Cucina
Pasta, le ricette della domenica che ti costringeranno a chiedere il bis!
Scopriamo i primi piatti al forno italiani più deliziosi e appaganti, dalle lasagne alla bolognese ai cannelloni ripieni, che conquisteranno il palato dei tuoi ospiti e li faranno chiedere il bis.
L’Italia è famosa in tutto il mondo per la sua cucina ricca e variegata, e i primi piatti ne sono un esempio lampante. Ma quali sono i primi piatti italiani che ci fanno perdere la testa e per cui siamo sempre pronti a fare il bis? Sono quelli che, con pochi ingredienti semplici ma di altissima qualità, riescono a creare un equilibrio perfetto tra sapori e consistenze. Sono piatti che raccontano storie e tradizioni, che ci riportano alla mente ricordi d’infanzia o ci fanno sognare di terre lontane.
Lasagne alla bolognese: Uno dei classici più amati della cucina italiana, sono strati di pasta intercalati con una ricca salsa di carne, besciamella e formaggio fuso. Un piatto incredibilmente soddisfacente e appagante che conquista il palato con ogni morso.

Cannelloni ripieni: Ripieni di ricotta e spinaci e ricoperti da una deliziosa crema di ricotta, spinaci e parmigiano grattugiato, sono poi cotti in un ricco sugo di pomodoro e gratinati al forno fino a ottenere una crosta dorata e filante.

Pasta al forno con melanzane e mozzarella: Un piatto che incarna i sapori mediterranei, con pasta al dente arricchita da melanzane fritte, salsa di pomodoro, mozzarella filante e basilico fresco.

Timballo di pasta con salsiccia e funghi: Composto da strati di pasta corta, salsiccia fresca sbriciolata, funghi porcini, salsa di pomodoro e formaggio grattugiato, è cotto al forno fino a ottenere una crosta dorata e croccante.

Pasticcio di maccheroni: Preparato con sugo di carne, besciamella e formaggio, poi cotto al forno fino a formare una crosta dorata e croccante. Una vera delizia per il palato e una scelta sofisticata che renderà ogni pasto un’esperienza memorabile.
Icone della buona tavola
Nonostante l’abbondanza di piatti iconici nella cucina italiana, il primo piatto continua a occupare un posto centrale nelle tradizioni culinarie. Scopri perché questo elemento rimane così fondamentale per gli italiani e come riflette l’importanza della cultura alimentare nel paese. La creazione di esperienze culinarie indimenticabili richiede una combinazione di sapori deliziosi, presentazione impeccabile e atmosfera conviviale. Scopri come questi elementi lavorano insieme per rendere ogni pasto un’esperienza appagante per tutti i commensali, lasciando ricordi duraturi e soddisfazione gastronomica.
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Cucina
Sfincette dell’Immacolata: la dolce tradizione siciliana che apre le feste
L’8 dicembre, in Sicilia, il profumo di cannella invade le case: piccole frittelle soffici e dorate celebrano l’inizio del periodo natalizio.
In Sicilia, l’attesa del Natale si apre con un profumo: quello caldo e avvolgente delle sfincette dell’Immacolata, frittelle soffici passate nello zucchero e nella cannella. L’8 dicembre, quando si celebra la festa dell’Immacolata Concezione, questo dolce arriva sulle tavole di molte famiglie siciliane come segno di buon auspicio e inizio delle festività.
La tradizione delle sfincette — chiamate in alcuni luoghi anche “zeppole dell’Immacolata” — affonda le sue radici nella cucina popolare dell’isola. Il termine “sfincia” deriverebbe dal latino spongia (spugna), a sottolineare la consistenza morbida e ariosa dell’impasto. Un dolce povero, nato da ingredienti semplici: farina, acqua, lievito e un tocco ingegnoso della tradizione agricola siciliana, la patata lesse aggiunta per rendere l’impasto ancora più soffice.
Un rito domestico che profuma di famiglia
Prepararle è molto più di una semplice ricetta: è un momento condiviso, spesso affidato alle nonne, custodi di segreti tramandati di generazione in generazione. La pasta viene fatta lievitare e poi “gettata” nell’olio bollente in cucchiaiate che diventano morbide palline dorate. Ancora calde, vengono rotolate nello zucchero profumato alla cannella: una festa per occhi, naso e palato.
Le sfincette sono amate dai grandi e dai più piccoli, perfette per concludere il pranzo dell’Immacolata o per una merenda che sa di casa. E una tira l’altra: resistere è praticamente impossibile.
La ricetta autentica delle Sfincette dell’Immacolata
Ingredienti per l’impasto
- 300 g di farina 00
- 300 ml di acqua a temperatura ambiente
- 140 g di patate lesse e schiacciate
- 8 g di lievito di birra fresco
- 1 pizzico di sale
Per la finitura
- Zucchero semolato
- Cannella in polvere
Procedimento
- Sciogliere il lievito
In una ciotola o bicchiere, stemperate il lievito nell’acqua e mescolate fino a farlo dissolvere. - Preparare la pastella
In una ciotola capiente unite farina e patate ridotte in purea. Versate a filo l’acqua con il lievito e aggiungete il sale. Con una forchetta o una frusta lavorate fino a ottenere un composto morbido, liscio e senza grumi. - Lievitazione
Coprite la ciotola con pellicola alimentare e lasciate riposare circa un’ora in forno spento con luce accesa, finché l’impasto raddoppia. - Frittura
Scaldate abbondante olio di semi in un pentolino. Prelevate cucchiaiate di pastella e tuffatele nell’olio bollente. Le sfincette si gonfieranno immediatamente: rigiratele finché risulteranno dorate uniformemente. - Zucchero e cannella
Scolatele su carta assorbente, poi, ancora calde, rotolatele nel mix di zucchero e cannella. Procedete così fino a terminare l’impasto.
La festa che prepara alla festa
Nelle città e nei piccoli borghi siciliani, l’Immacolata non è solo un giorno di festa religiosa: è la scintilla che accende l’atmosfera natalizia. Tra presepi che iniziano a prendere vita e luminarie che si accendono, il dolce ruolo delle sfincette è proprio quello di inaugurare ufficialmente le celebrazioni.
Un gesto semplice, un sapore antico e un simbolo di comunità: basta un morso a una sfincetta per sentire che il Natale è davvero iniziato.
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Il profumo del Natale: la tradizione dei biscotti di pan di zenzero
Una ricetta semplice e speziata, accompagnata dalla storia di un dolce che attraversa secoli e Paesi, oggi simbolo irrinunciabile del Natale.
Croccanti, speziati e capaci di trasformare una cucina in un angolo di festa: i biscotti di pan di zenzero, o gingerbread, sono ormai un classico delle celebrazioni natalizie in tutto il mondo. La loro popolarità, però, affonda le radici molto più indietro nel tempo. Le prime preparazioni di pani dolci aromatizzati allo zenzero risalgono al Medioevo europeo, quando la spezia — preziosa e costosa — veniva utilizzata soprattutto in occasioni speciali. Secondo documenti storici, furono i monasteri tedeschi del XIII secolo a iniziare a produrre dolci speziati simili ai gingerbread attuali, spesso decorati con stampi di legno che raffiguravano santi, animali o scene quotidiane.
Fu però Elisabetta I d’Inghilterra, alla fine del Cinquecento, a contribuire alla loro consacrazione popolare: la regina pare amasse far preparare biscotti allo zenzero modellati a forma di piccoli omini, regalati a dignitari e visitatori illustri. Una tradizione che, secoli dopo, sopravvive nei celebri “gingerbread men”, oggi decorati con glassa colorata e diventati un simbolo iconico delle festività anglosassoni.
Oggi i biscotti di pan di zenzero sono diffusi in tutta Europa e Nord America, variando per forma e consistenza: più croccanti nella tradizione tedesca e nei Paesi del Nord, più morbidi in alcune versioni americane. Il loro aroma — un mix di zenzero, cannella, chiodi di garofano e noce moscata — li ha resi un pilastro della pasticceria natalizia domestica.
Ricetta dei biscotti di pan di zenzero
Ingredienti (per circa 25–30 biscotti)
- 350 g di farina 00
- 150 g di burro morbido
- 150 g di zucchero di canna
- 150 g di miele o melassa
- 1 uovo
- 2 cucchiaini di zenzero in polvere
- 1 cucchiaino di cannella
- 1/2 cucchiaino di noce moscata
- 1/2 cucchiaino di chiodi di garofano macinati
- 1 cucchiaino di bicarbonato
- Un pizzico di sale
Per la glassa decorativa
- 150 g di zucchero a velo
- 1 albume
- Qualche goccia di succo di limone
Procedimento
- Preparare l’impasto
In una ciotola mescola farina, spezie, bicarbonato e sale. In un’altra lavorare burro e zucchero fino a ottenere una crema morbida. Aggiungere l’uovo e il miele (o la melassa) continuando a mescolare. - Unire gli ingredienti
Incorporare gradualmente il mix di farina e spezie al composto di burro. Impastare fino a ottenere una massa uniforme. Formare un panetto, avvolgerlo nella pellicola e lasciarlo riposare in frigorifero almeno un’ora: il freddo renderà l’impasto più semplice da stendere. - Dare forma ai biscotti
Stendere l’impasto su un piano infarinato a uno spessore di circa mezzo centimetro. Con gli stampini creare omini, stelle, casette o le classiche forme natalizie. - Cottura
Disporre i biscotti su una teglia rivestita di carta forno e cuocerli a 180°C per 10–12 minuti. Devono dorare leggermente ai bordi. - Decorazione
Montare l’albume con lo zucchero a velo e il limone fino a ottenere una glassa densa. Con una sac à poche decorare i biscotti una volta completamente freddi.
