Connect with us

Curiosità

La dieta dei supereroi: cosa mangiano Batman e Superman?

Anche se Batman e Superman sono personaggi di fantasia, possiamo fare delle ipotesi su come potrebbero alimentarsi basandoci sui loro poteri e caratteristiche. Ecco un’indagine nutrizionale e alcune ricette ispirate ai loro superpoteri!

Avatar photo

Pubblicato

il

    Batman e Superman hanno diete molto diverse basate sui loro rispettivi stili di vita e poteri, entrambi dovrebbero concentrarsi su alimenti nutrienti e ben bilanciati per mantenere le loro capacità sovrumane. Le ricette di seguito suggerite sono pensate per essere sia salutari sia deliziose, rispecchiando le necessità di questi supereroi.

    Batman: La Dieta
    Profilo Nutrizionale: Batman, alias Bruce Wayne, è noto per la sua forza, agilità e intelligenza. Essendo un atleta altamente addestrato, la sua dieta dovrebbe essere ricca di proteine per la riparazione muscolare, carboidrati complessi per l’energia sostenuta e grassi sani per la funzionalità cerebrale.

    Principi Nutrizionali:
    Proteine Magre: Per mantenere la massa muscolare e recuperare dopo allenamenti intensi.
    Carboidrati Complessi: Per garantire energia a lungo termine.
    Grassi Sani: Per il funzionamento ottimale del cervello e per avere energia.
    Verdure e Frutta: Per le vitamine e minerali essenziali.

    Esempio di menu
    Colazione: Uova alla Benedict su Pane Integrale
    Pranzo: Insalata di Pollo alla Griglia
    Cena: Salmone al Forno con Quinoa e Verdure

    Superman: La Dieta
    Profilo Nutrizionale: Superman, alias Clark Kent, possiede una forza sovrumana e una resistenza eccezionale. La sua dieta deve sostenere non solo il suo corpo ma anche i suoi elevati livelli di energia.

    Principi Nutrizionali:
    Proteine di Alta Qualità: Per sostenere una muscolatura potente e recuperare dalle attività eroiche.
    Carboidrati Energetici: Per mantenere alta l’energia.
    Grassi Sani e Minerali: Per sostenere la salute generale e le capacità sovrumane.
    Frutta e Verdura: Per una buona idratazione e vitamine.

    Esempi di menu
    Colazione: Smoothie di Superfrutti
    Pranzo: Burrito di Tofu e Verdure
    Cena: Steak di Manzo con Patate Dolci e Asparagi

    Ricette Ispirate ai Poteri
    Per Batman:
    “Cibo del Cavaliere” Smoothie Verde

    Per Superman:
    “Frittata di Kryptonite” con uova, spinaci, pomodorini, formaggio magro.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Curiosità

      Monkey, il gatto cleptomane che ha arricchito la sua padrona Megan

      Monkey è un gatto della Cornovaglia che ruba ogni cosa e lo porta alla sua padrona MeganPer esempio? Un “gratta e vinci” da 14 mila euro.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        Un gatto cleptomane della Cornovaglia, Inghilterra, sta diventando una piccola celebrità sui social. Monkey, questo il suo nome, torna ogni giorno a casa con un “dono” per la sua umana, Megan . Il suo bottino? Di tutto: da sacchetti vuoti di patatine a bustine di semi. Ma la vera sorpresa è arrivata quando Monkey ha riportato a casa un gratta e vinci già grattato, e per giunta risultato essere vincente.

        Quattordicimila euro tra i canini del gatto

        Inizialmente Megan pensava fosse solo spazzatura, ma ha scoperto che il biglietto valeva il doppio di quanto previsto: circa 14 euro. Nulla di straordinario, ma sicuramente un colpo di fortuna inaspettato! Il video dell’impresa felina naturalmente nel corso del tempo è diventato virale su TikTok (@meganchristiann), raccogliendo migliaia di commenti divertiti.

        Monkey è diventato social tra divertimento e telecamere segrete

        C’è chi scherza sul fatto che Monkey ripaghi i suoi debiti, mentre altri propongono di mettere una telecamera sul suo collare per svelare le sue misteriose incursioni. Megan, però, preferisce mantenere la sorpresa e continua a godersi le buffe avventure del suo gatto. Chi sa cosa Monkey porterà a casa la prossima volta!

