Connect with us

Spettacolo

“M. Il figlio del secolo”: serie TV su Mussolini bloccata negli USA, il regista Wright: “È antifascista, ecco perché è controversa”

Il regista Joe Wright attribuisce la riluttanza delle piattaforme di streaming statunitensi alla natura antifascista della serie.

Avatar photo

Pubblicato

il

    La serie TVM. Il figlio del secolo“, diretta da Joe Wright e basata sul romanzo di Antonio Scurati, sta generando un acceso dibattito, soprattutto negli Stati Uniti. La miniserie, che vede Luca Marinelli interpretare Benito Mussolini, ha riscosso un notevole successo in Italia, ma sta incontrando difficoltà a essere distribuita oltreoceano. Come mai?

    Le ragioni della controversia secondo Wright

    Secondo Joe Wright, intervistato dal Financial Times, la riluttanza delle piattaforme di streaming statunitensi sarebbe dovuta alla natura “antifascista” della serie, considerata troppo controversa. Wright si è detto sorpreso da questa reazione, chiedendosi come l’antifascismo possa essere diventato un tema controverso. Un ulteriore elemento di controversia è rappresentato dai parallelismi tra Mussolini e Donald Trump, evidenziati dalla serie. In particolare, la frase “Make Italy Great Again“, pronunciata da Mussolini nella fiction, richiama lo slogan elettorale di Trump.

    La difficoltà di vendere la serie all’estero

    Nils Hartmann, vice presidente esecutivo di Sky Studios Italia, ha confermato le difficoltà nel vendere la serie all’estero, sottolineando come questo sia un problema comune per molte produzioni italiane di successo. Ma nonostante le difficoltà di distribuzione negli Stati Uniti, “M. Il figlio del secolo” ha ottenuto un grande successo in Italia, diventando un vero e proprio evento mediatico e culturale. Hartmann si è detto ottimista riguardo alla realizzazione di una seconda stagione.

      SEGUICI SU INSTAGRAM
      INSTAGRAM.COM/LACITYMAG

      Cinema

      Più che ‘Fight Club’, era ‘Wine Club’: Brad Pitt in crisi, il duro di Hollywood confessa tutto

      La star hollywoodiana si confessa: dopo il divorzio da Angelina Jolie, alcol e marijuana avevano preso il sopravvento. Grazie agli Alcolisti Anonimi è rinato. La sua testimonianza commuove e ispira. Ecco cosa ha raccontato.

      Avatar photo

      Pubblicato

      il

        Siamo abituati a vederlo come il bello e impossibile, il macho dal fascino eterno, l’eroe da copertina di Hollywood. Eppure, Brad Pitt – 61 anni, due Oscar in bacheca e milioni di fan nel mondo – ha attraversato uno dei momenti più bui della sua vita dopo la separazione da Angelina Jolie. Un periodo talmente difficile da fargli dire: «Ero in ginocchio».

        Alcol, marijuana e voglia di scomparire

        Dimenticate il sorriso da red carpet. Dopo il divorzio nel 2016, Pitt ha svelato di aver perso il controllo: beveva e fumava marijuana prima ancora di fare colazione. Un anno vissuto sull’orlo, tra depressione, sensi di colpa e una routine autodistruttiva. «Ero vicino a smettere di recitare», ha confessato nel podcast Armchair Expert di Dax Shepard, che ha condiviso lo stesso percorso di recupero dall’alcolismo.

        L’ombra del jet privato e le accuse

        A peggiorare il quadro, ci fu un incidente familiare a bordo di un jet privato, durante il quale Pitt, secondo alcune fonti, avrebbe perso la calma con il figlio Maddox. L’episodio gli costò un’indagine per presunti abusi – da cui è stato successivamente completamente scagionato – ma bastò a minare ulteriormente l’equilibrio dell’attore. Due figli, in seguito, scelsero di togliere il suo cognome. Una ferita personale che ancora oggi fa rumore.

