Lifestyle
AAA cercasi badanti disperatamente
In un Paese come l’Italia, in cui l’età media continua inesorabilmente a salire mentre il numero delle nascite continua a scendere, la richiesta di assistenza in casa si fa sempre più importante.
La crescente richiesta di badanti in Italia riflette la realtà di un Paese che sta invecchiando e che ha bisogno sempre maggiore di assistenza domiciliare. Il decreto flussi prevede l’ingresso di 9.500 immigrati non comunitari all’anno per l’assistenza familiare, ma le richieste ricevute durante il “click day” superano di gran lunga questa quota, arrivando a ben 112.000 domande solo per il settore dell’assistenza.
Una domanda che supera di dieci volte l’offerta
Questo significa che la domanda supera di oltre dieci volte l’offerta disponibile. Considerando anche gli altri settori, le domande inviate sono oltre 690.000, mentre i posti disponibili per il 2024 sono solo 151.000, suddivisi tra lavoratori stagionali e non stagionali.
Mancano 9500 badanti
Le posizioni da coprire non riguardano solo i ruoli da badanti e colf, ma anche altri settori come trasporti, edilizia e riparazioni. I 9.500 posti riservati a badanti e colf prevedono una retribuzione conforme al Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro Domestico, che non può essere inferiore a 534,41 euro mensili. Ma si va anche a pagare 2.000 euro al mese per una badante convivente.
Un mensile medio variabile
Le Regioni che avranno il maggior numero di nuove badanti extracomunitari sono Lombardia e Lazio rispettivamente con il 14,9% e il 14,4% del totale nazionale, quindi circa 1350 ciascuno. La Campania si vede assegnare poco meno di mille lavoratori, il 10,2% del totale. Mentre in coda ci sono regioni con un minor numero di abitanti come Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta e Molise, con meno di 100 lavoratori ciascuno. Tuttavia, anche regioni con una popolazione più ridotta hanno bisogno di personale per l’assistenza domiciliare.
Cercasi immigrati
Il segretario generale di Domina , associazione nazionale famiglie datori di lavoro domestico, sottolinea che l’ingresso di lavoratori immigrati nel settore domestico è una necessità urgente, ma i numeri dimostrano che la quota di 9.500 lavoratori è insufficiente a soddisfare la domanda.
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Tech
Air SNES: quando la sneaker diventa una console retrò
Gustavo Bonzanini firma una sneaker-mod unica nel suo genere: dentro una Air Max battito e memoria degli anni ’90, un mini-computer, ingressi HDMI nascosti e un controller Bluetooth. Un progetto artigianale, virale ma non in vendita.
Se negli ultimi anni le sneaker sono diventate accessori da collezione, tele bianche per artisti e provocazioni per influencer, qualcuno ha deciso di spingersi oltre, mescolando streetwear e nostalgia videoludica. Il designer brasiliano Gustavo Bonzanini ha infatti trasformato una Nike Air Max 90 in una vera – seppur miniaturizzata – console retrò perfettamente funzionante, ribattezzata Air SNES, in omaggio ai 35 anni del Super Nintendo Entertainment System, la console che negli anni ’90 ha segnato un’epoca nel gaming domestico.
L’idea nasce come progetto personale e non come prodotto commerciale. Bonzanini, appassionato di modding e cultura pop, ha immaginato come sarebbe stato “indossare” un pezzo di storia videoludica. Installare un Super Nintendo originale sarebbe stato impossibile a causa di peso e dimensioni, ma non per questo il designer ha rinunciato alla sfida. La soluzione è arrivata grazie a un Raspberry Pi Zero W, un micro-computer economico e compatto, configurato con RetroPie, una piattaforma open source in grado di emulare diverse console storiche, SNES incluso.
L’interno della sneaker è stato così modificato per ospitare tutto il necessario: oltre al Raspberry, una batteria ricaricabile che garantisce circa mezz’ora di autonomia – sufficiente per una dimostrazione o una partita nostalgica – e un controller Bluetooth, una versione personalizzata di un pad retro prodotto da 8BitDo, azienda conosciuta per i suoi dispositivi dedicati al retrogaming.
