Connect with us

Viaggi

Ibiza: tra spiagge da sogno, cocktail spettacolari e notti indimenticabili

Dai lidi più esclusivi ai locali iconici, l’isola spagnola è la perfetta combinazione di relax e divertimento. Ecco alcuni dei migliori posti da scoprire, tra mare cristallino, musica e atmosfere uniche.

Avatar photo

Pubblicato

il

    Ibiza è un’isola che sa sorprendere e che offre esperienze uniche per ogni tipo di viaggiatore. Divertimento e relax, spiagge incantevoli e una gastronomia straordinaria fanno di questa destinazione nel cuore delle Baleari il luogo perfetto per una fuga indimenticabile. Non appena si mette piede sull’isola, si percepisce un’energia vibrante che mescola la vivacità della sua vita notturna con la pace delle sue cala nascoste. Una delle prime tappe obbligate è Platja des Figueral. Una spiaggia perfetta per chi cerca un angolo di paradiso lontano dalla frenesia, con acque cristalline e la possibilità di gustare un pasto speciale al ristorante NUDO, creato da tre chef che hanno lavorato in alcuni dei migliori ristoranti del mondo.

    Per chi ama un’esperienza ancora più esclusiva, gli hotel dell’isola offrono una vista spettacolare e un’accoglienza impeccabile. El Somni, un cinque stelle che si affaccia su Cala San Vincente, è ideale per chi vuole svegliarsi con il suono delle onde e godere di una giornata di mare senza preoccupazioni. Non meno affascinante è Finca Legado. Un boutique hotel immerso nella natura più selvaggia, con giardini rigogliosi, bouganville profumate e un laghetto abitato da rane che, insieme agli uccellini, contribuiscono a creare un’atmosfera rilassante.

    Ibiza tra sole, mare e alta gastronomia

    Oltre alle meraviglie naturali, Ibiza sa sorprendere con la sua scena gastronomica, che oggi è tra le più raffinate e internazionali. Es Cappella, probabilmente il ristorante più romantico dell’isola, offre un’esperienza unica all’interno di una chiesa sconsacrata del XVI secolo, dove i piatti vengono cucinati su una griglia al carbone di legna di quercia. Qui, il servizio impeccabile e la selezione di vini equilibrata rendono ogni cena un momento speciale.

    Ma Ibiza non è solo tranquillità e gusto, è anche avventura e pura adrenalina. Il centro storico, dichiarato Patrimonio UNESCO, invita a un viaggio nel tempo con le sue stradine di pietra, la cattedrale gotico-catalana e il castello millenario. Dopo una giornata tra cultura e mare, la sera si accende di musica e energia, con locali iconici come il Teatro Pereyra, che da 125 anni ospita concerti e spettacoli e oggi rappresenta una valida alternativa ai club più famosi dell’isola. Infine, per gli amanti della cucina stellata, Ibiza ospita Es Tragón, premiato con una stella Michelin e una stella verde, dove lo chef Álvaro Sanz propone un viaggio culinario attraverso la biodiversità dell’isola, combinando la ricerca gastronomica con la collaborazione di storici, biologi e produttori locali.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Viaggi

      Sant’Andrea delle Fratte: un gioiello barocco e luogo di fede

      Pellegrinaggio a Roma? Non perdere la Basilica di Sant’Andrea delle Fratte, il santuario della Madonna del Miracolo, e ammira la sua architettura barocca.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        Nel cuore di Roma, tra Piazza di Spagna e Fontana di Trevi, si trova la Basilica di Sant’Andrea delle Fratte, un luogo carico di storia e spiritualità. Conosciuta in tutto il mondo per essere il santuario della Madonna del Miracolo, questa chiesa barocca è meta di pellegrinaggi e di turisti che desiderano immergersi in un’atmosfera di profonda fede.

