Lifestyle
Come le VIP abbinano i loro jeans baggy?
I baggy sono un tipo di jeans caratterizzati da una vestibilità abbondante e rilassata. A differenza dei jeans aderenti o skinny, i jeans baggy presentano gambe più larghe e una vestibilità più ampia su tutto il corpo. Solitamente, i jeans baggy sono realizzati con tessuti robusti come il denim e possono avere uno stile più casual e informale. Questo stile di jeans è diventato popolare negli anni ’90 e ha visto un ritorno di popolarità negli ultimi anni come parte delle tendenze di moda streetwear e urban. Vediamo come li abbinano le VIP.

Elisabetta Canalis e luminoso glamour Californiano
L’ex velina Elisabetta Canalis, icona di stile e bellezza, incanta i fan mentre passeggia per le strade di Los Angeles. Il suo look giocoso è un’ispirazione per molti, con un tocco di eleganza rilassata e glamour senza sforzo. Indossa con disinvoltura un paio di jeans baggy con chiusura a bottoni, che abbinati con maestria, diventano l’elemento chiave del suo outfit. Accompagnandoli con un top adornato da paillettes dorate, che catturano la luce del sole californiano e aggiungono un tocco di brillantezza. Per completare il quadro, ha scelto un paio di scarpe nere a punta, e orecchini a forma di grandi anelli che aggiungono un tocco di glamour. Elisabetta combina con bravura pezzi di abbigliamento e accessori per creare un look alla glam-rock. La sua sicurezza e il suo stile distintivo la rendono un’icona di moda ammirata da molti in tutto il mondo.

Bianca Balti e eleganza senza tempo
La modella Bianca Balti ha optato per un paio di jeans ampi e morbidi. Nonostante li abbia abbinati a un paio di Tabi Boots (stivaletti con la punta separata) e un blazer doppiopetto a 6 bottoni, a quadri, è proprio il jeans baggy a donare armonia all’outfit, unendo i diversi elementi e creando un equilibrio di proporzioni infallibile. Questo denim versatile è un must-have per ogni guardaroba. Con il suo stile inconfondibile e la sua capacità di combinare pezzi di abbigliamento in modo impeccabile, Bianca Balti continua a dimostrare perché è una delle icone di moda più ammirate al mondo. La sua scelta di jeans baggy è solo l’ultimo esempio del suo gusto impeccabile e della sua sensibilità per la moda.

Diletta Leotta jeans baggy e charme femminile
La conduttrice DAZN, Diletta Leotta, con la sua piccola Aria tra le braccia, incanta i suoi fan. Mostrando con orgoglio i suoi addominali tonici e perfettamente delineati. Osservando la sua scelta di indossare un paio di jeans baggy a vita bassa, abbiamo notato una piega che aggiunge un tocco di eleganza al suo outfit comodo. Mentre il top in maglia rosa a collo dolcevita e maniche corte completa il look con una spigliatezza discreta ma affascinante. Con un sorriso radioso e un portamento sicuro, Diletta esprime il suo stile unico e irresistibile. Dimostrando ancora una volta la sua capacità di combinare glamour e naturalezza in un ensemble senza tempo.

Lo stile poliedrico di Chiara Ferragni
Chiara Ferragni, una vera e propria imprenditrice in ogni occasione, dimostra un talento innato nell’abbinare capi che sembrano appartenere a mondi completamente diversi, ma che sotto la sua guida si fondono armoniosamente. Indossando i suoi jeans baggy chiari a bassa vita con una camicia e un pullover a maniche lunghe in maglia a quadri diagonali, trasforma l’ordinario in straordinario, aggiungendo un tocco di eleganza casual. Completando l’ensemble con un’eco pelliccia dai riccioli bianchi e le scarpe in camoscio marrone, Chiara crea un look accattivante che riflette il suo stile distintivo e la sua audacia nel mescolare diverse tendenze con maestria.
