Reali
Harry in Canada, Meghan in California: i Sussex scelgono la strada delle carriere indipendenti
Tra cerimonie pubbliche e progetti personali, Harry e Meghan affrontano un periodo di separazione professionale. A Vancouver il principe brilla agli Invictus, mentre Meghan pianifica il debutto di American Riviera Orchard.
Separati, ma solo professionalmente. Harry e Meghan Markle, i duchi di Sussex, hanno deciso di distinguere la loro carriera dalla vita privata, una strategia che li vede sempre più spesso protagonisti in solitaria durante eventi pubblici
Mentre Harry si trova in Canada per promuovere gli Invictus Games 2025, Meghan è rimasta nella loro residenza californiana, concentrata sul lancio del suo marchio di lifestyle, American Riviera Orchard (ARO). L’ultima volta che i due sono apparsi insieme risale a un tour in Nigeria e Colombia dello scorso anno. Da allora, hanno deciso di seguire percorsi professionali separati, mantenendo comunque alcuni progetti comuni.
Ieri, il principe Harry ha partecipato alla Grey Cup di Vancouver, uno degli eventi sportivi più seguiti del Canada, che ha segnato una tappa simbolica per la promozione degli Invictus Games Vancouver Whistler 2025. Durante l’evento, il duca di Sussex ha preso parte al tradizionale passaggio della maglia, affiancato da Amar Doman, proprietario dei BC Lions, e da un concorrente del Team Canada. Con il suo stile impeccabile, camicia scura e giacca lunga, Harry ha salutato la folla e rilasciato interviste per accendere i riflettori sui giochi che ha fondato dieci anni fa.
Ma Meghan non è rimasta in disparte. Si dice che stia lavorando attivamente al lancio del suo marchio di lifestyle, destinato a fare concorrenza a piattaforme come Goop di Gwyneth Paltrow. Secondo fonti vicine, il progetto rappresenta una nuova direzione per la duchessa, desiderosa di riaffermarsi nel mondo del business e dell’intrattenimento.
I due torneranno insieme sotto i riflettori a febbraio 2025, quando Meghan accompagnerà Harry in Canada per la cerimonia di apertura degli Invictus Games. La coppia starebbe valutando se portare con sé il piccolo Archie, un dettaglio che potrebbe segnare un ritorno a un’immagine più familiare per i Sussex.
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Reali
Sir David Beckham in tight firmato Victoria: il primo abito da uomo dell’ex Posh Spice conquista anche Re Carlo
“Re Carlo è l’uomo più elegante che conosca, ha ispirato molti dei miei look”, ha confessato Beckham alla BBC
C’è sempre una prima volta, anche per Victoria Beckham. E questa, per l’ex Posh Spice diventata stilista di fama mondiale, è decisamente speciale: il suo debutto ufficiale nel menswear è avvenuto nientemeno che per il marito David, in occasione dell’investitura a cavaliere.
Sir David Beckham ha infatti indossato il primo capo da uomo mai realizzato su misura dall’atelier di Victoria: un tight elegante e rigoroso, ispirato alla “raffinatezza” dello stile reale britannico. Linee pulite, taglio sartoriale e un’eleganza misurata che ha incantato non solo la platea, ma anche lo stesso Re Carlo.
“Re Carlo è rimasto colpito dal mio vestito”
In un’intervista alla BBC, Beckham ha raccontato divertito il momento dell’incontro con il sovrano: “Re Carlo è rimasto piuttosto colpito dal mio vestito. È l’uomo più elegante che io conosca, ha ispirato un bel po’ dei miei look nel corso degli anni e ha sicuramente ispirato anche questo”.
Victoria debutta nel menswear
Per Victoria Beckham, che da tempo firma collezioni femminili dal taglio minimal e raffinato, il tight per il marito segna l’inizio di una nuova avventura creativa. L’abito, confezionato su misura nel suo atelier londinese, fonde l’estetica sartoriale britannica con la sobrietà moderna che è ormai cifra distintiva del suo marchio.
Una coppia reale, almeno nello stile: lui cavaliere del Regno, lei regina della moda.
Reali
Meghan Markle, da duchessa a “dea dell’home décor”: con As Ever lancia due candele (a 64 dollari) e racconta l’amore
Meghan Markle svela i primi prodotti della sua linea As Ever: due candele dalla poetica domestica che celebrano matrimonio e compleanno attraverso numeri simbolici. L’effetto? Tra casa profumata e storytelling sentimentale, la duchessa guarda al mercato luxury — e ai fan disposti a spendere 64 dollari per un ricordo aromatizzato.
Lontana dai corridoi reali ma non dalle luci dei riflettori, Meghan Markle torna a far parlare di sé. Questa volta non per documentari esplosivi o accuse velate, ma per due candele profumate. Sì, proprio così. Con il marchio As Ever, la duchessa del Sussex inaugura la sua nuova vita imprenditoriale partendo dall’oggetto-simbolo della casa perfetta: la candela aromatica. Due modelli, due narrazioni intime, molto pathos e una promessa di “esperienza olfattiva emozionale”. Il tutto racchiuso in una confezione curata e in un prezzo che non passa inosservato: 64 dollari. Per alcuni, poesia domestica; per altri, una rentrée da casalinga disperata versione Montecito.
