Gossip
Quando le star svelano le loro fantasie! Da Rihanna a Tarantino, ecco i segreti (piccanti) dei vip
Le confessioni dei vip svelano abitudini e preferenze intime insospettabili. Dal feticismo di Nicole Kidman alla passione per il travestimento di Heidi Klum: scopriamo insieme le fantasie più curiose dei personaggi famosi.
Le celebrità, nonostante la fama e l’esposizione, non esitano a esplorare la loro sessualità e a parlarne apertamente. La scelta di condividere dettagli così intimi può sembrare audace, ma aiuta a normalizzare il discorso sulle preferenze sessuali, rendendolo parte del vissuto umano comune. Dopotutto, anche le star sono umane e, proprio come tutti noi, hanno le loro particolari inclinazioni sotto le lenzuola.
Dopo il successo di “50 sfumature di grigio”, parlare di preferenze sessuali è diventato meno tabù, anche tra le celebrità. Alcuni nomi noti, infatti, hanno deciso di raccontare i loro gusti e le loro fantasie più particolari, svelando un lato inaspettato e intimo. Ecco una carrellata delle confessioni più sorprendenti:
Rihanna e la passione per la sottomissione
La cantante ha dichiarato di apprezzare i giochi di ruolo in cui è sottomessa. Un lato nascosto che contrasta con la sua immagine di donna forte e indipendente.
Nicole Kidman e l’esplorazione del feticismo
L’attrice australiana ha confessato a GQ di aver sperimentato il feticismo e di aver esplorato dinamiche meno convenzionali all’interno del matrimonio. Il tutto con grande discrezione e curiosità.
Kristen Stewart e il gusto per l’inaspettato
In un’intervista a Vogue, l’attrice ha rivelato di avere una predilezione per un feticismo decisamente insolito: farsi leccare le ascelle. Una preferenza che non si sente spesso ammettere a cuor leggero!
Jack Black e il feticismo dei piedi (puliti)
Il comico non ha avuto problemi a raccontare il suo interesse per i piedi, purché siano puliti. Un classico feticismo che Jack Black ha reso simpaticamente pubblico.
Ricky Martin e la “pioggia dorata”
Il cantante portoricano ha ammesso a Blender di trovare intrigante un tipo di gioco decisamente poco comune, noto come “pioggia dorata”. Un dettaglio che ha certamente fatto parlare di sé.
Eva Longoria e il fascino delle sciarpe di seta
L’ex casalinga disperata ha raccontato di amare il bondage leggero con sciarpe di seta, aggiungendo un pizzico di raffinatezza e mistero alle sue preferenze.
Amber Rose e il potere della sottomissione maschile
La modella ha dichiarato apertamente di trovare eccitante sottomettere uomini potenti, ammettendo di godere nel vederli perdere il controllo.
Moby e i club sadomaso
Il musicista ha frequentato a lungo i locali sadomaso di New York, vivendo esperienze intense e lontane dai riflettori della sua carriera musicale.
Christina Aguilera e l’attrezzatura fetish
L’iconica cantante ha dichiarato alla rivista Q di avere una vera e propria collezione di oggetti fetish, confermando la sua passione per gli accessori più audaci.
Khloé Kardashian e l’arte del travestimento
In un episodio di Al passo con i Kardashian, Khloé è stata vista comprare costumi attillati e abiti in lattice, desiderosa di rendere le sue notti più intriganti.
Heidi Klum e il piacere del travestimento
La supermodella ha rivelato a Marie Claire che per lei travestirsi a letto è un modo divertente per mantenere viva la passione e sperimentare nuove dinamiche.
Angelina Jolie e i giochi pericolosi
L’attrice ha raccontato che durante la sua prima relazione ha esplorato pratiche decisamente estreme, confermando la sua immagine di femme fatale.
Scarlett Johansson e il brivido del sesso in auto
Per la star di Avengers, fare l’amore in auto è estremamente sexy e avventuroso, una preferenza che unisce l’adrenalina alla passione.
