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Tempo libero ed interessi

Leolandia si veste a festa per Carnevale: parate, maschere e un nuovo gioco tra le giostre!

Dal 22 febbraio il parco tematico più amato dai bambini inaugura la stagione 2025 con una cascata di coriandoli, spettacoli e sorprese per tutte le età.

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    Pronti a immergervi in un Carnevale da fiaba? La festa è pronta a esplodere in tutta la sua allegria e a Leolandia si festeggia con un’esplosione di colori, musica e spettacoli per tutta la famiglia. Dal domani, 22 febbraio, il parco a tema più amato dai bambini riapre le porte con un look completamente rinnovato, trasformandosi in un mondo di coriandoli, stelle filanti e magia. E per inaugurare la stagione 2025, arriva la Academy Parade Band, una marching band che percorrerà il parco con tre parate musicali, travolgendo il pubblico con la sua energia contagiosa.

    Quest’anno il Carnevale non si limita alle maschere degli ospiti: anche le giostre diventano protagoniste con “Sfida in Maschera”, un nuovo gioco che trasforma le attrazioni più iconiche in un percorso a enigmi e indovinelli. Nella Riva dei Pirati, avventurosi corsari si nascondono tra botti e tesori, mentre dame e cavalieri danzano attorno alla Giostra Cavalli. Alla Ruota dei Pionieri, cowboy si sfidano a duello, mentre al Caffè Minitalia chef scatenati si destreggiano tra pentole e fornelli, cercando di non combinare disastri tra una ricetta e uno scherzetto. Una vera e propria caccia alla maschera che renderà ancora più coinvolgente l’esperienza di gioco tra le attrazioni del parco.

    Oltre ai giochi e alle giostre, non mancherà la possibilità per i bambini di indossare il loro costume preferito e partecipare alla grande Parata dei Personaggi, il momento clou della giornata, che vedrà sfilare Masha e Orso, Bing e Flop, Bluey e la sorellina Bingo, i Superpigiamini e il simpatico Trenino Thomas, sempre pronto a portare a bordo i piccoli viaggiatori. Per chi vuole calarsi completamente nello spirito del Carnevale, il Truccabimbi sarà il tocco finale perfetto per trasformarsi in principesse, supereroi o stravaganti creature colorate.

    “Insieme a Natale, Carnevale è una delle feste più attese dell’anno, soprattutto per i bambini, che hanno qualche giorno di vacanza e possono godersi la magia del parco senza pensieri”, spiega Giuseppe Ira, presidente di Leolandia. “Abbiamo scelto di anticipare l’apertura della stagione a febbraio, offrendo ai più piccoli un’esperienza unica in un ambiente sicuro, dove possono divertirsi e vivere appieno l’atmosfera della festa. Questa scelta, inoltre, permette anche ai lavoratori stagionali di beneficiare di un impiego più lungo rispetto alla media”.

    Il Carnevale di Leolandia proseguirà per tutti i weekend e nei giorni festivi fino alla metà di marzo, compreso il rito ambrosiano, con nuove sorprese in arrivo. I biglietti sono già disponibili online con opzioni a data fissa o libera, oltre ad abbonamenti e pacchetti parco + hotel. Per tutte le informazioni e il calendario completo delle aperture, è possibile visitare il sito ufficiale www.leolandia.it.

    Maschere pronte, coriandoli in tasca: il Carnevale più magico dell’anno sta per iniziare!

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      La crisi del nudismo sulle spiagge: la cultura del senza costume è fuori moda

      Dal dopoguerra soprattutto in Germania è una tradizione antichissima, quasi una religione di Stato. Ma quest’anno l’associazione organizza la festa “senza costumi” è stata costretta ad annullare le celebrazioni per il 75esimo anniversario

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        Il nudismo, o naturismo, una pratica che ha radici storiche fin dal 1903 con la nascita del primo resort ad Amburgo, sta vivendo un periodo di crisi. Diffusosi ampiamente negli anni Sessanta, il nudismo oggi è in declino, preoccupando sia gli appassionati del movimento che gli investitori del settore.

        Un declino inarrestabile

        Il Wall Street Journal analizza il fenomeno, evidenziando due aspetti principali: l’invecchiamento della clientela e la conseguente difficoltà di attrarre i giovani. Molti giovani, infatti, non desiderano passare le vacanze in luoghi frequentati da persone dell’età dei loro genitori. John Whitehead, 22 anni, racconta la sua esperienza: “Mi sentivo a mio agio nudo fino a quando non ho visto un uomo dell’età di mio padre con cui avevo avuto rapporti di lavoro”.

        La sfida del ricambio generazionale

        Nicky Hoffman, a capo della Naturist Society, sottolinea: “L’intero modello di vita sparirà se non riusciamo a stimolare la partecipazione dei più giovani. Il problema è che la maggior parte di queste strutture non sono attrezzate per i giovani. Si sono trasformate in case di riposo”.

