Cinema
Siamo tutti un po’ Fantozzi: il mito del ragionier Ugo e l’Italia a tavola
Un viaggio tra birra gelata, frittatona e tortellini alla panna: il cibo nella saga di Fantozzi come specchio dell’italiano medio.
A cinquant’anni dall’uscita del primo film della saga di Fantozzi, il personaggio nato dalla penna e dall’interpretazione di Paolo Villaggio continua a rappresentare uno spaccato dell’italiano medio, con tutte le sue contraddizioni, ambizioni e tragicomiche vicissitudini.
Tra le scene iconiche che hanno reso celebre il ragioniere più sfortunato d’Italia, quelle legate al cibo sono certamente tra le più memorabili, in grado di esprimere usi e costumi di un’epoca passata ma ancora radicata nell’immaginario collettivo.
Il cibo fantozziano: simbolo di un’Italia che fu
Dalla frittatona di cipolle consumata in mutande davanti alla TV con birra ghiacciata e rutto libero ai tortellini annegati nella panna del veglione di Capodanno, il cibo nella saga di Fantozzi racconta con ironia la quotidianità dell’italiano medio tra gli anni ’70 e ’80. Villaggio ha saputo rappresentare in modo grottesco il dualismo tra il cibo casalingo e le esperienze gastronomiche fuori casa, spesso segnate da frustrazione e disastri annunciati.
L’incubo dell’alta società
Uno degli episodi più emblematici della saga è la cena nella villa della contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare, ne Il Secondo Tragico Fantozzi (1976). Qui il ragioniere si scontra con le ferree regole del galateo, affrontando un’incomprensibile mise en place e cibi raffinati ma ingestibili, come il famigerato tordo inghiottito intero. Il contrasto tra la goffaggine del protagonista e l’eccessivo formalismo dell’alta società genera una comicità irresistibile e senza tempo.
Dalla trattoria al ristorante giapponese: disastri annunciati
Fantozzi è l’eroe della sconfitta anche in ambito gastronomico. Quando finalmente riesce a invitare la signorina Silvani a cena, prima viene malmenato per un parcheggio sbagliato davanti alla trattoria Gigi il Troione, poi si ritrova in un ristorante giapponese dove, complice un tragico equivoco, il cagnolino della donna finisce nel menù. Una comicità oggi irripetibile, che fotografa un’Italia ancora poco avvezza alla cucina etnica e alle sue usanze.
La dieta come tortura e i piaceri proibiti
Altro momento indimenticabile è quello della clinica dimagrante del sadico professor Birkermaier, dove Fantozzi è condannato a osservare gli altri abbuffarsi mentre lui deve restare a digiuno. Tra le polpette di Bavaria e il vino della valle del Reno, il paradosso del benessere negato – l’indimenticabile “Tu mangia?!?” – diventa il simbolo della dieta vista come un’ingiustizia sociale più che come una scelta salutista.
Cibo e truffe: l’arte dell’imbroglio italiano
Non manca nella saga una critica feroce alle piccole truffe quotidiane legate al cibo. Memorabile è la scena del cestino cena comprato alla stazione nel film Fantozzi contro tutti (1980): per novemila lire, il ragioniere riceve un’ala di pollo secca, posate di plastica e una mela marcia. L’italiano medio, speranzoso e ingenuo, si scontra con la dura realtà della fregatura dietro l’angolo.
L’eredità gastronomica
A distanza di cinquant’anni, le scene di Fantozzi legate al cibo restano impresse nella memoria collettiva, ispirando ancora oggi cene tematiche e discussioni sui social. La sua figura continua a rappresentare il ritratto tragicomico di un’Italia che si destreggia tra speranze e delusioni, tra sogni di benessere e la cruda realtà del quotidiano. Perché, in fondo… ammettiamolo: siamo tutti un po’ Ugo Fantozzi. E allora brindiamo a questa sana e consapevole ammissione, naturalmente con una Peroni ghiacciata!
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Cinema
George Clooney confessa: “Quel maledetto di Brad Pitt! Mi soffiò Thelma & Louise e ci ho messo anni a perdonarlo”
Nel 1991 Clooney e Pitt erano entrambi emergenti e in corsa per lo stesso ruolo. Pitt lo ottenne, diventò una star e Clooney non guardò il film per anni. Ora l’attore ammette: “Doveva farlo lui”. E Geena Davis rivela: “Ho scelto il ragazzo biondo”.
A volte il cinema scrive i suoi destini con un casting, un provino e un po’ di karma. E George Clooney, che oggi è uno degli uomini più potenti di Hollywood, non ha problemi a raccontare quando quel destino gli è passato davanti… con il volto perfettamente scolpito di Brad Pitt.
Parlando con Screen Rant, Clooney ha ricordato il provino più amaro della sua carriera: quello per Thelma & Louise, il film del 1991 di Ridley Scott che avrebbe lanciato Pitt nell’Olimpo del cinema. «Eravamo io e Brad. Entrambi in difficoltà, agli inizi. Lui ce l’ha fatta, io no. E sì, ero incazzato», ha confessato con la sua ironia elegante. «Non ho guardato il film per anni. Pensavo: “Quel maledetto…”».
Brad Pitt, in effetti, in quel ruolo di J.D. — jeans larghi, cappello da cowboy, sorriso da rapina — diventò immediatamente un’icona. «Poi l’ho rivisto e ho pensato: doveva farlo lui. Funziona così: certe cose sfuggono, ma per buone ragioni. Non puoi vivere pensando: “Quello dovevo farlo io”».
Una battuta d’altri tempi, eppure la storia del provino perfetto ha un retroscena ancora più gustoso. A raccontarlo è stata Geena Davis, protagonista del film. Ai microfoni del Graham Norton Show ha ricordato la “finalissima” per il ruolo di J.D.: Brad Pitt, George Clooney, Grant Show e Mark Ruffalo. Tutti belli, tutti bravi, tutti castani.
Finché non entra Pitt.
«Era così carismatico che mi ha mandato in tilt. Ho dimenticato tutte le battute. Pensavo soltanto: “Mamma mia, che talento”. Quando mi hanno chiesto una preferenza ho risposto subito: “Il ragazzo biondo!”».
Una scelta impulsiva che ha riscritto la carriera di tutti: Brad Pitt è diventato la star che conosciamo, Clooney avrebbe trovato la sua consacrazione qualche anno dopo, e Thelma & Louise è rimasto nella storia come un film cult capace di rigenerarsi a ogni generazione.
Oggi i due attori sono amici, complici sul set della saga di Ocean’s, e perfettamente consapevoli che a Hollywood le strade si incrociano, si perdono e poi tornano a unirsi. Ma Clooney quel sassolino se l’è tolto, con un sorriso che vale più di mille red carpet: «Per anni ho pensato: “Quel maledetto di Brad”…».
E in fondo, chi non l’avrebbe pensato?
Cinema
Matilda De Angelis: “A 23 anni non uscivo di casa per l’acne. Ora sono la vampira di Besson, Dracula morde per amore”
Protagonista nel nuovo film di Luc Besson, Dracula, accanto a Caleb Landry Jones e Christoph Waltz, Matilda De Angelis interpreta una vampira devota e ironica. “È un Dracula romantico, morde per amore”. E confessa: “Ho sofferto d’acne e insicurezza, ma oggi mi sento più libera. La polemica con Elodie? Un malinteso”.
Altro sangue, per favore. Così scherza Matilda De Angelis parlando del suo ruolo in Dracula, il nuovo film di Luc Besson in uscita il 29 ottobre per Lucky Red. L’attrice bolognese, trent’anni appena compiuti, è Maria, l’adepta del conte (interpretato da Caleb Landry Jones), una vampira selvaggia e appassionata che vive di devozione e amore. “Sono la sua aiutante — racconta —, completamente soggiogata dal suo fascino. Ha attraversato quattro secoli alla ricerca del suo amore perduto, e io divento amica della sua sposa come riflesso del suo sentimento per Vlad”.

Dopo aver girato contemporaneamente Fuori di Mario Martone e il kolossal di Besson, Matilda è esplosa d’energia: “Ero pompata di entusiasmo. Due set opposti, uno intimo e realistico, l’altro visionario e sanguigno. Mi sono divertita tantissimo”.
Eppure, confessa, il genere horror la terrorizza: “Io non riesco a guardarli, mi fanno troppa paura. L’unico che ho visto è Paranormal Activity, ma giravo la testa dall’altra parte. È la paura di ciò che non vedi che ti paralizza”.
Con Besson, spiega, Dracula diventa un eroe romantico. “Morde per amore. Non è un mostro, ma un’anima condannata a cercare eternamente un sentimento che lo completi. È ironico, malinconico, capace di prendersi in giro. C’è humour, ma anche poesia”.
Sul set non mancavano gli scherzi: “I miei canini sono davvero sviluppati e il primo giorno Zoe Bleu mi ha chiesto: te li hanno già messi? Le ho risposto: guarda che sono i miei! Forse ero predestinata”.
Poi un ricordo con Christoph Waltz: “Interpretava un prete, e durante una pausa parlavamo di politica, coperti di sangue, con le budella di fuori. Una scena surreale che non dimenticherò mai”.
Ma dietro il sorriso, Matilda porta anche la memoria di un periodo difficile: “A 23 anni non sono uscita di casa per mesi a causa dell’acne. Mi sentivo brutta, insicura. È stata una prova durissima. Oggi però ho imparato ad accettarmi, a non farmi definire da come appaio”.
E sulla polemica con Elodie precisa: “Le mie frasi sono state travisate. Non c’è mai stata una lite. Le voglio bene, la stimo moltissimo”.
Oggi Matilda De Angelis è una delle attrici italiane più richieste al mondo — ma resta, come dice lei stessa, “una ragazza che ha imparato a mordersi le paure, non solo sullo schermo”.
