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Lifestyle

Un futuro più pulito: come usare meglio le risorse naturali e l’energia

La sfida è imparare a risparmiare ciò che abbiamo e passare a fonti energetiche più pulite. Una transizione possibile, che parte dai gesti quotidiani fino alle grandi scelte politiche.

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    Il nostro pianeta ci sta mandando messaggi molto forti: le risorse naturali non sono infinite. L’acqua, ad esempio, diventa sempre più preziosa. I terreni coltivabili, quelli che ci danno frutta, verdura e cereali, stanno diminuendo a causa di urbanizzazione, siccità e sfruttamento eccessivo. E l’energia che usiamo ogni giorno, spesso prodotta da petrolio, gas e carbone, continua a inquinare l’aria che respiriamo e a scaldare il clima.

    Negli ultimi anni, scienziati e governi hanno iniziato a parlare sempre di più di sostenibilità, cioè della capacità di vivere bene oggi senza togliere il futuro ai nostri figli e nipoti. Questo significa imparare a ridurre gli sprechi, usare in modo intelligente ciò che abbiamo e trovare soluzioni nuove per produrre energia senza avvelenare il pianeta.

    Un esempio importante sono le energie rinnovabili: il sole, il vento, l’acqua dei fiumi e perfino il calore della terra. Queste fonti non si esauriscono e non rilasciano fumi dannosi. Sempre più case montano pannelli solari, eolico e pompe di calore. Non si tratta solo di grandi centrali: anche nel piccolo, una famiglia può contribuire a ridurre i consumi scegliendo lampadine a basso consumo, elettrodomestici efficienti e cercando di evitare gli sprechi di corrente.

    Lo stesso vale per l’acqua: chiudere il rubinetto mentre ci laviamo i denti, raccogliere l’acqua piovana per innaffiare, scegliere docce brevi invece di lunghi bagni. Sono gesti semplici, ma se li facessimo tutti, il risultato sarebbe enorme.

    Il settore agricolo ha un ruolo decisivo: con nuove tecniche si possono coltivare più cibi con meno acqua, proteggendo al tempo stesso la terra. In molte zone si stanno diffondendo sistemi di irrigazione “a goccia” che riducono gli sprechi. E i mercati locali, con prodotti di stagione, aiutano a ridurre i trasporti e quindi l’inquinamento.

    Certo, i governi e le grandi aziende hanno una responsabilità enorme: devono investire in tecnologie pulite, fermare la deforestazione e sostenere chi produce in modo rispettoso dell’ambiente. Ma anche noi cittadini abbiamo voce in capitolo: con le nostre scelte quotidiane possiamo indirizzare il mercato e dare un segnale chiaro.

    In poche parole, la sostenibilità non è una moda ma una necessità. Non si tratta di rinunciare a vivere bene, ma di farlo con più attenzione e intelligenza. Pensare all’ambiente significa pensare alla nostra salute e a quella delle generazioni future. Perché prendersi cura del pianeta, alla fine, vuol dire prendersi cura di noi stessi.

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      Moda

      Gucci riparte da Demna: il debutto del nuovo direttore creativo in Piazza Affari a Milano

      La prima collezione del designer georgiano per la maison è stata presentata con un evento spettacolare nel cuore della città.

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      Demna

        Piazza Affari, simbolo dell’economia italiana, è diventata per una sera il palcoscenico della moda. Qui Gucci ha presentato il debutto del suo nuovo direttore creativo, Demna, lo stilista georgiano che prende il timone della storica maison fiorentina. Un appuntamento molto atteso, che segna l’inizio di una nuova fase dopo gli anni di Alessandro Michele.

        Moda e cinema insieme

        Per raccontare la sua prima collezione, Demna ha scelto un linguaggio inedito: non una classica sfilata, ma un film proiettato in una sala temporanea allestita in Piazza Affari. Sullo sfondo un sipario di velluto color senape che spezza il grigio dei palazzi circostanti.

        Il corto, dal titolo The Tiger, è stato diretto da Halina Reijn con la collaborazione di Spike Jonze, maestro dei videoclip. Protagonista Demi Moore, nel ruolo di Barbara Gucci, donna ricca e fragile chiamata a gestire un’eredità pesante. Al suo fianco compaiono attori del calibro di Edward Norton, Elliot Page e Keke Palmer. In scena, tra compleanni psichedelici e dialoghi pungenti, gli abiti della collezione diventano parte integrante della narrazione, indossati e vissuti dai protagonisti.

        Gli abiti che raccontano una storia

        La nuova linea Gucci by Demna mescola glamour e ironia. Vestiti lunghi ricoperti di paillettes, abiti da sirena con colli altissimi e stampe floreali, caftani leggeri decorati con piume, gioielli importanti e collier scintillanti. Non mancano set di valigie pensati “per il padre, la madre e il figlio”, a richiamare il tema della famiglia.

        Poche ore prima dell’evento, sui social ufficiali della maison era stata svelata la collezione La Famiglia, un progetto fotografico che racconta personaggi caricaturali e affettuosamente legati alla tradizione italiana, dalla “sciura” milanese ai ritratti da salotto incorniciati come vecchi quadri.

        Tra simboli e riferimenti

        Nel film e nella collezione non mancano i simboli cari all’universo Gucci. Le api, ad esempio, già presenti negli archivi storici della casa di moda, tornano come segno ricorrente, quasi a rappresentare la capacità di rigenerarsi e di costruire comunità. Edward Norton, nel corto, arriva persino a immaginare un mondo riconquistato proprio da questi insetti.

        Un nuovo inizio

        Con questo debutto, Gucci apre una nuova pagina della sua storia. Demna, conosciuto per il suo stile diretto e provocatorio, porta la sua visione nel cuore di Milano, città con cui la maison ha un legame profondo. Non una semplice collezione di vestiti, ma un racconto che unisce cinema, arte e moda, parlando a un pubblico sempre più ampio e trasversale.

        L’arrivo del designer segna dunque una sfida: riportare Gucci al centro del dibattito creativo internazionale, non solo con gli abiti, ma con esperienze culturali capaci di lasciare il segno.

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          Società

          Contante, la BCE avverte: “Fondamentale nelle crisi, tenetene sempre in casa”

          Dal blackout ai conflitti internazionali, i momenti di emergenza mostrano come il contante resti il mezzo più sicuro per affrontare situazioni impreviste. La raccomandazione: tenere da parte una piccola somma per ogni membro della famiglia.

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          cash

            Nonostante il crescente uso dei pagamenti digitali, la Banca centrale europea ricorda che il contante non deve sparire. Anzi, in caso di crisi è una risorsa preziosa. Nel bollettino economico, in un articolo dal titolo eloquente “Keep calm and carry cash” (“Mantieni la calma e porta con te il contante”). La BCE sottolinea come le banconote siano «una componente essenziale della preparazione nazionale alle crisi». Utili non solo per le necessità quotidiane, ma anche per la stabilità del sistema economico.

            La raccomandazione è chiara: conservare in casa una piccola scorta di contanti sufficiente a coprire le spese essenziali per almeno 72 ore. La cifra indicata varia tra i 70 e i 100 euro a persona. Suggerimenti simili sono già stati diffusi da vari governi europei, tra cui Olanda, Finlandia e Austria.

            Lo studio della BCE prende in esame diversi momenti critici: la pandemia di Covid-19, la guerra in Ucraina, la crisi del debito greco e il blackout che ha colpito la penisola iberica nell’aprile 2025. In ognuno di questi casi, si è visto come la domanda di contante sia cresciuta rapidamente.

            Un esempio concreto arriva dal 2020: alla fine di quell’anno, l’emissione di banconote nell’area euro era aumentata di oltre 140 miliardi di euro. Un fenomeno simile si è ripetuto all’inizio della guerra in Ucraina. Nei Paesi confinanti, nel primo mese di conflitto l’emissione media giornaliera di banconote è salita del 36%, con un picco di 80 milioni di euro in un solo giorno a fine febbraio 2022.

            Secondo la Bce, il contante resta «l’unica passività della banca centrale accessibile direttamente a tutti». Ciò significa che, a differenza dei pagamenti elettronici, le banconote non dipendono da sistemi tecnologici o dalla connessione a internet e per questo rappresentano un punto fermo in situazioni di emergenza.

