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Basta un Bot per vincere a poker con l’Intelligenza Artificiale

L’arrivo dell’intelligenza artificiale nel poker online ha rivoluzionato il modo in cui giocare. Quello che era iniziato come un esperimento accademico, in breve tempo è diventato un business multimilionario, con implicazioni pesanti per l’industria del gioco d’azzardo online.

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    Bot nel poker online? Ecco come un gruppo di studenti russi ha sviluppato un’intelligenza artificiale in grado di sbancare ogni tavolo da poker anche a livelli professionistici. Con la loro invenzione questa IA, inizialmente creata per scopi accademici, è diventata ben presto un business redditizio che riesce a battere anche avversari umani.

    Dagli studi universitari al business globale il passo è breve

    Nata in un dormitorio universitario russo, l’IA del Bot per il poker è stata affinata grazie all’applicazione di teorie matematiche e di machine learning. Il software messo a punto dai ragazzi russi era in grado di bluffare, nascondere le proprie carte e adattare la propria strategia in base all’avversario, proprio come un giocatore umano esperto. Ed è stato subito un successo che inizialmente ha attirato l’attenzione di investitori e aziende, trasformando il progetto dei ragazzi in una vera e propria impresa. L’IA è stata venduta a diversi partner, che l’hanno integrata nei propri software per il gioco d’azzardo online, timorosi di essere ‘sbancati’ dal nuovo giochino…

    L’impatto sui siti di poker

    L’introduzione dei Bot nel poker online ha avuto un impatto travolgente sull’industria. Da un lato, ha portato a una maggiore competitività, spingendo i giocatori a migliorare le proprie abilità. Dall’altro, ha sollevato preoccupazioni sulla lealtà del gioco e ha costretto i siti di poker a sviluppare sistemi di rilevamento sempre più sofisticati. Nonostante i rischi, i bot hanno anche portato benefici ai siti di poker. In che senso? Hanno garantito una maggiore liquidità ai tavoli, hanno attirato più giocatori e aumentato i profitti. Inoltre, alcuni siti offrono ora strumenti e servizi basati su IA per aiutare i giocatori a migliorare le proprie prestazioni.

    Un’evoluzione continua che rischia di farsi clandestina

    La battaglia tra IA e sistemi di rilevamento è in continua evoluzione. I creatori di bot cercano costantemente nuove strategie per eludere i controlli, mentre i siti di poker investono in tecnologie sempre più avanzate per contrastare il fenomeno.

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      Tech

      Telecamere in casa, il rischio è essere spiati come De Martino: cinque mosse per non trasformare il salotto in un GF involontario

      Sempre più famiglie installano telecamere e dispositivi smart per controllare la propria abitazione, ma senza regole di base la sicurezza può trasformarsi in un incubo. Ecco perché servono attenzione, prudenza e buon senso, prima che sia troppo tardi.

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        La scena è quasi comica, se non fosse inquietante: un estraneo che entra virtualmente in salotto, osserva i movimenti di una famiglia, commenta in diretta persino la cena che si sta consumando a tavola. Non è fantascienza, ma quello che può succedere se una telecamera domestica viene lasciata senza difese, con una password elementare o un sistema non aggiornato. L’illusione di sicurezza, in questi casi, si rovescia in vulnerabilità.

        Ma non è fantascienza, è quello che è successo a Stefano De Martino, che ha visto i suoi video a luci rosse finire in rete. Gli esperti di cyber security lo ripetono da anni: il problema non sono le telecamere in sé, ma l’uso che se ne fa. Il rischio maggiore si annida nella leggerezza. Si pensa che un baby monitor o una videocamera acquistata online, installata in pochi minuti, possa funzionare senza ulteriori accortezze. In realtà, basta un software obsoleto o una password troppo semplice per aprire una porta invisibile che consente intrusioni dall’esterno. Non serve nemmeno una grande abilità da hacker: a volte è sufficiente la stessa combinazione che si trova nelle istruzioni di fabbrica.

        Un’altra trappola riguarda i dispositivi low cost. Prezzi stracciati e spedizioni rapidissime hanno conquistato il mercato, ma spesso questi prodotti arrivano senza reali sistemi di cifratura. Significa che i dati — immagini, audio, movimenti — viaggiano in chiaro, pronti per essere intercettati. È la differenza tra chiudere la porta di casa con una serratura blindata o lasciarla socchiusa con un gancio arrugginito.

        Poi c’è la questione della rete. Nella maggior parte delle abitazioni tutti i dispositivi sono collegati allo stesso Wi-Fi: computer, smartphone, televisori, elettrodomestici intelligenti e, naturalmente, le telecamere. Un errore che può costare caro. Perché se un intruso entra attraverso un frigorifero connesso o un termostato poco protetto, può arrivare con la stessa facilità ai file personali custoditi sul portatile di famiglia. Gli esperti consigliano di creare due reti distinte: una per i device più delicati, l’altra per tutto il resto. Una barriera digitale semplice ma spesso ignorata.

        Infine, l’uso improprio delle telecamere. Posizionarle ovunque, senza criterio, è un altro errore diffuso. Il desiderio di sorvegliare ogni angolo di casa può trasformarsi in un autogol. Non solo perché aumenta i punti di vulnerabilità, ma anche perché espone scene intime a potenziali occhi esterni. Camera da letto e spazi privati dovrebbero restare zone off-limits, altrimenti il rischio non è solo tecnologico, ma umano: la violazione della propria quotidianità.

        Il paradosso è che spesso chi installa queste telecamere lo fa per proteggere la famiglia, i figli, gli animali domestici. Ma senza regole di base, lo strumento pensato per garantire sicurezza finisce per generare ansia. Per non trasformare il salotto in un Grande Fratello involontario bastano, in fondo, cinque mosse elementari: password complesse e mai riutilizzate, aggiornamenti costanti dei sistemi, attenzione ai dispositivi troppo economici, reti Wi-Fi separate e telecamere usate con buon senso.

        Non sono precauzioni da tecnici, ma regole di convivenza con un mondo digitale che entra in casa e, se non viene gestito, rischia di restarci anche quando non lo si vuole. La vera differenza tra sicurezza e vulnerabilità, oggi, non è più una porta blindata, ma la consapevolezza di chi sta dietro allo schermo.

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          Tech

          Tecnologia sotto l’ombrellone: i gadget tech dell’estate che (forse) non sapevi di volere

          Dalla borraccia smart al mini proiettore da spiaggia, i nuovi accessori tech rendono l’estate più comoda, più social e decisamente più cool. Anche sotto il sole.

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            Chi l’ha detto che in vacanza bisogna “staccare”? O meglio, perché non farlo con stile, sfruttando tutta quella tecnologia che può trasformare una banale giornata al mare in un’esperienza da influencer internazionale (o da sopravvissuto del deserto, a seconda del mood)? Quest’estate la parola d’ordine è tech-relax: non si rinuncia al relax, ma neppure al Wi-Fi, alle app e ai gadget smart che ti fanno risparmiare fatica, tempo e – udite udite – sudore.

            Il ventilatore da spiaggia esiste davvero
            Lo metti nello zaino, lo attacchi al power bank e ti regala una brezza da Costa Smeralda anche se sei a Fregene: parliamo del mini ventilatore portatile, ormai must-have di ogni borsa mare che si rispetti. Alcuni modelli sono dotati di nebulizzatore, per un effetto hammam tascabile che sfida anche la sabbia più rovente.

            Occhio alla borraccia… che ti giudica
            Bere acqua è importante, certo. Ma ricordarsene, tra un tuffo e un mojito, è tutta un’altra faccenda. Ecco che entra in scena la borraccia smart, che vibra o si illumina quando hai bevuto troppo poco. Alcune si sincronizzano con lo smartwatch, altre ti inviano una notifica sullo smartphone. Perché l’idratazione, ormai, è anche una questione di notifiche.

            Selfie di fuoco, ma senza surriscaldare il telefono
            Sole a picco, temperatura tropicale, e il telefono che ti avvisa: “Sto morendo, lasciami all’ombra”. Soluzione? Le custodie termoisolanti, l’equivalente tech del bagnino per il tuo smartphone. Proteggono dai raggi solari, evitano il surriscaldamento e, dettaglio non trascurabile, sono anche Instagram-friendly. Il colore fluo è quasi d’obbligo.

            Streaming sotto le stelle? Yes, we can
            Altro che cinema all’aperto. L’ultima tendenza da spiaggia (o da terrazza panoramica) è il mini proiettore tascabile: grande quanto una lattina, potente come una TV. Si collega via Bluetooth al telefono e proietta film, concerti o video TikTok sulla parete della casa al mare. In alternativa, va bene anche un telo bianco steso tra due ombrelloni.