Cinema
Jenna Ortega: un successo da vertigine… ma per i fratelli deve sempre lavare i piatti
Dal successo adolescenziale nella serie Disney “Harley in mezzo” all’iconico personaggio di Mercoledì, in grado di riscrivere l’immagine della Famiglia Addams. Ora Jenna si sente pronta alla definitiva consacrazione e ricorda i tempi degli esordi.
Giovane ma già così maledettamente famosa. Una celebrità per la quale deve ringraziare il personaggio di Mercoledì nell’omonima seconda serie targata Netflix e diretta da Tim Burton, un vero e proprio fenomeno di massa mondiale.





Ha recentemente chiuso il suo account X
Un successo sconfinato ottenuto nel corso degli ultimi due anni, la Ortega è attualmente uno dei personaggi più in vista del panorama internazionale. E se questo, da un lato ha aumentato il suo peso specifico a Hollywood e l’ha portata ad avere numerosi fan, dall’altra l’ha trasformata in un facile bersaglio per gli haters che ora, grazie all’AI, possono aggiungere nuove modalità di attacco nel loro arsenale di stupidità. L’attrice, infatti, è stata costretta a chiudere l’account X a causa di una serie di foto pedopornografiche generate con la tecnologia deepfake dell’intelligenza artificiale. Una modalità che consiste nel mettere il volto di una persona su altre immagini o altre video che, con quella persona, non hanno niente a che fare. In queste vergognose immagini generate artificialmente l’attrice viene raffigurata nella sua versione adolescente in pose intime.
Il limite dei social
Al New York Times, parlando proprio di questo brutto episodio ha detto: “Odio l’IA. Voglio dire: l’intelligenza artificiale può essere usata per cose grandiose. Credo di aver letto da qualche parte che l’intelligenza artificiale può individuare un cancro al seno quattro anni prima che progredisca. È grandioso. Continuiamo così. Mi è piaciuto aver creato un account Twitter a quattordici anni perché dovevo e vedere delle contenuto sporco ed editato su di me bambina? No. È terrificante. È marcio. È sbagliato e disgustoso e mi ha fatto stare male. Mi ha fatto sentire a disagio. Ed è per questo che ho cancellato Twitter, perché non riuscivo più a dire nulla senza trovarmi con qualcosa di questo genere. Non ne avevo bisogno.”
Sempre sul set
Al momento, afferma di non nascondere nulla di particolarmente glamour. Passa gran parte del suo tempo a viaggiare da un set all’altro. «Vivo praticamente lavorando, è molto raro che veda il sole». Ultimamente sta lentamente iniziando ad accettare il fatto che la sua vita è cambiata per sempre e che probabilmente cambierà ancora: «È talmente tanta la pressione che si respira in questo lavoro che è quasi comico ed è bello, e terribile».
Il rapporto con il personaggio di Mercoledì
«Gran parte dell’ultimo anno e mezzo l’ho sentito molto distante da me, molto dissociativa, aliena ed extra-corporea. Chi avrebbe mai immaginato che un personaggio tanto dark, contorto e sarcastico come Mercoledì potesse suscitare una tale gioia?». Aggiungendo: «Non ho mai avuto una stanza tutta per me da piccola», mi dice. «E ora posso viaggiare per il mondo».
Non voglio parlare d’amore
Su una cosa però si mostra intransigente: «Non parlo della mia vita amorosa perché è mia. Quando sai troppo della vita privata di qualcuno, poi guardi i film e vedi solo quello»
Il giudizio del visionario Burton
Il regista non ha dubbi: «Lei è una delle persone con cui preferisco lavorare, diversa da chiunque altro». Anche se si rende conto pure lui che il personaggio di Mercoledì ha arrecato non poche sofferenze alla ragazza Ortega, che ha iniziato a girare la prima stagione nel 2021 a 18 anni, più o meno l’età in cui i suoi coetanei andavano al college. La serie, che ha debuttato nel 2022, è diventata improvvisamente oggetto di culto, riformulando il franchising della Famiglia Addams proprio intorno al personaggio dell’afflitta figlia adolescente. Frantumando i record di Netflix e facebdole guadagnare il titolo di serie in lingua inglese più vista di sempre.
Una bambina che cercava una via d’uscita
Quarta di sei figli, la madre infermiera di pronto soccorso e il padre ex sceriffo che lavora presso l’ufficio del procuratore distrettuale della California, è cresciuta in una comunità del deserto insieme ad altre famiglie messicane. Fin da piccola desiderava di più: «Sono grata a quella bambina di sei anni che voleva diventare presidente o astronauta… perché ora mi rendo conto che ero sempre alla ricerca di una via d’uscita».
La reazione indifferente dei fratelli
Avendo cominciato a lavorare molto presto nella serie Disney Harley in mezzo (2016-2018) la madre l’ha sempre seguita, dovendo trascurare gli altri figli. Di quel periodo Jenna ricorda: «Quando tornavo a casa mi dicevano: “Jenna, prima di partire non hai lavato i piatti, quindi adesso devi lavarli tutta la settimana”». I suoi fratelli rimangono «del tutto indifferenti, a loro non potrebbe importare di meno, lo trovo molto dolce».
Foto prese dalla rete
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