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Gossip

“Papà compra solo tarocchi”: così la Ferragni aizzerebbe i figli contro il padre

Fedez ha fatto un regalo ai figli, Leone e Vittoria, e ha scatenato l’ennesima polemica post-divorzio con Chiara Ferragni. Il regalo? Dei pupazzi Labubu. Il problema? Erano tarocchi. A rivelarlo è stato lo stesso rapper nel podcast “Pulp”, svelando con ironia una dinamica familiare tragicomica che ha come protagonisti i bambini, i collezionabili e un’accusa di falsificazione degna della Guardia di Finanza.

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    Fedez ha deciso di fare un regalo “tenero” e all’apparenza innocente ai suoi due figli, Leone e Vittoria. Peccato che, come nelle migliori commedie romantiche finite male, il dono si sia rivelato il casus belli per l’ennesima frecciatina post-matrimoniale. Il regalo in questione? I famigerati Labubu, pupazzetti collezionabili che hanno ormai conquistato anche il cuore dei più insospettabili genitori milanesi. Durante il podcast Pulp, Fedez ha raccontato tutto con il tono di chi ormai ha capito che anche un peluche può diventare un problema legale tra ex coniugi. “I miei figli collezionano i Labubu, ma gliene ho comprati tarocchi”, ha detto candidamente. Già qui, l’inizio è da manuale per una sitcom. Ma aspettate, il bello arriva dopo.

    “Mamma ha detto che papà compra cose tarocche”

    Il dramma si è consumato una volta che Leone e Vittoria sono tornati a casa dalla madre, Chiara Ferragni. Secondo il racconto di Fedez, l’influencer avrebbe “smontato l’entusiasmo” dei bambini dicendo loro che quei pupazzi erano… falsi. Contraffatti. Made in Boh.

    “Sono tornati dalla mamma e la mamma gli ha detto che papà compra le cose tarocche.”

    E da quel momento, pare che ogni oggetto che arrivi da papà venga classificato con lo stesso timbro qualitativo di un paio di Ray-Ban presi al mercato di Vigevano. Fedez ha poi aggiunto, probabilmente cercando di salvare la faccia:

    “Li ho trovati tarocchi, ma non sapevo che fossero tarocchi.”

    Una scusa che abbiamo sentito anche da chi compra borse “Louis Vitton” a 40 euro, ma almeno Fedez è stato onesto.

    Ma cosa sono questi Labubu, e perché costano quanto un affitto?

    Per chi non è aggiornato sul mondo dei giocattoli collezionabili, i Labubu fanno parte della linea The Monsters prodotta da Pop Mart. Sono pupazzi, spesso in edizione limitata, con un’estetica a metà tra il kawaii giapponese e un incubo Tim Burtoniano dopo tre Negroni. Ogni pezzo può costare dai 15 ai 200 euro, a seconda della rarità. Ecco spiegato perché alcuni genitori li considerano “arte”, altri “una truffa legalizzata”.

    Genitorialità 2.0: Quando i giocattoli diventano armi

    In un mondo ideale, mamma e papà litigano per chi fa il miglior ragù. In quello reale, i figli diventano involontari ambasciatori di faide tra ex coniugi. Il messaggio è chiaro: ogni regalo da parte di Fedez potrebbe trasformarsi in un esame da superare con la lode e l’autenticità garantita. Il regalo tarocco è solo la punta dell’iceberg di una convivenza genitoriale post-separazione che sembra ancora tutt’altro che pacifica.

    Ferragnez, addio per sempre

    Il loro è stato il matrimonio social per eccellenza. Ma la rottura è stata tutto fuorché discreta. Da settimane si rincorrono notizie su battibecchi, frecciatine velate e momenti di tensione durante gli incontri pubblici per i figli. La scena dei Labubu è solo l’ultimo episodio tragicomico di una lunga serie. A parlare, più di tutti, è stato Fedez. Con un misto di ironia, malinconia e rassegnazione,ha spesso condiviso pensieri sulla complessità dell’essere genitore in due, ma separati. Chiara, dal canto suo, è rimasta più silenziosa. Ma la frase “papà compra cose tarocche” racconta più di mille interviste.

    Papà sì, ma con etichetta originale

    Nonostante le incomprensioni, Fedez appare come un padre molto coinvolto. È presente alle feste, partecipa attivamente alla vita dei figli e cerca di rendere felici Leone e Vittoria… anche se con pupazzi contraffatti. Ma, diciamolo, il gesto è stato fatto col cuore. In fondo, non tutti i papà si preoccupano dei trend collezionabili dei propri figli. Se poi l’intento era quello di vedere un sorriso sul volto dei bambini, la missione è stata comunque compiuta, almeno finché non sono tornati dalla madre.

    Labubu Gate: come trasformare un peluche in un caso di stato

    La vicenda, pur leggera in apparenza, riflette una dinamica sempre più diffusa tra genitori separati: quella della “competizione affettiva”. Chi regala cosa? Chi è più presente? Chi educa “meglio”? E in questo caso: chi compra i veri Labubu? È come se ogni gesto diventasse un test da superare, una performance da valutare. E alla fine, i veri giudici restano loro: i bambini. Che forse, più che un Labubu originale, vogliono solo che mamma e papà si mettano d’accordo almeno su un pupazzo.

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      Gossip

      Nuove accuse shock di sesso estremo e voyeurismo per Sean “Diddy” Combs

      Nuove pesantissime accuse contro Sean “Diddy” Combs: una seconda ex fidanzata testimonia al processo federale. Racconta abusi, droghe e incontri sessuali con sconosciuti sotto il controllo del magnate dell’hip hop. Una narrazione che ricalca e rafforza quella già resa pubblica da Cassie Ventura. E il caso si fa sempre più oscuro.

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        Il processo federale contro Sean Combs, noto al grande pubblico come Diddy, continua a far emergere particolari sconcertanti. Nella giornata del 6 giugno 2025, una seconda ex compagna del rapper ha fornito una testimonianza esplosiva che rischia di affondare definitivamente l’immagine pubblica dell’ex re dell’hip hop. La donna, identificata con lo pseudonimo “Jane”, ha raccontato in aula di essere stata costretta, durante la loro relazione tra il 2021 e il 2023, a partecipare a incontri sessuali estremi organizzati da Diddy, spesso con uomini sconosciuti.

        “Mi drogava e guardava mentre lo facevo con altri uomini”

        Secondo la sua versione dei fatti, Combs le avrebbe somministrato ecstasy per tenerla sveglia e lucida durante quelle che lui chiamava “notti in hotel” o “sessioni di depravazione”. Eventi che, stando alle sue parole, potevano durare anche più di 72 ore consecutive. «Decideva lui quando finiva», ha dichiarato. In quei momenti, Diddy sarebbe rimasto a osservare, a volte masturbandosi, mentre lei veniva costretta a rapporti multipli con escort maschili. Finito tutto, lei tornava a casa con lui per cucinargli e fargli massaggi.

        Una relazione tossica sotto i riflettori

        La testimone ha spiegato di essere una madre single, conosciuta da Diddy nel 2021 mentre lavorava come influencer. Secondo quanto emerso, il rapper avrebbe costruito con lei un rapporto fatto di potere, dipendenza e controllo psicologico. La dinamica ricorda da vicino le accuse mosse nei mesi scorsi da Cassie Ventura, ex compagna dell’artista, che aveva denunciato abusi fisici e pratiche sessuali estreme imposte per anni.

        Il processo si complica: accuse sempre più gravi

        Il racconto di “Jane” si inserisce in un quadro giudiziario che si fa via via più pesante per Combs. L’accusa di traffico sessuale e associazione a delinquere, che già poggiava sulle gravi parole di Cassie e su una serie di altre testimonianze, ora si arricchisce di ulteriori dettagli inquietanti. La corte federale dovrà valutare non solo la credibilità delle testimoni, ma anche i riscontri oggettivi: messaggi, video, documenti e testimonianze incrociate. Intanto, l’opinione pubblica è sotto shock per l’entità e la ricorrenza dei comportamenti descritti.

        Il crollo di un’icona?

        Una figura storica per l’hip hop mondiale, produttore, imprenditore e volto noto anche al di fuori del mondo musicale, Diddy rischia ora di diventare il protagonista di uno dei crolli più clamorosi dello show business americano. Se le accuse troveranno riscontro giudiziario, l’icona costruita in decenni di carriera tra musica, moda e business potrebbe dissolversi nel giro di pochi mesi. E l’etichetta di “guru del lifestyle” si trasformerebbe in quella ben più pesante di predatore seriale.

        Il sipario si abbassa, forse per sempre

        Il processo è ancora in corso, ma le testimonianze contro Diddy si sommano come colpi di martello. Sesso estremo, droghe, voyeurismo e controllo psicologico sono i capitoli di un’accusa che, giorno dopo giorno, assume i contorni di un incubo sistemico e organizzato. L’industria dello spettacolo trattiene il fiato, ma una cosa è certa: il volto pubblico di Diddy non sarà mai più lo stesso.

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          Reali

          No, i gioielli non ve li ridò! I preziosi dei Savoia resteranno allo Stato. Per ora

          Gli eredi di Umberto II avevano chiesto la riconsegna dei preziosi custoditi alla Banca d’Italia, ma la sentenza conferma la confisca stabilita dalla Costituzione.

