Cinema
Jennifer Lawrence accusa Israele: “A Gaza è un genocidio, sono terrorizzata e scioccata da ciò che vedo”
Jennifer Lawrence, tra le star più amate di Hollywood, ha accusato Israele di compiere un “genocidio” nella guerra contro Hamas. “È scioccante e spaventoso”, ha detto la protagonista di Hunger Games, esortando però a “restare concentrati su chi è davvero responsabile”, prendendo così le distanze dalle campagne di boicottaggio contro gli artisti israeliani.

«Sono terrorizzata. È scioccante. Quello che sta accadendo non è altro che un genocidio ed è terribile». Le parole di Jennifer Lawrence, pronunciate durante la conferenza stampa del suo nuovo film Die, hanno scosso l’ambiente hollywoodiano e riacceso il dibattito sulla guerra tra Israele e Hamas. L’attrice premio Oscar, 34 anni, ha deciso di esporsi pubblicamente dopo settimane di silenzio, unendosi a un gruppo crescente di artisti americani che denunciano la situazione umanitaria nella Striscia di Gaza.
Secondo quanto riportato dal Guardian, Lawrence ha parlato con voce ferma e visibilmente provata: «Ciò che mi rattrista di più è la mancanza di rispetto nel dibattito politico americano. È terribile vedere come le bugie dei politici stiano diventando la normalità per i bambini di oggi».
Un intervento diretto e senza filtri, che la colloca accanto a star come Susan Sarandon, Mark Ruffalo e Bella Hadid, già critici verso le operazioni militari israeliane. Tuttavia, la Lawrence ha voluto chiarire di non condividere alcune iniziative radicali promosse nel mondo del cinema, come la proposta di boicottare registi e attori israeliani: «Restiamo concentrati su chi è responsabile. Dobbiamo pretendere giustizia e umanità, non alimentare altra divisione».
L’attrice, vincitrice dell’Oscar per Il lato positivo, ha raccontato di seguire con angoscia le notizie provenienti da Gaza, dove le vittime civili continuano a crescere: «È scioccante pensare che tutto questo avvenga sotto gli occhi del mondo. È come se non imparassimo mai nulla dalla storia».
La presa di posizione di Jennifer Lawrence, che da anni sostiene campagne umanitarie e associazioni per i diritti civili, ha diviso l’opinione pubblica americana. C’è chi la elogia per il coraggio e chi la accusa di semplificare un conflitto complesso. Ma una cosa è certa: le sue parole hanno rotto il silenzio dorato di Hollywood, riportando la guerra di Gaza al centro della scena.
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Cinema
Sissi, l’imperatrice amata nei film, ebbe un destino tragico e ben diverso da quello delle fiabe
La vera storia di Elisabetta d’Austria, conosciuta da tutti come l’iconica “Sissi” dei film, non ha nulla a che vedere con le immagini romantiche e idilliache portate sul grande schermo. Il suo destino fu segnato da tragedie personali e un finale drammatico che la allontana anni luce dal personaggio cinematografico interpretato da Romy Schneider.

Se pensiamo all’imperatrice Sissi, le prime immagini che ci vengono in mente sono quelle dei celebri film degli anni ’50 con Romy Schneider, dove una giovane e bellissima Elisabetta d’Austria vive una vita da favola tra lussi, danze e grandi amori. Tuttavia, la vera storia di Sissi è ben diversa e decisamente più tragica.
La principessa di Baviera diventa imperatrice
Elisabetta Amalia Eugenia di Baviera, nata il 24 dicembre 1837, divenne imperatrice d’Austria sposando Francesco Giuseppe a soli 16 anni. Sebbene il loro matrimonio fosse iniziato come una favola d’amore, la realtà si dimostrò presto molto più difficile. Sissi dovette affrontare l’austerità della corte viennese, le tensioni familiari e una serie di dolori personali che la segnarono profondamente.






