Lifestyle
Affitto breve: le mete più care e le più economiche in Europa
“Scopri le tariffe medie giornaliere per gli affitti brevi in Europa: dalle destinazioni più lussuose come Ibiza e Positano, alle più economiche come Turchia e Albania. Pianifica la tua estate!”
Con l’aria estiva che si respira da qualche settimana è iniziata la corsa contro il tempo ad accaparrarsi una sistemazione per fare qualche giorno di vacanza pagando il giusto prezzo. Un affitto a breve termine potrebbe essere una soluzione ideale. La ricerca ormai è nel pieno del suo svolgimento. I previdenti ci hanno pensato da mesi. Alcuni persino dallo scorso anno confermando luogo e date di arrivo e partenze. Il portale AirDna, che raccoglie dati da Airbnb e Vrbo, (fa parte del gruppo Expedia e ha oltre 1,5 milioni di gestori di proprietà e host) fornisce una sintetica panoramica sulle tariffe medie giornaliere in Europa per il periodo estivo che è appena iniziato.
Tariffe medie in Europa
L’Islanda è il Paese europeo con la tariffa media giornaliera più alta nel periodo tra giugno e agosto, che ammonta a 264 euro. La segue il Principato di Monaco con 261 euro e il Regno Unito con 260 euro al giorno di media. Poi troviamo la Grecia: 253 euro; Spagna: 236 euro; Svizzera: 215 euro; Croazia: 210 euro e infine l’Italia con 210 euro di costo medio giornaliero.
Quelle più a portata di famiglie medie
Il valore più economico dell’Europa si trova sia in Kosovo che in Bielorussia e si attesta a 50 euro al giorno. Seguono Moldavia: 52 euro, Macedonia del Nord: 54 euro, l’Albania: 84 euro
Naturalmente quest’anno ormai lo abbiamo capito le tariffe medie sono aumentate.
Il costo degli affitti brevi è cresciuto mediamente del 9% su base annua in Europa. Alcuni Paesi hanno registrato incrementi più significativi come la Danimarca: +27% seguita da Regno Unito: +16%, Spagna: +14%, Polonia e Germania: +13%, Italia: +8% (sotto la media europea). Poi sono cresciuti i costi medi di Ungheria: +5%, Norvegia: +4%, Svezia: +2%, Grecia: +1%
Croazia: -3% (tariffe in calo)
Volete godervi una settimana senza problemi di spesa? Ecco le mete che fanno per voi
Le destinazioni più lussuose e più frequentate in estate sono anche quelle con le tariffe medie giornaliere più alte come Sant Josep de sa Talaia, Ibiza: 830 euro a notte, Santa Eulalia del Río, Ibiza: 788 euro a notte. Seguono Mykonos, Grecia: 750 euro a notte; Positano, Italia: 744 euro a notte; Almancil, Portogallo: 658 euro a notte
Ma per fortuna esistono località a buon mercato
Secondo la ricerca effettuata dal portale AirDna intrecciando i dati le località più economiche in questo momento sono Eskişehir, Turchia: 35 euro a notte, Ankara, Turchia: 40 euro a notte e Tirana, Albania: 50 euro a notte.
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Lifestyle
Educazione affettiva a scuola: la Campania apre la strada a una legge nazionale
Sessualità, parità di genere, salute riproduttiva e prevenzione della violenza entrano nei programmi didattici: un passo avanti verso una scuola che forma cittadini consapevoli, non solo studenti.
Il Consiglio regionale della Campania ha approvato all’unanimità una proposta di legge che potrebbe segnare una svolta nel panorama educativo italiano: introdurre stabilmente l’educazione affettiva e relazionale nelle scuole di ogni ordine e grado.
Il testo, ora inviato alla Camera dei Deputati, propone di inserire nei percorsi didattici temi come la sessualità consapevole, la salute riproduttiva, l’uguaglianza di genere e la prevenzione della violenza.
Un’iniziativa che tocca un terreno complesso, dove per anni si sono incrociati dibattiti ideologici, timori dei genitori e richieste del mondo educativo. Ma questa volta, la Campania sceglie un approccio diverso: non progetti temporanei o facoltativi, bensì un’integrazione strutturale e permanente all’interno dei programmi scolastici.
