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Chiude il portale video tra Dublino e New York per uso inappropriato

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    Il tanto celebrato portale video che collegava Dublino e New York è stato recentemente chiuso a causa di un uso inappropriato da parte degli utenti. Questo innovativo progetto, pensato per avvicinare le persone delle due città attraverso uno schermo interattivo, ha subito una battuta d’arresto inaspettata.

    Un progetto di connessione globale

    L’iniziativa del portale video, lanciata con grande entusiasmo, aveva l’obiettivo di creare un ponte virtuale tra le due città, permettendo ai cittadini di Dublino e New York di comunicare in tempo reale. Questo spazio interattivo era stato accolto con favore sia dai residenti che dai turisti, offrendo un’opportunità unica per scambi culturali e interazioni personali.

    L’interruzione del servizio

    Tuttavia, nonostante le intenzioni positive, il portale è stato chiuso a causa di comportamenti inappropriati da parte di alcuni utenti. Le autorità responsabili del progetto hanno rilevato che l’uso del portale non sempre rispettava le norme di comportamento previste, portando alla decisione di sospendere temporaneamente il servizio.

    Le reazioni delle comunità

    La chiusura del portale ha suscitato diverse reazioni tra gli abitanti delle due città. Molti hanno espresso delusione per la perdita di un mezzo di comunicazione così innovativo, che aveva contribuito a rafforzare i legami tra Dublino e New York. Allo stesso tempo, c’è stata una comprensione diffusa della necessità di garantire un ambiente sicuro e rispettoso per tutti gli utenti.

    Il futuro del portale

    Le autorità stanno attualmente valutando le misure da adottare per prevenire futuri usi inappropriati e garantire che il portale possa tornare a essere un luogo di incontro sicuro e positivo. Possibili soluzioni includono l’implementazione di sistemi di moderazione più rigidi e la promozione di campagne di sensibilizzazione sul corretto utilizzo del servizio.

    Un nuovo inizio

    Nonostante questa battuta d’arresto, il progetto del portale video tra Dublino e New York non è destinato a essere abbandonato. Gli organizzatori sono determinati a migliorare l’iniziativa, assicurandosi che possa continuare a offrire un’esperienza arricchente per tutti i partecipanti. Con le giuste misure in atto, si spera che il portale possa riaprire presto, continuando a costruire ponti virtuali tra le due città e oltre.

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      Tech

      Auto senza pilota sull’autostrada del Brennero: ecco il progetto futuristico da 9,2 miliardi

      Una smart highway all’avanguardia: connettività, sicurezza e transizione ecologica per un’autostrada intelligente che accoglierà veicoli a guida autonoma. I test sono già in corso e promettono di rivoluzionare la mobilità.

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        Il sedile del conducente vuoto, il volante che si muove da solo e gli occupanti liberi di leggere, lavorare o schiacciare un pisolino: non è fantascienza, ma la realtà che presto potrebbe materializzarsi sull’autostrada del Brennero. Grazie a un progetto da 9,2 miliardi di euro, l’A22 si prepara a diventare il primo green corridor europeo, un’autostrada intelligente progettata per accogliere veicoli a guida autonoma.

        Un investimento rivoluzionario
        Il piano, approvato dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, prevede non solo la manutenzione e il risanamento dell’attuale infrastruttura, ma un ammodernamento che trasformerà l’autostrada da analogica a digitale. L’obiettivo è creare una smart highway in cui i veicoli autonomi, di livello 3, dialoghino direttamente con l’infrastruttura, scambiandosi dati in tempo reale.

        Carlo Costa, direttore tecnico generale di Autobrennero, spiega: «La circolazione diventa simile a quella di un convoglio ferroviario, in cui ogni veicolo si muove in relazione al precedente, garantendo sicurezza e fluidità».

        Tecnologia e innovazione: il ruolo del 5G
        Il cuore del progetto è il 5G, che permette una connessione continua tra i veicoli e l’autostrada. Negli scorsi mesi sono stati condotti oltre 300mila chilometri di test, con scenari simulati che hanno coinvolto anche una colonna di tir: solo il primo camion era guidato da un autista, mentre gli altri seguivano in modo autonomo. «Oggi un veicolo predisposto può già dialogare con l’autostrada», conferma Autobrennero.

        Un modello di mobilità sostenibile
        Il progetto punta anche a favorire la transizione ecologica. La guida autonoma, infatti, permette una maggiore efficienza nei consumi e una riduzione delle emissioni, contribuendo a un sistema di mobilità più sostenibile.

        La guida autonoma: un’anticipazione dal mondo
        Se l’A22 si prepara a fare da apripista in Europa, negli Stati Uniti la guida autonoma è già realtà. Vasco Rossi, il rocker di Zocca, ha recentemente provato un taxi senza autista a Los Angeles, definendolo una “esperienza incredibile” sui suoi profili social. Un assaggio di ciò che potremmo vivere presto anche sulle strade italiane.

        Cosa aspettarsi dal futuro
        Con l’introduzione della guida autonoma sull’A22, l’Italia si posiziona all’avanguardia nel panorama europeo. Una trasformazione epocale che promette di rivoluzionare non solo la mobilità, ma anche l’esperienza degli automobilisti, portando sicurezza, innovazione e sostenibilità su uno dei tratti più strategici del Paese.

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          Cucina

          Minestrone alla genovese: un piatto della tradizione, ricco di sapori e storia

          Il minestrone alla genovese è molto più di una zuppa di verdure: è un pezzo di storia gastronomica italiana. Scopriamo insieme la sua ricetta tradizionale, le varianti regionali e i benefici nutrizionali di questo piatto antico.

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            Il minestrone alla genovese è uno dei piatti più antichi della tradizione ligure, strettamente legato alla cucina povera contadina. Le sue origini risalgono a un tempo in cui la cucina mediterranea si basava principalmente sui prodotti dell’orto e su quello che la terra offriva di stagione. Il minestrone, in questo contesto, era un piatto preparato con le verdure fresche disponibili, arricchito a Genova con un elemento fondamentale della cultura locale: il pesto.

            L’utilizzo del pesto, a base di basilico, pinoli, aglio, parmigiano e olio extravergine d’oliva, è il tratto distintivo che rende unico il minestrone alla genovese rispetto alle altre versioni italiane di questo piatto. Nella Genova del passato, il minestrone rappresentava un piatto completo e nutriente, capace di saziare e riscaldare durante le lunghe giornate lavorative.

            La ricetta tradizionale del minestrone alla genovese

            La preparazione del minestrone alla genovese richiede l’uso di verdure fresche, rigorosamente di stagione, e il tempo necessario per farle cuocere a lungo, permettendo ai sapori di fondersi perfettamente. Ecco gli ingredienti base per preparare questo piatto secondo la tradizione.

            Ingredienti:

            • 200 g di fagioli borlotti freschi (o secchi, ammollati per una notte)
            • 2 patate
            • 2 zucchine
            • 1 cipolla
            • 1 carota
            • 1 gambo di sedano
            • 200 g di cavolo verza
            • 1 pomodoro maturo
            • 100 g di bietole
            • 100 g di piselli freschi
            • 100 g di fagiolini
            • 1 mazzetto di basilico fresco
            • 50 g di pesto genovese
            • 100 g di pasta corta (tipo ditalini o maltagliati)
            • Sale, pepe, olio extravergine d’oliva

            Preparazione:

            1. Lavare e tagliare tutte le verdure a piccoli pezzi.
            2. In una grande pentola, soffriggere la cipolla tritata con un filo d’olio extravergine d’oliva.
            3. Aggiungere tutte le verdure tagliate, i fagioli, i piselli e il pomodoro. Coprire con acqua e portare a ebollizione.
            4. Cuocere a fuoco lento per circa un’ora e mezza, finché tutte le verdure sono morbide.
            5. A questo punto, aggiungere la pasta e cuocerla direttamente nella zuppa.
            6. Poco prima di spegnere il fuoco, unire il pesto e mescolare bene, lasciando che il suo aroma si diffonda nel minestrone.
            7. Aggiustare di sale e pepe e servire caldo con un filo di olio extravergine d’oliva a crudo.

            Le varianti del minestrone alla genovese

            Ogni famiglia ligure ha la propria versione del minestrone alla genovese, variando leggermente gli ingredienti a seconda della stagione o delle tradizioni locali. Spesso, per esempio, viene aggiunto del riso al posto della pasta, o addirittura niente amido, lasciando il minestrone come una zuppa pura di verdure.

            In alcune versioni, si trovano anche piccole aggiunte di pancetta o lardo per dare più sapore, anche se la versione tradizionale è completamente vegetariana. Il pesto, poi, può essere aggiunto alla fine, oppure servito a parte per permettere ai commensali di dosarlo a piacimento.

