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Curiosità

Tutti a testa in su per la Superluna di questa sera. Perché la chiamano Luna Blu

Pur non essendo un evento raro come indica il detto inglese “Once in a Blue Moon”, la Superluna di questa notte, promette di affascinare e incantare gli osservatori di tutto il mondo.

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    Questa sera il cielo di agosto regalerà un evento astronomico imperdibile: la Superluna dello Storione, la prima di quattro Superlune dell’anno. Questo spettacolo naturale si verificherà quando la Luna diventerà piena intorno alle 20,26. Ma il suo fascino non si esaurirà in una sola notte. Infatti la Superluna sarà visibile anche domani martedì 20 agosto, quando si troverà più vicina alla Terra.

    Cosa è una Superluna?

    Il termine “Superluna” non è scientifico, ma è usato per descrivere una Luna piena che si trova vicino al suo perigeo, il punto della sua orbita più vicino alla Terra. In questo caso, la distanza minima sarà di 361.970 chilometri, il che farà apparire la Luna leggermente più grande e luminosa del solito. Secondo Gianluca Masi, astrofisico e responsabile scientifico del Virtual Telescope Project la Superluna di questa sera apparirà circa il 6% più grande e un po’ più luminosa della media. Tuttavia, le differenze sono sottili e solo un occhio esperto potrebbe notarle.

    La Luna Blu e l’origine del nome “Storione”

    Oltre a essere una Superluna, quella di questa sera è anche una Luna Blu. Questo termine non si riferisce al colore, ma a un evento relativamente raro in cui si verificano quattro Lune Piene in una singola stagione astronomica. L’origine del nome “Superluna dello Storione” deriva, invece, dalla tradizione dei nativi americani, che associavano questo periodo dell’anno all’abbondanza di storioni nei Grandi Laghi.

    Come e quando osservarla

    Sebbene la Luna raggiungerà il suo massimo splendore questa sera, sarà visibile anche domani sera quando sarà ancora vicina alla Terra. Per chi desidera ammirare questo evento ma potrebbe essere ostacolato dal maltempo, il Virtual Telescope Project trasmetterà la Superluna in diretta streaming su YouTube a partire dalle 21:30.

    Un’occasione per riscoprire il cielo notturno

    La Superluna dello Storione non rappresenta solo un fenomeno astronomico, ma anche un’opportunità per riscoprire la bellezza del cielo notturno. Come sottolinea l’astrofisico Masi, è un’occasione preziosa per ammirare il nostro satellite naturale, in un’epoca in cui il cielo è sempre più trascurato.

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      Curiosità

      Monkey, il gatto cleptomane che ha arricchito la sua padrona Megan

      Monkey è un gatto della Cornovaglia che ruba ogni cosa e lo porta alla sua padrona MeganPer esempio? Un “gratta e vinci” da 14 mila euro.

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        Un gatto cleptomane della Cornovaglia, Inghilterra, sta diventando una piccola celebrità sui social. Monkey, questo il suo nome, torna ogni giorno a casa con un “dono” per la sua umana, Megan . Il suo bottino? Di tutto: da sacchetti vuoti di patatine a bustine di semi. Ma la vera sorpresa è arrivata quando Monkey ha riportato a casa un gratta e vinci già grattato, e per giunta risultato essere vincente.

        Quattordicimila euro tra i canini del gatto

        Inizialmente Megan pensava fosse solo spazzatura, ma ha scoperto che il biglietto valeva il doppio di quanto previsto: circa 14 euro. Nulla di straordinario, ma sicuramente un colpo di fortuna inaspettato! Il video dell’impresa felina naturalmente nel corso del tempo è diventato virale su TikTok (@meganchristiann), raccogliendo migliaia di commenti divertiti.

        Monkey è diventato social tra divertimento e telecamere segrete

        C’è chi scherza sul fatto che Monkey ripaghi i suoi debiti, mentre altri propongono di mettere una telecamera sul suo collare per svelare le sue misteriose incursioni. Megan, però, preferisce mantenere la sorpresa e continua a godersi le buffe avventure del suo gatto. Chi sa cosa Monkey porterà a casa la prossima volta!