I jeans baggy rappresentano l’ultima tendenza in denim che incarna uno stile improntato al comfort. Amati da star, influencer e amanti del look casual chic, questi pantaloni in denim dal taglio oversize sono la scelta di moda più popolare quando si tratta di aggiungere un nuovo paio di jeans alla propria collezione.
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Animali
Perché i cani mangiano l’erba? Tra istinto, digestione e falsi miti
Dall’eredità dei lupi alle abitudini alimentari moderne: cosa dice la scienza sul perché i cani brucano prati e giardini e quando, invece, è il caso di consultare il veterinario.
Chi vive con un cane lo ha visto almeno una volta fermarsi durante la passeggiata per masticare fili d’erba con sorprendente convinzione. Un gesto che può generare allarme, soprattutto quando è seguito dal vomito, ma che nella maggior parte dei casi non nasconde nulla di grave. Gli studi sul comportamento animale indicano che mangiare erba è un’abitudine diffusa e antica, presente anche nei canidi selvatici.
Un comportamento ereditato dagli antenati
Una delle spiegazioni più accreditate è di tipo evolutivo. I cani discendono dai lupi, animali onnivori opportunisti che, oltre alla carne, consumano anche materiale vegetale, spesso ingerito indirettamente mangiando lo stomaco delle prede erbivore. L’erba, dunque, fa parte del repertorio alimentare naturale dei canidi da migliaia di anni.
Serve davvero a farli vomitare?
È opinione comune che i cani mangino erba per provocarsi il vomito quando hanno mal di stomaco. In realtà, le osservazioni veterinarie mostrano che la maggior parte dei cani che mangiano erba non vomita e, soprattutto, non presenta sintomi di malessere prima di farlo. Il vomito, quando avviene, sembra più una conseguenza meccanica dell’ingestione di fibre irritanti che una strategia deliberata.
Una questione di digestione
L’erba è ricca di fibre insolubili, utili per stimolare la motilità intestinale. Alcuni esperti ritengono che i cani possano mangiarla per favorire la digestione o regolarizzare l’intestino, soprattutto in caso di lievi stitichezze. In questo senso, il comportamento sarebbe una risposta istintiva a un bisogno fisiologico.
Noia, curiosità e gusto
Non va esclusa una motivazione comportamentale. Alcuni cani mangiano erba per noia, stress o semplice curiosità, soprattutto se trascorrono poco tempo all’aperto o hanno scarse occasioni di stimolazione mentale. Altri sembrano apprezzarne il sapore o la consistenza, in particolare dell’erba giovane e fresca, più tenera e zuccherina.
Quando può essere un segnale da non ignorare
Mangiare erba occasionalmente è considerato normale. Tuttavia, se il comportamento diventa ossessivo, è accompagnato da vomito frequente, diarrea, perdita di appetito o letargia, può indicare disturbi gastrointestinali, carenze nutrizionali o parassitosi. In questi casi, un controllo veterinario è sempre consigliato.
Attenzione ai rischi nascosti
Il vero pericolo non è l’erba in sé, ma ciò che può contenerla. Pesticidi, diserbanti chimici e fertilizzanti rappresentano un rischio serio per la salute del cane. È quindi importante evitare che l’animale bruchi in aree trattate o vicino a strade e spazi pubblici non controllati.
Meglio impedirlo?
Vietare rigidamente al cane di mangiare erba non è necessario, ma è utile monitorare il comportamento e assicurarsi che segua un’alimentazione equilibrata e adatta alle sue esigenze. Offrire passeggiate più lunghe, giochi e stimoli adeguati può ridurre il fenomeno legato a noia o stress.
Un gesto antico, quasi sempre innocuo
In definitiva, mangiare erba è un comportamento naturale, che raramente indica un problema serio. Come spesso accade nel rapporto con i nostri amici a quattro zampe, la chiave è osservare, conoscere e intervenire solo quando compaiono segnali anomali. Il prato, nella maggior parte dei casi, è solo un’altra pagina del loro istinto.
Lifestyle
Freddo in casa? Tutti i consigli per mantenere la temperatura ideale senza sprechi
Piccoli interventi e comportamenti corretti possono fare la differenza durante l’inverno, aiutando a tenere caldo l’ambiente senza far lievitare le bollette.
Con l’arrivo dell’inverno e il calo delle temperature esterne, mantenere una casa calda e confortevole diventa una priorità quotidiana. Il freddo domestico non è solo una questione di disagio: ambienti troppo freddi possono incidere sul benessere fisico, favorire raffreddori e dolori muscolari e aumentare l’umidità, con conseguenze anche sulla qualità dell’aria. La buona notizia è che, secondo esperti di efficienza energetica e salute ambientale, non servono necessariamente grandi lavori per migliorare la situazione: spesso bastano accorgimenti mirati e buone abitudini.
Qual è la temperatura ideale in casa
Le linee guida di organismi sanitari e energetici indicano che la temperatura ottimale negli ambienti domestici dovrebbe oscillare tra i 18 e i 20 gradi nelle stanze più vissute, come soggiorno e cucina, mentre nelle camere da letto è consigliabile non superare i 18 gradi. Superare di molto queste soglie non solo aumenta i consumi, ma può anche seccare l’aria e causare fastidi alle vie respiratorie.
Bloccare il freddo: attenzione agli spifferi
Una delle principali cause di dispersione del calore sono gli spifferi provenienti da porte e finestre. Anche infissi apparentemente in buono stato possono lasciare entrare aria fredda. L’uso di paraspifferi, guarnizioni adesive o semplici soluzioni fai-da-te, come tende pesanti o pannelli isolanti, può ridurre sensibilmente la perdita di calore. È utile anche verificare che le finestre chiudano correttamente e arieggiare gli ambienti in modo rapido ma efficace, evitando di tenerle aperte a lungo.
Vestirsi in modo intelligente
Un altro errore comune è affidarsi esclusivamente al riscaldamento. Gli esperti consigliano di coprirsi adeguatamente, preferendo abiti a strati in fibre naturali come lana e cotone, che trattengono meglio il calore corporeo. Anche calze spesse e pantofole aiutano a ridurre la sensazione di freddo, soprattutto se i pavimenti sono poco isolati.
Riscaldamento: come usarlo al meglio
Un utilizzo corretto dell’impianto di riscaldamento è fondamentale. Evitare di accenderlo al massimo per brevi periodi e preferire una temperatura costante aiuta a migliorare l’efficienza. I termostati programmabili consentono di regolare il calore in base agli orari e alle stanze, riducendo gli sprechi. Importante anche non coprire i termosifoni con tende o mobili, per permettere una diffusione uniforme del calore.
Isolamento e piccoli interventi utili
Se la casa è particolarmente fredda, può essere utile intervenire su isolamento di pareti e pavimenti, anche con soluzioni temporanee come tappeti o pannelli isolanti interni. I tappeti, oltre a rendere l’ambiente più accogliente, limitano la dispersione del calore verso il basso, soprattutto nelle abitazioni al piano terra.
Aria sana e umidità sotto controllo
Il freddo spesso si accompagna a un’aria secca o, al contrario, troppo umida. Mantenere un livello di umidità tra il 40% e il 60% aiuta a percepire una temperatura più confortevole. In alcuni casi, l’uso di un umidificatore può migliorare il benessere senza aumentare i gradi del riscaldamento.
Risparmio e comfort possono convivere
Tenere la casa calda non significa necessariamente consumare di più. Ridurre le dispersioni, vestirsi in modo adeguato e gestire correttamente il riscaldamento permette di vivere l’inverno in modo confortevole e sostenibile, con benefici sia per la salute sia per il portafoglio.