            Proprietà nutrizionali

            Il minestrone alla genovese è un piatto nutriente e bilanciato, perfetto per chi segue una dieta sana e ricca di fibre. Le verdure, protagoniste assolute di questa zuppa, apportano una quantità elevata di vitamine, minerali e antiossidanti, utili per il benessere del nostro organismo.

            Le proteine vegetali provengono dai legumi come fagioli e piselli, mentre il pesto fornisce grassi “buoni” derivanti dall’olio extravergine d’oliva e dai pinoli. L’aggiunta della pasta o del riso fornisce l’energia necessaria sotto forma di carboidrati complessi. È inoltre un piatto ricco di fibre, ideale per favorire la digestione e mantenere un senso di sazietà prolungato.

            Il minestrone alla genovese è molto più di una semplice zuppa: è un concentrato di sapori e storia, che porta in tavola il meglio della tradizione ligure. Un piatto che continua a raccontare la sua lunga storia, con ogni cucchiaio che assaporiamo.

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              Cocktail & Wine

              Sesso, droga e cocktail analcolici: Alice Cooper sorprende i fan con un drink che spacca

              Alice Cooper sfida le aspettative con un cocktail analcolico che mescola sciroppo d’acero invecchiato, segale e bacche. Con un occhio ai trend NoLo e uno al sociale, il rock non ha mai avuto un sapore così sorprendente

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                Alice Cooper, maestro indiscusso dello shock rock, inizia il 2025 rompendo gli schemi – come suo solito. Ma stavolta, il palco non c’entra: è il mondo dei cocktail a tremare. Con il suo nuovo Sex, Drugs, Rock & Dry Cocktail, Cooper mette sul tavolo un mix sorprendentemente sobrio, senza alcol ma con tanta personalità.

                Un cocktail che grida rock, ma senza eccessi

                Il nome del drink, tutto un programma, richiama il classico slogan dello stile di vita rock, ma l’ironia è dietro l’angolo: niente alcol né sostanze psicoattive. Gli ingredienti, invece, sono una dichiarazione di originalità: sciroppo d’acero invecchiato in botte, segale, funghi e bacche.

                Cooper, commentando l’uscita, invita i fan a “sfogarsi con altri vizi”. Una battuta? Forse. Ma il messaggio è chiaro: anche la moderazione può essere un’affermazione di stile.

                Il trend dei NoLo cocktail

                La scelta di lanciare un prodotto analcolico non è casuale. Il mercato delle bevande NoLo (no e low alcohol) è in costante crescita, con un pubblico sempre più attratto da opzioni che uniscono gusto e sobrietà. Alice Cooper sembra aver colto il momento giusto, cavalcando l’onda di un trend che in Italia ha visto perfino aperture alla produzione di vini dealcolati.

                Il Sex, Drugs, Rock & Dry Cocktail non si limita a essere innovativo nel contenuto. Anche il formato, un ready-to-drink in bottiglia, risponde a una domanda sempre più alta per soluzioni pratiche ma raffinate.

                Cuore rock e scopo sociale

                C’è di più. Alice Cooper ha annunciato che il 100% dei profitti del cocktail sarà devoluto a Giving Kitchen, un’organizzazione no-profit che supporta i lavoratori del settore della ristorazione negli Stati Uniti, fornendo assistenza in situazioni di emergenza.

                Con questo gesto, il rocker non solo spinge il suo brand, ma ribadisce il suo impegno sociale. “Un drink può essere una dichiarazione – spiega Cooper – e questo lo è: per il gusto, per lo stile e per fare del bene”.

                Prezzo e formati

                Il Sex, Drugs, Rock & Dry Cocktail è disponibile in due versioni:

                • Bottiglia da 0,75 litri al prezzo di 49,99 dollari.
                • Bundle speciale Go Pig Go, che include una bottiglia e un vinile in edizione limitata dell’EP Breadcrumbs, al prezzo di 199,99 dollari.

                Alice Cooper tra tradizione e modernità

                Questo nuovo progetto non fa che confermare come Alice Cooper, nonostante decenni di carriera, riesca a reinventarsi continuamente. Dalla musica ai cocktail, il suo stile ribelle e provocatorio resta una costante, anche quando si tratta di sfidare le aspettative con un prodotto che, pur senza alcol, sa farsi sentire.

                Un brindisi – analcolico – al rock, alla sobrietà e alla creatività senza limiti. Cheers!

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