Connect with us

Curiosità

La Teoria della Relatività spiegata facile facile

Immagina di avere due orologi, uno che corre più veloce dell’altro. Se metti i due orologi in movimento, dopo un po’ di tempo mostreranno due tempi diversi. Questo è un po’ come quello che succede con il tempo nella teoria della relatività: il tempo passa più veloce o più lentamente a seconda del movimento di chi lo osserva.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Foto cover – Credit Fotoedizioni

    La teoria della relatività, elaborata dal fisico e matematico Albert Einstein agli inizi del Novecento, rappresenta una delle pietre miliari della fisica moderna. Essa ha rivoluzionato la nostra comprensione dello spazio, del tempo e della gravità, sconvolgendo le idee tradizionali e aprendo la porta a una nuova era di conoscenza scientifica.

    Anche se la teoria della relatività può sembrare complicata, è un’idea fondamentale per capire come funziona l’universo. È una teoria che ha rivoluzionato la nostra comprensione del tempo e dello spazio e ha portato a molte nuove scoperte scientifiche.

    Il tempo passa più lentamente per chi si muove più velocemente
    Immagina di essere in auto con un tuo amico, e state viaggiando su un’autostrada dritta a gran velocità. Voi due vedete il mondo che vi circonda muoversi velocemente, mentre l’auto sembra ferma. Ma se un astronauta vi stesse osservando dallo spazio, vedrebbe le cose in modo diverso.

    Secondo la teoria della relatività di Einstein, il tempo e lo spazio non sono assoluti, ma dipendono dal movimento di chi li osserva.

    Pensa a questo esempio
    Se tu e il tuo amico viaggiaste nello spazio a una velocità vicina a quella della luce, il tempo per voi passerebbe molto più lentamente che per chi è rimasto sulla Terra. Per voi potrebbero passare pochi giorni, mentre per chi è sulla Terra sarebbero passati anni. La teoria della relatività ha anche altre conseguenze strane, come la contrazione delle lunghezze e la dilatazione del tempo. In altre parole, gli oggetti che si muovono a velocità elevate appaiono più corti e il tempo per loro sembra passare più lentamente.

    Immagina di essere su un treno che corre veloce.

    Se lanci una palla in aria, che direzione prenderà secondo te? Dritto verso l’alto, come se non ci fosse il treno in movimento? O in diagonale, come se fosse spinta dal movimento del treno?
    In realtà, la palla cadrà leggermente di lato, perché sia il movimento del treno che la gravità terrestre influenzano la sua traiettoria.
    La teoria della relatività di Einstein spiega proprio questo: il tempo e lo spazio non sono assoluti, ma dipendono dal movimento di chi li osserva.

    Albert Einstein durante una dimostrazione delle sue teorie

    Pensa a due amici, Marco e Sofia. Marco è su un’astronave che viaggia nello spazio a grande velocità, mentre Sofia è sulla Terra. Se Marco inviasse un messaggio luminoso a Sofia, lei lo vedrebbe viaggiare più lentamente di quanto lo vedrebbe Marco sull’astronave. Perché? Perché la luce viaggia sempre alla stessa velocità per tutti, indipendentemente dal loro movimento. Questo significa che il tempo e lo spazio si “sformano” per adattarsi alla velocità dell’osservatore.

    È un concetto un po’ difficile da capire, per tutti! Ma è importante perché ci aiuta a comprendere come funziona l’universo a velocità molto elevate, come quelle della luce o di oggetti molto grandi, come le stelle e i pianeti.

    La teoria della relatività ha rivoluzionato la nostra comprensione del tempo, dello spazio e dell’universo. È una delle teorie più importanti della fisica moderna, e ha avuto un impatto profondo su molte altre aree della scienza, come l’astronomia, la cosmologia e la tecnologia.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Curiosità

      La famiglia Zammit rifiuta 30 milioni di dollari per la casa

      La famiglia Zammit ha rifiutato un’offerta di 30 milioni di dollari per vendere la loro casa a The Ponds, Sydney. La loro decisione diventa un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

      Autore

        La famiglia Zammit, residente a The Ponds, Sydney, ha fatto notizia rifiutando un’offerta di 30 milioni di dollari per vendere la loro casa. Questa abitazione rappresenta per loro non solo un bene materiale, ma un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana. Circondata da un’enorme area commerciale e sviluppi residenziali, la casa dei Zammit è un baluardo contro l’avanzata della cementificazione. Questa decisione ha suscitato ammirazione e riflessione sulla crescente pressione dell’urbanizzazione nelle grandi città.

        La storia dietro il rifiuto

        Nonostante l’enorme somma offerta, la famiglia Zammit ha scelto di rimanere nella loro casa storica, dimostrando un attaccamento emotivo e culturale al loro luogo di vita. Questa scelta coraggiosa riflette il desiderio di mantenere un legame con le proprie radici e di resistere alla spinta verso la modernizzazione a tutti i costi. La casa, costruita su un terreno di due ettari, è circondata da negozi, ristoranti e complessi residenziali di nuova costruzione, rendendo il rifiuto dei Zammit ancora più significativo.