Una legge articolata e concreta
La proposta si compone di quattro articoli principali, accompagnati da un impegno esplicito sulla formazione del personale docente.
- L’articolo 1 introduce moduli specifici di educazione all’affettività, alla sessualità e alla salute riproduttiva, calibrati in base all’età e al grado di maturità psicofisica degli studenti.
- L’articolo 2 affida al Ministero dell’Istruzione e del Merito il compito di elaborare, entro 120 giorni, linee guida nazionali, previa consultazione pubblica, per garantire pluralismo culturale e trasparenza.
- L’articolo 3 stabilisce che ogni scuola inserisca un piano triennale per l’educazione affettiva e al rispetto delle differenze nel proprio PTOF (Piano Triennale dell’Offerta Formativa).
- L’articolo 4 prevede informazioni chiare e accessibili per le famiglie riguardo ai contenuti e alle modalità dei percorsi educativi.
Il testo prevede inoltre che i docenti ricevano formazione specifica su affettività, sessualità, contrasto alla violenza e alle discriminazioni, affinché i contenuti siano trattati con competenza e sensibilità.
Oltre la norma: una sfida culturale
La proposta, nata a livello regionale, è ora all’esame della Commissione Cultura della Camera. Se approvata, diventerebbe una delle prime leggi in Italia a sancire per legge l’obbligatorietà dell’educazione affettiva.
Un cambiamento non solo normativo, ma culturale. L’obiettivo è riconoscere alla scuola un ruolo attivo nella formazione relazionale delle nuove generazioni: insegnare il rispetto reciproco, la gestione delle emozioni, la consapevolezza del proprio corpo e dei propri limiti.
Gli esperti sottolineano che tali percorsi possono contribuire a ridurre fenomeni di bullismo, discriminazione e violenza di genere, oggi in crescita tra gli adolescenti. Secondo dati ISTAT e Save the Children, circa un ragazzo su quattro dichiara di aver assistito a episodi di violenza verbale o fisica in ambito scolastico, e oltre il 50% delle ragazze tra i 14 e i 18 anni riferisce di aver subito commenti sessisti o molestie online.
Un dibattito aperto
Come ogni tema che tocca l’educazione, anche questo divide. C’è chi teme che parlare di sessualità e affettività a scuola significhi “sottrarre” alle famiglie un ruolo educativo primario. Ma la legge campana, con la sua attenzione al coinvolgimento dei genitori e al rispetto dell’età degli alunni, punta a costruire un dialogo condiviso e non a sostituire i valori familiari.
“Educare all’affettività non significa parlare di sesso, ma insegnare il rispetto e la consapevolezza delle proprie emozioni,” ha sottolineato uno dei promotori del testo. “È una forma di prevenzione culturale contro la violenza e le discriminazioni.”
Il futuro dell’educazione relazionale
Se la proposta dovesse superare l’esame parlamentare, potrebbe diventare un modello per altre regioni e un punto di svolta per la scuola italiana, che da anni chiede strumenti per affrontare con competenza i temi dell’emotività, della parità e della convivenza.
In un momento in cui crescono i casi di violenza giovanile e disagio psicologico tra gli adolescenti, l’educazione affettiva appare non più come un optional, ma come un bisogno educativo primario.
Perché imparare a conoscere se stessi e gli altri, in fondo, è la base per ogni forma di società civile.
Cucina
Crumble di mele, cannella e noci: il dolce autunnale croccante fuori e morbido dentro che accompagna le sere più fredde
Burro, zucchero, farina e frutta di stagione: pochi ingredienti per un dolce che profuma di casa e si prepara in pochi minuti. Il crumble di mele e noci conquista con il contrasto tra la superficie croccante e il ripieno morbido e speziato.
Il dolce del tepore domestico
C’è un momento, in autunno, in cui si riscopre il piacere delle ricette che scaldano lo spirito. Il crumble di mele, cannella e noci è uno di quei dolci che parlano di casa, di forno acceso, di stoviglie calde tra le mani. È un classico della tradizione anglosassone, ma da anni ha trovato una seconda patria anche sulle nostre tavole: semplice da preparare, goloso senza esagerare, perfetto dopo una cena o come merenda pomeridiana nelle giornate di pioggia.
