Lifestyle
Smartworking? Un’occasione per fare bricolage… e pure sesso!

Reso noto di recente un sondaggio inglese che, per certi versi, ha del sorprendente: riguarda le abitudini dei lavoratori in modalità smart working. Una delle eredità meno pesanti del periodo Covid, che ci ha abituati al lavoro fra le nostre mura domestiche. Praticha che, senza dubbio, presenta notevoli vantaggi. In primisi una riduzione dei costi di spostamento per il lavoratore e la possibilità di poter gestire meglio la propria abitazione. Durante il lockdown, abbiamo tutti capito gli innumerevoli vantaggi che comporta – al posto della scrivania – stare dietro il tavolo della cucina del nostro appartamento in smart working.
Pausa caffè… orizzontale
La ricerca ha rivelato, infatti, che più di un britannico su dieci ha fatto sesso in orario di lavoro Che si sia trattato di una “pausa caffè” un po’ particolare?!?. Oltre un quarto dei lavoratori ha socializzato con amici e familiari muovendo occasionalmente il mouse per ingannare i superiori sulla sua presenza effettiva in postazione. E non è finita qui. Fuori dall’occhio vigile dei loro manager, un quinto dei lavoratori inglesi ha ammesso di trascorrere anche prezioso tempo aziendale facendo domanda per nuovi posti di lavoro.
Giardinaggio e fai-da-te
Si è anche scoperto che gli inglesi sono colpevoli di fare giardinaggio o bricolage durante l’orario di lavoro (21%), di dormire in orario lavorativo (17%) o di giocare ai videogames (16%). Gli uomini sono risultati più propensi delle donne a essere colpevoli dei vizietti di cui sopra, e anche i giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni i più inclini a comportamenti scorretti durante l’orario di lavoro.
I vantaggi di non dover andare in ufficio
Nonostante le statistiche inglesi, lo smart working ha molti vantaggi positivi: riduzione dei tempi e dei costi di spostamento, miglioramento del work-life balance e aumento di motivazione e soddisfazione. L’Osservatorio Smart Working ha sottolineato che per ogni lavoratore si può stimare una crescita del 15% di produttività, dato che se applicato su scala nazionale può portare ad un aumento di 13,5 miliardi di euro.
Risparmio di tempo
È stato anche stimato che ogni lavoratore in smart risparmia ogni giorno 60 minuti. Se si ipotizza che una persona svolga anche solo un giorno di lavoro a settimana, il tempo risparmiato in un anno risulta essere di 40 ore per smart worker. Avendo capito con la pandemia questo enorme risparmio di tempo, molte persone in Italia lo hanno richiesto full time ma dal primo aprile 2024 si è tornati agli accordi aziendali mettendo, per il momento, un punto di domanda al suo futuro.
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Lifestyle
Anche l’infedeltà femminile è a portata di click
Sul suo sito ufficiale (anchè i gigolò si sono digotalizzati) si legge; “Ciao, io sono Aaron e sono un gigolò di professione ma prima di tutto per passione”. Una teoria vecchia come il cucco, che una volta veniva utilizzata dalle pornostar per giustificare la loro professione, giudicata dalla morale comune altamente disdicevole. Mi faccio pagare per farmi usare sul set ma, prima di tutto… lo faccio perchè mi piace! Una volta si chiamava ninfomania, adesso è stata elevata a pura “vocazione”.
Una volta i luoghi di oncontro erano i caffè eleganti delle grandi città… e di provincia. Le signore camminavano con grandi sacchetti vuoti di negozi alla moda e il giovanotto di turno capiva il segnale. Entrava, si sedeva. Ordinava e al momento di pagare il cameriere gli diceva sottovoce: «Ha pagato lei». La rete ha modificato anche questo mondo di intrigo e di detto-non-detto. Ora si fa tutto online, su siti disponibili h 24 per donne che si sentono sole, che sono arrabbiate col partner, che vorrebbero per una volta uscire dal seminato. Qualche link? gigolo.cloud, gigolo.it e Dax (accompagnatoridonne.com).
Creatività e fantasia
Le donne che ricorrono ai “servigi” di Aaron sono fra le più diverse. Giovani e meno giovani, single e sposate. Come una certa Laura, donna maritata, che riceverà il gigolò come inaspettato regalo di compleanno. L’uomo si allena, si profuma, si veste e la aspetterà in un piccolo appartamento. Organizzando per lei una piccola caccia al tesoro. Ad ogni tappa un bigliettino da trovare e un cadeau da ritirare. Fino alla scoperta del tesoro finale… che immaginiamo benissimo cosa possa essere: lui nuod sul lettone, con tanto di torta. Aaron, che in realtà si chiama Marco, ha 31 anni è simpatico, cucina da Dio e nella vita precedente faceva cuoco e il pasticcere.
