Animali
I segnali segreti dell’amore felino: ecco come il tuo gatto ti dimostra affetto
Dietro ogni miagolio e sguardo enigmatico si nasconde un mondo di affetto. Scopri come il tuo gatto comunica il suo amore con gesti unici e pieni di significato, dimostrando che anche i felini hanno un cuore grande.
Chi ha un gatto lo sa: questi animali, spesso considerati distaccati e indipendenti, possono essere incredibilmente affettuosi. Certo, il loro modo di dimostrare amore è diverso da quello di un cane, ma proprio in questo risiede il loro fascino. Ecco alcuni segnali inequivocabili che il tuo gatto ti vuole bene.
Il potere del ronfare
Quando un gatto si rilassa accanto a te e inizia a fare le fusa, è il suo modo per dirti che si sente sicuro e a suo agio. Il suono ritmico e rilassante delle fusa non è solo un segnale di felicità: alcuni studi suggeriscono che abbia persino proprietà calmanti per gli esseri umani.
Le testate dell’amore
Se il tuo gatto ti dà delle dolci testate, non ti sta attaccando! Questo gesto, conosciuto come “head bumping”, è un segnale di affetto e fiducia. I gatti hanno delle ghiandole odorifere sulla testa e, strofinandosi contro di te, ti marchiano come parte del loro territorio e della loro “famiglia”.
La danza della coda
La coda di un gatto è un libro aperto sul suo stato d’animo. Se la tiene dritta e leggermente piegata in punta quando ti vede, è un segnale di grande entusiasmo. È il suo modo di dirti che è felice di averti intorno.
Il “pasta-pasta” sui tuoi vestiti
Quando il tuo gatto inizia a “impastarti” con le zampe, sta compiendo un gesto antico. Questo comportamento risale a quando era cucciolo e massaggiava la pancia della mamma per stimolare il latte. Se lo fa su di te, significa che ti associa a un senso di comfort e protezione.
Regalini inaspettati
Per quanto strano possa sembrare, se il tuo gatto ti porta un “trofeo” – che sia un giocattolo, una foglia o (ahimè) un piccolo animale – è il suo modo per dimostrarti affetto. Vuole condividere con te ciò che considera importante, anche se il tuo entusiasmo potrebbe non essere reciproco!
Ti segue come un’ombra
Un gatto che ti segue da una stanza all’altra vuole semplicemente stare con te. Questo comportamento è un chiaro segno che apprezza la tua compagnia e si sente legato a te.
Lo sguardo degli innamorati
Quando il tuo gatto ti guarda e chiude lentamente gli occhi, sta dicendo “ti voglio bene” nel linguaggio felino. È un gesto di fiducia estrema: per lui, abbassare la guardia davanti a te è una dichiarazione d’amore.
Il linguaggio delle leccate
Se il tuo gatto ti lecca la mano o i capelli, ti sta “pulendo” come farebbe con un altro membro della sua famiglia. È un gesto di cura e affetto, anche se i suoi gusti in fatto di shampoo potrebbero non essere proprio raffinati.
Proprietà benefiche dell’amore felino
Ricevere l’affetto di un gatto non è solo piacevole: ha anche effetti positivi sulla salute. Accarezzare un gatto può ridurre i livelli di stress, abbassare la pressione sanguigna e migliorare l’umore. Insomma, il tuo micio non è solo un compagno di vita, ma anche un piccolo terapista a quattro zampe.
Conoscere il linguaggio del tuo gatto ti permette di rafforzare il legame con lui. Ogni gesto, anche il più sottile, racchiude un mondo di significati che testimoniano quanto i gatti siano capaci di amare.
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Animali
Fumo e animali domestici: la salute di cani e gatti è in pericolo anche a casa
Respirano ciò che respiriamo noi, ma con un rischio maggiore: i pet vivono a stretto contatto con le superfici contaminate dal fumo e ne pagano le conseguenze sulla salute.
La casa non è un rifugio quando c’è una sigaretta
Per chi convive con un cane o un gatto, la casa è un mondo di coccole e sicurezza. Ma se tra quelle mura si fuma, per loro diventa un luogo a rischio. Gli animali non hanno la possibilità di allontanarsi volontariamente dal fumo come farebbe un essere umano: restano dove siamo noi e respirano tutto ciò che produciamo.
Il fumo passivo contiene migliaia di sostanze nocive, molte delle quali cancerogene. A differenza delle persone, cani e gatti sono più vicini alle superfici — tappeti, divani, cuscini — dove si deposita il cosiddetto fumo di terza mano, quello che resta impregnato negli oggetti e viene ingerito o inalato nel tempo.
Conseguenze rilevate dai veterinari
Negli ultimi anni numerosi studi hanno confermato che gli animali esposti al fumo hanno un’incidenza più alta di malattie respiratorie e forme tumorali.
Nei cani
- Maggior rischio di tumore nasale, soprattutto nelle razze con muso lungo: le particelle tossiche restano intrappolate nelle cavità nasali.
- Aumento dei casi di tumore ai polmoni nei cani che vivono con fumatori abituali.