        Un’apparizione che ha segnato la storia

        La basilica è legata indissolubilmente alla figura di Alfonso Ratisbonne, un avvocato ebreo che, nel 1842, visse un’esperienza mistica che lo portò alla conversione al cattolicesimo. Secondo il suo racconto, mentre si trovava in preghiera nella cappella dedicata all’arcangelo Michele, gli apparve la Vergine Maria, invitandolo a inginocchiarsi. Questo evento miracoloso, riconosciuto dalla Chiesa, fece di Sant’Andrea delle Fratte un luogo di culto mariano di grande importanza.

        Un’architettura maestosa

        La basilica, costruita a partire dal XVI secolo, è un capolavoro del barocco romano. L’interno, luminoso e ricco di decorazioni, ospita opere d’arte di grande valore e affreschi che narrano la storia dell’apparizione. La cappella della Madonna del Miracolo, dove avvenne l’evento miracoloso, è il cuore della basilica e meta di innumerevoli pellegrinaggi.

        Un luogo di fede e di pellegrinaggio

        Sant’Andrea delle Fratte è molto più di una semplice chiesa. È un luogo di pellegrinaggio, dove migliaia di fedeli si recano ogni anno per pregare e chiedere l’intercessione della Vergine Maria. Con il Giubileo quest’anno si attendono milioni di pellegrini in visita. La basilica è anche un importante centro di spiritualità, che offre ai visitatori la possibilità di partecipare a messe, confessioni e altre attività religiose.

        Un legame con la medaglia miracolosa

        L’apparizione di Sant’Andrea delle Fratte è strettamente legata alla Medaglia Miracolosa, un’altra importante manifestazione mariana. La Vergine Maria, infatti, apparve anche a Santa Caterina Labouré, chiedendole di far coniare una medaglia con l’immagine di se stessa, che sarebbe stata un segno di salvezza per tutti coloro che l’avrebbero portata al collo. La Medaglia Miracolosa è oggi uno dei più famosi e diffusi devozionali mariani.

          Continua a leggere

          Viaggi

          Misteri, segreti e personaggi di Santa Maria Maggiore: nella Basilica della Vergine riposa ora Papa Francesco

          Tra storie di papi, santi, regine e rivoluzionari, la chiesa più amata da Francesco custodisce tesori d’arte, oro delle Americhe e tombe illustri

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

          Autore

          Misteri, segreti e personaggi di Santa Maria Maggiore: nella Basilica della Vergine riposa ora Papa Francesco

            Da sabato 26 aprile, il corpo di Papa Francesco riposa nella Basilica di Santa Maria Maggiore, il santuario romano che più di ogni altro custodisce il suo legame profondo con la Vergine. Non è un luogo scelto a caso: fin dal primo giorno del suo pontificato, Jorge Mario Bergoglio aveva manifestato il desiderio di affidare ogni viaggio, ogni decisione importante, alla protezione della Salus Populi Romani, l’icona miracolosa venerata da secoli sotto le volte della Basilica.

            Santa Maria Maggiore è un crocevia di fede, arte e mistero. Fondata, secondo la leggenda, nel luogo di una miracolosa nevicata estiva il 5 agosto del 358, la Basilica è ancora oggi teatro di una suggestiva celebrazione annuale, quando fiocchi artificiali e petali di rose cadono dal soffitto per rievocare quell’antico prodigio.

            Al suo interno riposano personaggi che, in modi diversi, hanno segnato la storia. Ora, accanto alla venerabile icona di Maria, anche Papa Francesco ha trovato la sua ultima dimora, circondato da un intreccio di memorie illustri e di episodi poco noti.

            Sopra la sua tomba si legge un’epigrafe che richiama l’antichissima tradizione legata alla Salus Populi Romani, l’immagine considerata acheropita, cioè non dipinta da mano umana. Secondo la devozione popolare, sarebbe stata realizzata dall’evangelista San Luca in persona: un racconto di fede che attraversa i secoli e che Francesco, con il suo stile diretto e semplice, ha sempre fatto proprio.