        Gli Alcolisti Anonimi: il punto di svolta

        È lì, nel fondo del barile – letteralmente – che Brad Pitt ha trovato la forza di rialzarsi. Entrò in un gruppo di Alcolisti Anonimi, dove per un anno e mezzo ha lavorato su sé stesso: «Improvvisamente ero in una stanza dove uomini si aprivano come mai avevo visto prima. Nessun giudizio, solo verità. Mi sentii libero». Non era solo: Shepard ricorda la sincerità con cui Brad si raccontava, lasciandosi andare con un’umiltà che sorprenderebbe chiunque lo conosca solo per la sua immagine pubblica.

        Da “Ero in ginocchio” a “Mi sono rialzato”

        Oggi Pitt è un uomo nuovo. È felicemente innamorato della designer di gioielli Ines de Ramon, di 29 anni più giovane, con cui ha recentemente calcato il red carpet di F1 – The Movie. Il passato non si dimentica, ma può essere trasformato. Lo ha detto lui stesso: «È stata una catarsi. Guardare in faccia i miei demoni e condividerli mi ha liberato».

        Dietro i muscoli, un uomo in ginocchio: la rinascita di Brad Pitt

        Siamo abituati a vederlo come il bello e impossibile, il macho dal fascino eterno, l’eroe da copertina di Hollywood. Eppure, Brad Pitt – 61 anni, due Oscar in bacheca e milioni di fan nel mondo – ha attraversato uno dei momenti più bui della sua vita dopo la separazione da Angelina Jolie. Un periodo talmente difficile da fargli dire: «Ero in ginocchio».


        Alcol, marijuana e voglia di scomparire

        Dimenticate il sorriso da red carpet. Dopo il divorzio nel 2016, Pitt ha svelato di aver perso il controllo: beveva e fumava marijuana prima ancora di fare colazione. Un anno vissuto sull’orlo, tra depressione, sensi di colpa e una routine autodistruttiva. «Ero vicino a smettere di recitare», ha confessato nel podcast Armchair Expert di Dax Shepard, che ha condiviso lo stesso percorso di recupero dall’alcolismo.


        L’ombra del jet privato e le accuse

        A peggiorare il quadro, ci fu un incidente familiare a bordo di un jet privato, durante il quale Pitt, secondo alcune fonti, avrebbe perso la calma con il figlio Maddox. L’episodio gli costò un’indagine per presunti abusi – da cui è stato successivamente completamente scagionato – ma bastò a minare ulteriormente l’equilibrio dell’attore. Due figli, in seguito, scelsero di togliere il suo cognome. Una ferita personale che ancora oggi fa rumore.


        Gli Alcolisti Anonimi: il punto di svolta

        È lì, nel fondo del barile – letteralmente – che Brad Pitt ha trovato la forza di rialzarsi. Entrò in un gruppo di Alcolisti Anonimi, dove per un anno e mezzo ha lavorato su sé stesso: «Improvvisamente ero in una stanza dove uomini si aprivano come mai avevo visto prima. Nessun giudizio, solo verità. Mi sentii libero».

        Non era solo: Shepard ricorda la sincerità con cui Brad si raccontava, lasciandosi andare con un’umiltà che sorprenderebbe chiunque lo conosca solo per la sua immagine pubblica.


        Da “Ero in ginocchio” a “Mi sono rialzato”

        Oggi Pitt è un uomo nuovo. È felicemente innamorato della designer di gioielli Ines de Ramon, di 29 anni più giovane, con cui ha recentemente calcato il red carpet di F1 – The Movie. Il passato non si dimentica, ma può essere trasformato. Lo ha detto lui stesso: «È stata una catarsi. Guardare in faccia i miei demoni e condividerli mi ha liberato».

          Continua a leggere

          Personaggi e interviste

          Alessia Marcuzzi, Dorian Gray al femminile? Quali sono i suoi segreti?

          I suoi calendari in età giovanile se li ricordano in molti… ma anche adesso Alessia Marcuzzi sarebbe in grado di replicarne il successo. Il suo segreto? Un mix di sane abitudini e tanto impegno, che le hanno fatto guadagnare – nel corso degli anni – la simpatia di uno stuolo di fan molto variegato. Fatto anche di tante donne.