            La rivoluzione del telo mare 3.0
            È impermeabile, antisabbia, pieghevole, carica il telefono (sì, davvero), suona musica e – giuro – qualcuno sostiene anche che massaggi la schiena. I teli mare tech sono la nuova frontiera del dolce far niente hi-tech: un po’ stuoia zen, un po’ navicella spaziale.

            E se invece vuoi disintossicarti? C’è anche la tech detox
            Per chi cerca l’estate analogica, quella dei racchettoni e dei giri in pedalò, la tecnologia offre… l’anti-tecnologia. Ci sono app (paradossale, lo so) che bloccano notifiche e social per ore stabilite, braccialetti che vibrano quando superi il limite giornaliero di schermo, e persino localizzatori che ti aiutano a trovare il cellulare per poi spegnerlo consapevolmente.

            In sintesi? L’estate 2025 è il perfetto equilibrio tra piacere e praticità, gadget e libertà, Wi-Fi e mojito. L’importante è ricordarsi una cosa: la tecnologia deve servire a migliorare la vacanza, non a sostituirla. Quindi sì al drone per riprendere l’aperitivo, ma poi posa il telefono. E goditi la luce vera del tramonto. Anche se non puoi metterla in story.

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              Tech

              Il «gemello digitale» del Titanic svela nuovi dettagli sul relitto grazie alla riproduzione 3D

              Un viaggio nella storia del transatlantico tra tragedia umana e scoperta tecnologica: il gemello digitale svela dettagli inediti e preserva il relitto per le generazioni future.

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                La sala caldaie, la storia di 35 ingegneri eroi, le cabine di prima classe e gli oggetti personali sparsi attorno allo scafo. Il Titanic rivive in una veste inedita grazie al nuovo documentario prodotto da National Geographic e Atlantic Productions. Nella parte posteriore della sezione di prua, dove il Titanic si è spezzato in due, si trovano gli immensi locali delle caldaie, ancora concave, segno che erano in funzione mentre si immergevano nell’oceano Atlantico. Questo dettaglio avvalora le testimonianze di alcuni sopravvissuti, secondo cui le luci sul ponte rimasero accese fino agli ultimi istanti del naufragio, avvenuto tra il 14 e il 15 aprile 1912.

                Una resurrezione digitale grazie a 16 terabyte di dati

                Nel 2022 ha preso vita un progetto ambizioso per far «risorgere» il Titanic: una resurrezione digitale che ha raccolto 16 terabyte di dati attraverso 715mila immagini e riprese in 4K, realizzate da due robot subacquei chiamati Romeo e Juliet. Con un’analisi durata due anni, storici, ingegneri ed esperti forensi hanno realizzato la più grande scannerizzazione 3D mai effettuata di un oggetto sott’acqua. Questo lavoro ha permesso di ricostruire in dettaglio il relitto, situato a 3.800 metri di profondità al largo di Terranova.

                Grazie al «gemello digitale», sono emersi nuovi dettagli sulla vicenda

                Il documentario «Titanic: The Digital Resurrection», in anteprima l’11 aprile, presenta questi nuovi elementi. La sala caldaie, visibile nella frattura dello scafo, e le cabine di prima classe, dove passeggeri ricchi come J.J. Astor e Benjamin Guggenheim cercarono riparo. La sala caldaie è il luogo in cui 35 ingegneri eroi persero la vita, rimanendo operativi per oltre due ore dopo l’impatto per garantire elettricità e trasmissione dei segnali di soccorso. Una valvola del vapore, ancora aperta, testimonia il loro sacrificio.

                Quella del Titanic resta soprattutto una tragedia umana

                Delle 2.224 persone a bordo, circa 1.500 morirono, e furono recuperati meno di 350 corpi. Gli oggetti personali recuperati attorno al relitto – orologi, monete, pettini, scarpe – raccontano le vite di chi viaggiava su quella nave e sono stati digitalizzati. Tuttavia, il Titanic continua a deteriorarsi: parti iconiche come la ringhiera di prua sono già crollate. Grazie alla riproduzione 3D, il Titanic del 2022 resterà immortale, garantendo a questa storia un posto nella memoria collettiva per le future generazioni, ancora affascinate da una vicenda di oltre 113 anni fa.

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