        Per coinvolgere i giovani, le associazioni hanno provato varie strategie: strip poker al contrario, tornei di pallavolo, maratone nudiste e festival musicali come Nude-a-palooza e Nudestock. Tuttavia, molti giovani continuano a preferire luoghi pubblici dove praticare il nudismo, piuttosto che club privati con regole ferree come piscine che chiudono al tramonto e piercing proibiti.

        Esperienze e tentativi di rinascita

        Robbie White, 27 anni, ha partecipato al festival invernale 2009 del resort Sunsport Gardens, notando la scarsa presenza di giovani. Indignato, ha fondato il gruppo Florida Young Naturists, organizzando il primo Spring Break Bash, che ha attirato 55 partecipanti nel primo anno e 140 nel successivo. La festa è stata organizzata in una zona separata del Sunsport Gardens per far sentire i giovani più a loro agio.

        La situazione in Europa

        In Italia, il nudismo non ha mai avuto grande diffusione, con il numero più basso di spiagge naturiste in Europa. Anche in Germania, patria del naturismo, la crisi è evidente. Dopo la guerra, il nudismo era quasi una religione di Stato nella Germania comunista, ma oggi il declino è palpabile.

        Il declino in Germania

        I tedeschi hanno codificato il loro amore per il nudismo con l’associazione Deutscher Verband für Freikörperkultur (DFK) 75 anni fa. Tuttavia, le scarse iscrizioni hanno portato alla cancellazione delle celebrazioni per l’anniversario. I membri del DFK sono diminuiti da 65.000 a 34.000 negli ultimi 25 anni, con la maggior parte degli iscritti over-60. René Hartwig, un sessantatreenne dedito alle spiagge FKK del Mare del Nord, riassume il dramma: “Essere nudi non va più di moda. C’è paura del sole, dei droni, degli smartphone. E le associazioni sono devastate”

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          Questa sera grigliata in giardino… Sì ma il barbecue ce l’hai?

          Organizzare una grigliata tra amici è un’ottima idea per passare del tempo insieme all’aperto e gustare del buon cibo. Ecco una guida su cosa occorre per farlo nel migliore dei modi.

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            In estate chi ha un giardino è fortunato perché può ospitare amici per una classica serata barbecue. E non c’è bisogno di essere per forza dei mangiatori di carne o pesce. Ci sono le verdure, i formaggi e soprattutto ci deve essere tanta pazienza. Ci sono diversi tipi di barbecue disponibili sul mercato, ciascuno con le proprie caratteristiche, vantaggi e svantaggi. Di seguito una panoramica dei principali tipi di barbecue, le marche più conosciute, i costi e gli accessori utili per organizzare una serata a cui non mancherà proprio nulla.

            Ma quanti tipi di Barbecue ci sono in vendita?

            Quello a carbone utilizza carbonella per la combustione. E’ il tipo classico e tradizionale e garantisce un sapore affumicato unico al cibo. Tra le marche più note Weber, Napoleon, LotusGrill. I costi variano da 50 a 500 euro, a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche.
            Indispensabili sono l’accendino elettrico o camino per carbonella, le griglie di ricambio, le pinze per il cibo e quelle per mescolare la carbonella e infine la spazzola per la pulizia finale.

            Quello a gas è alimentato a propano o butano. Facilissimo da accendere è possibile regolare e controllare la temperatura. Weber, Campingaz, Broil King sono tra le marche più note. In questo caso i costi variano tra 150 e 1000 euro, a seconda del numero di bruciatori e delle funzionalità.
            Vi servirà sicuramente un tubo di collegamento per bombola, la piastra in ghisa, il termometro integrato, e una copertura protettiva.

            Quello elettrico, lo dice la parola stessa, è alimentato a corrente elettrica. E’ ideale per balconi o ambienti dove non è permesso l’uso di fiamme libere. Le marche più gettonate sono Tefal, De’Longhi, Weber con costi che variano da 50 a 400 euro. Anche per il modello elettrico vi servirà una piastra antiaderente, un vassoio raccogli grasso, le pinze e la spatola.

            Nel modello a pellet per la combustione viene utilizzato pellet di legno compresso. Combina i vantaggi del barbecue a legna con la facilità di utilizzo. Traeger, Pit Boss, Camp Chef sono tre marche disponibili sul mercato. I costi in questo caso sono un po’ alti. Si va, infatti, dai 300 fono a superare anche i 2000 euro. Vi servirà una busta di pellet di diversi tipi di legno, una copertura, un termometro Wi-Fi, e un kit di pulizia.

            Il modello portatile è molto compatto e facile da trasportare. Perfetto per picnic, in campeggi e in piccoli spazi come sul balcone di casa. Tra le marche più utilizzate Weber, Campingaz, Coleman. Costano dai 30 ai 200 euro massimo. Tra gli accessori avrete bisogno di una custodia per il trasporto, una griglia pieghevole e un accendino portatile.