In conclusione, affrontare il freddo in casa è possibile con una strategia fatta di piccoli accorgimenti quotidiani. Un ambiente ben isolato, una temperatura equilibrata e qualche attenzione in più possono trasformare l’inverno domestico in una stagione più calda, accogliente e consapevole.
Cucina
Dalla tavola alle tradizioni: come riutilizzare la buccia dei mandarini durante le feste
Profumano la casa, arricchiscono ricette e diventano alleate del benessere: ecco perché e come valorizzare le bucce di mandarino durante le festività.
Natale e Capodanno sono sinonimo di convivialità, dolci tradizionali e frutta di stagione. Tra arance, clementine e mandarini, questi ultimi occupano un posto speciale sulle tavole delle feste italiane. Facili da sbucciare, profumati e simbolo di buon auspicio, vengono consumati in grandi quantità. Ma mentre la polpa sparisce in pochi istanti, la buccia viene quasi sempre scartata, nonostante abbia molteplici utilizzi, confermati anche da tradizioni popolari e studi sulle proprietà degli agrumi.
Un concentrato di aroma e sostanze utili
La buccia del mandarino contiene oli essenziali, in particolare limonene, responsabile del profumo intenso e delle proprietà aromatiche. È inoltre ricca di flavonoidi e fibre. Proprio per questo, da secoli viene impiegata sia in cucina sia in ambito domestico. L’importante è scegliere mandarini non trattati o biologici, soprattutto se la buccia viene destinata a usi alimentari.
In cucina, tra dolci e infusi
Uno degli impieghi più semplici è la preparazione di scorze essiccate. Basta lavare bene le bucce, eliminare la parte bianca più amara e lasciarle asciugare all’aria o in forno a bassa temperatura. Una volta secche, possono essere tritate e aggiunte a torte, biscotti natalizi, creme e cioccolata calda, donando un aroma naturale e festivo.
Le bucce sono ideali anche per tisane e infusi digestivi: abbinate a cannella, zenzero o chiodi di garofano, diventano una bevanda calda perfetta dopo i pasti abbondanti delle feste. In alcune regioni italiane e nella tradizione asiatica, le scorze di agrumi vengono usate proprio per favorire la digestione.
Profumare la casa in modo naturale
Durante le festività, l’atmosfera conta quanto il menù. Le bucce di mandarino possono essere utilizzate per profumare gli ambienti senza ricorrere a spray chimici. Fatte bollire in acqua con spezie natalizie, sprigionano un aroma caldo e avvolgente. In alternativa, una volta essiccate, possono essere inserite in sacchetti di stoffa da riporre nei cassetti o negli armadi.
Un alleato per le pulizie
Gli oli essenziali contenuti nella buccia hanno anche proprietà sgrassanti. Lasciando macerare le bucce in aceto per alcune settimane si ottiene un detergente naturale profumato, utile per la pulizia di superfici e vetri. Un rimedio semplice, economico e in linea con una gestione più sostenibile della casa durante le feste.
Tradizione e simbolo di buon augurio
In molte culture mediterranee e orientali, gli agrumi sono associati a prosperità e fortuna. Riutilizzare le bucce, anziché sprecarle, si inserisce perfettamente nello spirito natalizio: attenzione alle risorse, rispetto per il cibo e creatività domestica.
Meno sprechi, più consapevolezza
Secondo le stime sullo spreco alimentare, una parte significativa dei rifiuti domestici è composta da scarti che potrebbero essere riutilizzati. Le bucce di mandarino rappresentano un esempio virtuoso di come piccoli gesti possano fare la differenza, soprattutto in un periodo in cui i consumi aumentano.
Un gesto semplice che profuma di festa
Durante Natale e Capodanno, dare nuova vita alle bucce di mandarino significa unire tradizione, praticità e sostenibilità. Un modo intelligente per allungare la magia delle feste, partendo proprio da ciò che di solito finisce nel cestino.
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