Cocktail & Wine
Harvey Wallbanger: il cocktail rock’n’roll!
È un classico intramontabile, perfetto per serate in compagnia o per godersi un momento di relax al sole. La sua storia, intrisa di leggenda e mistero, continua ad affascinare e a incuriosire, rendendolo un drink ancora più speciale e intrigante. Le sue origini sono avvolte in un alone di mistero, con diverse versioni che si contendono il titolo di “inventore”.

Le leggende del surf e della California
La versione più diffusa narra la sua nascita negli anni ’70 in un bar di Laguna Beach, in California. Qui, l’inventore, che secondo alcuni sarebbe il barista Mike Curb o il surfista Rodney “Robbie” Robertson, avrebbe creato il cocktail per omaggiare i surfisti locali e il loro stile di vita rock’n’roll. Il nome “Harvey Wallbanger” deriverebbe proprio da un’acrobazia da surf, il “wallbanger”, che consiste nel saltare sopra un muro di cemento.
Oppure a Detroit
Altri invece collocano la nascita del cocktail a Detroit, nel Michigan, dove un barman avrebbe creato il drink per un cliente abituale di nome Harvey, che amava combinare vodka e succo d’arancia. Il Galliano sarebbe stato aggiunto in seguito per dare un tocco più audace al gusto.
Un successo travolgente
Indipendentemente dalle sue origini, l’Harvey Wallbanger è diventato rapidamente un successo, conquistando popolarità negli Stati Uniti e poi in tutto il mondo. La sua semplicità di preparazione, il gusto rinfrescante e l’associazione con il surf e il rock’n’roll ne hanno fatto un simbolo di divertimento e spensieratezza.
Harvey Wallbanger
Ingredienti
1 parte di vodka
2 parti di succo di arancia
Un goccio di liquore Galliano
Ghiaccio
Arancia a fette
Procedimento
Riempire un bicchiere con ghiaccio, versare la vodka e il succo di arancia, aggiungere un goccio di Galliano sopra. Mescolare delicatamente e guarnire con una fetta di arancia e servire.
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Cocktail & Wine
A Pavia il panino è social (ma senza social): se posi il telefono, ti offrono da bere
Nel cuore di Pavia, tra il Ponte Coperto e le strade che hanno fatto da sfondo agli 883, c’è un locale che ha deciso di sfidare l’ossessione per lo smartphone: chi lo mette via, riceve un drink in omaggio. Un’idea semplice e geniale di Giuseppe Dabbene, fondatore di Miccone, che oltre a recuperare l’antico pane pavese, invita i clienti a riscoprire la bellezza della conversazione faccia a faccia.

A Pavia il tempo sembra essersi fermato tra le melodie di Hanno ucciso l’uomo ragno e le passeggiate sul Ponte Coperto, sotto il quale Max Pezzali e Mauro Repetto hanno lasciato tracce indelebili della loro provincia sonora. E proprio lì, dove la nostalgia incontra la modernità, dal 2014 c’è un locale che ha deciso di riportare in auge un’usanza quasi dimenticata: chiacchierare senza distrazioni. Il tutto accompagnato da una missione gastronomica altrettanto nobile: ridare dignità al miccone, l’antico pane pavese.
Il miccone, il pane della tradizione che torna protagonista
Parliamo di un pane bianco dalla forma generosa, pensato per durare a lungo e sfamare intere famiglie in campagna. Crosta dorata e robusta, mollica morbida ed elastica: un prodotto della tradizione pavese che negli anni ha rischiato di finire nel dimenticatoio, se non fosse stato per alcuni visionari. Tra questi, il signor Dado, storico barista di Borgo Ticino, che già negli anni ‘60 lo serviva a fette farcite nel suo locale. Ma è stato Giuseppe Dabbene a trasformarlo in un simbolo contemporaneo, costruendoci intorno un intero brand.
Giuseppe Dabbene e il progetto Miccone: tra tradizione e innovazione
Dabbene, classe 1988, ha un passato accademico in Giurisprudenza e Management tra Pavia e Londra, ma il richiamo delle origini è stato più forte. Nel 2014 ha rilevato il vecchio bar di famiglia con un’idea ben precisa: valorizzare il patrimonio gastronomico locale. Il miccone è diventato così il cuore pulsante del suo progetto: tagliato a fette sottili, tostato e ripiegato a metà per accogliere farciture che spaziano dai classici salumi pavesi fino a contaminazioni internazionali come salmone e avocado.