La connessione allo schermo è possibile sia tramite HDMI, sia attraverso un cavo RGB, soluzione particolarmente apprezzata dagli appassionati che preferiscono la resa visiva dei televisori analogici. Le porte sono abilmente integrate all’interno delle linguette della scarpa, invisibili a un primo sguardo. Il risultato è una sneaker che sembra una normale Air Max 90 con livrea ispirata ai colori del Super Nintendo – grigi chiari, tocchi di viola e forme geometriche – ma che, una volta collegata alla TV, diventa una console giocabile a tutti gli effetti.
Pubblicata da Bonzanini sui social, la Air SNES ha immediatamente scatenato entusiasmo e richieste da parte di collezionisti, gamer nostalgici e semplici curiosi. L’oggetto è rapidamente diventato virale, complice l’incrocio tra due mondi – moda e gaming – che negli ultimi anni dialogano sempre più. In molti hanno chiesto al designer di produrre altre versioni dedicate ad altre console, da Sega Mega Drive a PlayStation, ma lui è stato chiaro: si tratta di un pezzo unico, non realizzato per essere venduto né facilmente replicabile, sia per complessità tecnica sia per una questione di diritti e licenze.
Al di là della giocabilità – certamente più simbolica che pratica – la Air SNES rappresenta un esercizio creativo che parla di cultura pop, di nostalgia e di innovazione fai-da-te. Una fusione riuscita tra oggetto iconico, sneaker culture e memoria videoludica. E, sebbene impossibile da acquistare, rimane una delle custom più sorprendenti mai apparse negli ultimi anni. Una scarpa che non serve per correre, ma per ricordare un’epoca in cui bastavano un televisore e una cartuccia per sognare mondi lontani.
Cucina
Crema di nocciole fatta in casa: la ricetta genuina per una dolce coccola
Sempre più italiani scelgono alternative casalinghe alle creme spalmabili industriali, spesso troppo ricche di zuccheri e grassi saturi. Preparare in casa una crema di nocciole è semplice, veloce e permette di controllare qualità e ingredienti.
C’è chi la ama sul pane tostato a colazione, chi la usa per farcire dolci o pancake, e chi non resiste a gustarla al cucchiaio: la crema di nocciole è una delle golosità più amate in Italia e nel mondo. Nonostante il mercato proponga decine di versioni industriali, molte famiglie hanno riscoperto il piacere di realizzarla in casa, complice l’attenzione crescente per alimentazione sana e ingredienti naturali.
Il vantaggio principale di una ricetta fai da te è la possibilità di ridurre zuccheri raffinati e grassi idrogenati, prediligendo invece materie prime genuine. Preparare una crema spalmabile casalinga non richiede strumenti professionali: basta un frullatore potente e pochi ingredienti selezionati.
Gli ingredienti della ricetta base
Per ottenere circa 400 grammi di crema di nocciole bastano:
- 200 g di nocciole tostate (meglio se italiane, come le rinomate Tonde Gentili delle Langhe o le Giffoni IGP);
- 100 g di cioccolato fondente (o al latte, a seconda del gusto);
- 40 g di zucchero di canna integrale o dolcificante naturale (come miele o sciroppo d’agave);
- 30 ml di olio vegetale delicato, ad esempio di girasole o nocciola;
- un pizzico di sale per esaltare i sapori;
- facoltativo: un cucchiaino di estratto di vaniglia.
Il procedimento
- Tostare le nocciole: se non sono già pronte, metterle in forno a 170°C per circa 10 minuti, finché la pellicina non si stacca facilmente. Sfregarle con un panno per eliminarla.
- Frullare a lungo: inserire le nocciole nel mixer e tritarle fino a ottenere una pasta cremosa, simile a un burro di frutta secca. Serviranno diversi minuti, intervallando per non surriscaldare le lame.
- Unire cioccolato e zucchero: sciogliere il cioccolato a bagnomaria e aggiungerlo al composto insieme allo zucchero (o al miele), l’olio e un pizzico di sale. Continuare a frullare fino a ottenere una crema liscia.
- Conservazione: trasferire la crema in un vasetto di vetro sterilizzato. Si mantiene in frigorifero per circa due settimane.