          Continua a leggere

          Curiosità

          La famiglia Zammit rifiuta 30 milioni di dollari per la casa

          La famiglia Zammit ha rifiutato un’offerta di 30 milioni di dollari per vendere la loro casa a The Ponds, Sydney. La loro decisione diventa un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

            La famiglia Zammit, residente a The Ponds, Sydney, ha fatto notizia rifiutando un’offerta di 30 milioni di dollari per vendere la loro casa. Questa abitazione rappresenta per loro non solo un bene materiale, ma un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana. Circondata da un’enorme area commerciale e sviluppi residenziali, la casa dei Zammit è un baluardo contro l’avanzata della cementificazione. Questa decisione ha suscitato ammirazione e riflessione sulla crescente pressione dell’urbanizzazione nelle grandi città.

            La storia dietro il rifiuto

            Nonostante l’enorme somma offerta, la famiglia Zammit ha scelto di rimanere nella loro casa storica, dimostrando un attaccamento emotivo e culturale al loro luogo di vita. Questa scelta coraggiosa riflette il desiderio di mantenere un legame con le proprie radici e di resistere alla spinta verso la modernizzazione a tutti i costi. La casa, costruita su un terreno di due ettari, è circondata da negozi, ristoranti e complessi residenziali di nuova costruzione, rendendo il rifiuto dei Zammit ancora più significativo.

            Un simbolo di resistenza

            La decisione della famiglia Zammit è diventata un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana eccessiva. In un’epoca in cui molte persone cedono alle offerte lucrative dei costruttori, i Zammit hanno scelto di mantenere la loro casa come testimone del passato e baluardo contro l’invadenza del cemento. Questo rifiuto mette in luce la crescente tensione tra lo sviluppo urbano e la conservazione delle tradizioni e dei legami familiari.

              Continua a leggere

              Curiosità

              Fotografato nudo da Google Street View: poliziotto argentino vince la causa e ottiene un risarcimento

              Secondo i giudici argentini, la privacy dell’uomo è stata violata in modo palese: Google dovrà risarcirlo con 12.500 dollari. Decisivo il fatto che fosse all’interno della sua proprietà, protetta da un alto muro.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

              Google Street View

                Era un giorno come tanti nel 2017, quando un poliziotto argentino, in un momento di relax nel giardino di casa sua, fu immortalato nudo dalle telecamere mobili di Google Street View. L’immagine, sfuggita alle consuete procedure di oscuramento automatico, mostrava l’uomo completamente nudo dietro un muro di oltre due metri, nel cortile privato della sua abitazione. Il caso, inizialmente trascurato, si è trasformato in un lungo iter giudiziario che ha ora trovato la sua conclusione: Google dovrà risarcire l’uomo con 12.500 dollari.

                La vicenda è emersa quando la foto ha iniziato a circolare online, accompagnata dal nome della via e dal numero civico, elementi ben visibili nell’inquadratura. La combinazione di questi dati ha reso l’uomo facilmente identificabile, esponendolo al ridicolo tra colleghi e residenti del piccolo centro in cui vive.

                In un primo momento, un tribunale aveva respinto il ricorso del poliziotto, ritenendo che fosse stato lui a comportarsi in modo inappropriato nel proprio giardino. Ma la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza, stabilendo che non si trattava di uno spazio pubblico. Bensì privato e protetto da una barriera “più alta della media umana”. L’inquadratura è stata quindi definita come una “palese invasione della privacy”.

                La corte ha evidenziato anche una falla nei protocolli di Google, che solitamente sfoca i volti e le targhe. “In questo caso non si trattava di un volto, ma dell’intero corpo nudo di una persona, un’immagine che avrebbe dovuto essere evitata con ogni mezzo”, si legge nella sentenza.

                Assolte invece da ogni responsabilità la compagnia telefonica Cablevision SA e il sito di notizie El Censor, che avevano rilanciato la foto.

                Il caso solleva nuove domande sull’equilibrio tra tecnologia e tutela della privacy, dimostrando che, anche nell’era del digitale, il diritto alla riservatezza rimane fondamentale.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù