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Tendenze

Fartcoin, la “moneta dei peti”, vale 800 milioni di dollari: follie da criptovalute!

Con una capitalizzazione di 800 milioni di dollari e transazioni accompagnate da suoni digitali esilaranti, Fartcoin rappresenta l’ultimo fenomeno delle memecoin, mentre gli investitori continuano a inseguire la prossima grande occasione.

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    Le criptovalute sono ormai il terreno di gioco per sogni, scommesse e… peti digitali. Fartcoin, la cosiddetta “moneta dei peti”, nata come una burla sulla rete, ha raggiunto nelle ultime settimane una capitalizzazione di mercato di 800 milioni di dollari, con una crescita vertiginosa del 180% in appena sette giorni. E non sembra fermarsi: la soglia del miliardo di dollari è ormai a un passo.

    Da meme a business
    “Fart” in inglese significa peto, e la criptovaluta ha conquistato il pubblico con la sua natura ironica e dissacrante. Ogni transazione effettuata con Fartcoin è accompagnata da un suono digitale di un peto, un tocco di humor che sembra aver conquistato gli investitori. Partita come uno scherzo, la memecoin ha trovato terreno fertile tra chi cerca di cavalcare l’onda del prossimo successo.

    Ogni fartcoin ha raggiunto un valore di 0,89 dollari e, con il passare delle ore, si avvicina alla fatidica soglia di un dollaro. Nelle ultime 24 ore, gli scambi della criptovaluta hanno registrato un aumento del 18,49%, con un volume di transazioni che ha raggiunto i 95 milioni di dollari.

    Bitcoin e l’effetto a catena
    Il boom di Fartcoin arriva in un momento di grande fermento per il mondo delle criptovalute. Bitcoin ha superato per la prima volta quota 107.000 dollari, spinto dall’annuncio di Donald Trump che ha dichiarato di voler trasformare gli Stati Uniti in un hub globale per la criptovaluta.

    Secondo gli analisti, Bitcoin potrebbe raggiungere i 120.000 dollari entro la fine dell’anno, alimentando un effetto domino che sta drogando il mercato anche delle monete più “stravaganti”. Tra queste, Fartcoin si distingue per l’attenzione ricevuta, trasformandosi da meme a fenomeno speculativo.

    Rischi e bolle
    Nonostante il successo, gli esperti mettono in guardia: la volatilità resta il tallone d’Achille del mercato. Le memecoin, in particolare, hanno una storia di esplosioni improvvise seguite da altrettanto rapidi crolli.

    Eppure, la community sembra ignorare i rischi. Per molti, Fartcoin rappresenta non solo un investimento, ma anche un modo per partecipare a un fenomeno culturale, dove finanza e intrattenimento si incontrano in una miscela a dir poco esplosiva.

    L’ironia che paga
    In un mercato sempre più affollato, Fartcoin dimostra che l’ironia può essere un’arma vincente. La moneta dei peti potrebbe essere il simbolo di un’era in cui anche le burle digitali possono diventare un business multimilionario.

    Resta da vedere quanto durerà l’entusiasmo per questa criptovaluta goliardica, ma una cosa è certa: in un mondo di transazioni serie e formalità, un po’ di leggerezza fa sempre rumore.

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      Tendenze

      L’arte del vuoto: il living giapponese minimal warm che trasforma la casa in un rifugio di calma e armonia

      Non solo design, ma una filosofia di vita che invita alla sottrazione e alla quiete. Il living giapponese minimal warm nasce per restituire alla casa un ritmo più lento, dove ogni oggetto ha un significato e il silenzio diventa arredo.

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        Niente eccessi, niente rumore visivo, solo armonia. Il living giapponese minimal warm nasce da un concetto tanto antico quanto attuale: la bellezza sta nel poco, nella forma pura e nella materia che respira. È uno spazio che non vuole impressionare, ma accogliere. I colori sono caldi ma neutri — beige, sabbia, avorio, legno chiaro — e la luce, filtrata da pannelli di carta di riso o tende opache, diventa protagonista discreta. Il risultato è un ambiente che invita a rallentare, a vivere con calma ogni gesto quotidiano.

        Tatami e legno: i materiali della quiete
        Nel living minimal warm, il pavimento si veste di tatami o di tappeti naturali intrecciati a mano, che restituiscono un senso di contatto con la terra. Le sedute sono basse, i tavolini essenziali, spesso in frassino o acero. Ogni mobile è funzionale e proporzionato, senza orpelli. La sensazione generale è quella di una continuità fluida tra casa e natura, come se gli spazi interni fossero solo una prosecuzione del paesaggio esterno. Perfino i profumi contano: l’incenso leggero o una candela al tè verde completano l’atmosfera meditativa.

        Il vuoto come forma di pienezza
        Nella filosofia giapponese, il vuoto non è assenza, ma presenza di equilibrio. Per questo nel living minimal warm gli oggetti sono pochi, scelti con cura, ciascuno con un significato. Un bonsai, una ciotola in ceramica raku, un quadro di calligrafia bastano a definire l’identità dello spazio. È un ambiente che non vuole stupire ma far respirare, dove l’ordine è una forma di libertà e la semplicità diventa eleganza.

        Un soggiorno così non è solo una scelta estetica: è una dichiarazione d’intenti, un invito silenzioso a vivere meglio, con meno cose e più consapevolezza.

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          La nuova ossessione dell’autunno? I profumi da camino: fragranze che scaldano la casa con note di legno, vaniglia e whisky

          Candele, diffusori e room spray si fanno più intensi e avvolgenti. Le note ambrate e liquorose conquistano il pubblico, trasformando il salotto in un camino acceso.

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            C’è un odore che sta conquistando l’autunno: quello del legno bruciato. Dimenticate le fragranze floreali e gli agrumi estivi, la nuova tendenza parla di profumi da camino, caldi, avvolgenti e leggermente affumicati. È il ritorno dell’olfatto materico, quello che ricorda la brace che si spegne, il bourbon nel bicchiere e una coperta sulle spalle. I marchi di nicchia e i brand del lusso stanno puntando su miscele che scaldano la casa e l’umore, con essenze che uniscono legno di cedro, vaniglia, patchouli, cuoio e whisky.

            Dalla candela al diffusore: il profumo diventa arredo

            Non si tratta solo di profumare: il gesto diventa parte dell’arredo. Le candele sono tornate oggetti di culto, con contenitori in vetro fumé e cera color ambra. Accenderne una non è più solo un vezzo estetico, ma un piccolo rito quotidiano. A fianco delle grandi maison — come Diptyque, Byredo o Jo Malone — spuntano marchi italiani come Laboratorio Olfattivo e Cire Trudon, che propongono fragranze da camino con nomi evocativi: “Legno scuro”, “Notturno d’inverno”, “Fumo di whisky”.
            Anche i diffusori a bastoncino si fanno più sofisticati, con vetri satinati e packaging che sembrano opere di design. L’obiettivo è un profumo che arredi, non che invada.

            Legni, spezie e una punta di malinconia

            La palette olfattiva di questa stagione ruota intorno ai toni caldi e alle sfumature liquorose. Il legno di sandalo si mescola al miele, la vaniglia si fonde con il tabacco e un accenno di ambra regala profondità. Sono profumi che raccontano una casa vissuta, non perfetta, dove il tempo rallenta e la memoria diventa emozione.
            I “profumi da camino” non hanno stagione, ma un’atmosfera: quella del rientro, del tepore, del silenzio che profuma di casa. In fondo, bastano poche gocce per trasformare un pomeriggio qualunque in una scena da romanzo.

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              Lifestyle

              Mattinieri o nottambuli: ecco chi fa più carriera

              Adattarsi ai propri ritmi naturali potrebbe essere la chiave per una carriera di successo e una vita equilibrata.

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                La questione se sia meglio essere mattinieri e svegliarsi presto al mattino o dei nottambuli e lavorare fino a tardi per avere successo nella carriera è sempre attuale. Secondo un articolo dell’Economist, molti amministratori delegati delle grandi aziende americane, come Tim Cook di Apple e Bob Iger della Disney, si svegliano tra le 4 e le 5 del mattino. Anche Indra Nooyi, ex CEO di PepsiCo, è nota per le sue sveglie mattutine. Un sondaggio ha rivelato che due terzi degli amministratori delegati delle grandi aziende americane sono in piedi alle 6, mentre meno di un terzo degli americani in generale si alza così presto.

                Gli esempi italiani

                Anche in Italia ci sono esempi di “allodole” tra i manager di successo, come Vittorio Colao, Brunello Cucinelli e Laura Burdese. Per loro, il messaggio è chiaro: svegliarsi presto è un ingrediente del successo. Oltre a ciò, molti di loro praticano attività fisica mattutina, bevono acqua con limone e dedicano tempo alla lettura delle email e alla riflessione sui problemi più complessi prima che la giornata lavorativa inizi ufficialmente.

                Il giudizio sociale sui nottambuli

                I nottambuli, invece, spesso affrontano giudizi negativi. Uno studio del 2012 dell’Università di Toronto ha mostrato che i mattinieri si sentono più felici e sani rispetto ai nottambuli, che tendono a dormire meno e soffrono di più in termini di umore, salute e produttività. Un’altra ricerca dell’Università di Oulu in Finlandia ha rivelato che gli uomini che si alzano tardi guadagnano in media il 4% in meno rispetto ai mattinieri.

                I rischi di alterare i propri ritmi

                Tuttavia, forzare il proprio ritmo circadiano può essere controproducente. Uno studio del 2022 dell’Oregon State ha mostrato che i nottambuli sono spesso percepiti come “pigri”, “indisciplinati” e “immaturi”, ma cercare di svegliarsi presto contro la propria natura può portare a una maggiore stanchezza e frustrazione. Il cronotipo di una persona è in gran parte determinato dai geni, quindi imporsi una sveglia innaturale non è la soluzione ideale.

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