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          Curiosità

          La famiglia Zammit rifiuta 30 milioni di dollari per la casa

          La famiglia Zammit ha rifiutato un’offerta di 30 milioni di dollari per vendere la loro casa a The Ponds, Sydney. La loro decisione diventa un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana.

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            La famiglia Zammit, residente a The Ponds, Sydney, ha fatto notizia rifiutando un’offerta di 30 milioni di dollari per vendere la loro casa. Questa abitazione rappresenta per loro non solo un bene materiale, ma un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana. Circondata da un’enorme area commerciale e sviluppi residenziali, la casa dei Zammit è un baluardo contro l’avanzata della cementificazione. Questa decisione ha suscitato ammirazione e riflessione sulla crescente pressione dell’urbanizzazione nelle grandi città.

            La storia dietro il rifiuto

            Nonostante l’enorme somma offerta, la famiglia Zammit ha scelto di rimanere nella loro casa storica, dimostrando un attaccamento emotivo e culturale al loro luogo di vita. Questa scelta coraggiosa riflette il desiderio di mantenere un legame con le proprie radici e di resistere alla spinta verso la modernizzazione a tutti i costi. La casa, costruita su un terreno di due ettari, è circondata da negozi, ristoranti e complessi residenziali di nuova costruzione, rendendo il rifiuto dei Zammit ancora più significativo.

            Un simbolo di resistenza

            La decisione della famiglia Zammit è diventata un simbolo di resistenza contro l’espansione urbana eccessiva. In un’epoca in cui molte persone cedono alle offerte lucrative dei costruttori, i Zammit hanno scelto di mantenere la loro casa come testimone del passato e baluardo contro l’invadenza del cemento. Questo rifiuto mette in luce la crescente tensione tra lo sviluppo urbano e la conservazione delle tradizioni e dei legami familiari.

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              Fotografato nudo da Google Street View: poliziotto argentino vince la causa e ottiene un risarcimento

              Secondo i giudici argentini, la privacy dell’uomo è stata violata in modo palese: Google dovrà risarcirlo con 12.500 dollari. Decisivo il fatto che fosse all’interno della sua proprietà, protetta da un alto muro.

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              Google Street View

                Era un giorno come tanti nel 2017, quando un poliziotto argentino, in un momento di relax nel giardino di casa sua, fu immortalato nudo dalle telecamere mobili di Google Street View. L’immagine, sfuggita alle consuete procedure di oscuramento automatico, mostrava l’uomo completamente nudo dietro un muro di oltre due metri, nel cortile privato della sua abitazione. Il caso, inizialmente trascurato, si è trasformato in un lungo iter giudiziario che ha ora trovato la sua conclusione: Google dovrà risarcire l’uomo con 12.500 dollari.

                La vicenda è emersa quando la foto ha iniziato a circolare online, accompagnata dal nome della via e dal numero civico, elementi ben visibili nell’inquadratura. La combinazione di questi dati ha reso l’uomo facilmente identificabile, esponendolo al ridicolo tra colleghi e residenti del piccolo centro in cui vive.

                In un primo momento, un tribunale aveva respinto il ricorso del poliziotto, ritenendo che fosse stato lui a comportarsi in modo inappropriato nel proprio giardino. Ma la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza, stabilendo che non si trattava di uno spazio pubblico. Bensì privato e protetto da una barriera “più alta della media umana”. L’inquadratura è stata quindi definita come una “palese invasione della privacy”.

                La corte ha evidenziato anche una falla nei protocolli di Google, che solitamente sfoca i volti e le targhe. “In questo caso non si trattava di un volto, ma dell’intero corpo nudo di una persona, un’immagine che avrebbe dovuto essere evitata con ogni mezzo”, si legge nella sentenza.

                Assolte invece da ogni responsabilità la compagnia telefonica Cablevision SA e il sito di notizie El Censor, che avevano rilanciato la foto.

                Il caso solleva nuove domande sull’equilibrio tra tecnologia e tutela della privacy, dimostrando che, anche nell’era del digitale, il diritto alla riservatezza rimane fondamentale.

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