            Scendendo nella cappella Borghese, si scopre chi riposa accanto a lui. Il primo è Paolo V Borghese, il papa che alla fine del Cinquecento promosse grandi lavori di restauro della Basilica. Vicino a lui, il potente e controverso cardinal nepote Scipione Borghese, raffinato collezionista ma anche figura spregiudicata, capace di appropriarsi senza scrupoli di opere d’arte straordinarie, come raccontano le cronache dell’epoca.

            Paolina Bonaparte

            Accanto alle tombe ecclesiastiche si trova anche quella di Paolina Bonaparte, sorella prediletta di Napoleone, celebre tanto per la sua bellezza quanto per la sua vita scandalosa. Posò nuda per Antonio Canova, suscitando scandalo nella Roma puritana del primo Ottocento, e oggi riposa qui, a due passi dall’icona mariana.

            Il principe nero

            Non manca chi portò nella Basilica un’aura più cupa: Junio Valerio Borghese, il “principe nero”, comandante della Decima Mas durante la Repubblica di Salò e protagonista di un fallito golpe neofascista nel 1970. Alla sua morte in esilio, i funerali divennero occasione di disordini e gesti eclatanti: la bara fu sottratta da un gruppo di estremisti e portata in trionfo con saluti romani e cori. Episodi che nulla tolgono, ma anzi aggiungono strati di storia e tensione a questo luogo sacro.

            Legata alla monarchia spagnola

            Santa Maria Maggiore è anche legata, in modo singolare, alla monarchia spagnola. È convinzione diffusa che il Re di Spagna possa, teoricamente, entrare a cavallo nella Basilica, un privilegio unico nel suo genere. Di fatto, nessuno l’ha mai esercitato, ma il legame con Madrid resta fortissimo: furono i sovrani cattolici Isabella di Castiglia e Ferdinando d’Aragona a donare i primi quintali d’oro, provenienti dalle Americhe appena scoperte, per la realizzazione dell’abbagliante soffitto a cassettoni. Oro che ancora oggi luccica, testimone muto di conquiste e speranze.

            Arte tra le navate

            Anche l’arte trova a Santa Maria Maggiore un suo spazio privilegiato. Qui hanno lavorato pittori del calibro di Guido Reni e Giovanni Baglione, scultori come Nicolas Cordier e Pietro Bracci. Ma il nome che più colpisce è quello di Gian Lorenzo Bernini. Il genio barocco, artefice di alcune delle meraviglie più celebrate di Roma, è sepolto nella Basilica, proprio ai piedi dell’altare maggiore. Una tomba semplice, quasi anonima, in contrasto con l’opulenza delle sue opere. La sua vita, segnata da passioni violente e da un talento senza pari, trova qui la sua pace definitiva. Curiosamente, anche la sua amante Costanza Bonarelli — al centro di uno scandalo clamoroso nell’estate del 1630 — riposa in Santa Maria Maggiore, anche se la sua tomba è andata perduta nei secoli.

            Tra le storie meno conosciute che abitano queste navate c’è quella di António Manuel ne Vunda, soprannominato “il Negrita”, il primo ambasciatore africano arrivato a Roma nel XVII secolo. Partito dal Regno del Congo, impiegò quattro anni a raggiungere la Città Eterna. Morì poco dopo il suo arrivo, la notte dell’Epifania, e fu sepolto proprio qui, nella Basilica. Il suo busto funerario, scolpito da Francesco Caporale nel 1608, è stato recentemente prestato alle Scuderie del Quirinale, per la mostra Barocco globale, su esplicita autorizzazione di Papa Francesco.

            Santa Maria Maggiore custodisce, infine, le spoglie di otto Pontefici, con l’aggiunta recente di Papa Francesco. Tra questi, Clemente VIII Aldobrandini, il papa che autorizzò l’esecuzione di Beatrice Cenci e Giordano Bruno, segnando alcune delle pagine più oscure della storia romana. E Pio V Ghislieri, Grande Inquisitore e unico papa canonizzato tra il XIV e il XX secolo, protagonista di dure politiche contro gli ebrei e i non cattolici.