L’intervista
Ti devo chiamare Aaron o Marco?
Marco! Se tornassi indietro lavorerei con il mio nome. Ho scelto Aaron perché vuol dire portatore di luce.
Ti sei mai sentito come Richard Gere in quel fanoso film?
Mah, considera che questo lavoro è molto cambiato da quell’epoca…
In che senso?
Oggi ritengo che rappresenti un’occupazione a 360 gradi: comunicazione, marketing, creatività. Io ho un sito un canale youtube e una rubrica.
Di cosa tratta la rubrica?
Si chiama Rossetto e Cioccolato: le donne mi fanno delle domande e io rispondo con un video. Una mia cliente, per esempio, mi ha chiesto consigli su come riconquistare il fidanzato che l’aveva lasciata.
Come funziona esattamente il contatto fra te e le clienti?
Generalmente lei va su Google, digita la parola chiave gigolò, dal mio sito si memorizza il numero di telefono e mi manda un messaggio whatsapp. Ho tre o quattro appuntamenti a settimana. Ho conosciuto tantissime donne. Posso dire di sapere qualche cosa sul mondo femminile.
Cosa ti scrivono quando ti contattano per la prima volta?
Non esiste una regola precisa. C’è chi mi scrive che si tratta della prima volta, chi chiede informazioni sul prezzo…
Il prezzo… il nodo centrale. Cosa costano i tuoi servizi?
Io prima di parlare di soldi chiedo alle clienti di parlarmi di loro. Voglio creare una situazione di conoscenza preliminare. Parto dal presupposto che se cerca un’esperienza di questo tipo ha necessità di attenzioni che non trova altrove. Il sesso arriva dopo. E neanche tutte le volte… capita che dopo cinque minuti ci ritroviamo nudi o che inizi il corteggiamento. Oppure nulla… In quattro anni soltanto due o tre volte mi è capitato che volessero solo fare sesso. Le donne non si accontentano.
Ma tornando al “vile danaro”?
A differenza di altri colleghi io non ho previsto un tariffario ad ore. Certo, se passiamo una serata o se stiamo insieme per un intero week-end, le cose cambiano…
Dal punto di vista professionale cosa ti ritieni, come ti classifichi?
Semplicemente un accompagnatore per signora.
Quanti anni hanno le tue clienti?
La più giovane è una ragazza di 20 anni, la “diversamente” giovane è una donna di 60. In media hanno sui quarant’anni.
Ti contattano anche coppie?
Oh, sì!!! Ed è una cosa che mi piace molto perché è intrigante. Ci sono anche ragazze che sono state appena lasciate. Una giovane donna, abbandonata dal suo compagno, mi ha chiesto di farmi vedere in giro con lei per farlo ingelosire. Ah, mi ha cercato anche un marito che voleva mettere alla prova la fedeltà della moglie.
Tu sei fidanzato?
No. l‘ultima volta mi sono innamorato a 19 anni. Poi basta, per mia scelta. Io ho una mia teoria: l’amore è passione carnale. Noi siamo ancora più istintivi degli animali e non lo facciamo solo per procreare ma anche per provare piacere, per divertirci. Quindi che senso ha stare tutta la vita con lo stesso partner? O meglio, farlo sempre con la stessa persona?
Una volta erano i caffè eleganti delle grandi città, e in provincia. Le signore camminavano con grandi sacchetti vuoti di negozi alla moda, entravano da… e il giovanotto capiva il segnale. Entrava, si sedeva. Ordinava e al momento di pagare il cameriere gli sussurrava: «Ha pagato lei». Internet in una manciata di anni ha cambiato anche il mondo dei gigolò. Ora il consiglio per l’acquisto corre online. Cataloghi e siti personali sono disponibili h 24 per donne che si sentono sole, che sono arrabbiate, che vorrebbero trasgredire. C’è tutto su gigolo.cloud, su gigolo.it e su Dax (accompagnatoridonne.com). Interi book fotografici, compilation di gusti musicali, enogastronomici, sportivi. E tante, tante tartarughe…
Animali
Salva la tartaruga con la nuova corazza stampata in 3D

Un bell’esempio di come la tecnologia possa essere d’aiuto al mondo naturale. Una storia che ha per protagonista una tartaruga recuperata al largo di Cervia quattro anni fa gravemente ferita. L’animale – battezzato Cenere – presentava una profonda lesione da taglio sul carapace. Un problema che le aveva compromesso anche un polmone e l’uso parziale delle pinne posteriori.