La perdita del primogenito, la principessa Sofia, seguita anni dopo dal suicidio del figlio Rodolfo nell’oscura tragedia di Mayerling, affondarono l’imperatrice in un lutto perpetuo. Da allora, Sissi indossò solo abiti neri e si ritirò sempre di più in un mondo di malinconia e solitudine. Lontana dalla vivace figura dei film, la vera Sissi era una donna tormentata, afflitta da una profonda depressione e da problemi di salute.
Assassinata da un italiano
La sua vita si concluse tragicamente il 10 settembre 1898, quando Luigi Lucheni, un anarchico italiano, la assassinò a Ginevra con un colpo di lima affilata. Colpita al cuore, Sissi si accasciò, ma trovò la forza di rialzarsi e di camminare per qualche minuto prima di perdere conoscenza. La sua morte fu lenta e dolorosa, ben lontana dalla serena immagine di bellezza e grazia con cui la storia cinematografica l’ha immortalata.










Dopo il suo assassinio, Sissi fu sepolta nella Cripta Imperiale di Vienna, accanto a suo marito Francesco Giuseppe e al figlio Rodolfo. Il desiderio di essere sepolta a Corfù, dove aveva trovato un po’ di pace nei suoi ultimi anni, non fu esaudito.
Questa è la vera storia dell’imperatrice Sissi, una vita segnata da tragedie e dolore, un destino ben diverso da quello che abbiamo visto nei film che l’hanno resa un’icona.
Cinema
Jenna Ortega: un successo da vertigine… ma per i fratelli deve sempre lavare i piatti
Dal successo adolescenziale nella serie Disney “Harley in mezzo” all’iconico personaggio di Mercoledì, in grado di riscrivere l’immagine della Famiglia Addams. Ora Jenna si sente pronta alla definitiva consacrazione e ricorda i tempi degli esordi.

Giovane ma già così maledettamente famosa. Una celebrità per la quale deve ringraziare il personaggio di Mercoledì nell’omonima seconda serie targata Netflix e diretta da Tim Burton, un vero e proprio fenomeno di massa mondiale.





Ha recentemente chiuso il suo account X
Un successo sconfinato ottenuto nel corso degli ultimi due anni, la Ortega è attualmente uno dei personaggi più in vista del panorama internazionale. E se questo, da un lato ha aumentato il suo peso specifico a Hollywood e l’ha portata ad avere numerosi fan, dall’altra l’ha trasformata in un facile bersaglio per gli haters che ora, grazie all’AI, possono aggiungere nuove modalità di attacco nel loro arsenale di stupidità. L’attrice, infatti, è stata costretta a chiudere l’account X a causa di una serie di foto pedopornografiche generate con la tecnologia deepfake dell’intelligenza artificiale. Una modalità che consiste nel mettere il volto di una persona su altre immagini o altre video che, con quella persona, non hanno niente a che fare. In queste vergognose immagini generate artificialmente l’attrice viene raffigurata nella sua versione adolescente in pose intime.
Il limite dei social
Al New York Times, parlando proprio di questo brutto episodio ha detto: “Odio l’IA. Voglio dire: l’intelligenza artificiale può essere usata per cose grandiose. Credo di aver letto da qualche parte che l’intelligenza artificiale può individuare un cancro al seno quattro anni prima che progredisca. È grandioso. Continuiamo così. Mi è piaciuto aver creato un account Twitter a quattordici anni perché dovevo e vedere delle contenuto sporco ed editato su di me bambina? No. È terrificante. È marcio. È sbagliato e disgustoso e mi ha fatto stare male. Mi ha fatto sentire a disagio. Ed è per questo che ho cancellato Twitter, perché non riuscivo più a dire nulla senza trovarmi con qualcosa di questo genere. Non ne avevo bisogno.”
Sempre sul set
Al momento, afferma di non nascondere nulla di particolarmente glamour. Passa gran parte del suo tempo a viaggiare da un set all’altro. «Vivo praticamente lavorando, è molto raro che veda il sole». Ultimamente sta lentamente iniziando ad accettare il fatto che la sua vita è cambiata per sempre e che probabilmente cambierà ancora: «È talmente tanta la pressione che si respira in questo lavoro che è quasi comico ed è bello, e terribile».
Il rapporto con il personaggio di Mercoledì
«Gran parte dell’ultimo anno e mezzo l’ho sentito molto distante da me, molto dissociativa, aliena ed extra-corporea. Chi avrebbe mai immaginato che un personaggio tanto dark, contorto e sarcastico come Mercoledì potesse suscitare una tale gioia?». Aggiungendo: «Non ho mai avuto una stanza tutta per me da piccola», mi dice. «E ora posso viaggiare per il mondo».
Non voglio parlare d’amore
Su una cosa però si mostra intransigente: «Non parlo della mia vita amorosa perché è mia. Quando sai troppo della vita privata di qualcuno, poi guardi i film e vedi solo quello»
Il giudizio del visionario Burton
Il regista non ha dubbi: «Lei è una delle persone con cui preferisco lavorare, diversa da chiunque altro». Anche se si rende conto pure lui che il personaggio di Mercoledì ha arrecato non poche sofferenze alla ragazza Ortega, che ha iniziato a girare la prima stagione nel 2021 a 18 anni, più o meno l’età in cui i suoi coetanei andavano al college. La serie, che ha debuttato nel 2022, è diventata improvvisamente oggetto di culto, riformulando il franchising della Famiglia Addams proprio intorno al personaggio dell’afflitta figlia adolescente. Frantumando i record di Netflix e facebdole guadagnare il titolo di serie in lingua inglese più vista di sempre.
Una bambina che cercava una via d’uscita
Quarta di sei figli, la madre infermiera di pronto soccorso e il padre ex sceriffo che lavora presso l’ufficio del procuratore distrettuale della California, è cresciuta in una comunità del deserto insieme ad altre famiglie messicane. Fin da piccola desiderava di più: «Sono grata a quella bambina di sei anni che voleva diventare presidente o astronauta… perché ora mi rendo conto che ero sempre alla ricerca di una via d’uscita».
La reazione indifferente dei fratelli
Avendo cominciato a lavorare molto presto nella serie Disney Harley in mezzo (2016-2018) la madre l’ha sempre seguita, dovendo trascurare gli altri figli. Di quel periodo Jenna ricorda: «Quando tornavo a casa mi dicevano: “Jenna, prima di partire non hai lavato i piatti, quindi adesso devi lavarli tutta la settimana”». I suoi fratelli rimangono «del tutto indifferenti, a loro non potrebbe importare di meno, lo trovo molto dolce».
Foto prese dalla rete
Cinema
Violet Affleck, la figlia di Ben e Jennifer Garner, alle Nazioni Unite: “Fate indossare le mascherine ai bambini”
Colpita da long Covid, Violet Affleck ha deciso di trasformare la sua esperienza personale in una battaglia pubblica. Davanti ai delegati ONU ha lanciato un appello per il ritorno delle mascherine nei luoghi pubblici e per una maggiore tutela dei più piccoli, affermando: “Sono furiosa per loro, non proteggerli è una negligenza”.

Dalla ribalta hollywoodiana a quella delle Nazioni Unite. Violet Affleck, la primogenita di Ben Affleck e Jennifer Garner, è salita sul podio di New York non come figlia di star ma come attivista. Diciotto anni, sguardo deciso e voce ferma, ha raccontato la sua esperienza con il long Covid, la sindrome che colpisce molti pazienti anche mesi dopo la guarigione, e ha chiesto un impegno concreto per proteggere chi è più vulnerabile.
«Sono furiosa per i bambini – ha detto durante il suo discorso – non proteggerli è una negligenza». Parole dure, che hanno scosso la platea. Violet ha spiegato di aver sofferto a lungo per le conseguenze del virus e di aver imparato quanto il tema venga sottovalutato. «Portare la mascherina non è un segno di paura, ma di responsabilità verso gli altri», ha aggiunto.
Nel suo intervento, la giovane Affleck ha ricordato come il long Covid possa colpire anche i ragazzi sani, con sintomi persistenti come stanchezza, dolori muscolari, difficoltà respiratorie e problemi di concentrazione. «Ogni volta che vedo bambini non protetti in un’aula o in un ospedale, mi chiedo cosa stiamo aspettando. Le istituzioni devono fare di più», ha dichiarato.
La sua testimonianza, semplice ma incisiva, ha rapidamente fatto il giro dei social, trasformandola in un simbolo della nuova generazione impegnata. Mentre molti figli di celebrità scelgono la strada dello spettacolo, Violet ha deciso di usare la propria voce per una causa sanitaria e sociale.
Ben Affleck e Jennifer Garner, presenti tra il pubblico, l’hanno applaudita visibilmente commossi. Lei, invece, ha mantenuto la calma e, alla fine, ha salutato con un sorriso timido ma determinato. «Non sono un’esperta, ma sono una testimone», ha detto. E in un mondo che sembra essersi ormai dimenticato della pandemia, la sua voce ha ricordato che certe battaglie non finiscono mai davvero.
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