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Faber si rivolterà nella tomba: è sempre lite fra la nipote Francesca e il figlio Cristiano

Cristiano De Andrè e sua figlia Francesca nuovamente ai ferri corti. Un rapporto, il loro, che ha sempre avuto toni conflittuali e che adesso coinvolge il patrimonio artistico del grande Fabrizio.

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    Francesca De André contro il padre Cristiano. Sappiamo bene come fra i due non sia mai corso buon sangue. La nipote dell’indimenticabile cantautore è tornata alla carica, accusando il padre di monetizzare con le canzoni di un morto e di non saper sfruttare a pieno le sue doti.

    Non ha mai attinto dal suo talento personale

    Sono diversi anni che Cristiano De Andrè è impegnato, sia dal punto di vista discografico che da quello degli spettacoli live, con il repertorio delle canzoni del padre. Attualmente è in giro per l’Italia con l’ennesimo spettacolo a lui dedicato, De André #DeAndré – Best Of Live Tour, omaggio a 25 anni dalla sua scomparsa e alle sue canzoni impresse nella memoria collettiva e ancora estremamente attuali. L’accusa della figlia Francesca è precisa e tagliente: «Continua a riarrangiare i brani di un morto per monetizzare. Quando per farsi strada gli sarebbe bastato attingere dal proprio talento che non ha mai imparato a sfruttare. Ha lasciato che le sue miserie prendessero il sopravvento sulle virtù. Non ho timore che gli giunga all’orecchio l’idea che ho di lui».

    Problemi fisici ed interiori

    Nelle vene della ragazza scorre un sangue nobile del quale lei rivendica il valore; quello di suo nonno, il grande Fabrizio, che confessa di sentire vicino. Tanti sono stati i momenti difficili nella vita della 34enne: dalla rimozione delle tube a causa di un tumore alla violenza fisica subita dall’ex fidanzato, condannato, in primo grado, a tre anni di carcere.

    Il legame con il nonno, alla ricerca di una personale identità

    Nonostante le tensioni con il padre, Francesca parla sempre con affetto del nonno, affermando che le sue canzoni l’hanno aiutata a superare momenti difficili legati anche alla depressione. Una musica che per lei rappresenta per lei una sorta di ispirazione, alimentando però anche un contrasto netto con suo padre Cristiano. Francesca ha dichiarato: «Quando ero piccola, ascoltare i suoi pezzi era una scoperta. Questo legame con la musica di Fabrizio sembra essere l’unico aspetto positivo della sua eredità familiare, mentre il rapporto con il padre prosegue su territori altamente conflittuali.

    Un futuro da costruire

    La De André sta cercando di costruire la propria identità al di fuori dell’ombra del padre e del nonno. Cosa non facile, vista l’ingombranza del cognome che porta. Ora ha deciso di dedicarsi a nuove passioni, come la pole dance e il desiderio di diventare tatuatrice. Obiettivi, magari poco attinenti all’eredità familiare… ma che rappresentano un modo svincolato per affermarsi e trovare la propria voce, lontano dalle critiche e dalle aspettative di chi ha intorno. Sicuramente il conflitto con il padre non aiuta…

    Un’infanzia difficle, nessuno la voleva

    In una recente intervista apparsa su Novella 2000, lei ha parlato della sua infanzia. «Mi è mancato in primo luogo l’amore genitoriale. I miei erano separati e fui affidata a mia madre, con la quale avevo un rapporto conflittuale. A 14 anni scappai di casa e andai a vivere con mio padre. Con lui fu peggio… Il giudice tutelare fu avvisato della mia condotta ribelle e finii in comunità. Nessuno volle farsi carico di me, inclusa Dori Ghezzi, moglie di mio nonno Fabrizio, che in un primo momento sembrò volermi adottare. Mi abbandonarono tutti».

    Capitolo amore, un altro argomento delicato

    il suo ex è stato condannato in primo grado per violenza domestica, una ferita tuttora aperta: «Mi lecco le ferite e cerco di trarre il meglio da ciò che è successo. Ho imparato a riconoscere chi è nocivo per la mia serenità, e me ne difendo allontanandolo. Comunque il mio ex è stato condannato anche a un risarcimento, che non ha mai reso nonostante la sua condizione economica sia più che agiata. Attualmente mi sto frequentando con un ragazzo, tuttavia non posso dirmi certa che sia all’altezza delle mie aspettative e corrisponda all’idea del compagno perfetto. Non mi definisco “impegnata”».

    Concludendo…

    Ci permettiamo una riflessione in chiusura: è il figlio Cristiano a campare “sulle spalle” dell’eredità paterna o forse, a parte svariate dichiarazioni di simbiosi intellettuale col nonno, la nipote Francesca non è in grado – almeno per ora – di trovare una sua strada personale? Sicuramente a nonno Faber le donne piacevano… e parecchio. Su questo versante lei ha sempre rivelato doti precise.

    Foto prese dalla rete

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      Principe Harry, 41 anni tra missione in Ucraina e riflessioni personali: “Sono felice della mia vita”

      Il duca di Sussex ha trascorso il compleanno a Kiev durante una visita segreta legata agli Invictus Games. Tra l’incontro con i veterani, la memoria di Lady Diana e un possibile colloquio con Zelensky, Harry parla anche del suo rapporto con il Regno Unito e con la famiglia reale.

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      Principe Harry, 41 anni tra missione in Ucraina e riflessioni personali: “Sono felice della mia vita”

        Il principe ha infatti scelto di trascorrere questa ricorrenza in Ucraina, dove è arrivato venerdì scorso con una missione riservata. Subito dopo aver passato quattro giorni a Londra con re Carlo. A Kiev, accompagnato dal team della Fondazione Invictus, ha incontrato veterani e visitato luoghi simbolici del conflitto, trattenendo a fatica le lacrime davanti al memoriale delle vittime.

        In un colloquio con The Guardian, Harry ha spiegato di sentirsi sereno con se stesso. «Ho la coscienza pulita e sono felice della vita che conduco. Quest’anno tornerò più spesso a casa, perché ho sempre amato il Regno Unito e lo amerò sempre». Parole che lasciano intravedere un clima di riavvicinamento alla famiglia reale dopo l’incontro privato di 54 minuti avuto con il padre a Londra.

        La missione segreta a Kiev

        La visita in Ucraina è rimasta sotto stretta riservatezza fino all’arrivo del principe. Immortalato dalle immagini diffuse dalle ferrovie ucraine mentre indossava la divisa degli Invictus Games. Il suo itinerario ha incluso il Museo di Storia nazionale, un incontro con circa 200 veterani e un colloquio con la premier Yulia Svyrydenko. Non è stata confermata né smentita invece un’eventuale stretta di mano con il presidente Volodymyr Zelensky. Grande sostenitore degli Invictus, ma fonti locali hanno lasciato intendere che un incontro possa essere avvenuto lontano dai riflettori.

        Harry ha ribadito l’impegno della sua fondazione nel creare progetti di riabilitazione anche in Ucraina: «Non possiamo fermare la guerra, ma possiamo impedire che le persone diventino insensibili ai suoi effetti».

        Il legame con Lady Diana e l’impegno umanitario

        Il duca di Sussex ha rinnovato anche il legame con Halo Trust, la ong che si occupa di sminamento e che fu sostenuta dalla principessa Diana nel 1997 durante la storica visita in Angola. «All’inizio del conflitto Harry ha incontrato i nostri colleghi ucraini e ci ha dato un grande sostegno», ha ricordato il generale James Cowan, direttore dell’organizzazione. L’associazione ha disinnescato oltre 100mila mine dal 1994 e resta un simbolo della continuità tra l’impegno di Diana e quello del figlio.

        Nei giorni precedenti alla trasferta ucraina, Harry aveva visitato a Londra l’Imperial College, dove vengono curati bambini feriti nei conflitti di Gaza e Ucraina, devolvendo una donazione di 500mila dollari.

        Vita privata e sport come sfogo

        Lontano dal solo ruolo istituzionale, Harry ha anche condiviso aspetti più personali. Ha raccontato di sfogarsi con la boxe, di non amare la bicicletta e di sentirsi appagato dalla vita accanto a Meghan Markle, smentendo così le voci di crisi. «Sono felice con me stesso, e questo per me è ciò che conta di più», ha sottolineato.

        La missione a Kiev è nata anche da un incontro casuale a New York con Olga Rudnieva, direttrice del Superhumans Trauma Centre di Leopoli, che cura soldati amputati. «Mi ha detto che il gesto più utile sarebbe stato venire di persona. Ho parlato con Meghan e con il governo britannico, poi è arrivato l’invito ufficiale dell’Ucraina», ha spiegato.

        Un compleanno dal significato simbolico

        Il compleanno in terra di guerra conferma l’immagine di Harry come membro dei Windsor più legato all’azione sul campo, forte anche delle due missioni militari svolte in Afghanistan. Con il sostegno al popolo ucraino, il principe intende dare continuità alla memoria di sua madre e, al tempo stesso, mostrare un volto della monarchia che guarda all’impegno umanitario e alla solidarietà internazionale.

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          Rocío Muñoz Morales rompe il silenzio: «Ho scelto di tacere per proteggere le mie figlie, la verità la conosciamo io e Raoul»

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            In un clima di rumore e dichiarazioni incrociate, Rocío Muñoz Morales ha scelto di rispondere con calma e misura alle parole del suo ex compagno Raoul Bova. Lo ha fatto a Napoli, durante la presentazione del nuovo programma di Rai2 Freeze – Chi sta fermo vince!, che condurrà dal 16 settembre accanto a Nicola Savino.