            Ora, tra queste tombe, tra questi secoli sovrapposti di gloria e dolore, riposa anche Francesco. Vicino alla Vergine che ha tanto amato, in mezzo alla storia e alla polvere del tempo, come a voler continuare a parlare al cuore del popolo, anche nel silenzio eterno.

              Continua a leggere

              Viaggi

              Mornico Losana: ovvero la rinascita del borgo dell’Oltrepò Pavese che punta su ospitalità e viticoltura

              Mornico Losana il comune con circa 500 abitanti sta vivendo una rinascita che lo rende una meta attraente per chi cerca una vita lontano dalla città.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

                Nel territorio che circonda il comune di Mornico Losana vinificano alcune delle aziende più rinomate dell’Oltrepò Pavese, terra destinata al vino. Il Pinot nero insieme al Barbacarlo e al Sangue di Giuda oltre ai diversi tipi di Barbera e, a volte anche l’Ortrugo, sono tra le qualità più ricercate. Il comune con circa 500 abitanti da qualche tempo sta vivendo una rinascita che lo rende una meta attraente per chi cerca una vita lontano dalla città, sia italiani che stranieri. Come mai è presto detto. Le case costano meno di 300 euro al metro quadro e il sindaco ha deciso di dare un deciso taglio alle tasse comunali e alle addizionali. E poi l’ambente circostante è unico.

                Fino a pochi anni fa non ti saresti fermato nemmeno a fare benzina

                Comune destinato allo spopolamento, Mornico Losana in pochi anni ha totalmente cambiato la sua fisionomia. Chi si inerpica sulla collina in cerca del castello oggi può imbattersi in casali ristrutturati, terrazzi fioriti e rustici pronti per essere convertiti in case vacanze. Fino a dieci anni fa molte case erano abbandonate e vuote. Oggi invece la valutazione immobiliare è salita del 30%. Un miracolo?

                Attrattività per famiglie e turisti

                Il borgo offre case a prezzi accessibili, con valori immobiliari che vanno dai 300 ai 900 euro al mq. Ma soprattutto il Comune applica la Tari al minimo e offre servizi come lo scuolabus a meno di 100 euro l’anno per bambino, con sconti ulteriori per i fratelli. Ma non solo. I buoni per la mensa scolastica sono tra i più bassi della provincia, con un contributo comunale del 40%. Insomma il comune ha deciso di spendere in servizi e ha fatto del supporto alla comunità un suo punto di forza per risvegliare l’economia e l’imprenditoria privata. Almeno 100 abitanti hanno più di 75 anni e ricevono assistenza e trasporto gratuito per visite mediche o per fare la spesa.

                Tra i primi a reinventarsi gli stranieri

                Mornico Losana ha attirato l’attenzione di alcuni stranieri, in particolare olandesi. Come nel caso di Iwan Dekker, un imprenditore olandese che ha aperto un campeggio con sei tende lodge tra le vigne. Ben pubblicizzato sui siti di viaggio olandesi e inglesi, questo piccolo camping la scorsa estate ha contribuito a rendere il borgo una destinazione per il turismo lento, con itinerari percorribili a piedi, in bici e a cavallo. E si appresta a bissare il successo anche per l’estate del 2025.

                Storie di rinascita e integrazione

                Emanuele e Miriam Galasso, ex residenti dell’hinterland di Milano, hanno trovato la loro casa ideale in frazione Valsorda, mentre Carmela e Francisco Alcantara, originari del Venezuela, si sono stabiliti in frazione Ronchi. Tutti loro sono rimasti affascinati dalla zona e nel giro di pochi mesi sono stati accolti da una comunità che prima di loro non conosceva nessuna altra lingua se non il dialetto “pavese

                Un futuro promettente

                Remco Bulman e Stephan Stokman, una coppia olandese, hanno trasformato un grande casolare in dimore di charme per turisti. Anche loro hanno così contribuito a riaprire bar ormai in disuso da decenni e negozi di generi alimentari che mancavano ormai da anni riuscendo a dare vita a un borgo destinato a morire.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù