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Kate Middleton operata da medici italiani

Partiti da Roma, alcuni medici italiani hanno preso parte all’intervento chirurgico eseguito su Kate Middleton, la principessa del Galles, presso una clinica privata a Londra, dopo che è stata colpita da un tumore.

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    La principessa operata al Policlinico Gemelli. Questo è quanto si apprende da indiscrezioni. La nota struttura continua a ricevere riconoscimenti prestigiosi come migliore ospedale d’Italia per quattro anni consecutivi e tra i primi 50 al mondo come eccellenza medica e nell’assistenza ai pazienti.

    Si ritiene, dunque, che una selezionata équipe medica proveniente dal Policlinico Gemelli di Roma, che è noto anche per la cura della salute del Papa, abbia partecipato al delicato intervento della principessa Kate Middleton affetta da tumore.

    Il Policlinico Gemelli, a Roma

    Tuttavia, né l’ospedale italiano né la London Clinic hanno confermato questa notizia riportata, ma Kate ha confermato il 22 marzo scorso di essere affetta da un tumore, senza specificarne il tipo, e ha iniziato le terapie per combatterlo.
    La sua dichiarazione ha cercato di porre fine alle speculazioni e ai complotti che avevano circolato nelle settimane precedenti, in seguito alla sua ammissione in ospedale a gennaio per un intervento all’addome, senza ulteriori dettagli.

    È comprensibile che ci siano delle situazioni in cui gli ospedali non possano commentare o confermare particolari casi medici, specialmente quando riguardano personalità pubbliche come Kate.
    Questo può essere dovuto a regole di riservatezza dei pazienti o politiche interne dell’ospedale. La riservatezza è una priorità per molte strutture sanitarie e il rispetto della privacy dei pazienti è fondamentale.

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      Personaggi

      Vado in hotel! Quando Carlo Calenda litiga con la moglie Violante va a dormire fuori casa.

      Calenda e Violante condividono una relazione che dura da oltre tre decenni, con alti e bassi e non senza momenti turbolenti.

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        Durante l’ultima messa in onda della trasmissione “A casa di Maria Latella” in onda su RaiTre in terza serata si sono spese confessioni e aneddoti di Carlo Calenda e della moglie Violante Guidotti Bentivoglio. La vita di coppia non manca di momenti vivaci si sa. Da episodi di gelosia a litigi in pubblico, come ricorda Violante in un aneddoto che coinvolge un treno e un’amica ficcanaso. E quando le discussioni si fanno troppo intense? Calenda confessa, ridendo, di rifugiarsi in un albergo romano, accolto con comprensione dal concierge.

        Litighiamo tutti i giorni

        A Casa di Maria Latella in sintesi andato in scena un piccolo siparietto della vita privata del leader di Azione e della moglie Violante Guidotti Bentivoglio, manager affermata. Con la presenza degli attori e doppiatori Francesco Pannofino ed Emanuela Rossi, Calenda ha parlato anche della sua impressionante trasformazione fisica, frutto di una ferrea dieta. Il leader politico con autoironia, ha scherzato sulla perdita di 21 chili: “Ho semplicemente smesso di mangiare”. Tra risate e riflessioni, la coppia ha mostrato una rara autenticità, condividendo il lato più umano della loro relazione. Con il loro mix di passione, ironia e fragilità, la coppia ha dimostrato che anche nelle vite più esposte c’è spazio per momenti di genuina normalità.

        Ma la spesa alla fine chi la fa? Calenda?

        Calenda ha parlato anche della sua impressionante trasformazione fisica, frutto di una ferrea dieta. Con autoironia, ha scherzato sulla perdita di 21 chili. “Ho semplicemente smesso di mangiare”. Tra risate e riflessioni, la coppia ha mostrato autenticità, condividendo il lato più umano della loro relazione. La coppia con il loro mix di passione, ironia e fragilità, ha dimostrato che anche nelle vite più esposte c’è spazio per momenti di genuina normalità. “Chi fa la spesa? Io“, dice Violante. “Non è vero la facciamo, tutti e due“, replice Calenda. “Ma che cosa dici? Ma quando mai? Dove? Tu fai la spesa del rabbocco“, lo accusa la manager. “No, non è il rabbocco“, la corregge lui. Violante non molla e replica “Eh sì, la spesa del rabbocco!“. Calenda attacca: “Lei è la persona col braccino più corto che l’universo abbia mai prodotto. Compra nello scaffale del ‘quasi scaduto‘”. A quel punto la manager controbatte: “È in scadenza, è diverso, non è scaduto“.