- Irritazioni a livello di gola, tosse cronica e peggioramento dei sintomi in animali con bronchite o patologie cardiache.
Nei gatti
- Il fumo si deposita sul pelo: mentre si puliscono, ingeriscono scorie tossiche.
- Collegamenti scientificamente documentati con linfoma felino, una forma aggressiva di tumore del sistema immunitario.
- Conjuntiviti e problemi respiratori ricorrenti.
Anche altri animali soffrono
Uccelli da compagnia, roditori e persino rettili possono riportare danni, perché i loro sistemi respiratori sono particolarmente sensibili alle sostanze chimiche inquinanti.
Il fumo di “terza mano”: un pericolo silenzioso
Non basta aprire la finestra o fumare in un’altra stanza. Le particelle del tabacco si depositano ovunque: sul pavimento, sui tessuti, nelle cucce. Per un gatto che si lecca il pelo o un cane che si rotola su un tappeto, l’esposizione è continua, anche quando la sigaretta è spenta da ore. Questo tipo di contaminazione è oggi al centro delle preoccupazioni di ricercatori e veterinari, perché gli effetti si accumulano nel tempo.
I segnali da non ignorare
Se un animale vive in un ambiente con fumatori, può iniziare a mostrare:
- starnuti frequenti
- occhi arrossati e lacrimazione
- tosse o affanno
- ridotta tolleranza allo sforzo
Sono sintomi comuni anche ad altre patologie, ma la prima domanda che il veterinario farà sarà: c’è qualcuno che fuma in casa?
Proteggere chi ci vuole bene
La soluzione più efficace è semplice — ma richiede impegno: non fumare in presenza di animali domestici. Se non si riesce a smettere, ecco alcune precauzioni utili:
- fumare solo all’aperto, lontano dall’ingresso di casa
- lavare le mani e cambiare la maglia dopo aver fumato, soprattutto prima di accarezzare gli animali
- ventilare spesso gli ambienti
- pulire e aspirare regolarmente tessuti e superfici
Non sono misure sufficienti a eliminare completamente il rischio, ma riducono l’esposizione.
Un motivo in più per smettere
Molti proprietari trovano nella tutela dei loro animali la motivazione giusta per dire addio alle sigarette. Gli amici a quattro zampe non giudicano e non chiedono nulla — se non di stare al nostro fianco. Sapere che il fumo può far loro del male aiuta a fare una scelta di salute che vale per tutti i membri della famiglia, umani e non.
Animali
Dentro o fuori? Perché il gatto cambia idea davanti alla porta
Un comportamento che fa sorridere e disperare milioni di proprietari: il continuo avanti e indietro dei gatti tra casa e giardino ha spiegazioni precise.
Chi vive con un gatto lo conosce bene: graffia alla porta per uscire, poi miagola subito per rientrare. Una volta dentro, dopo pochi minuti, eccolo di nuovo davanti all’uscio, come se non avesse ancora deciso dove stare. Un atteggiamento che può sembrare un dispetto o un capriccio, ma che in realtà affonda le radici nella biologia e nel comportamento naturale del gatto domestico.
Il gatto è un animale territoriale (ma prudente)
A differenza del cane, il gatto è un animale fortemente territoriale. Anche se vive in appartamento, percepisce la casa come una parte del proprio dominio e l’esterno come un’area da controllare. Entrare e uscire non significa scegliere un luogo migliore, ma monitorare due ambienti diversi, verificando che tutto sia sotto controllo.
Quando è fuori, il gatto resta esposto a rumori, odori e potenziali minacce. Il rientro in casa rappresenta una zona sicura. Al contrario, una volta dentro, nuovi stimoli esterni — un rumore, un altro animale, un odore interessante — possono riattivare la curiosità e spingerlo di nuovo fuori.
Istinto di controllo e bisogno di sicurezza
Secondo gli etologi, il gatto tende a mantenere sempre una via di fuga. Sapere di poter entrare o uscire quando vuole riduce lo stress e gli dà un senso di controllo sull’ambiente. Questo comportamento è particolarmente evidente nei gatti che hanno accesso libero all’esterno o che vivono in zone con giardini e cortili.
Non si tratta di indecisione, ma di una strategia adattiva: il gatto valuta continuamente se l’ambiente in cui si trova è quello più vantaggioso in quel preciso momento, dal punto di vista termico, sensoriale o di sicurezza.
Temperatura, odori e stimoli cambiano tutto
Un altro fattore spesso sottovalutato è il microclima. I gatti sono molto sensibili alla temperatura: possono uscire per prendere aria fresca e rientrare pochi minuti dopo se percepiscono freddo, vento o umidità. Allo stesso modo, un odore nuovo — come il passaggio di un altro animale — può spingerli a esplorare, mentre un rumore improvviso li induce a cercare rifugio.
Anche la luce gioca un ruolo importante: l’alba e il tramonto sono i momenti in cui i gatti sono naturalmente più attivi, perché coincidono con i picchi di attività delle prede in natura.
È un comportamento normale?