            Lo studio avverte: «In tutti i diversi episodi di crisi, l’utilità del contante cresce in modo significativo quando la stabilità viene minacciata. A prescindere dalla natura dell’emergenza o dal livello di digitalizzazione». In altre parole, quando la fiducia vacilla, i cittadini si affidano ancora alle banconote come mezzo sicuro di pagamento e come riserva di valore.

            Il messaggio è chiaro: pur in un mondo che corre verso la digitalizzazione, il contante resta un’ancora di sicurezza. Tenere qualche banconota in casa non è solo una precauzione personale, ma anche un contributo alla resilienza dell’intero sistema economico.

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              Cucina

              Taormina accende i riflettori sull’alta cucina: chef stellati e giovani talenti per la Festa d’Autunno di ItaliaSquisita all’Atlantis Bay

              ItaliaSquisita e VRetreats Atlantis Bay presentano una serata d’autore: degustazioni, vini pregiati, mixology e grandi nomi della cucina. L’intero ricavato sarà devoluto all’Associazione Penelope di Taormina, attiva da quasi trent’anni sul fronte dell’accoglienza e dell’inclusione.

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                La cucina italiana si veste di gala e sceglie Taormina come palcoscenico. In una cornice unica, affacciata direttamente sulla Baia delle Sirene, ItaliaSquisita e Atlantis Bay – parte della collezione VRetreats di VOIhotels – firmano una serata dedicata all’eccellenza gastronomica, dove l’arte culinaria incontra la solidarietà.

                L’appuntamento, presentato come “Festa d’Autunno”, si distingue non solo per la qualità della proposta enogastronomica, ma anche per la capacità di trasformare un evento mondano in un’occasione di sostegno concreto alla comunità. L’intero incasso verrà infatti devoluto all’Associazione Penelope, attiva dal 1996 sul territorio di Taormina, impegnata nell’accoglienza e nell’inclusione sociale delle persone più fragili: senza dimora, donne vittime di violenza, migranti e soggetti in condizioni di marginalità.

                Sul piano gastronomico la serata promette un viaggio sensoriale che attraversa il meglio della cucina d’autore. In scena non solo chef stellati Michelin, ma anche maestri della pasticceria, professionisti della panificazione e giovani talenti emergenti, pronti a misurarsi con un pubblico raffinato e curioso. A completare il percorso, la mixology contemporanea e una selezione di vini di alto profilo.

                Gli ospiti saranno guidati in un itinerario che parte dall’aperitivo e arriva al dessert, passando per diverse “isole del gusto” allestite sul deck dell’hotel. Ogni postazione sarà presidiata dagli stessi chef, pronti a raccontare le proprie creazioni e a dialogare con chi degusta. Non soltanto assaggi, quindi, ma un’esperienza diretta, costruita sul rapporto tra chi cucina e chi assapora.

                A firmare l’organizzazione c’è anche ADV Maiora Comunicazione Integrata, agenzia con esperienza consolidata nel settore enogastronomico. Il loro contributo non si limita alla logistica, ma si estende a strategie di comunicazione, marketing e valorizzazione territoriale. Una sinergia che mira a dare continuità e spessore agli eventi ItaliaSquisita, integrandoli con progetti editoriali e contenuti digitali capaci di raccontare la cucina come patrimonio culturale e sociale.

                L’idea è quella di costruire relazioni stabili con i partner, garantendo qualità e coerenza. Un percorso che unisce la celebrazione del gusto alla creazione di valore condiviso.

                L’atmosfera promessa è quella di un incontro elegante ma non distante, esclusivo senza diventare elitario. Un equilibrio che riflette lo spirito della Sicilia, terra di contrasti e di accoglienza, e che fa di Taormina il luogo perfetto per coniugare il fascino della tradizione con l’innovazione dell’alta cucina contemporanea.

                In fondo, è proprio questo il senso dell’evento: dimostrare che il cibo non è solo piacere, ma anche linguaggio, incontro, responsabilità sociale. Che un piatto può raccontare un territorio e che un gesto di solidarietà può dare valore aggiunto a una cena indimenticabile.

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