        E a tradimenti come andiamo?

        Calenda ha ricordato l’ìntervista realizzata durante la trasmissione Un Giorno da Pecora durante la quale aveva dichiarato di avere tradito la sua futura moglie. Una notizia richiamata da molti organi di informazione il giorno dopo. Violante Guidotti Bentivoglio inconsapevole dell’intervista racconta che “…il giorno dopo parto con delle mie amiche per andare a Milano, e in treno una di queste mie amiche mi dice: senti ma poi non mi hai più detto, ma allora…con chi è che ti ha tradito Carlo?”. Lei risponde “In che senso, scusami?” L’amica: “Beh, sì, non l’hai visto a ‘Un giorno da pecora’?”. A quel punto Violante ha sbroccato e ha chiamato Carlo urlando in mezzo al vagone con tutte le sue amiche che le dicevano “abbassa la voce, non si può urlare così!”.

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          Personaggi

          Gene Gnocchi: il sogno della Serie A, la satira pungente e un nipotino che gli ha cambiato la vita

          Dalla filosofia del diritto al calcio, passando per la satira politica e il teatro: Gene Gnocchi racconta la sua carriera e il legame speciale con il nipote, il piccolo Eugenio, a cui sogna un futuro da calciatore

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            A quasi settant’anni, Gene Gnocchi non sembra intenzionato a rallentare. Attore, comico e autore, il poliedrico artista parmigiano ha le idee chiare: «Penso di smettere verso gli 85-90 anni, poi si vedrà. Intanto sto scrivendo il nuovo spettacolo che andrà in scena l’anno prossimo», ha raccontato al quotidiano Il Giorno.

            Ma prima di dedicarsi alla comicità, la vita di Gene ha attraversato sentieri ben diversi. Laureato in filosofia del diritto, ha esercitato la professione di avvocato per sei anni. «Mi sono capitate cause inverosimili. Tutte a me», ha ricordato con il suo inconfondibile humour.

            Il sogno della Serie A
            Gene Gnocchi, però, ha sempre avuto un grande sogno nel cassetto: diventare un calciatore professionista. E ci è andato vicino. «Ho giocato anche in Serie D, ero una mezzala di belle speranze. Mi tesserò per il Parma in Serie A un po’ per scherzo, un po’ per davvero. Mi allenavo ogni settimana. Dovevo esordire contro il Milan, ma la squadra era in lotta per la salvezza e quindi non se ne fece nulla».

            La passione per il calcio non si è mai spenta, e nel 2007 Gene ha “rischiato” di esordire con la maglia numero 52 del Parma, il club della sua città e squadra del cuore.

            Satira e battute pungenti
            Accanto al calcio, Gene non ha mai perso occasione di fare satira, anche politica. Donald Trump? «Sui capelli è un talento. Non si capisce dove cominciano e dove finiscono, sembra uno zampirone anti-zanzare». Elly Schlein? «Ha sdoganato il mestiere di armocromista, tanto che ora c’è persino un albo professionale».

            Non mancano progetti ambiziosi. «Voglio aprire una scuola per opinionisti: la chiamerò “Martiri di Daniele Capezzone”. Insegnerà a togliere la parola agli altri durante i dibattiti», ha scherzato.

            Il lato tenero di Gene
            Dietro l’ironia di Gene Gnocchi si nasconde però un nonno affettuoso. Parlando del nipotino Eugenio, non riesce a trattenere l’emozione: «Mi ha cambiato la vita. Mi fa pensare che, vista l’età, sono quasi anziano. Dopo la sua nascita volevano già regalarmi un montascale».

            Con il piccolo Eugenio, Gene sogna di condividere la sua passione per il calcio: «Vorrei che diventasse un calciatore di Serie A. Gli ho già regalato un paio di Adidas Copa Mundial e non vedo l’ora di portarlo sul campo ad allenarsi con me».