La sua avventura è arrivata perfino a Londra, dove ha lanciato un food truck a tema miccone, salvo poi dover rinunciare a causa della Brexit. Ma la storia non finisce qui: nel 2022 ha aperto un secondo locale nel centro di Pavia, sotto il Duomo, consolidando la sua idea di cucina di qualità radicata nel territorio.
Ciciaruma: il giovedì del “posi il telefono, bevi gratis”
Ma Miccone non si limita alla gastronomia. Dabbene ha deciso di rilanciare anche il valore del dialogo con Ciciaruma (in dialetto pavese: “chiacchieriamo”), un’iniziativa che ogni giovedì sera premia chi rinuncia alla schiavitù dello smartphone. La dinamica è semplice quanto rivoluzionaria: all’ingresso, i clienti possono consegnare il telefono in un’apposita cassetta e, in cambio, ricevono un drink omaggio.
L’idea nasce da una riflessione sull’iperconnessione e sulla difficoltà crescente di godersi una serata senza lo schermo in mano. “Volevamo ricreare quell’atmosfera dei bar di provincia dove si parla, si ride, si discute, senza continue notifiche a interrompere il momento”, spiega Dabbene. “E abbiamo pensato che offrire un drink potesse essere il giusto incentivo per provare”.
Un drink per riscoprire la convivialità
A suggellare questa filosofia è anche la scelta del drink omaggio: una Biova, birra artigianale chiara prodotta con il pane di Pavia. Un altro piccolo tassello nella missione di Miccone di unire sapori autentici e socialità genuina.
E così, tra un sorso e una chiacchiera, il giovedì pavese si trasforma in un ritorno alle origini: niente selfie, niente stories, solo parole vere. Una scommessa che sembra funzionare, perché, diciamocelo, una serata senza notifiche, ma con un buon panino e una birra fresca, può valere più di mille like.
Cocktail & Wine
Cin cin con Shirley Temple: la star degli analcolici dal cinema alla tavola
La prossima volta che desideri un momento di dolcezza e freschezza, non dimenticare di ordinare un cocktail Shirley Temple. La sua storia ricca di fascino e il suo sapore delizioso lo rendono un’opzione perfetta per tutte le occasioni. E mentre lo gusti, immergiti nella magia del cinema e della vita glamour di Hollywood, un sorso alla volta.

Se c’è una bevanda che incarna l’essenza della dolcezza e dell’eleganza, è sicuramente il famoso cocktail Shirley Temple. Questa delizia analcolica ha una storia affascinante, che affonda le sue radici nel glamour di Hollywood e nella magia dei film degli anni ’30.
L’origine del nome
Ma chi era Shirley Temple e perché un cocktail prende il suo nome? Beh, Shirley Temple era una celebre attrice bambina durante l’epoca d’oro di Hollywood, nota per il suo sorriso contagioso e il suo talento innato. Durante le riprese dei suoi film, Shirley preferiva bere bevande analcoliche per rimanere al top della forma. Il cocktail che porta il suo nome è stato creato appositamente per lei nei ristoranti di lusso di Hollywood, per permetterle di sentirsi una vera star anche dietro al bicchiere.
La ricetta perfetta
Ma cosa rende così speciale questo cocktail? La sua semplicità e la sua freschezza sono sicuramente parte del suo fascino. Ecco la ricetta classica:
Ingredienti:
- 120 ml di ginger ale o sprite
- 30 ml di succo di limone o lime
- 15 ml di sciroppo di granatina
- Ghiaccio
- Fetta di limone o ciliegina per decorare
Preparazione:
- Riempire un bicchiere alto con il ghiaccio.
- Versare il succo di limone o lime nel bicchiere.
- Aggiungere lo sciroppo di granatina.
- Completare con ginger ale o sprite.
- Mescolare delicatamente.
- Decorare con una fetta di limone o una ciliegina.
Il fascino del rosso
Uno degli elementi distintivi del cocktail Shirley Temple è il suo caratteristico colore rosso rubino, grazie allo sciroppo di granatina. Questo rende la bevanda non solo deliziosa al palato, ma anche uno spettacolo per gli occhi. Servito in un bicchiere alto con una fetta di limone o una ciliegina come decorazione, il cocktail Shirley Temple trasforma qualsiasi occasione in un’esperienza elegante e divertente.
Dal cinema alla tavola
Negli anni, il cocktail Shirley Temple ha lasciato il set cinematografico per conquistare il cuore e il palato di persone di tutte le età in tutto il mondo. È diventato un’icona della cultura pop, un simbolo di spensieratezza e allegria. Dai compleanni ai matrimoni, dai brunch estivi alle feste di Capodanno, il cocktail Shirley Temple è sempre il benvenuto, pronto a sollevare il morale e a creare ricordi indimenticabili.
Una bevanda senza tempo
Così, mentre sollevi il tuo bicchiere di Shirley Temple, ricorda che stai assaporando non solo una bevanda, ma una parte della storia di Hollywood e della magia dei film d’epoca. Questo cocktail senza tempo ci ricorda che anche le cose più semplici possono portare gioia e divertimento nelle nostre vite.
Cocktail & Wine
La ricetta originale dello Spritz: storia e preparazione di un cocktail italiano
Lo spritz è più di un semplice cocktail; è un rito sociale che celebra il piacere di stare insieme e godersi la vita. La sua storia ricca e la sua semplicità lo rendono perfetto per qualsiasi occasione. Ora che conosci le sue origini e la ricetta originale, non ti resta che prepararlo e gustarlo in compagnia!

Lo spritz è uno dei cocktail più iconici e amati d’Italia, simbolo dell’aperitivo per eccellenza. Originario del Nord-Est, questo drink ha conquistato il mondo con il suo sapore fresco e leggero, diventando un must per gli amanti dell’happy hour. Scopriamo insieme le origini dello spritz, chi lo ha creato e come prepararlo secondo la tradizione.
Le origini dello Spritz
Lo spritz ha radici profonde nel Veneto, risalenti al XIX secolo, durante l’occupazione dell’Impero Austro-Ungarico. I soldati austriaci, trovando il vino locale troppo forte per i loro gusti, cominciarono ad allungarlo con acqua frizzante, creando una bevanda leggera chiamata “spritz,” dal verbo tedesco “spritzen,” che significa spruzzare.
L’evoluzione del cocktail
Nel corso degli anni, la ricetta dello spritz si è evoluta. Negli anni ’20 e ’30, con l’introduzione di soda e sifoni, lo spritz ha iniziato a prendere la forma moderna che conosciamo oggi. L’aggiunta di aperitivi come il Select, l’Aperol o il Campari ha dato vita a diverse varianti regionali, rendendolo un cocktail versatile e personalizzabile.
Chi ha creato lo Spritz?
Non esiste un unico creatore dello spritz, poiché si tratta di una bevanda nata dalla tradizione popolare. Tuttavia, il moderno Aperol Spritz, una delle versioni più famose, è stato promosso da Luigi e Silvio Barbieri, che nel 1919 a Padova crearono l’Aperol. Negli anni ‘50, il cocktail cominciò a diffondersi grazie anche alla pubblicità e ai bar che lo proponevano come aperitivo.
Come deve essere fatto: la ricetta originale
La ricetta originale dello spritz è semplice e richiede pochi ingredienti, ma deve essere preparata con attenzione per rispettare la tradizione. Ecco la ricetta classica:
Ingredienti:
- 3 parti di prosecco
- 2 parti di Aperol (o Campari, per una versione più amara)
- 1 parte di soda (acqua frizzante)
- Ghiaccio
- Fetta d’arancia per guarnire
Preparazione:
- Preparazione del bicchiere: Riempire un bicchiere old-fashioned o un calice da vino con ghiaccio fino a metà.
- Versare gli Ingredienti: Versare il prosecco nel bicchiere.
- Aggiungere l’Aperol: Aggiungere l’Aperol (o il Campari).
- Completare con la soda: Aggiungere un tocco di soda per completare.
- Mescolare delicatamente: Mescolare delicatamente con un cucchiaino da bar per amalgamare gli ingredienti senza far perdere le bollicine.
- Guarnire: Guarnire con una fetta d’arancia.
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