Profumati e resistenti, i gingerbread sono perfetti da regalare, appendere all’albero o semplicemente gustare accanto a una tazza di tè caldo. Una tradizione semplice ma carica di storia, capace di far entrare il Natale in casa con un solo morso.
Cucina
Polvorones, i biscotti spagnoli che si sciolgono in bocca
Ecco come preparare i polvorones a casa, tra leggende popolari, ingredienti semplici e un gusto che ricorda il Natale iberico.
Friabili, profumati, avvolti da una carta colorata che li rende irresistibili al primo sguardo. I polvorones sono tra i dolci più amati in Spagna, soprattutto nel periodo natalizio, anche se ormai si trovano tutto l’anno nelle pasticcerie. Il loro nome deriva da polvo, cioè “polvere”, in riferimento alla consistenza sabbiosa che si scioglie in un istante tra lingua e palato.
Un’origine antica, tra storia e cultura
La nascita dei polvorones viene associata all’Andalusia del XVI secolo, in particolare alle zone di Estepa e Antequera, dove la produzione di mandorle e strutto era floridissima. La leggenda racconta che furono creati come modo per utilizzare l’eccesso di grano e grasso animale delle campagne di Siviglia.
Con il tempo, questi biscotti sono diventati un simbolo dell’identità gastronomica spagnola, spesso collegati alle celebrazioni cattoliche e allo scambio di doni durante las Navidades. Le fabbriche storiche di Estepa, ancora oggi, producono milioni di pezzi ogni anno e rappresentano una vera economia locale.
In alcune varianti regionali, i polvorones vengono aromatizzati con cannella, limone o sesame, e in molte case ogni famiglia custodisce la sua ricetta, rigorosamente tramandata.
La ricetta tradizionale dei Polvorones
Ingredienti (per circa 20–24 biscotti)
- 250 g di farina 00
- 125 g di mandorle tostate e tritate finemente (oppure farina di mandorle)
- 110 g di zucchero a velo
- 110 g di strutto (tradizionale)
→ In alternativa, burro: la consistenza cambia leggermente - 1 cucchiaino di cannella in polvere (facoltativa ma consigliata)
- Scorza grattugiata di limone non trattato (opzionale)
- Zucchero a velo extra per la copertura
Procedimento
- Tostare la farina: stendila su una teglia e mettila in forno a 160°C per circa 10–12 minuti, mescolando ogni tanto. Deve seccarsi e prendere un leggero colore ambrato, senza bruciare. Lasciala raffreddare completamente.
- In una ciotola, unisci farina tostata, mandorle, zucchero a velo, cannella e scorza di limone.
- Aggiungi lo strutto a temperatura ambiente e lavora l’impasto fino a ottenere una pasta omogenea. La consistenza sarà morbida ma non elastica.
- Avvolgi l’impasto nella pellicola e fai riposare in frigorifero almeno 30 minuti.
- Stendi l’impasto a circa 1,5 cm di spessore e ricava forme rotonde o ovali con un coppapasta.
- Disponi i biscotti su una teglia e cuoci a 180°C per 10–12 minuti: devono restare chiari, senza scurire troppo.
- Fai raffreddare completamente (saranno molto friabili da caldi!), poi spolvera con zucchero a velo e, se vuoi rispettare la tradizione, avvolgili in carta velina colorata.
Una tradizione che continua
Ogni morso di polvorón racconta un pezzo di Spagna: le mandorle del Mediterraneo, la storia contadina dell’Andalusia, le feste natalizie con tavole imbandite e risate in famiglia. Non è un caso che, pur con ricette moderne e varianti più leggere, questi biscotti restino simbolo di identità e convivialità.
Oggi i polvorones sono amati anche fuori dalla Spagna e sono diventati un dolce perfetto per portare un po’ di atmosfera iberica nelle nostre case. Basta un boccone per capire perché questo piccolo tesoro resista da secoli.
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