          Avatar photo

          Pubblicato

          il

            Lei rappresenta l’esempio perfetto di come una 50enne può dare dei “punti” (e parecchi…) a ragazze molto più giovani. Alessia Marcuzzi, 52 anni per la precisione, possiede un fisico in grado da suscitare invidia a una ventenne. Fascinosa e in gran forma, Alessia splende in questa estate assolata. Ma per farlo la preparazione rappresenta un impegno costante lungo tutto l’anno. La bellezza, ad una certa età, è una conquista che si strappa all’incalzare del tempo con costanza ed applicazione continua.

            Wow, che fisico!

            La conduttrice tv, sulla breccia da tanto tempo, la scorsa estate aveva fatto impazzire il web con i suoi scatti al mare presso le splendide Maldive, dove ha trascorso le vacanze. Il corpo mozzafiato in costume e le forme sexy sono in grado di lasciare tutti a bocca aperta, riuscendo ancora a stupire tutti con il sui fisico spettacolare.

            Ale, che farai questo autunno?

            Nonostante tutti, seppur recentemente presa in considerazione dalla Rai, non ha un format tutto suo in programma per la fine dell’anno. L’unico impegno attualmente in essere è quello da giudice di Tale e quale show. Scomparso dai radar Boomerissima, il format che ha segnato il ritorno della bella Alessia sulla TV di Stato. Nonostante il flop negli ascolti della seconda edizione, che ha chiuso con una media di soli 814 mila telespettatori con il 5,1% di share, lo show dovrebbe ritornare nella primavera del 2025.

            Mangiare sano e idratarsi molto

            La Marcuzzi possiede da sempre un fisico da urlo: i suoi calendari a 20 anni hanno fatto storia, le sue gambe lunghe, “storte e affusolate” sono oggetto di pura invidia. Ma in molte si chiedono come faccia a mantenere una forma così. La risposta è più semplice di quello che si può pensare: seguendo uno stile di vita sano e attivo: tanto sport e un’alimentazione leggera fatta di pasta, tante proteine, frutta e verdura in quantità. E ogni tanto un bicchiere di vino – che fa buon sangue, come dicevano i nostri nonni – e tanta acqua per idratare la pelle. Sul suo Instagram da 5,6 milioni di follower è seguita da ogni fascia d’età. E lei comunica con semplicità. Scopriamo allora i segreti fitness di Alessia Marcuzzi.

            Alcuni scatti che ci riportano alla scorsa estate…

            Gyrotonic

            Sempre più conosciuto e apprezzato, grazie ai grandi benefici e ai tanti vip che lo praticano, il Gyrotonic è uno dei suoi principali segreti. Una disciplina fonda i suoi principi sul movimento pluridirezionale. L’allenamento risulta essere completo e articolato, agendo sulla muscolatura profonda e sul sistema nervoso attraverso movimenti derivati da nuoto, danza, yoga e Tai Chi su specifici macchinari.

            Alessia in azione: il salotto di casa si trasforma in palestra

            Kickboxing

            Calci, pugni, saltelli per tonificare gambe e glutei ma anche addominali e parte alta del corpo: la kickboxing sviluppa un lavoro completo per ottenere muscoli tonici e definiti. Variare e mixare gli sport è il modo perfetto per amplificare i risultati.

            Pilates e camminate

            Una perfetta verticale e una posa di danza, la Marcuzzi tiene molto al suo fisico, non tralasciando nessun aspetto. Ama praticare pilates, abbinando lunghe camminate che, oltre a fungere da allenamento, sono in grado di sgombrare la mente e rilassare lo spirito, favorendo la riflessione e la concentrazione personale. Se gli impegni lavorativi la pressano, lei riesce sempre a trovare il tempo per allenarsi: anche con sessioni mirate da 20-30 minuti. Anche in questo caso è la costanza che regala i risultati più belli.

              Continua a leggere

              Musica

              May Pang, la donna che Yoko Ono spinse tra le braccia di John Lennon: «Con lui è stato meraviglioso, il mio maestro»

              Tra il 1973 e il 1975 May Pang fu amante, confidente e musa di Lennon, in un rapporto voluto da Yoko Ono stessa. Nel film la donna racconta la sua verità: la passione con John, i tradimenti, gli abusi, la reunion con McCartney e il ritorno forzato del musicista alla moglie. Un triangolo che ha segnato la storia dei Beatles.