        Un simbolo di resistenza

        La decisione della famiglia Zammit è diventata un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana eccessiva. In un’epoca in cui molte persone cedono alle offerte lucrative dei costruttori, i Zammit hanno scelto di mantenere la loro casa come testimone del passato e baluardo contro l’invadenza del cemento. Questo rifiuto mette in luce la crescente tensione tra lo sviluppo urbano e la conservazione delle tradizioni e dei legami familiari.

          Continua a leggere

          Curiosità

          Fotografato nudo da Google Street View: poliziotto argentino vince la causa e ottiene un risarcimento

          Secondo i giudici argentini, la privacy dell’uomo è stata violata in modo palese: Google dovrà risarcirlo con 12.500 dollari. Decisivo il fatto che fosse all’interno della sua proprietà, protetta da un alto muro.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

          Google Street View

            Era un giorno come tanti nel 2017, quando un poliziotto argentino, in un momento di relax nel giardino di casa sua, fu immortalato nudo dalle telecamere mobili di Google Street View. L’immagine, sfuggita alle consuete procedure di oscuramento automatico, mostrava l’uomo completamente nudo dietro un muro di oltre due metri, nel cortile privato della sua abitazione. Il caso, inizialmente trascurato, si è trasformato in un lungo iter giudiziario che ha ora trovato la sua conclusione: Google dovrà risarcire l’uomo con 12.500 dollari.

            La vicenda è emersa quando la foto ha iniziato a circolare online, accompagnata dal nome della via e dal numero civico, elementi ben visibili nell’inquadratura. La combinazione di questi dati ha reso l’uomo facilmente identificabile, esponendolo al ridicolo tra colleghi e residenti del piccolo centro in cui vive.

            In un primo momento, un tribunale aveva respinto il ricorso del poliziotto, ritenendo che fosse stato lui a comportarsi in modo inappropriato nel proprio giardino. Ma la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza, stabilendo che non si trattava di uno spazio pubblico. Bensì privato e protetto da una barriera “più alta della media umana”. L’inquadratura è stata quindi definita come una “palese invasione della privacy”.

            La corte ha evidenziato anche una falla nei protocolli di Google, che solitamente sfoca i volti e le targhe. “In questo caso non si trattava di un volto, ma dell’intero corpo nudo di una persona, un’immagine che avrebbe dovuto essere evitata con ogni mezzo”, si legge nella sentenza.

            Assolte invece da ogni responsabilità la compagnia telefonica Cablevision SA e il sito di notizie El Censor, che avevano rilanciato la foto.

            Il caso solleva nuove domande sull’equilibrio tra tecnologia e tutela della privacy, dimostrando che, anche nell’era del digitale, il diritto alla riservatezza rimane fondamentale.

              Continua a leggere

              Curiosità

              Estate, sole, corna a volontà: è davvero la stagione dei tradimenti?

              L’estate è da sempre la stagione delle passioni, dei colpi di sole e dei colpi di testa. Con l’aumento delle temperature aumentano anche le infedeltà, o almeno così dicono i sondaggi. Ma cosa c’è davvero dietro al picco di tradimenti estivi? E soprattutto: è colpa del bikini, del mojito o dell’aria condizionata?

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                C’è chi aspetta l’estate per andare in vacanza, chi per fare il cambio armadio e chi, più disinvolto, per cambiare partner. E non parliamo solo dei single: secondo numerosi studi – e anche secondo la tua amica che “ha un’amica” – durante i mesi estivi i tradimenti aumentano vertiginosamente.

                Ma come mai? Semplice: fa caldo e si ragiona meno. Le endorfine galoppano, l’ormone dell’infedeltà fa stretching e il senso di colpa si scioglie come il ghiaccio nel mojito. Se poi aggiungiamo le classiche “crisi da ombrellone”, dove lui fissa la bagnina e lei flirta col barista, il cocktail è pronto. Agitare bene e servire su un lettino a due piazze.

                Secondo alcune agenzie investigative (che d’estate fanno gli straordinari), il 60% dei tradimenti coniugali avviene proprio tra giugno e settembre. Il motivo? Libertà temporanea, viaggi senza il partner e la miracolosa sparizione della tuta felpata in favore di parei trasparenti e shorts assassini.

                A tutto questo si aggiunge la “sindrome da estate adolescenziale”, ovvero la convinzione diffusa che a luglio valga tutto, tanto poi a settembre si torna alle buone abitudini, come se si potesse mettere un paio di corna sotto l’ombrellone e lasciarle lì a fine stagione.

                Non che l’inverno sia esente da marachelle, intendiamoci, ma l’estate ha dalla sua quella luce perfetta per i selfie… e per i peccati. Si esce di più, si beve di più, si chatta di più. Le app di dating ringraziano e intanto si moltiplicano le “scappatelle da weekend” e gli “errori da aperitivo”.

                La morale? Nessuna. Solo un consiglio spassionato: mettete la protezione solare e magari anche quella emotiva, ché i colpi di sole passano, ma quelli di scena… restano nei messaggi salvati.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù