Spettacolo
A Genova una 3-giorni dedicati alla danza, in menoria di Mario Porcile

Il Sogno di Nervi, il memorial del Festival internazionale del balletto dedicato a Mario Porcile va in scena. Con una master class di danza ma non solo: flash mob, shooting fotografico e riprese nei Parchi di Nervi con gli allievi, da venerdì 14 a domenica 16 giugno 2024.
Location differenti per un’unica arte
Tre giorni con le piccole grandi etolies, le stelle odierne e future della della danza. A Genova da venerdì 14 a domenica 16 giugno per la terza edizione de Il Sogno di Nervi, Memorial del Festival internazionale del balletto dedicato Mario Porcile e alle sue Stelle. Al Teatro Carlo Felice, al Teatro della Gioventù e ai Parchi di Nervi, si vivrà l’atmosfera sospesa del grande balletto.
L’evento
Storica manifestazione dedicata a Mario Porcile, grande regista e direttore artistico di balletto italiano. Il memorial è prodotto dall’Associazione culturale D’Angel – Angeli della Danza e dello Spettacolo con la direzione artistica di Simona Griggio. In collaborazione con Nervi Music Ballet Festival 2024, Fondo Mario Porcile – Cro.me Cronaca e memoria dello spettacolo. Gli eventi si svolgeranno in tre sedi: Teatro Carlo Felice, Teatro della Gioventù e Parchi di Nervi. Protagonisti saranno i grandi artisti e i ragazzi e le ragazze della danza di oggi, premiati con borse di studio in accademie internazionali e occasioni di divertente confronto con la memoria storica.
14 giugno
Tre giorni di eventi, ad iniziare dal 14 giugno con le master class dei tre artisti internazionali testimonial nella sala ballo del Teatro Carlo Felice. Paola Cantalupo, genovese, étoile dei Balletti di Montecarlo. Loredana Furno, già prima ballerina del Teatro Regio di Torino poi fondatrice del Balletto Teatro di Torino e dei Festival Danza alla Fortezza del Priamar di Savona. Pompea Santoro, per 25 anni prima ballerina della compagnia svedese Culberg Ballet. Simone Maier, coreografo e danzatore diplomato alla Scala di Milano.
15 giugno
Il Memorial al teatro della Gioventù di Genova prosegue con una serata di spettacolo, a cura dell’associazione D’Angel, dedicata alle scuole liguri.
16 giugno
La giornata conclusiva ai Parchi di Nervi con una mattinata di shooting fotografici e riprese dei ragazzi, realizzate dal regista Alessandro Zunino, sulla scia degli storici scatti di Lido e Lidova dei tempi d’oro del Festival
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Speciale Festival di Sanremo 2025
Achille Lauro: «Sono qui per cantare, il resto sono chiacchiere». Al Festival con “Incoscienti giovani”, tra ballad e riscatto personale
Dopo tre anni di assenza dal Festival, Achille Lauro torna sul palco di Sanremo con una nuova veste, lasciando da parte le provocazioni per raccontare se stesso. Tra ballad malinconiche, progetti sociali e un duetto con Elodie, il cantautore si prepara a un 2025 ricco di musica, live al Circo Massimo e un’intensa maturazione artistica e personale.

Dopo settimane in cui i riflettori del gossip si sono accesi su di lui per via della presunta relazione con Chiara Ferragni, Achille Lauro ha chiesto di mettere da parte le chiacchiere e concentrarsi solo sulla musica. «Sono qui per cantare, e voglio farlo al meglio delle mie possibilità. Il resto non mi interessa», ha detto il cantante. Niente pettegolezzi dunque, ma solo note, parole e uno sguardo intenso su questo Sanremo 2025, dove si presenta in una veste diversa dal passato. Elegante in un impeccabile abito gessato firmato Dolce & Gabbana, Achille Lauro lascia le sue maschere più provocatorie per presentarsi come Lauro De Marinis, l’uomo dietro il personaggio.

«Non ho più vent’anni e ne sono felice», ammette con un sorriso. Dopo le sue precedenti partecipazioni al Festival, tra brani che hanno diviso pubblico e critica come Rolls Royce, Me ne frego e Domenica, oggi Lauro sembra pronto a una svolta. Incoscienti giovani, il pezzo con cui torna in gara, è una ballad malinconica che racconta il disagio e l’amore sofferto di chi è cresciuto ai margini, come lui. «Questo Sanremo sarà diverso. Sarà Lauro e basta», promette.
Lauro, ti attende un 2025 pieno di novità: Sanremo, un album, due date al Circo Massimo e un tour in arrivo. Hai paura di destabilizzare il tuo pubblico?
«No, non temo di perdere chi mi segue. Io premio sempre la spontaneità e ogni mio album è diverso dal precedente. È stato un anno intenso e lo sarà ancora di più: dopo la seconda data annunciata al Circo Massimo, arriverà il tour nei palazzetti. Sto anche preparando un progetto speciale con finalità benefiche per i fan della prima ora. Mia madre è stata un esempio per me, ha fatto tantissimo volontariato e aiutato tante ragazze a cambiare vita. Anche io voglio strutturare qualcosa di simile, che lasci il segno».

A Sanremo porti il brano Incoscienti giovani. Di cosa parla?
«Gli accordi di piano sono nati circa due anni fa, e da subito ho sentito che aveva qualcosa di speciale. È un pezzo che si rifà alle grandi canzoni con cui sono cresciuto. Meglio rubare dalla realtà che inventare qualcosa. Incoscienti giovani è una dedica a chi è cresciuto come me, ma ognuno può leggerla come vuole. La bambina che non si sente amata può essere chiunque».
Che Sanremo sarà per te?
«Ne ho fatti tre in gara e uno come super ospite, ma questo è diverso. Ho sempre portato la mia identità, e sono felice di essere parte di questa rivoluzione pop. Stavolta voglio stupire me stesso più che gli altri. In studio mi lascio libero, ogni giorno voglio esplorare qualcosa di nuovo, come facevano le grandi rockstar degli anni Settanta. Sarà un Sanremo sincero, senza maschere».

Sarai vestito Dolce & Gabbana. Puoi anticiparci qualcosa sul look?
«Ogni dettaglio è studiato per raccontare il nuovo me. Ho passato notti a riflettere sull’ispirazione, l’outfit richiama un mondo retrò che si sposa con la canzone. Sarà un’eleganza di altri tempi, in linea con il mood del brano. Non vedo l’ora di scendere quelle scale».
Nella serata delle cover omaggerai Roma, la tua città, duettando con Elodie. Perché questa scelta?
«Roma è casa mia, era giusto renderle omaggio. Sono anni che volevo duettare con Elodie. Lei non è solo una cantante, è un’artista che vive quello che canta, ed è tipico di chi è cresciuto nelle periferie. Canteremo A mano a mano di Riccardo Cocciante e Folle città di Loredana Bertè. La prima avrà un arrangiamento alla Cocciante, mentre nell’interpretazione ci sarà qualcosa di Rino Gaetano».
Ci sarà anche uno spazio speciale a Sanremo, il R.M. Confidential. Che cos’è?
«Sarà uno spazio dove ospiterò artisti per cantare e parlare di argomenti importanti. Ci sarà anche la possibilità di bere qualcosa insieme. Sanremo è la ciliegina sulla torta, ma la torta è molto più grande».
Passiamo alla stesura del testo. Ti sei affidato ad altri autori o è tutto tuo?
«Scrivo quasi tutte le mie canzoni, ma stavolta ho lavorato con Federica Abbate e Federico Olivieri. Anche se i riferimenti sono molto personali: la piazza, la via, il locale… tutto viene dalla mia storia. L’arte deve disturbare, non essere rassicurante».
Il Circo Massimo sarà il tuo grande traguardo. Che emozioni provi?
«È un punto di partenza, non di arrivo. Al Circo Massimo inizia un nuovo viaggio, ma io sono già quattro anni avanti. Questo è il bello e il brutto di come vivo e lavoro. Comunque, lì le mie canzoni avranno il posto che meritano».
Hai un rapporto con la spiritualità?
«Certo, prego ogni giorno. Sono cresciuto in un ambiente difficile, dove per forza dovevi trovare un appiglio spirituale. Credo che ci siano forze più grandi di noi che ci guidano. Se sono qui, non lo devo solo all’impegno».
Che cosa ti ha lasciato l’esperienza a X Factor?
«È stato bello perché tante persone hanno conosciuto il vero Lauro, quello che a volte resta nascosto dietro il palcoscenico. C’è stata una grande affinità con Giorgia e gli altri giudici. Rifarei X Factor senza pensarci due volte».
Sei in pace con il tempo che passa?
«Assolutamente sì. Sono felice di non avere più vent’anni, e non vedo l’ora di averne 65».
Musica
Cancellato da Netflix il documentario su Prince: gli eredi hanno avuto la meglio
40 anni fa usciva Purple Rain di Prince, l’album e il film della consacrazione. Il documentario previsto su Netflix è stato cancellato, in accordo con gli eredi che lo trovavano troppo impreciso. Ne verrà realizzato uno in sostituzione

La famosa piattaforma di streaming ha reso noto di aver cancellato dalla programmazione il film sull’artista. La famiglia dell’artista di Minneapolis ha diffuso un comunicato, dopo le polemiche avanzate per la scarsa qualità del prodotto. Sui social si può leggere che: “Gli eredi di Prince e Netflix hanno raggiunto un accordo reciproco che consentirà alla tenuta di sviluppare e produrre un nuovo documentario con contenuti esclusivi dall’archivio di Prince. Di conseguenza, il documentario di Netflix non verrà rilasciato”.
Troppe imprecisioni ed invenzioni sensazionalistiche
Secondo quanto riportato dall’autorevole testata Variety, gli eredi dell’artista americano, scomparso improvvisamente nell’aprile 2016, avevano affermato in precedenza che il documentario destinato alla messa in onda conteneva parti imprecise. Notizie additittura inventate e talvolta sensazionalistiche su alcuni aspetti della sua vita. Il New York Times ha affermato che il documentario avrebbe mostrato le ex fidanzate di Prince che lo accusano di abusi fisici ed emotivi. Il quotidiano di New York afferma che il documentario Netflix in sei episodi diretto da Erza Edelman avrebbe dovuto raccontare la carriera di Prince attraverso i racconti della sua infanzia travagliata e, successivamente, dell’abbandono della giovane moglie Mayte Garcia dopo la perdita del figlio.
Il nuovo documentario realizzato in stretta collaborazione con la Prince Estate
Niente da fare quindi per lo sfortunato film di Netflix su Prince, l’epico documentario da nove ore composto da sei parti. Anche se per i fan del leggendario cantante è stato trovato un accordo definitivo che si spera possa accontentare tutti. In una dichiarazione condivisa da Netflix e dalla Prince Estate, infatti, è stato annunciato un nuovo documentari. Il prodotto è in fase di sviluppo con contenuti esclusivi tratti dall’archivio del vincitore di 7 Grammy. Questo nuovo progetto sarà realizzato da Netflix e dalla Prince Estate, ma vedrà la luce a scapito del precedente documentario da nove ore diretto da Ezra Edelman.
Non c’è pace per i morti: guai anche per il biopic su Michael Jackson
“Prince Estate e Netflix hanno raggiunto un accordo reciproco che consentirà alla tenuta di sviluppare e produrre un nuovo documentario. Con contenuti esclusivi tratti dall’archivio di Prince”, hanno affermato. Nel frattempo, ironicamente, anche il film biopic di Michael Jackson starebbe attraversando alcune beghe legali.
Personaggi e interviste
Striscia il pigmalione: a Ezio Greggio picciono giovani (video)
Molto più giovane di lui, sexy floodblogger, è la nuova fiamma di Ezio Greggio, in grado di cuocere a puntino il popolare conduttore Mediaset.

Dopo l’addio alla sua ex Romina Pierdomenico, il cuore del popolarissimo conduttore di Striscia la Notizia ha voltato pagina, risultando nuovamente occupato: Nataly Ospina è la nuova fidanzata foodblogger, di origini latine.
Lo scorso dicembre fotografati insieme
I due erano già stati avvistati in pubblico insieme lo scorso dicembre, in occasione del Montecarlo Film Festival. Adesso la storia d’amore tra Ezio Greggio e Nataly Ospina è cosa ufficiale. Parola del settimanale Diva e Donna, che li ha fotografati in vacanza insieme.
Chi è lei
La Ospina è una foodblogger colombiana, molto apprezzata sui social. Cucina in abbigliamento sexy che mette in risalto il suo fisico, pubblicando poi i video sui suoi profili, in particolar modo Instagram e TikTok.
Nonno che “acchiappa”
Ezio Greggio, 70 anni, recentemente è diventato nonno del nipotino Leone (figlio di Giacomo Greggio) e con questo “acchiappo” conferma la passione per la donne molto più giovane.
Progetti diversi hanno portato alla fine dell’amore con la Pierdomenico
La storia tra tra i due è stata ufficializzata dopo la fine della relazione dell’attore con Romina Pierdomenico, durata 5 anni. “Entrambi abbiamo progetti diversi per la nostra vita, la storia è diventata una grande amicizia”, avevano scritto congiuntamente.
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