I benefici delle nocciole
Oltre al gusto, la crema fatta in casa vanta anche valori nutrizionali più equilibrati. Le nocciole sono ricche di vitamina E, acidi grassi insaturi, magnesio e fibre, utili a proteggere cuore e sistema nervoso. Rispetto alle versioni industriali, una crema artigianale riduce l’apporto di grassi saturi e zuccheri raffinati, evitando additivi e oli tropicali spesso presenti nelle etichette commerciali.
Le varianti più amate
La ricetta può essere personalizzata in base alle preferenze. Chi desidera una versione “light” può ridurre la quantità di cioccolato e zucchero, optando per cacao amaro in polvere. Per una nota gourmet, si può aggiungere cannella, scorza d’arancia o un pizzico di peperoncino. Esistono anche versioni 100% vegane, con cioccolato senza derivati animali e dolcificanti vegetali.
Una scelta sostenibile
Preparare la crema in casa significa anche sostenere le filiere locali: acquistare nocciole italiane, come quelle piemontesi o campane, contribuisce a valorizzare prodotti di eccellenza, riducendo l’impatto ambientale legato alle importazioni.
In un’epoca in cui si cerca sempre più autenticità in cucina, la crema di nocciole fatta in casa diventa non solo un’alternativa più salutare, ma anche un gesto di cura: una coccola che profuma di tradizione e che unisce gusto e consapevolezza.
TikTok Star
Wanna Marchi e Rita De Crescenzo, la nuova “amicizia esplosiva” del web: tra complimenti, tremori e dichiarazioni d’amore
L’incontro tra Wanna Marchi e Rita De Crescenzo ha generato una valanga di commenti: la prima elogia la seconda definendola “una donna straordinaria”, la seconda la guarda come un’icona e confessa di “tremare dentro”. Un siparietto che unisce due mondi lontanissimi e che sta già diventando materiale cult per il gossip italiano.
Ci mancava solo questa, verrebbe da dire. E infatti eccola: l’amicizia che nessuno aveva previsto e che ora tutti commentano. Wanna Marchi e Rita De Crescenzo, due figure diversissime per storia, stile, generazione e traiettoria sociale, si sono incontrate e hanno dato vita a un momento surreale diventato immediatamente virale. Quando si dice: chi si somiglia si piglia.

Wanna Marchi, il sermone della “maestra”
La prima a parlare è Wanna Marchi, che sfodera un messaggio che sembra uscito da un reality parallelo. «Carissima, io non devo insegnarti niente perché tu sei una donna straordinaria così come sei», dice con enfasi da televendita d’altri tempi. Poi rincara: «Parla così, vestiti così, truccati così, ama così come hai sempre amato, perché tutti noi ti amiamo, tutta l’Italia e non soltanto». E per non farsi mancare nulla, aggiunge anche l’Albania: «Io ho casa lì e anche lì ti amano da morire».
Un endorsement che, a modo suo, è già storia.
Rita De Crescenzo, emozionata come davanti a un’icona pop
La risposta di Rita è un misto di stupore, devozione e incredulità. «Maro, ma che roba è questa? Vi giuro, sto vicino a uno spettacolo di donna», dice indicando Wanna come si farebbe con una statua sacra. «Ottantatré anni, guardate qua, tremo dentro… è una mamma, una nonna eccezionale».
Il tono è quello tipico di Rita: spontaneo, teatrale, pieno di meraviglia. E il web, ovviamente, impazzisce.
Il duo che nessuno si aspettava
L’incontro tra le due funziona proprio perché imprevedibile: è la collisione di due personaggi che hanno segnato — in modi molto diversi — l’immaginario pop italiano. Wanna Marchi, con il suo passato controverso e la sua innegabile teatralità, e Rita, che ogni giorno divide l’Italia tra chi la idolatra e chi la critica. Metterle insieme è come accendere un fiammifero vicino a un barile di benzina: inevitabile l’esplosione virale.
Una scena già diventata cult
Clip, meme, battute, remix: il materiale è infinito. I social commentano, ridono, analizzano. E il video dell’incontro si trasforma in nuovo folklore digitale, di quelli che durano più di un trend. Perché quando due personaggi così “larger than life” si incontrano, il risultato non può che essere un piccolo pezzo di storia trash-pop.
Wanna e Rita, nel bene e nel male, sono diventate il nuovo duo da osservare. E questa, sì, è davvero una brutta — o bellissima — storia tutta italiana.
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