            Tra un nuovo spettacolo, battute al vetriolo e i pomeriggi con il nipote, Gene Gnocchi sembra aver trovato la ricetta perfetta per affrontare con leggerezza e sorriso la bellezza della vita, a qualsiasi età.

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              James Dean mito infranto? La verità dietro lo scandalo del ricatto dell’icona di una generazione ribelle

              Un nuovo libro rivela che la leggenda del cinema pagò 800 dollari a Rogers Brackett pochi giorni prima dell’uscita del film East of Eden. Un accordo rimasto segreto per 70 anni.

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                Partiamo scrivendo a chiare lettere che non ci sarà mai alcun possibile scandalo o insinuazione che potrà scalfire la figura di James Dean. Almeno per una certa generazione. Con il suo fascino ribelle e la tragica fine, la sua figura, immagine, mito da sempre affascina il pubblico e ne siamo certi continuerà a farlo generazione dopo generazione. Ma dietro al mito hollywoodiano si nasconde un lato più complesso e tormentato, svelato in parte da un nuovo libro di Jason Colavito, “Jimmy: The Secret Life of James Dean“.

                Il ricatto e il segreto, allora, inconfessabile

                Secondo il libro, Dean fu vittima di un ricatto da parte del suo ex amante, Rogers Brackett. Nel 1954, poco prima della prima di “East of Eden“, l’attore fu costretto a pagare una somma ingente per evitare che la loro relazione omosessuale venisse resa pubblica. Un segreto che, in un’America degli anni ’50 fortemente omofoba, avrebbe potuto distruggere la sua carriera. La rivelazione ha scosso il mondo del cinema e ha riacceso il dibattito sulla sessualità di Dean. Per anni, infatti, si sono susseguite voci e indiscrezioni sulla sua vita privata, ma questa è la prima volta che emergono prove così concrete di una relazione omosessuale e di un ricatto.

                James Dean e le conseguenze del suo segreto

                Secondo Colavito la paura di essere scoperto come gay spinse Dean a vivere una doppia vita, nascondendo la sua vera natura e subendo le pressioni di una società che non accettava la diversità sessuale. Questa situazione lo portò a vivere un profondo tormento interiore, che si riflette anche nelle sue interpretazioni cinematografiche. La rivelazione del ricatto getta una nuova luce sulla figura di Dean, svelando un uomo fragile e tormentato, lontano dall’immagine del ribelle invincibile. Ma al tempo stesso, sottolinea l’ipocrisia di un’epoca che celebrava la libertà e l’individualità, ma condannava chi si allontanava dai canoni della normalità.

                Un biopic per raccontare una storia nascosta

                La storia di Dean e Brackett ha ispirato anche la realizzazione di un nuovo biopic, che si concentrerà proprio sulla loro relazione. Il film, basato sul libro di memorie di William BastSurviving James Dean“, promette di svelare nuovi dettagli sulla vita privata dell’attore e di offrire uno sguardo più intimo e autentico sulla sua personalità. La notizia del ricatto ha suscitato reazioni contrastanti nel pubblico. Da un lato, c’è chi è rimasto scioccato e deluso dalla scoperta della vera natura di Dean. Dall’altro, c’è chi ha espresso solidarietà verso l’attore, vittima di un’epoca che non lo ha compreso. E che ancora stenta a farlo.

                Quanto l’omofobia ha influenzato la vita e le scelte di James Dean

                L’omofobia dilagante negli anni ’50 ha gettato una lunga ombra sulla vita di James Dean, plasmando le sue scelte e le sue azioni in modo profondo. La rivelazione del ricatto subìto dall’attore ha aperto una finestra su un mondo di segreti e paure che lo hanno accompagnato per tutta la sua breve esistenza. Nella società americana degli anni ’50 l’omosessualità era considerata una malattia mentale e un crimine in molti Stati. Chi veniva scoperto a praticare atti omosessuali rischiava il carcere, la perdita del lavoro e l’emarginazione sociale. In questo contesto, Dean si trovava in una situazione estremamente difficile che ha condizionato notevolmente le sue scelte professionali. Essere un attore gay significava rischiare di vedere distrutta la sua carriera e di essere ostracizzato dal pubblico.

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