Il carapace stampato in 3 dimensioni
Con l’utilizzo di una stampante 3D e la tecnologia laser scanner, grazie anche alla collaborazione tra l’Acquario di Cattolica e il Centro di recupero tartarughe marine Cestha di Marina di Ravenna, il guscio (in gergo “carapace”) le è stato sostituito. E la caretta, in via di guarigione, non vede l’ora di riprendere la via del mare. “Questi gusci, fissati con colla epossidica – sottolinea una nota – hanno rappresentato una soluzione innovativa.
La riabilitazione della caretta avverrà a Cattolica
Ne sono stati realizzati ben sei di scudi, che hanno seguito l’evolversi del tempo e l’adattamento alla crescita della tartaruga, alla progressiva guarigione della ferita e alla crescente ergonomicità richiesta. Adesso Cenere deve necessariamente recuperare la mobilità compromessa. Un’attività che svolgerà presso il rinomato Acquario di Cattolica, con a disposizione una grande vasca da 80.000 litri di capacità di acqua marina, che presenta un ambiente naturale ideale per la sua riabilitazione motoria e per abituarla all’uso delle sole pinne anteriori.
Una struttura ideale per riabituarla alla libertà
“La profondità e le dimensioni della vasca giocheranno un ruolo cruciale nel migliorare la mobilità di Cenere – afferma la responsabile scientifica Sara Segati – Il resto lo farà lei, che si è dimostrata grintosa, tenace e ha sopportato ben undici interventi chirurgici”.
La campagna dell’Acquario sulle specie a rischio
“Questo progetto rappresenta non solo un’opportunità unica per la tartaruga, ma anche un’importante iniziativa didattica e divulgativa – spiega Patrizia Leardini, Coo di Costa Edutainment – nel quale l’Acquario di Cattolica integrerà la permanenza di Cenere nella sua campagna comunicativa denominata Salva una specie in pericolo. Un percorso di sensibilizzazione per educare il pubblico sulla più che mai opportuna conservazione delle specie a rischio. Cenere rappresenterà una presenza emozionante anche per i visitatori dell’acquarioa, che potranno seguire passo dopo passo il suo processo di riacquisizione di fiducia con l’ambiente.
Curiosità
Se vuoi diventare miliardario… fai un salto su Mercurio!

Una scoperta che ha del sensazionale: su Mercurio è stato rinvenutio uno strato di diamente spesso 18 chilometri, un vero e proprio tesoro. A sostenerlo una simulazione da parte di studiosi cinesi e belgi pubblicata sulla rivista Nature Communications.
Il più piccolo pianeta del Sistema solare
Mercurio, come risaputo, è il pianeta più piccolo e interno del Sistema solare. Questo tesoro che nasconde potrebbe essere davvero senza precedenti: uno strato interamente fatto di diamante, spesso fino a 18 chilometri, al confine tra nucleo e mantello.
Magma successivamente raffreddatosi in grafite
Le osservazioni ravvicinate effettuate nel 2011 dalla sonda Messenger della Nasa avevano infatti rivelato che la superficie di Mercurio appare insolitamente scura a causa della diffusa presenza di grafite. Questo dettaglio suggerisce che in passato il pianeta fosse ricoperto da un oceano di magma ricco di carbonio. Lo stesso che raffreddandosi avrebbe successivamente formato una crosta di grafite.
Prove di laboratorio che rivelerebbero la presenza del diamante
C’era da capire se la grafite fosse l’unico materiale formatori durante la fase di cristallizzazione. Per farlo i ricercatori hanno provato a ricreare in laboratorio le medesime condizioni di pressione e temperatura interne al pianeta, mettendo a confronto i risultati delle simulazioni con modelli termodinamici.
Fortissimo magnetismo
Il risultato ottenuto mostrerebbe una possibilità strabiliante: la cristallizzazione del nucleo potrebbe essere la responsabile della formazioni di uno strato di diamante spesso tra i 15 e i 18 chilometri, al confine tra nucleo e mantello. L’altissima conduttività termica del diamante potrebbe favorire il trasferimento di calore dal nucleo verso il mantello, creando una stratificazione della temperatura e una modifica della convezione nel nucleo esterno liquido di Mercurio. In questo modo si spiegherebbe la generazione del campo magnetico, insolitamente forte per un pianeta di dimensioni così ridotte.
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