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            E’ dal 1946 che andiamo avanti con questa storia. Una storia entrata nella Storia con la S maiuscola. La battaglia legale sulla proprietà dei gioielli della Corona d’Italia continua. Ma la prima sentenza del Tribunale civile di Roma ha chiarito la questione: il tesoro resterà allo Stato italiano! Dal 1946, gli straordinari gioielli delle regine e principesse di Casa Savoia—duemila perle, oltre seimila diamanti, zaffiri, smeraldi e rubini, montati su collane, diademi, tiare e spille—sono sigillati in un caveau della Banca d’Italia, dove furono consegnati dopo l’esilio della famiglia reale.

            I gioielli? La Costituzione parla chiaro

            La famiglia Savoia, con Emanuele Filiberto in testa, ha tentato di ottenere la restituzione, sostenendo che quei gioielli non appartenessero al tesoro del Regno, ma fossero beni personali dell’ultimo re, Umberto II. Tuttavia, il tribunale ha rigettato la richiesta, confermando il principio sancito nella tredicesima disposizione finale della Costituzione. “I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato.” Un vero e proprio atto di confisca, che ha riguardato palazzi, terre e ricchezze della famiglia reale, e che continua a impedire agli eredi di rivendicare la proprietà dei gioielli.

            La battaglia continua

            Nonostante la sentenza, i legali della famiglia Savoia hanno annunciato l’appello alla Corte di Roma e un possibile ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo. La speranza di ottenere quei gioielli resta viva, ma il verdetto di primo grado ha ribadito che il tesoro reale non sarà restituito. Almeno per ora ma sembra che questa sia una tendenza che si protrarrà nel tempo. Una storia che da quasi 80 anni divide opinioni e alimenta il mistero su un patrimonio di inestimabile valore storico, destinato a restare chiuso nel caveau della Banca d’Italia.

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              Gossip

              Altro che Hakimi: Wanda Nara smentisce, ride e resta single, almeno fino al prossimo gossip…

              La showgirl rompe il silenzio sulle voci che la volevano legata ad Achraf Hakimi: “Non sto con lui, sono single e mi sto divertendo”. Da Ibiza, la showgirl argentina chiarisce anche la sua posizione su Keita Baldé e risponde alle accuse sul presunto intreccio sentimentale.

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                Da Ibiza, dove si sta godendo un po’ di meritato relax, Wanda Nara ha deciso di chiarire le ultime indiscrezioni che la vedevano coinvolta sentimentalmente con Achraf Hakimi, difensore del Paris Saint-Germain. L’occasione è arrivata durante un’intervista a LAM, noto programma argentino condotto da Ángel de Brito. Sorridente e visibilmente divertita dalle voci circolanti, Wanda ha tagliato corto:

                “Non sto con Hakimi. Ogni giorno esce un nome diverso. Sono single e mi sto divertendo così”.

                Wanda difende la sua immagine

                A scanso di equivoci, la showgirl ha voluto lanciare anche un messaggio chiaro, mettendo fine a qualsiasi dubbio su una sua possibile relazione clandestina:

                “Non mi piace trovarmi coinvolta in situazioni inappropriate. Non mi impegnerei mai con qualcuno che ha una relazione”.

                Una puntualizzazione che suona come una risposta anche alle accuse più velenose circolate sui social, secondo cui certi flirt sarebbero strategici o di disturbo.

                Champions League e inviti misteriosi: “Con il PSG ho un ottimo rapporto”

                A far scattare il gossip era stato un presunto invito ricevuto da Wanda per assistere alla finale di Champions League a Monaco. L’associazione a Hakimi è stata immediata, ma la Nara ha raffreddato gli animi:

                “Con il PSG ho un ottimo rapporto, niente di più”.

                Quindi, niente relazione con il calciatore. Solo amicizie di lunga data e qualche invito mondano, come spesso accade nel mondo dello spettacolo.

                Keita Baldé, L-Gante e Icardi: un passato sentimentale sempre sotto i riflettori

                Nel corso dell’intervista, Wanda ha anche commentato il presunto flirt con Keita Baldé, ex calciatore del Monaco. Una relazione che, secondo le sue parole, sarebbe nata dopo la fine della storia con Mauro Icardi:

                “Le date parlano chiaro. È successo dopo il tradimento di Mauro con China Suárez. Le telecamere di casa a Milano hanno registrato tutto”.

                Anche in questo caso, però, la giornalista Yanina Latorre ha ricordato che Keita Baldé era già sposato. Wanda ha risposto con un elegante dribbling:

                “Vivevano in paesi diversi. Ognuno faccia i suoi conti”.

                Wanda e la nuova vita – per il momento – da single

                Archiviata la breve relazione con il cantante L-Gante, e in piena battaglia legale con Icardi, Wanda ribadisce il suo status attuale:

                “Sono single, mi sto divertendo. E rido di tutte queste storie che mi attribuiscono”.

                E mentre il gossip non si ferma, Wanda gioca d’anticipo e mostra di saper tenere il palcoscenico con ironia, consapevolezza e un pizzico di strategia mediatica.

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