Ingredienti semplici, risultato straordinario
Alla base c’è la mela, regina dell’autunno. Varietà croccanti e leggermente acidule — dalle Granny Smith alle Golden più profumate — sono l’ideale per ottenere una consistenza morbida ma non sfatta. A completare la farcia, un pizzico di cannella, zucchero di canna e una spruzzata di limone che esalta il gusto e mantiene vivo il colore. Il crumble vero e proprio è una sabbia dorata: farina, burro freddo, zucchero e noci tritate grossolanamente. La magia è tutta nel contrasto: morbido sotto, croccante sopra.
Come si prepara
Si pelano e tagliano le mele a cubetti, si mescolano con cannella, zucchero e limone, poi si adagiano sul fondo di una pirofila. In una ciotola si lavora velocemente la farina con il burro a pezzetti e lo zucchero, senza compattare troppo l’impasto: la consistenza deve rimanere granulosa, quasi briciolosa. Si aggiungono le noci spezzate a mano e si distribuisce tutto sulla frutta. Il forno farà il resto: temperatura moderata e circa mezz’ora, finché la superficie non diventa dorata e fragrante e il ripieno comincia a sobbollire ai bordi.
Servirlo è un rito
Il crumble si gusta caldo, appena sfornato, con il suo aroma speziato che riempie la cucina. C’è chi lo ama da solo, chi lo accompagna con una cucchiaiata di panna semimontata, chi preferisce la freschezza di uno yogurt cremoso. I più golosi aggiungono una pallina di gelato alla vaniglia che si scioglie lentamente nella crema di mele. È un dolce che non richiede perfezione, solo cura. E che regala quella sensazione di benessere semplice, come una coperta morbida sulle spalle o una tazza fumante tra le dita.
Lifestyle
Autumn Reading Nook: come creare un angolo lettura autunnale caldo, intimo e accogliente per rallentare e ritrovare tempo per sé in casa
L’autunno invita a rallentare. Il “reading nook” è lo spazio domestico che celebra calma, tessuti soffici, tazze fumanti e pagine da sfogliare. Un micro-rifugio facile da ricreare, per ritrovare il piacere del tempo lento, lontano dal rumore digitale.
Il ritorno del tempo lento
Ci sono stagioni che invitano alla corsa, altre che sembrano suggerire il contrario. L’autunno appartiene alla seconda categoria: le giornate si accorciano, l’aria si raffredda, le luci si fanno morbide. In casa nasce il desiderio di un angolo intimo, lontano dal vortice quotidiano. Il reading nook risponde proprio a questo bisogno. Non è un semplice spazio arredato: è una parentesi mentale, un modo per recuperare il ritmo della lettura, del respiro, dei pensieri che si allungano senza fretta.
Una poltrona, un plaid, una luce
La base è semplice e accessibile: una poltrona comoda, profonda, magari in tessuto bouclé o in velluto, tonalità calde come crema, ruggine o tabacco. Accanto, un tavolino basso dove appoggiare una tisana, un bicchiere d’acqua aromatizzata o un libro aperto. Un plaid in lana — morbido, pesante quanto basta — diventa immediatamente promessa di conforto. La luce gioca un ruolo decisivo: no a neon freddi o faretti violenti, sì a lampade da terra con paralume, tonalità calde e intensità regolabile. L’obiettivo è creare un’atmosfera che avvolga, non che illumini tutto.
Dettagli che fanno la differenza
La dimensione sensoriale conta quanto quella visiva. Un tappeto sotto i piedi introduce calore, una candela profumata all’ambra o alla vaniglia orientale accende la memoria emotiva. Una piccola libreria o una pila di volumi selezionati suggerisce che quello è uno spazio di cura. Chi ama il verde può aggiungere una pianta resistente all’ombra, come un pothos o una zamioculcas: la presenza vegetale migliora il tono visivo e mentale. Infine, una coperta extra o un cuscino in lana bouclé completano la scena.
L’angolo in cui stare, non solo passare
Un reading nook non è un arredo di passaggio: è una dichiarazione d’intenti. È l’idea che la casa possa proteggere, rallentare, accogliere. È il luogo dove staccare dai dispositivi, infilarsi in una storia, lasciarsi sorprendere da una pagina. In un’epoca veloce, costruire un micro-rifugio domestico significa scegliere il tempo di qualità. E ricordarsi che, spesso, il lusso più grande è potersi sedere e leggere mentre fuori il mondo corre.
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