Lifestyle
Arrivano gli Europei di calcio, è il momento di cambiare la Tv
Questi dieci modelli offrono un eccellente rapporto qualità-prezzo e sono perfetti per vivere al meglio gli Europei di calcio, film e serie TV, senza superare i 1000 euro. Che si tratti di OLED, QLED o Mini LED, c’è una scelta per ogni esigenza e preferenza.
Se non ora quando? Gli Europei di calcio stanno per iniziare, e forse per molte famiglie potrebbe essere il momento giusto, costi permettendo, per cambiare la tv o per acquistarla per la prima volta. Di seguito proponiamo una breve selezione di alcuni dei migliori modelli con costo inferiore ai 1.000 euro. Certo se poi non vi piace il calcio è il momento per godersi anche film e serie tv con un’altra visuale.
Xiaomi TV A Series
Prezzo: 279 euro (43 pollici). Caratteristiche: ha una risoluzione 4K, supporto HDR, Google TV, con un buono l’impianto audio. I suoi punti di forza sono l’ottimo rapporto qualità-prezzo, e la disponibilità in diverse varianti fino a 65 pollici.
TCL T7B
Prezzo: in versione da 43 pollici è spesso tra le offerte di numerosi negozi online ed è una di quelle alternative che vale la pena valutare per spendere una cifra accessibile in cambio di tanta qualità. Caratteristiche: ha una risoluzione 4K, tecnologia QLED, HDR, Dolby Vision, Google TV. Infatti i suoi punti di forza sono l’ottima qualità cromatica e contrasto, e un sistema operativo versatile compatibile con l’Hdr e con il Dolby Vision.
LG QNED
- Prezzo: Sotto i 1000 euro (50 pollici)
Prezzo: in versione da 50 pollici varia da 600 a 700 euro. Tra le sue caratteristiche: QLED, NanoCell, processore Alpha 5, Filmmaker Mode, LG Web OS 23. I suoi punti di forza sono un telecomando puntatore, con una interfaccia utente semplice, e il supporto per molte app di streaming.
Sony KD-43X75WL
Prezzo: il modello 43 pollici costa meno di 1.000 euro, tra le sue principali caratteristiche ha una risoluzione 4K, Dolby Vision, processore X1, Google TV. I suoi punti di forza sono l’impianto audio con altoparlanti X-balanced che si integra alla perfezione con il design ultra sottile del televisore, una risoluzione audio di alta qualità, ed è dotato di un supporto regolabile.
TLC QM8B
Prezzo: è uno dei mini Led più accessibili con un prezzo al di sotto dei 600 euro per la versione da 50 pollici, ma disponibile con diagonale fino a 98 pollici. Tra le sue principali caratteristiche: mini LED, risoluzione 4K, frequenza di aggiornamento 144Hz, HDMI 2.1, Google TV. Tra i suoi punti di forza un alta luminosità, un ottimo supporto per il gaming, e una versatilità in tutte le diverse dimensioni.
Samsung Q65C
Prezzo: il modello da 55 pollici costa meno di 900 euro. Disponibile anche nella dimensione da 75 pollici che costa 1.200 euro. Le principali sue caratteristiche sono una risoluzione 4K, Tizen TV, e la gestione dei dispositivi connessi. Inoltre dispone di Audio 3D, sistema operativo intuitivo, e un’ottima integrazione con altri dispositivi Samsung.
Hisense Uled U72
Prezzo: sotto gli 800 euro nella versione da 55 pollici. Tra le caratteristiche Mini LED, risoluzione 4K, frequenza di aggiornamento 144Hz, Dolby Atmos, Smart Vidaa U7. Inoltre tra i suoi punti di forza l’ottima qualità delle immagini, utile per il gaming, e un audio di alta qualità.
Samsung Neo QLED QN90C
Prezzo: arrivato sul mercato lo scorso anno ha un prezzo abbondantemente sotto i 1000 euro. Offre il meglio delle tecnologie disponibili con pannello con risoluzione 4K e tecnologia di retroilluminazione mini led abbinata alla tecnologia Quantum Matrix e un processore Neural Quantum 4K. Tra i punti di forza le ottime prestazioni di immagine, il supporto Dolby Atmos, Game Mode Pro.
Hisense Uled U8K
Prezzo: sotto i 900 euro possiede una Soundbar integrata, la risoluzione 4K, mini LED, e una luminosità 1500 nit, Dolby Vision IQ, Vidaa U7. I punti di forza per questo modello sono una eccellente qualità sonora, un ottima gestione della luminosità, Full Array Local Dimming.
LG OLED C3
Prezzo: abbondantemente sotto i mille euro costa circa 700 euro. Tra le sue caratteristiche, la risoluzione 4K, OLED Evo, frequenza di aggiornamento 120Hz, HDMI 2.1. E i suoi punti di forza son i punti Neri assoluti, colori brillanti, menù ideale per gaming con console di ultima generazione.
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Libri
Bagno di folla per Alfonso Signorini alla Rizzoli: la presentazione di “Amani quanto il t’amo” diventa un evento da rockstar
La Libreria Rizzoli di Milano è stata travolta dall’entusiasmo per “Amani quanto il t’amo”, il primo romanzo di Alfonso Signorini. Un pubblico numerosissimo, relatrici d’eccezione e un firmacopie così partecipato da costringere lo staff a richiamare i fan per la chiusura del negozio. Signorini ha raccontato anche l’emozione di suonare il piano a quattro mani con Lang Lang a Porta a Porta.
Alla Libreria Rizzoli di Milano non si vedeva una folla così da tempo. La presentazione di Amani quanto il t’amo, il primo romanzo di Alfonso Signorini, si è trasformata in un piccolo fenomeno pop: applausi da concerto, file interminabili per un autografo, entusiasmo da star internazionale. Un debutto che conferma la sua capacità di attrarre pubblico anche fuori dalla televisione.
Un evento che supera ogni aspettativa
La serata è scivolata via in un’atmosfera elettrica, con Signorini visibilmente emozionato. Le due relatrici, Melania Rizzoli ed Elvira Serra, hanno guidato un incontro rapido e brillante, mettendo in luce le sfumature del romanzo e la nuova dimensione narrativa del direttore del Grande Fratello. Nel pubblico si è visto il tout Milan, a testimonianza dell’interesse attorno al libro.
La libreria costretta a richiamare i fan
Il firmacopie è stato talmente partecipato da creare un piccolo “ingorgo letterario”. La Rizzoli ha dovuto ricordare più volte che il negozio doveva chiudere, mentre i lettori continuavano a mettersi in fila per un saluto e una dedica personalizzata. Un entusiasmo che ha sorpreso lo stesso Signorini, travolto da decine di richieste e foto.
Il racconto di un momento magico
Durante l’incontro, Signorini ha confidato anche uno dei momenti più emozionanti della sua recente carriera televisiva: suonare il piano a quattro mani con Lang Lang a Porta a Porta. Un ricordo che ha commosso il pubblico e mostrato un lato più intimo del conduttore, lontano dalle dinamiche dei reality.
Una presentazione che diventa un caso
Tra romanzo, vip, applausi e un pubblico instancabile, la serata milanese ha sancito ufficialmente l’ingresso di Signorini nel mondo della narrativa. Un debutto che non passa inosservato e che conferma la sua capacità di trasformare ogni apparizione in un evento.
Società
Quando l’idolo diventa “intimo”: il boom delle relazioni parasociali nell’era dei social
Dall’adolescenza all’età adulta, ecco perché ci si affeziona a chi non ci conosce e quando l’illusione di vicinanza diventa un rischio per l’equilibrio personale.
Scorrono video, arrivano notifiche, i volti di cantanti, influencer e attori entrano quotidianamente nelle nostre case. Parlano alle telecamere come se parlassero a noi. È così che le relazioni parasociali – rapporti emotivi intensi verso una figura pubblica che non ricambia – sono diventate un elemento comune della vita digitale. Una modalità di legame che può sembrare innocua, ma che merita uno sguardo attento.
«La caratteristica fondamentale è la mancanza di reciprocità: la persona sente vicino il proprio idolo, ma in realtà quell’interazione esiste solo nella sua mente» spiega Chiara Simonelli, psicoterapeuta e sessuologa presso la Fondazione Sapienza di Roma. «Si tratta di dinamiche tipiche della pubertà, quando si fantastica sul cantante del momento o su figure idealizzate che appaiono come un modello. È un passaggio di crescita: aiuta a definire identità e desideri».
Un “allenamento” emotivo degli adolescenti
Tra i 12 e i 15 anni, cercare punti di riferimento diversi dai genitori è normale. L’icona pop o il creator ribelle incarnano ciò che l’adolescente vorrebbe essere: libertà, coraggio, bellezza, successo. «Questi personaggi rappresentano un ponte verso la vita adulta, un’immagine proiettata di sé. Per questo il legame è così intenso» spiega Simonelli.
Con il passare degli anni, però, lo scenario dovrebbe cambiare: le relazioni reali assumono spazio, e la fantasia rimane un ricordo. «Quando la relazione parasociale prosegue a lungo è un campanello: può indicare che la vita quotidiana non offre soddisfazioni, e che si insegue un ideale irraggiungibile per compensare frustrazioni».
Cosa accade negli adulti
Nell’età adulta questo meccanismo non scompare: si trasforma. In molti casi l’attaccamento riguarda figure mediatizzate che incarnano status, stili di vita, o il partner ideale. L’illusione diventa rifugio dalla routine. «Sono rapporti che danno un sollievo immediato, ma rischiano poi di amplificare lo scontento: il confronto con la propria realtà diventa più doloroso».
Il ruolo dei social: un’illusione di contatto
La diffusione dei social network ha radicalmente cambiato il fenomeno. Le star mostrano case, famiglie, traumi, cani e colazioni. Parlano in prima persona, rispondono ai commenti, chiamano per nome i fan. «Si crea un senso di falsa familiarità» spiega Simonelli. «Sembra che l’altra persona sia davvero vicina, disponibile. Ma dietro c’è un lavoro professionale, nulla è spontaneo come appare».
Più la distanza si accorcia in apparenza, più l’asimmetria diventa invisibile. Si ha l’impressione di essere parte della vita di chi si ammira, mentre in realtà non si è neppure visti.
Quando diventa un problema?
Tutto cambia quando il pensiero diventa monopolizzato. «Non è preoccupante seguire un profilo per una decina di minuti al giorno. Lo diventa se la figura idealizzata invade spazi essenziali: lavoro, relazioni, cura dei figli, vita di coppia». In quei casi il legame unilaterale ruba tempo ed energia alla costruzione di rapporti veri e possibilità concrete di cambiamento.
Come tornare con i piedi per terra
La cura parte da una sola condizione: riconoscere il problema. «Se la persona non è consapevole dell’eccesso, nessun intervento può iniziare» afferma Simonelli. «Terapie e percorsi psicologici funzionano quando c’è motivazione a capire cosa quella relazione surrogata sta sostituendo nella vita reale». Osservare il disagio, interrogarsi sui propri bisogni, dare spazio a relazioni autentiche: sono i primi passi per trovare un equilibrio.
Cucina
Polvorones, i biscotti spagnoli che si sciolgono in bocca
Ecco come preparare i polvorones a casa, tra leggende popolari, ingredienti semplici e un gusto che ricorda il Natale iberico.
Friabili, profumati, avvolti da una carta colorata che li rende irresistibili al primo sguardo. I polvorones sono tra i dolci più amati in Spagna, soprattutto nel periodo natalizio, anche se ormai si trovano tutto l’anno nelle pasticcerie. Il loro nome deriva da polvo, cioè “polvere”, in riferimento alla consistenza sabbiosa che si scioglie in un istante tra lingua e palato.
Un’origine antica, tra storia e cultura
La nascita dei polvorones viene associata all’Andalusia del XVI secolo, in particolare alle zone di Estepa e Antequera, dove la produzione di mandorle e strutto era floridissima. La leggenda racconta che furono creati come modo per utilizzare l’eccesso di grano e grasso animale delle campagne di Siviglia.
Con il tempo, questi biscotti sono diventati un simbolo dell’identità gastronomica spagnola, spesso collegati alle celebrazioni cattoliche e allo scambio di doni durante las Navidades. Le fabbriche storiche di Estepa, ancora oggi, producono milioni di pezzi ogni anno e rappresentano una vera economia locale.
In alcune varianti regionali, i polvorones vengono aromatizzati con cannella, limone o sesame, e in molte case ogni famiglia custodisce la sua ricetta, rigorosamente tramandata.
La ricetta tradizionale dei Polvorones
Ingredienti (per circa 20–24 biscotti)
- 250 g di farina 00
- 125 g di mandorle tostate e tritate finemente (oppure farina di mandorle)
- 110 g di zucchero a velo
- 110 g di strutto (tradizionale)
→ In alternativa, burro: la consistenza cambia leggermente - 1 cucchiaino di cannella in polvere (facoltativa ma consigliata)
- Scorza grattugiata di limone non trattato (opzionale)
- Zucchero a velo extra per la copertura
Procedimento
- Tostare la farina: stendila su una teglia e mettila in forno a 160°C per circa 10–12 minuti, mescolando ogni tanto. Deve seccarsi e prendere un leggero colore ambrato, senza bruciare. Lasciala raffreddare completamente.
- In una ciotola, unisci farina tostata, mandorle, zucchero a velo, cannella e scorza di limone.
- Aggiungi lo strutto a temperatura ambiente e lavora l’impasto fino a ottenere una pasta omogenea. La consistenza sarà morbida ma non elastica.
- Avvolgi l’impasto nella pellicola e fai riposare in frigorifero almeno 30 minuti.
- Stendi l’impasto a circa 1,5 cm di spessore e ricava forme rotonde o ovali con un coppapasta.
- Disponi i biscotti su una teglia e cuoci a 180°C per 10–12 minuti: devono restare chiari, senza scurire troppo.
- Fai raffreddare completamente (saranno molto friabili da caldi!), poi spolvera con zucchero a velo e, se vuoi rispettare la tradizione, avvolgili in carta velina colorata.
Una tradizione che continua
Ogni morso di polvorón racconta un pezzo di Spagna: le mandorle del Mediterraneo, la storia contadina dell’Andalusia, le feste natalizie con tavole imbandite e risate in famiglia. Non è un caso che, pur con ricette moderne e varianti più leggere, questi biscotti restino simbolo di identità e convivialità.
Oggi i polvorones sono amati anche fuori dalla Spagna e sono diventati un dolce perfetto per portare un po’ di atmosfera iberica nelle nostre case. Basta un boccone per capire perché questo piccolo tesoro resista da secoli.
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