            Accessori utili ma non indispensabili

            Se volete fare i sofisticati potete procurarci una serie di accessori che vi aiuteranno a cucinare meglio e a curare la cottura e la pulizia. Griglie e piastre di ricambio servono per avere sempre superfici di cottura pulite e pronte all’uso. Pinze e forchettoni vi potrebbero servire per girare carne e verdure senza bruciarsi. Ma vanno bene quelle che abbiamo già in casa.
            Una spazzola per pulizia in effetti è utile per mantenere pulite le griglie dopo ogni utilizzo.
            Termometro per carne? Certo è utile per controllare la temperatura interna del cibo e assicurarsi che sia ben cotto. Ma tutto sommato con tutti i barbecue che abbiamo fatto basta l’occhio e il profumo oltre che lo sfriccichio per capire se una costata è cotta oppure no.

            Volete proprio strafare…?

            Potete procurarci anche una ciminiere per la carbonella che vi servirò per accendere rapidamente e in modo uniforme la carbonella. Potete acquistare anche una coperture protettive per riparare il barbecue dalle intemperie quando non lo usate. poi ci sono i vassoi e i piatti da servizio per trasportare e servire il cibo in modo pratico. I guanti resistenti al calore per maneggiare la griglia e gli accessori caldi in sicurezza. Non dimenticatevi i marinatori ovvero quei contenitori dove insaporire la carne prima della cottura, e infine teglie e cartocci che sono sempre utili per cuocere verdure, patate e altri contorni. Gli accessori possono aggiungere un costo extra, che varia a seconda della qualità e della quantità di quelli acquistati, solitamente da 20 a 200 euro in totale.

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              Lifestyle

              Coltivare il basilico, sembra facile…

              Coltivare basilico può essere impegnativo a causa di vari insetti che attaccano le foglie, causando danni significativi. Ecco una guida per identificare i responsabili e i metodi per eliminarli efficacemente.

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                Il basilico, insieme al pomodoro, sono le colture nelle quali chi più chi meno nei mesi estivi ci cimentiamo un po’ tutti. E non serve avere un campo da arare o un giardino esteso. Bastano dei buoni vasi, della buona terra concimata e delle piantine acquistate in qualche agraria. Ma anche quelle dei supermercati vanno benissimo. Soprattutto il basilico. Tanto ormai da decenni sono tutte piante omg, ovvero piantine “industrializzate”, trasformate e prodotte su larga scala.

                Quando la foglia appare sfregiata

                Coltivare basilico può essere impegnativo a causa di vari insetti che attaccano le foglie, causando danni significativi. Vediamo di capire come identificare i responsabili e i possibili metodi per eliminarli efficacemente.

                Quali sono gli insetti che bucano le foglie del basilico?

                Si tratta quasi sempre di un Coleottero Giapponese. Questo insetto predilige il basilico e altre piante, attirato dall’odore e dalla consistenza delle foglie. Ma potrebbe anche essere una larva della Mosca Minatrice che intacca le foglie dall’interno, creando gallerie ben visibili anche o occhio nudo. Infine ci sono gli afidi, gli acari e e le Mosche Bianche. Tendono tutti a “mangiucchiare” le foglie, causando buchi e danni visibili. Le macchioline bianche sulle foglie possono indicare la presenza di Cicaline. Ma questi insetti non attaccano solo il basilico, ma anche altre erbe aromatiche come prezzemolo, coriandolo, menta e salvia.

                Rimedi naturali per non farli arrivare

                Trai diversi rimedi naturali per evitare che questi insetti attacchino le piantine sul nostro balcone o nei vasi sul terrazzo si può usare l’Olio di Neem. In pratica si tratta di un repellente naturale efficace contro molti insetti. Disponibile nei vivai. Anche l’aglio grazie all’odore che emana respinge gli insetti. Piantare uno spicchio di aglio nello stesso vaso del basilico può essere utile. Si può usare anche l’acqua saponata, una soluzione di 500 ml di acqua e 5 gr di sapone molle che può essere spruzzata sulle piante. Poi ci sono anche i pesticidi specifici, disponibili nei vivai. Ma per piante alimentari che in estate usiamo quasi quotidianamente, freschi e a crudo, forse è meglio evitare. Comunque è sempre bene chiedere consiglio a un esperto per determinare qual è il prodotto più adatto.

                Come fare prevenzione

                Il metodo utilizzata da sempre da chi coltiva la terra è la rotazione delle colture. Ovvero cambiare le piante da piantare alternandole con altri tipi. Oppure piantare le piantine in punti diversi rispetto all’anno precedente. La rotazione è un sistema antico usato da sempre soprattutto nei prati e nelle coltivazioni dell’erba medica, della colza, del mais e riduce sensibilmente il rischio di infestazioni.

                Il ruolo della permacultura

                Per adottare la permacultura, ovvero mettere vicine tra loro piante – ma anche fiori – ortaggi, etc. in modo che si proteggano reciprocamente e tengano lontano gli insetti infestanti, bisogna studiare. La permacultura si basa sul principio che gli insetti che danno fastidio a una pianta evitano di attaccare la pianta accanto e viceversa, rimanendo così a bocca asciutta. Inoltre si consiglia di ispezionare le piante frequentemente per identificare i problemi precocemente.
                Evitare infine i ristagni d’acqua. Il terreno sempre zuppo favorisce malattie fungine e il proliferare degli insetti.

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