta che un suo contatto diventa automaticamente una “relazione”. Anche stavolta, come spesso accade, la realtà si è rivelata più noiosa del sogno romantico costruito dal web. Ma in un’epoca dove un like può sembrare una dichiarazione d’amore e una telefonata vale quanto una proposta di matrimonio, basta davvero poco per accendere i riflettori su due persone.
Fra verità e fiction, vince sempre la fantasia
Non c’è (ancora) una storia tra Emma Marrone e Matteo Martari. Ma il racconto della presunta liaison ha dimostrato ancora una volta quanto il confine tra realtà e finzione sia sottile quando si parla di celebrità. Il pubblico sogna, i social amplificano e spesso – come in questo caso – a vincere è il potere dell’immaginazione. E se alla fine fosse davvero solo una coincidenza? O magari un’amicizia in fiore? Chissà, nel dubbio – se la cosa vi stuzzica l’appetito – tenete d’occhio i like. In mancanza di news, potrete sempre consolarci con una bella… margherita!
Reali
Il principe cambia nome? Harry vorrebbe chiamarsi Spencer ma la Corona frena
Il duca di Sussex avrebbe valutato di adottare il cognome materno per distanziarsi dalla famiglia reale, ma gli ostacoli legali e il parere dello zio Spencer lo avrebbero fatto desistere.

Il principe Harry continua a sorprendere con le sue scelte, e questa volta la sua intenzione avrebbe potuto riscrivere la storia della famiglia reale. Secondo alcune indiscrezioni, il duca di Sussex avrebbe valutato di abbandonare il cognome Mountbatten-Windsor per adottare quello della madre, Diana Spencer. Un gesto simbolico, che avrebbe rappresentato una rottura definitiva con la monarchia britannica e un omaggio alla figura materna, amatissima dal pubblico. Ma la questione non è così semplice.
Un cognome che pesa
Il cognome Mountbatten-Windsor è quello attribuito ai discendenti della regina Elisabetta II e del principe Filippo, unendo il nome della famiglia reale con quello adottivo del duca di Edimburgo. Harry e Meghan, dopo il loro matrimonio, hanno iniziato a usare Sussex come cognome, ma i loro figli, Archie e Lilibet, portano ancora il nome ufficiale della dinastia. Secondo il Mail on Sunday, Harry avrebbe discusso la possibilità di cambiare cognome con Charles Spencer, fratello di Diana. Tuttavia, lo zio gli avrebbe sconsigliato di procedere, spiegando che gli ostacoli legali sarebbero insormontabili.
Re Carlo e i figli: una frattura sempre più profonda
Se la decisione fosse stata portata avanti, avrebbe avuto ripercussioni enormi sulla già fragile relazione tra Harry e la famiglia reale. Re Carlo avrebbe vissuto il gesto come un colpo doloroso, un ulteriore segnale di distacco da parte del figlio. La scelta di Harry non sarebbe stata solo un tributo a Diana, ma anche un modo per dissociarsi dal passato e costruire una nuova identità lontana dalla monarchia. Tuttavia, la complessità burocratica e il parere dello zio Spencer sembrano averlo convinto a desistere. Nonostante il cognome rimanga Mountbatten-Windsor, il duca di Sussex continua a ridefinire il suo ruolo fuori dalla famiglia reale. La sua vita in California, i progetti indipendenti e le tensioni con la Corona dimostrano che il distacco è ormai irreversibile.
La domanda resta aperta: Harry tornerà mai a essere parte della monarchia o continuerà a costruire la sua identità lontano da Buckingham Palace? Per ora, il cognome Spencer rimane solo un’idea sfiorata, ma il desiderio di indipendenza è più forte che mai.
Gossip
Il pettegolezzo è ormai agonizzante: lo spiega l’esperto Alfonso Signorini
La pratica del gossip non è morta: si è solo trasformata. Alfonso Signorini, “Caronte” del trash nazionale, ne decreta il funerale con un monologo che è al tempo stesso confessione, autoironia e spietata radiografia del mondo dello spettacolo. Dal fondoschiena di Elodie ai silenzi di Berlusconi, passando per Cuba, Renzi e le risonanze total body, ecco perché oggi fa più scandalo la sua domestica che il décolleté di Belén

“Sono decadente”, confessa Alfonso Signorini, e non c’è parola più adatta per descrivere non solo se stesso, ma anche il mondo che ha contribuito a costruire, idolatrare e infine abbandonare come un party all’alba. Dopo aver diretto Chi per 18 anni e orchestrato reality come il Grande Fratello, oggi Signorini si scopre stanco, malinconico e nostalgico. Pure un tantino schifato: “Se a 61 anni mi entusiasmassi ancora per l’uomo nuovo di Belén, mi metterei tristezza da solo”.
Elodie e la rivoluzione del fondoschiena
In un mondo in cui tutti “spiattellano il culo in faccia” (testuale), il gossip ha perso la sua magia. “Meglio la mia domestica settantenne che si vanta di non aver mai fatto un pompino”, dice Alfonso. Perché il pettegolezzo vive di contrasto, non di esibizionismo. E se oggi anche i politici fanno i trenini in discoteca, che gusto c’è a spiarli?
Cuba, Ulisse e le scrofe di Circe
C’è spazio anche per i suoi viaggi erotico-esistenziali: “A Cuba andavo in cerca di ca**i. Il mio primo uomo si chiamava Ulisse, io mi sentivo Penelope… ma all’occorrenza mi trasformavo in una scrofa della maga Circe”. Frasi così non le trovi nemmeno nei romanzi di Moravia dopo tre Negroni. Ma in bocca a Signorini diventano confessioni pop, storytelling queer e uno spunto per riflettere su una sessualità libera, sfrontata e mai vittimista.
Berlusconi, Renzi e l’arte della mediazione (con rimmel)
“Per lui mi sarei gettato nel fuoco”, dice del Cavaliere. E quando servì un mediatore tra Berlusconi e Renzi, fu lui – il parrucchiere delle coscienze nazionali – a tradurre. Non solo gossip quindi: anche politica, potere, diplomazia. E forse un pizzico di strategia da House of Cards, con meno crimini e più lustrini.
Dal rotocalco alla risonanza: la crisi dell’uomo mediatico
Oggi Signorini non è più il Dante del trash, ma un ipocondriaco ossessionato dalle risonanze magnetiche. “Il primario mi ha detto: ma lei non ha un cazzo da fare?”. Domanda retorica, forse, ma che nasconde un vuoto: quello lasciato da un sistema spettacolare imploso nel momento di massimo splendore, come quella sera a casa di Lele Mora. “Quando tutti se ne andarono e restammo solo io e lui. Crollò sul divano. Vidi la solitudine del re.” Signorini non rinnega nulla, ma non ha più voglia di fingere che il gossip sia ancora uno specchio della società. “Era uno strumento di ricatto, potere, sopraffazione. O al massimo, un passatempo per riempire il vuoto”.
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