Quentin Tarantino e i piedi
Sebbene non lo abbia mai ammesso apertamente, l’ossessione di Tarantino per i piedi è evidente nei suoi film, con inquadrature che non lasciano spazio a dubbi.
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Gossip
Rocío Muñoz Morales, la risposta a Raoul Bova è una stilettata musicale: «Ciao, ladro di pace… medaglia d’oro al più stronzo»
Dopo giorni di voci su un presunto allontanamento da Raoul Bova e i rumor che coinvolgono anche Beatrice Arnera, Rocío Muñoz Morales pubblica una storia Instagram con frasi tratte da “La perla”, brano di Rosalía: parole che suonano come una risposta indiretta alla tempesta mediatica.
Rocío Muñoz Morales ha scelto la musica per dire ciò che finora non aveva commentato apertamente. E lo ha fatto con una storia Instagram destinata a rimbalzare ovunque. Due righe, poche parole, un chiaro riferimento ai gossip degli ultimi giorni: «Ciao, ladro di pace», «Playboy, un campione».
Il riferimento a Rosalía e quel testo che parla da solo
Non è farina del suo sacco: Rocío ha citato le strofe di La perla, una delle tracce più discusse dell’ultimo album di Rosalía, Lux. Un brano dedicato a un “rubacuori senza cuore, medaglia olimpica d’oro al più stronzo”, come prosegue la canzone. Parole forti, che parlano di delusione, di ferite e di relazioni tossiche. Non serve essere esperti di retorica per capire che la scelta del testo è tutto tranne che casuale.
Il contesto mediatico: la voce di crisi
La storia arriva proprio mentre i social e le cronache rosa parlano di una presunta crisi tra Rocío e Raoul Bova, coppia consolidata dal 2013 e genitori di due bambine. Negli ultimi giorni si è aggiunto un ulteriore elemento alla narrazione: la vicinanza sul set tra Bova e l’attrice Beatrice Arnera, compagna di scena nella prossima fiction Rai. Tanto è bastato per accendere la miccia del gossip. Rocío non ha mai risposto direttamente, ma la storia condivisa sembra un commento elegante e avvelenato allo stesso tempo.
La strategia del messaggio indiretto
Nessuna dichiarazione ufficiale, nessuna smentita, nessun attacco frontale. Solo un verso musicale, selezionato con cura, che ha l’effetto preciso di trasformarsi in un messaggio pubblico senza che lei debba pronunciare una parola. Un metodo tipico dell’era social, dove si comunica più con ciò che si allude che con ciò che si dice.
La rete ha immediatamente interpretato il gesto come una presa di posizione: non uno sfogo, ma una risposta misurata, cucita addosso a una donna che non ama l’esposizione polemica ma sa perfettamente come farsi capire.
Personaggi
Amanda Lear torna a parlare di Dalí: «Era innamorato pazzo di me, ma non poteva soddisfarmi né aiutarmi»
Amanda Lear riporta alla luce aneddoti del suo legame con Salvador Dalí: un rapporto fatto di ossessioni eleganti, formalità infinite e confessioni inattese. «Mi adorava, ma restava prigioniero della religione e della moglie», racconta la musa, che svela come il pittore vivesse in un tempo tutto suo, tra aristocratici immaginari, tabù cattolici e il rifiuto categorico che lei fosse vista come un’amante.
Amanda Lear non smette mai di ritornare sul suo capitolo più iconico: Salvador Dalí. E questa volta lo fa con una serie di pillole che riportano il pubblico direttamente negli anni in cui la diva era la musa più misteriosa d’Europa. «Dalí era innamorato pazzo di me», dice, con quella naturalezza che solo lei può permettersi. Un innamoramento strano, quasi metafisico, perché il pittore sapeva perfettamente di non poterla “soddisfare”, come confessa Amanda con un sorriso tagliente.