Sì. Gli esperti di comportamento felino concordano sul fatto che questo atteggiamento rientra nella normalità assoluta, soprattutto nei gatti adulti non sterilizzati o in quelli particolarmente curiosi e vigili. Diventa invece un campanello d’allarme solo se accompagnato da segnali di stress, vocalizzazioni eccessive o cambiamenti improvvisi delle abitudini.
Come gestire la situazione senza stress
Per ridurre il continuo avanti e indietro, i veterinari consigliano di arricchire l’ambiente domestico con giochi, tiragraffi e punti di osservazione, come mensole o finestre sicure. Se possibile, una gattaiola consente all’animale di gestire autonomamente i propri spostamenti, diminuendo la frustrazione — la sua e quella del proprietario.
In definitiva, il gatto che vuole uscire quando è dentro e rientrare quando è fuori non è confuso né viziato. Sta semplicemente facendo ciò che la sua natura gli impone: controllare il territorio, valutare gli stimoli e scegliere, momento per momento, dove sentirsi più al sicuro. Un piccolo promemoria quotidiano di quanto l’istinto resti vivo anche nei felini più domestici.
Animali
Quando Fido mangia la cacca: un comportamento che preoccupa, ma che ha una spiegazione
La coprofagia nei cani è più diffusa di quanto si pensi: tra cause comportamentali, abitudini innate e possibili carenze, ecco perché alcuni cani ingeriscono le proprie feci (o quelle di altri animali).
Non è un argomento piacevole, ma è una realtà con cui molti proprietari di cani devono fare i conti: il proprio amico a quattro zampe che si avvicina alle feci… e le mangia. Un comportamento che si chiama coprofagia e che, secondo diverse ricerche veterinarie, riguarda una percentuale non trascurabile di cani, soprattutto giovani. La scena suscita disgusto, imbarazzo, e spesso senso di colpa in chi se ne prende cura. Eppure, nella maggior parte dei casi, non è sintomo di una malattia grave, ma un retaggio istintivo o una conseguenza dell’ambiente in cui il cane vive.
Un comportamento che arriva da lontano
In natura, i cuccioli di lupo e di cane imparano dalla madre a mantenere pulita la tana: la lupa ingerisce le feci dei piccoli per evitare che predatori o parassiti possano individuarli. Questo istinto può riemergere nei cani domestici, soprattutto se vivono in spazi ristretti o se non viene rimossa prontamente la loro “produzione”.
Alcuni cani, inoltre, potrebbero farlo per esplorare: l’intestino trattiene odori e residui nutritivi che per loro sono fonte di curiosità, proprio come annusare il terreno o rosicchiare oggetti. Non è un gesto di ribellione, né una ricerca di punizioni o attenzioni negative: per loro è un modo di conoscere il mondo.
Cause comportamentali: noia, ansia e ricerca di attenzioni
Secondo i veterinari comportamentalisti, la noia è uno dei primi motivi: cani poco stimolati possono trasformare tutto in un “gioco”, anche ciò che noi consideriamo disgustoso. Altri lo fanno per stress o ansia da separazione, oppure perché associano le feci a qualcosa da eliminare in fretta — magari dopo essere stati sgridati per aver sporcato in casa.
C’è poi la ricerca di attenzioni: se ogni volta che il cane si avvicina alle feci il proprietario reagisce con un urlo o una rincorsa, il cane capisce che quel gesto apre un canale comunicativo… e lo ripete.
Possibili cause fisiologiche
In alcuni casi la coprofagia può essere collegata a problemi digestivi, carenze o parassiti intestinali. Se l’animale non assimila correttamente i nutrienti, le feci contengono ancora odori e tracce di cibo gradevoli per lui. Una dieta poco equilibrata, pasti troppo scarsi o disturbi di assorbimento possono incentivare questo comportamento.
Per questo motivo, quando il fenomeno diventa frequente, una visita dal veterinario è fondamentale: esami delle feci e verifiche nutrizionali possono escludere cause organiche e fornire indicazioni utili per la gestione del cane.
Come intervenire: strategie semplici e utili
- Rimuovere le feci tempestivamente: è il rimedio più efficace
- Aumentare le attività: gioco, passeggiate, addestramento di base
- Evitare le sgridate: meglio ignorare e premiare i comportamenti corretti
- Valutare l’alimentazione con un professionista
- Arricchire l’ambiente con giochi masticabili e stimoli olfattivi
Esistono anche integratori e additivi alimentari che rendono le feci meno appetibili al cane, ma il loro uso va sempre concordato con un veterinario.
Quando preoccuparsi?
Se il cane mangia anche feci di altri animali con regolarità, il rischio di contrarre parassiti o infezioni aumenta. Se compaiono sintomi come vomito, diarrea, dimagrimento o apatia, serve subito un controllo medico.
Conoscere per tranquillizzarsi
La coprofagia, per quanto sgradevole, nella maggior parte dei casi è un comportamento normale e risolvibile. Sapere perché accade aiuta a ridurre l’ansia del proprietario e a intervenire nel modo giusto, senza colpevolizzare l’animale o sé stessi.
La pazienza, la prevenzione e una buona routine quotidiana possono riportare serenità… e tenere lontani quei momenti che nessun amante dei cani vorrebbe mai vedere.
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