            Sorridente ma visibilmente emozionata, l’attrice ha sottolineato quanto il lavoro rappresenti per lei un’ancora in questo momento delicato: «La televisione e l’intrattenimento sono il mio lavoro, sono vitamina insieme con le mie due meravigliose figlie Luna e Alma. Questo progetto è un regalo che mi riempie il cuore e mi fa sorridere non in maniera superficiale. Mi sta facendo bene».

            La replica, inevitabile, è arrivata quando le è stato chiesto un commento sull’intervista che Bova ha rilasciato a Verissimo: «Ho fatto una scelta molto ponderata: il silenzio. Voglio tutelare la cosa più preziosa che ho nella vita, che sono le mie figlie, e continuerò a seguire questa strada che è quella che sento mia».

            Una linea netta, senza strappi né attacchi diretti, ma con la volontà di mettere i paletti. «Dal punto di vista umano quello che dovevo dire lo ha detto il mio avvocato. Io ho detto la verità come faccio sempre e continuerò a farlo. Il mio non parlare non è perché mi devo nascondere dietro un dito; è semplicemente perché adesso la priorità sono le mie figlie».

            Poi la frase che chiarisce tutto: «La verità la conosco io molto bene, ma la sa anche Raoul. Lui ha deciso di parlare, io preferisco non farlo. È libero di dire quello che vuole».

            Accanto al dolore, Rocío rivendica però anche la capacità di guardare avanti: «Sto attraversando un momento difficile, non lo nego. Ma stanno succedendo anche tante cose belle e me le godo fino in fondo».

            Con queste parole, la conduttrice ha scelto di sottrarsi al gioco del ping pong mediatico, trasformando il palcoscenico di un lancio televisivo in occasione per ribadire una priorità semplice: proteggere Luna e Alma, lontano dalle polemiche.

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              Luigi Punzo, il fidanzato di Samira Lui: dal lusso internazionale al sogno di un matrimonio con Gerry Scotti

              Il 27enne napoletano lavora nell’élite del turismo di lusso e vive a Milano con la co-conduttrice de “La Ruota della Fortuna”. Un amore discreto ma solido, nato su un set fotografico, che oggi guarda al futuro e sogna le nozze con la benedizione di Gerry Scotti.

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                Luigi Punzo non è un volto televisivo, ma il suo nome ha iniziato a circolare da quando il cuore di Samira Lui – co-conduttrice accanto a Gerry Scotti a La Ruota della Fortuna – batte per lui. Ventisette anni, napoletano, ha scelto un mestiere insolito e affascinante: è concierge di lusso, un lavoro che lo porta a organizzare esperienze esclusive per clienti vip, dalle vacanze su yacht privati al noleggio di jet e ville spettacolari.

                La sua quotidianità scorre tra destinazioni da cartolina: Capri, Porto Cervo, Formentera, Mykonos, Saint-Tropez. Milano è la base, ma i social raccontano uno stile di vita internazionale, fatto di alberghi iconici e tramonti sul mare. Sul suo profilo Instagram, che conta quasi 20mila follower, compaiono foto che mescolano viaggi di lavoro e momenti privati. Tra questi, non mancano gli scatti con Samira, con la quale forma una coppia stabile e riservata.

                Il loro incontro sembra uscito da una sceneggiatura romantica. Era il 2018, entrambi impegnati come modelli su un set fotografico per abiti da sposi. «È stato amore a prima vista», ha confessato Luigi in una rara apparizione televisiva a Verissimo. Samira, dal canto suo, lo descrive come «una persona rara», capace di comprenderla al volo e di strapparle un sorriso senza bisogno di parole. Un legame autentico, fatto di rispetto e complicità, che entrambi difendono con discrezione.

                Oggi la coppia vive a Milano e guarda al futuro con progetti chiari. Samira ha confidato di sognare una famiglia e un matrimonio tradizionale, ma solo quando ci saranno «casa, serenità e salute». Luigi condivide lo stesso desiderio, convinto che le fondamenta siano indispensabili prima del grande passo. Tra i sogni, anche un’idea che li fa sorridere: coinvolgere Gerry Scotti, mentore e amico televisivo di Samira, nel giorno delle nozze. «Sarebbe divertente se fosse lui a sposarci», ha scherzato la conduttrice.

                In un panorama mediatico dove spesso prevalgono storie lampo, quella tra Luigi Punzo e Samira Lui si distingue per la normalità e la solidità. Niente gossip forzati, niente clamori: solo la scelta di camminare insieme, costruendo un futuro che unisce lusso e semplicità, ribalta e quotidianità.

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