Un amore fuori dal tempo
Lear racconta un Dalí che parlava e si muoveva come un aristocratico del Settecento. «A lui piacevano le contesse, le principesse», spiegando come il maestro avesse un’attrazione quasi teatrale per tutto ciò che odorava di nobiltà. Il rapporto tra loro era intimo ma formalissimo: «Ci siamo sempre dati del lei», rivela, come se anche nella privacy ci fosse una scenografia da rispettare.
Cattolico, geloso e rigidissimo
La diva rivela un tratto meno noto dell’artista: la sua religiosità. «Era religiosissimo, tradizionale. Non eravamo sposati e non gli piaceva l’idea che si pensasse fossi la sua amante». Un’improvvisa pruderie che stride con l’immagine del genio eccentrico e libertino che il mondo conosce. Dalí, invece, con Amanda si muoveva come un uomo d’altri tempi, timoroso del giudizio e legato a un rigore quasi clericale.
La verità su soldi, gelosie e limiti
Lear aggiunge un dettaglio che colpisce: «Sapeva che non avevo soldi, ma mi diceva: “Piccola Amanda, vorrei aiutarla, ma non posso. Ho una moglie e sono cattolico”». Una frase che vale più di mille biografie, perché mostra un Dalí incapace di rompere la gabbia delle proprie regole. Un uomo combattuto tra fascinazione e moralismi, tra la sua musa e Gala, la compagna di una vita.
E Amanda, ancora una volta, glielo perdona con eleganza.
Gossip
Sophie Grégoire parla della love story Trudeau–Katy Perry: «Mi permetto di essere delusa, arrabbiata e triste»
Sophie Grégoire commenta per la prima volta il nuovo amore di Justin Trudeau con Katy Perry, ammettendo di aver vissuto momenti complessi e di essersi concessa emozioni forti. «Mi permetto di essere delusa, arrabbiata o triste», spiega, ricordando quanto la salute mentale passi anche dalla capacità di non negare a sé stessi il dolore.
La notizia della relazione tra Justin Trudeau e Katy Perry era inevitabile che producesse qualche scossa anche lontano dai riflettori. E infatti Sophie Grégoire, ex moglie del premier canadese, ha deciso di parlare. Senza scivolare nel gossip spicciolo, ma affrontando la vicenda dal punto di vista più intimo e umano: quello delle emozioni che non si possono controllare.
La delusione senza filtri
«Mi permetto di sentirmi delusa da qualcuno, di essere arrabbiata o triste», ha dichiarato Sophie, usando parole dirette e senza giri di frasi. Un messaggio che suona come un’autodifesa emotiva ma anche come un invito a non fingere indifferenza quando la vita cambia direzione. Perché, come ricorda lei stessa, «so per esperienza personale quanto sia importante, come sostenitrice della salute mentale, permettersi di provare queste emozioni».
Una storia che fa rumore
La relazione tra Trudeau e Katy Perry, confermata nei fatti più che nelle parole, ha ovviamente attirato una quantità enorme di attenzioni. E inevitabilmente ha riacceso l’interesse verso il divorzio tra il premier e Sophie, annunciato nel 2023 dopo diciotto anni di matrimonio. Da allora, entrambi hanno mantenuto un profilo relativamente riservato. Ma questa volta Sophie ha scelto di non tacere.
Il coraggio di nominare il dolore
Le sue parole non cercano colpevoli, non aprono guerre e non avvelenano il clima familiare. Sono piuttosto la fotografia di una donna che rivendica il diritto di sentirsi ferita, senza vergogna. Una sincerità rara, soprattutto quando si parla di figure pubbliche che spesso si nascondono dietro comunicati anodini e frasi studiate a tavolino.
L’equilibrio da ritrovare
Il futuro sentimentale di Justin Trudeau continuerà a far discutere, soprattutto se accanto a lui c’è una delle popstar più riconoscibili del pianeta. Ma la frase che resta impressa è quella di Sophie: un promemoria che la salute mentale passa anche dalla possibilità di dire a voce alta ciò che fa male. E di accettare che delusione, rabbia e tristezza non sono debolezze, ma tappe necessarie per ricominciare.
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