Gossip
Una vita in vacanza? Per ora è solo una pausa…

E’ innegabile che, quando si pensa alla scena Indie bolognese, il primo nome che salta in testa mente è quello de Lo Stato Sociale. Una band di cinque ragazzi che, dai primi passi mossi nel 2009 in un contesto inizialmente solo locale, ha raggiunto il grande pubblico partecipandodue volte al Festival di Sanremo. Ora però è arrivato il momento per loro di prendersi una pausa. Dopo 15 anni, sei dischi realizzati e due libri, la band bolognese famosa per il pezzo La vita in vacanza, per ora si prende una pausa. Comunicando la cosa dal palco del Sherwood festival di Padova, manifestazione con biglietti a un euro e nessuna prevendita.
Il motivo di una scelta che lascia sorpresi
Necessità di riflessione? Scarsità di idee? Poca sintonia con la scena attuale? Che cosa sta succedendo alla band guidata da Lodovico “Lodo” Guenzi?!? A rispondere non è lui bensì “Bebo” Guidetti, drum machine e sintetizzatori: «Ci prendiamo una pausa, torneremo quando saremo contenti di farlo. Andiamo in vacanza, e siamo contenti perché com’è gestito il mercato della musica adesso non ci rappresenta».
Non allineati con un meccato che snatura gli artisti
«Non ci siamo dati una data, o un termine — prosegue il musicista — È una decisione che fa molto rumore perché siamo abituati a vedere gli artisti correre sempre, per soddisfare le richieste del mercato. Noi abbiamo scelto di non farlo e lo abbiamo detto al nostro pubblico, per chiarezza, perché sono loro quelli di cui ci importa di più».
Anche per Sangiovanni mesi fa la necessità di una sosta
Quelli de Lo Stato Sociale non sono i primi a fermarsi lungo il percorso: basti pensare al recente stop da parte di Sangiovanni che, dopo l’ultimo Sanremo ha comunicato la necessità di una sosta, per riconciliarsi con Giovanni Pietro Damian, il suo “alter ego” umano.
Un lutto che pesa ancora
Per la band bolognese è sopraggiunto anche un lutto che deve aver pesato nella scelta attuale. Quello di Matteo Romagnoli, fondatore della Garrincha Dischi, produttore, amico, artefice e manger della band, scomparso poco più di un anno fa. L’anno scorso la band ha cambiato per sempre la sua forma, da sei membri a cinque, perdendo un pezzo vitale del loro essere musicisti ed amici. Ora la necessità manifesta di prendersi del tempo per capire cosa fare “da grandi”.
L’arrivederci ai fan
«Prima di prenderci questo tempo noi vorremo salutarvi tutti e per farlo abbiamo pensato a un ultimo concerto, in un posto del cuore: Sherwood festival, dove siamo sempre stati a casa e dove torneremo ogni volta a fare la festa di cui abbiamo bisogno», scrivevano qualche tempo fa, dando appuntamento ai fan per il 25 giugno. Lo show di martedì scorso con il quale si congedano temporaneamente dal loro pubblico.
C’è ancora tanto da fare
E’ sempre Guidetti a chiarire i controni della loro scelta: «Dal palco abbiamo ripetuto due volte che non era l’ultimo concerto. Quindi che altro dire? Nella nostra storia ci siamo già fermati anche molto a lungo, anche per due anni, per dire. Solo che lì non eravamo ancora nessuno e non eravamo stati a Sanremo. Adesso? Ci sono da fare tante cose».
INSTAGRAM.COM/LACITYMAG
Personaggi
Aurora Ramazzotti: “Così proteggo mio figlio dal web”
L’influencer, mamma dal marzo 2023, spiega la sua scelta: preservare la privacy del bambino e difenderlo dai rischi della rete, trovando un equilibrio tra condivisione e tutela.

Aurora Ramazzotti, 27 anni, non ha mai nascosto la propria quotidianità al suo pubblico. Dalle vacanze con la madre Michelle Hunziker alle riflessioni personali, la sua vita scorre anche attraverso i social. Ma da quando, nel marzo 2023, è nato il piccolo Cesare, avuto con il compagno Goffredo Cerza, la linea di confine è diventata chiara. Mai mostrare il volto del bambino.
Una scelta che Aurora difende con convinzione, spiegandone le ragioni in diverse occasioni. “Internet è già un luogo complicato per gli adulti, figuriamoci per un bambino che non ha deciso di esserci”, racconta, sottolineando come il rischio principale sia legato ai pedofili e all’uso distorto delle immagini online. “Pubblicare la foto di un figlio lo fai per te, non per lui. In un mondo perfetto sarebbe bellissimo, ma purtroppo non viviamo in un mondo perfetto. Se ci informassimo su ciò che fanno i pedofili oggi, nessuno si sentirebbe tranquillo”.
Non si tratta soltanto di un timore legato al web, ma anche alla vita reale. Ramazzotti spiega che esporsi eccessivamente significa rendere un bambino riconoscibile anche fuori dai social, con conseguenze imprevedibili: “Davvero vogliamo che venga identificato per strada anche quando non siamo accanto a lui? E se un domani, da adolescente, fosse arrabbiato perché non ha avuto voce in capitolo sulla propria infanzia resa pubblica?”.
Questa sensibilità è figlia anche dell’esempio dei suoi genitori. Da piccola, infatti, Aurora è stata tutelata da Eros Ramazzotti e Michelle Hunziker, che hanno sempre protetto la sua privacy, così come oggi fanno con i loro altri figli: Raffaela Maria e Gabrio Tullio (del cantante) e Sole e Celeste (della conduttrice).
Oggi la giovane mamma cerca una “via di mezzo”: condividere momenti della sua nuova vita senza mettere a rischio la serenità di Cesare. “I bambini sono creature meravigliose ed è naturale volerli mostrare. Ma la sicurezza deve venire prima di tutto. Io cerco di dimostrare che un equilibrio è possibile. E se la mia scelta ispira altre mamme, tanto meglio”.
Per Aurora la maternità è anche questo: un percorso di consapevolezza, fatto di protezione e responsabilità. Un modo per dimostrare che crescere un figlio significa anche decidere come difenderlo da un mondo, digitale e non, che non sempre sa rispettare i confini.
Gossip
Giulia De Lellis incinta, furia social contro i “profeti del parto”: «Datevi una cazzo di regolata, è violenza non gossip»
Niente fiocchi rosa in arrivo (per ora): Giulia De Lellis chiarisce che la sua bambina non è ancora nata e rivendica il diritto di annunciare lei, e solo lei, un evento così intimo. «Non potete decidere voi quando divento madre. È un’invasione della mia vita privata».