Numeri, ricordi e messaggi velati
Il concept è semplice: ogni candela porta un numero e un significato affettivo. La Signature Candle No. 519 richiama il 19 maggio, la data del matrimonio reale con Harry, descritta come simbolo di “amore a prima vista”. La No. 084 richiama invece il 4 agosto, giorno del compleanno di Meghan, e celebra “rinascita e gioia personale”. Insomma, la fiamma della memoria. Niente arditi esperimenti olfattivi, niente botanica segreta: qui il focus è puro storytelling. E se il mercato del profumo di lusso vive di narrazioni, Meghan sceglie l’autobiografia aromatizzata. C’è chi lo chiama branding emotivo, chi operazione nostalgia profumata.
Tra business e realtà (post-royal)
Nel panorama delle celebrity-preneurs, Meghan sceglie la via slow, morbida, familiare. Non creme miracolose, non lezioni di stile, ma candele. Scelta rassicurante, quasi domestica, in evidente contrasto con i clamori degli ultimi anni. Eppure, la semplicità del prodotto non annulla la strategia: la duchessa punta al pubblico che sogna lifestyle californiano, ritualità del benessere e piccoli lussi quotidiani. Un percorso che potrebbe continuare tra tè, porcellane, tessuti e atmosfere da cottage chic.
Per ora, tutto parte da due candele e da un messaggio molto chiaro: rinascere è possibile, anche con un fiammifero e un profumo di casa nuova. Resta solo da capire se il pubblico rimarrà incantato… o se la fiammella rischia di spegnersi alla prima corrente d’aria social.
Reali
Principessa Anna scatenata: dopo mesi cupi, la royal più tosta di Windsor “si consola” tra gli energumeni del rugby
Tra scandali, malattie e scosse istituzionali, mai come ora la Corona aveva avuto bisogno di una boccata d’aria. A offrirla, con l’aplomb che la rende leggenda, è la principessa Anna: patron della federazione scozzese, ha trascorso una giornata a Murrayfield tra placcaggi, strette di mano poderose e battute fulminanti, compresa quella sui “manzi”, ormai diventata cult.
C’è chi affronta la tempesta con lacrime e chi, come la principessa Anna, con uno sguardo d’acciaio e un umorismo tagliente. Mentre a Buckingham Palace si susseguono mesi complicati — tra diagnosi difficili, scandali che non finiscono mai e un equilibrio istituzionale tutt’altro che semplice — la sorella del re decide di prendere una boccata d’ossigeno nel modo più… scozzese possibile. Ovvero in mezzo a una squadra di rugbisti grandi come armadi.
A Murrayfield, tempio del rugby della Scozia, la principessa reale ha incontrato giocatori e staff della Scottish Rugby Union, di cui è patron. E, complici sorrisi rari ma preziosi, ha regalato al protocollo un tocco di leggerezza inattesa. «Sono gioiosa di passare una giornata con dei manzi del genere», avrebbe scherzato, tra pacche sulle spalle e scambi di battute. Un commento che ha fatto il giro del Regno Unito in pochi minuti, scatenando social e tabloid.
Perché Anna, 74 anni, è tante cose: la royal più lavoratrice della famiglia, l’unica a essersi fatta sparare addosso durante un tentativo di rapimento senza battere ciglio («Not bloody likely!», rispose al sequestratore), la donna che ha fatto del senso del dovere una religione. Ma è anche quella che, quando decide di rilassarsi, lo fa con un’ironia secca da militare dell’Old School e una libertà che le nuove generazioni Windsor ancora si sognano.
Il contesto, del resto, era perfetto: erba fresca, divise sudate, applausi e l’energia di uno sport che vive di disciplina e contatto fisico. La principessa ha seguito esercizi, osservato le prove in campo e si è concessa fotografie e strette di mano con atleti e tifosi. Nessun fronzolo, nessun glamour studiato: solo lei, la sua giacca impeccabile e quella sua aria da generale fuori servizio.
In un mondo reale spesso appesantito da formalismi e paure, Anna ricorda a tutti che la monarchia può anche prendersi un giorno libero. E che sì, a volte la miglior terapia, invece del tè delle cinque, è un’ora tra placcaggi e bicipiti formato Highland.
Se a corte la definiscono la “colonna d’acciaio” dei Windsor, a Murrayfield l’hanno vista per quello che è: una donna che non ha mai avuto paura di sporcarsi le mani, figuriamoci di fare una battuta su qualche “manzo” di passaggio. E che, forse proprio per questo, è la più amata dai britannici che diffidano dei sorrisi di plastica.
Un pomeriggio di sport, muscoli e understatement: poco royal gossip, molta sostanza. E una certezza: quando Anna è di buon umore, persino la monarchia respira meglio.
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