              Avatar photo

              Pubblicato

              il

              Autore

                «So che non ero l’unica donna che amava. Amava Cynthia, amava Yoko e sì, amava anche me». Con queste parole May Pang sintetizza la sua relazione con John Lennon, durata 18 mesi tra il 1973 e il 1975. Un amore controverso, nato su spinta di Yoko Ono, la moglie dell’ex Beatle, che un giorno le disse: «Vorrei che tu uscissi con lui, perché so che ha bisogno di qualcuno gentile come te».

                È questa la storia al centro del documentario The Lost Weekend: A Love Story, andato in onda su Sky Arte, in cui l’ex assistente sinoamericana, nata a New York nel 1950 da una famiglia di immigrati, racconta i retroscena di un rapporto segnato da passione, contraddizioni e dolore.

                Assunta alla Apple Records a 21 anni, May Pang entra presto nella vita della coppia Lennon-Ono come assistente personale. All’inizio il ruolo è chiaro: occuparsi di telefonate, spese, promozione e dettagli quotidiani. Ma i rapporti tra John e Yoko si incrinano, tra aborti, tensioni politiche e l’ombra costante dell’espulsione dagli Stati Uniti. In quel contesto, è la stessa Yoko a spingere Lennon verso la giovane collaboratrice.

                Pang ricorda di essere rimasta scioccata dalla proposta, ma il corteggiamento del musicista fu insistente. «Mi baciò nell’ascensore dello studio, senza che potessi oppormi. Prima che me ne accorgessi, John Lennon mi aveva incantata». Così iniziò quella che Lennon definì «the Lost Weekend», un periodo che durò quasi due anni e che per lui rappresentò una rinascita creativa.

                Insieme a May, Lennon registra l’album Rock’n’Roll, si riavvicina al figlio Julian e all’ex moglie Cynthia, frequenta Elton John, Phil Spector, Ringo Starr. Il 28 marzo 1974, in una sessione a Los Angeles, avviene persino un’ultima reunion con Paul McCartney: i due ex Beatles suonano insieme Stand by me, prima e unica volta dopo lo scioglimento della band.

                May Pang racconta un John affettuoso, ma anche segnato da alcol e droghe, capace di gesti violenti nei suoi confronti. «Come amante era meraviglioso, è stato il mio maestro», confessa, ma ricorda anche episodi di aggressività. E soprattutto le telefonate quotidiane di Yoko Ono, dieci, quindici al giorno, a ribadire un controllo mai davvero interrotto.

                Il loro legame sembrava destinato a durare oltre quel periodo. Ma nel 1975, con il pretesto di una terapia antifumo, Yoko convince John a rientrare a casa. «Yoko mi ha permesso di rientrare», fu la laconica spiegazione di Lennon a May. Poco dopo nacque Sean, unico figlio della coppia.

                Non fu un addio definitivo: Pang ammette che negli anni successivi ci furono ancora incontri intimi. Il 25 maggio 1980 Lennon le telefonò da Cape Town per dirle che avrebbe voluto tornare con lei. Sei mesi dopo, l’8 dicembre, Mark David Chapman lo uccise davanti al Dakota Building. «Non è mai finita. La vita ha deciso per me», commenta oggi May Pang, con una lacrima sul volto.

                Dopo la morte di Lennon, la ex assistente ha scritto due libri (Loving John nel 1983 e Instamatic Karma nel 2008), ha sposato il produttore Tony Visconti e avuto due figli. È ancora in contatto con Julian Lennon e Cynthia Powell. Con Yoko Ono, prevedibilmente, no.

                  Continua a leggere
                  Advertisement

                  Ultime notizie

                  Lacitymag.it - Tutti i colori della cronaca | DIEMMECOM® Società Editoriale Srl P. IVA 01737800795 R.O.C. 4049 – Reg. Trib MI n.61 del 17.04.2024 | Direttore responsabile: Luca Arnaù