Giulia De Lellis non ci sta. L’influencer, che aspetta una bambina dal compagno Tony Effe, ha scelto i social per mettere un punto fermo dopo giorni di indiscrezioni incontrollate. Nelle ultime ore erano circolati messaggi e post che davano per imminente la nascita della figlia, qualcuno addirittura parlava di parto già avvenuto. Una voce infondata che ha mandato Giulia su tutte le furie.
«Datevi una cazzo di regolata – ha scritto nelle stories su Instagram –. La mia bambina non è ancora nata. E quando sarà il momento lo deciderò io di raccontarlo, non certo i soliti webeti. Quello che fate non è gossip, è violenza». Un attacco durissimo, che mette in chiaro la linea di confine tra curiosità pubblica e diritto alla privacy, soprattutto quando si tratta di maternità.
Da settimane Giulia condivide con i follower attimi della sua gravidanza, senza mai cedere al sensazionalismo. La scelta di proteggere la nascita della figlia è netta, tanto più che la pressione mediatica intorno alla coppia è altissima. Lui, Tony Effe, rapper discusso e amatissimo, continua intanto a destreggiarsi tra concerti, interviste e l’immagine da “bad boy”, mentre lei rivendica con forza la libertà di vivere questo momento senza intrusioni.
La reazione accesa della De Lellis racconta un fenomeno più ampio: la difficoltà, per i personaggi pubblici, di gestire il confine tra vita privata e interesse dei fan. In passato, l’influencer aveva spesso ironizzato su notizie false o esagerate che la riguardavano. Stavolta no: il tema è troppo personale per prestarsi a battute.
«Non è un gioco, non potete decidere voi quando divento madre», ha ribadito. Una rivendicazione che ha trovato immediata eco tra i suoi fan, pronti a sostenerla nei commenti. Perché il gossip può divertire, ma quando tocca corde così delicate rischia di trasformarsi in una vera invasione.
Reali
Crisi a corte: Carlo e Camilla, matrimonio al capolinea. Il re solitario al funerale della duchessa di Kent
Al funerale cattolico della duchessa di Kent, prima cerimonia di questo tipo per un membro della Royal Family, Carlo è apparso complice con Kate Middleton. Assente la regina Camilla, ufficialmente per una sinusite. Ma in Gran Bretagna insistono: “Vivono da separati in casa, il matrimonio è finito”.

Un funerale che si è trasformato in caso politico-dinastico. Nella cattedrale cattolica di Westminster la Royal Family ha reso omaggio alla duchessa di Kent, ma più delle esequie ha fatto discutere l’assenza di Camilla, regina consorte, ufficialmente bloccata da una sinusite. In realtà, secondo indiscrezioni sempre più insistenti nel Regno Unito, la ragione sarebbe un’altra: il matrimonio con Carlo III sarebbe ormai arrivato al capolinea.
Alla cerimonia hanno preso parte i principi di Galles William e Catherine, la principessa Anna, il duca di Edimburgo, il principe Andrea con Sarah Ferguson, la principessa Alexandra e i principi Michael di Kent. Presente anche il duca di Kent, vedovo amatissimo della duchessa. Tutti uniti attorno alla famiglia, mentre l’assenza di Camilla ha reso ancora più evidente un dettaglio che i cronisti hanno sottolineato: l’affiatamento tra Carlo e la nuora Kate Middleton.
Virale, sui social britannici, l’abbraccio del sovrano con la principessa di Galles, letta da molti come una conferma di quanto Carlo veda proprio in William e Catherine il futuro saldo della monarchia. Una vicinanza sottolineata anche dai tabloid, che hanno rimarcato come la regina Camilla fosse l’unica grande assente della giornata.
Il Daily Mail e il Sun parlano apertamente di “separazione di fatto” tra Carlo e Camilla, spiegando che i due vivrebbero ormai da tempo in residenze diverse, senza rendere pubblica la rottura per evitare scosse alla stabilità della Corona. “Marriage over”, titola oggi più di un giornale.
Le voci sulla crisi non sono nuove, ma stavolta coincidono con un passaggio delicatissimo per la monarchia. Il Regno Unito guarda a William e Kate come volto rassicurante e moderno, mentre Carlo, colpito da problemi di salute e da un consenso altalenante, appare sempre più legato alla coppia di Galles.
E così, quello che doveva essere un funerale storico – il primo cattolico celebrato per un membro della Royal Family – è diventato il teatro della notizia che scuote Buckingham Palace: l’era di Carlo e Camilla potrebbe davvero essere finita.
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