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Springsteen: dai sobborghi del New Jersey alle classifiche miliardarie di Forbes

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Springsteen: da Asbury Park alle classifiche di Forbes

    Chissà se Bruce Springsteen, quel ruvido ragazzotto del New Jersey avrebbe mai neanche immaginato che, un giorno, sarebbe stato annoverato fra le persone più ricche del mondo, che l’ha attualmente valutato possessore di un patrimonio di 1,1 miliardi di dollari. Gran parte del su capitale si sarebbe consolidata negli anni, più recenti, soprattutto grazie alla vendita nel 2021 del suo catalogo musicale a Sony per una cifra intorno al mezzo miliardo di dollari.

    In tour fino al 2025

    Dopo questa vendita stratosferica è partito il suo show a Broadway. Attualmente Springsteen è impegnato in un tour in giro per il mondo che durerà fino al 2025. Secondo gli analisti di settore, nel 2023 Springsteen ha venduto più di 1,6 milioni di biglietti per concerti, incassando 380 milioni di dollari. E la cosa più incredibile che il rocker non mostra minimamente segni di cedimento…

    La contraddizione della cultura rock

    Quello che suona quantomeno singolare è che un artista, autore di tanti brani che parlano della classe operaia e dei disagi degli ultimi, coi suoi 140 milioni di album venduti in tutto il mondo, è finito dritto dritto tra i musicisti più venduti di tutti i tempi. Ma d’altronde è risaputo che il rock, nato come emblema della rivolta giovanile e del proletariato, si è trasformato quasi subito in un enorme business commerciale.

    Pluripremiato, a breve un film sulla sua vita

    Ufficialmente inserito nella prestigiosa Rock and Roll Hall of Fame con 20 Grammy conquistati e pure un Oscar a suo nome, il musicista sarà il fulcro di un prossimo film biografico, con Jeremy Allen White che interpreterà il suo ruolo.

    I suoi concerti che paiono interminabili

    «The Boss», come è sempre stato soprannominato, è senza dubbio uno degli artisti più rappresentativi nell’ambito della musica rock. Accompagnato per gran parte della sua carriera dalla E Street Band, è divenuto famoso soprattutto per le sue coinvolgenti e lunghissime esibizioni dal vivo, raggiungendo il culmine della popolarità fra la seconda metà degli anni settanta e il decennio successivo.

    Alcuni suoi dischi memorabili

    Fra i suoi album di maggior successo Born to Run, Darkness on the Edge of Town, il doppio The River e Born in the U.S.A., lavori emblematici della sua poetica che raccontano la quotidianità degli “ultimi” d’America, nel solco della tradizione dei cosiddetti «storyteller». In grado di offrire uno spaccato della grandezza e delle contraddizioni della società a stelle e strisce. Con il disco The Rising è intervenuto anche sulla tragedia degli attentati dell’11 settembre 2001. Noto inoltre per il suo sostegno a numerose iniziative di carattere sociale e per il suo impegno a favore dello sviluppo del suo Stato d’origine, il New Jersey.

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      Musica

      Fedez e Marco Masini di nuovo insieme a Sanremo 2026: il ritorno della coppia più inattesa (e discussa) dell’Ariston

      Il duo torna all’Ariston dopo il terzo posto tra i duetti nel 2025. Tra polemiche, stili opposti che si incastrano e un passato da prime pagine, Fedez e Masini sono pronti a riportare sul palco un sodalizio che unisce due generazioni e due mondi musicali lontanissimi. E il brano del 2026 è avvolto nel mistero.

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        Era uno di quei nomi che circolavano ovunque da settimane, praticamente “garantiti” in ogni lista del totonomi. Ora è realtà: Fedez e Marco Masini saranno in gara insieme al Festival di Sanremo 2026. Un ritorno in coppia che nasce dalla scintilla accesa nella scorsa edizione, quando si erano esibiti durante la serata delle cover con una versione rivisitata di Bella stronza, conquistando il terzo posto e — soprattutto — l’attenzione generale.

        Quella performance aveva fatto discutere prima ancora di andare in onda. D’altronde, quando c’è Fedez di mezzo, le polemiche bussano alla porta anche senza invito. Tra il divorzio da Chiara Ferragni, i rumors sulla presunta relazione con Angelica Montini e l’ombra dei riferimenti nascosti nel testo, la cover era diventata un evento pop ancora prima di essere suonata.

        La cover che ha cambiato tutto
        Nella versione presentata all’Ariston nel 2025, le parti più problematiche del brano originale erano state eliminate, mentre le nuove barre aggiunte da Fedez avevano trasformato quella che era una scarica punk sentimentale in un momento di malinconia contemporanea. Il pubblico aveva apprezzato, Masini aveva riportato in vita un suo classico senza tradirlo, e la coppia — improbabile ma irresistibile — aveva trovato una sua chimica.

        Da lì il passo è stato breve: rimettersi insieme per tornare in gara come veri Big.

        Due mondi che si incontrano di nuovo
        «Si riparte da qui», ha scritto Fedez sui social. Per lui sarà la terza partecipazione da concorrente, dopo il secondo posto del 2021 in coppia con Francesca Michielin e il quarto del 2025 con Battito. Masini, invece, è un veterano: per lui si tratta della decima volta, con due vittorie all’attivo — Disperato nel 1990 tra i Giovani e L’uomo volante nel 2004 tra i Big.

        Quello tra Fedez e Masini è un incrocio generazionale curioso: un rapper abituato a dominare la conversazione pubblica e un cantautore che ha costruito la carriera tra voce graffiante e storie di vita. Due linguaggi diversi, due idee di musica lontane. Ed è proprio questa la scintilla che li rende una coppia perfetta da palcoscenico.

        Il brano del 2026? Segretezza assoluta
        Sul pezzo che porteranno in gara non trapela nulla. Nessun indizio, nessuna anticipazione, solo la certezza che Fedez difficilmente starà sul palco senza far parlare. E Masini, con 35 anni di carriera alle spalle, è l’uomo perfetto per tenere insieme l’imprevedibilità del collega con la solidità di un interprete che ha imparato a far convivere tormento e ironia.

        La combinazione potrebbe diventare una delle più esplosive del Festival.

        La coppia da tenere d’occhio
        Tra Big di lungo corso, rapper in ascesa, idoli di TikTok e ritorni storici, il duo Fedez–Masini è il ponte tra passato e presente che mancava al cast. Una scelta che conferma la volontà di Carlo Conti di costruire un Festival capace di unire pubblici diversi e di lasciare spazio a contaminazioni inattese.

        La domanda che tutti si fanno è una sola: sorprenderanno come nel 2025 o andranno oltre?

        La risposta arriverà sul palco dell’Ariston. E conoscendoli, non sarà certo una risposta timida.

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          Musica

          Sanremo 2026, gli underdog che potrebbero sorprendere tutti: dalle Bambole di Pezza a Sayf, passando per Eddie Brock e Maria Antonietta

          Rock, rap, cantautorato e hype social: Bambole di Pezza, Sayf, Eddie Brock e il duo Maria Antonietta & Colombre sono i nomi meno noti ma più curiosi di Sanremo 2026. Artisti diversi, storie lontane, un’unica possibilità: trasformarsi da sorprese del cast a protagonisti della kermesse.

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            In mezzo ai ritorni eccellenti e ai grandi nomi che hanno già calcato l’Ariston, Carlo Conti ha infilato una manciata di artisti meno noti, outsider veri. Quei nomi che fanno drizzare le antenne agli appassionati e che spesso diventano le rivelazioni del Festival. Quest’anno la pattuglia degli underdog è più interessante che mai, un mix inedito di punk, rap, indie e viralità social.

            Bambole di Pezza, le rocker pronte allo scandalo
            Sono loro la quota più esplosiva del cast. Le Bambole di Pezza, punk rock band milanese attiva dall’inizio degli anni Duemila, arrivano a Sanremo con la stessa energia diretta, femminista e irriverente che le ha rese un’icona underground. L’immagine è potente, la formazione rinnovata, le chitarre sono alte: se al Festival ci sarà un momento “scandalo”, è probabile che porti la loro firma. Per molti, la vera storia rock dell’edizione.

            Eddie Brock, il fenomeno TikTok che porta le valigie ai turisti
            La sua ascesa è stata rapida quanto imprevista. Edoardo Iaschi, classe 1997, in arte Eddie Brock, è passato dall’essere operatore turistico a diventare un caso social grazie al singolo Non è mica te: oltre 20mila video su TikTok, una presenza costante nella Viral Top 50 Italia e un pubblico che cresce a vista d’occhio. Nonostante i numeri, lui resta con i piedi per terra: «Porto ancora le valigie ai turisti». Una storia perfetta da Ariston.

            Sayf, il rap genovese che mescola melodia e strada
            Tra gli emergenti più attenzionati dai contest internazionali c’è Sayf, italo-tunisino, classe 1999. Scuola genovese, flow pulito e testi che alternano rabbia e introspezione. Conti ha fiutato il potenziale e ha deciso di dargli il palco più importante: per molti potrebbe essere lui l’erede dei rapper che negli ultimi anni hanno trasformato Sanremo in una rampa di lancio.

            Maria Antonietta & Colombre, l’indie che diventa mainstream
            Chiamarli underdog è quasi improprio. Maria Antonietta — nome d’arte di Letizia Cesarini — ha debuttato nel 2012 con un album prodotto da Brunori Sas e da allora è considerata una delle voci più importanti dell’indie italiano. Al suo fianco Colombre, alias Giovanni Imparato, cantautore raffinato con una candidatura al Premio Tenco. Insieme hanno pubblicato Luna di miele, un disco che ha conquistato critica e pubblico. Il loro è un debutto che porta qualità, scrittura e un tocco di poesia all’Ariston.

            Samurai Jay

            Come sopra: rapper napoletano, classe 1998, ha collaborato con tanti colleghi celebri, da Gigi D’Alessio a Fred De Palma. Il suo boom è arrivato l’estate scorsa con il singolo Halo: vitale su TikTok, un botto tale che Conti ha deciso di investire su di lui. Verso tormentone: “E’ tutto sbagliato / sta andando tutto al contrario”.

            Una sorpresa è sempre dietro l’angolo
            La squadra dei Big è affollata, competitiva, piena di nomi con un passato da classifica. Ma Sanremo, si sa, ama ribaltare le aspettative: spesso le rivelazioni arrivano proprio da chi non è ancora sulle copertine. E quest’anno il ventaglio degli outsider di Carlo Conti è più interessante che mai.

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              A X Factor volano stracci: Achille Lauro e Francesco Gabbani litigano in diretta tra accuse, frecciate e “Gabbanonpiangere”

              Lauro boccia il concorrente di Gabbani e parla di talento “più da discografia che da talent”. Gabbani difende il suo artista, ribatte sull’importanza dell’emozione e finisce in un botta e risposta acceso. Il clima si surriscalda ancora dopo l’esibizione di Rob, quando Lauro sferra un’altra frecciata ribattezzando il collega “Gabbanonpiangere”.

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                A X Factor la gara procede, ma la vera performance esplosiva arriva al tavolo dei giudici. Tutto comincia con l’esibizione di tellynonpiangere, che interpreta A Te di Jovanotti. Achille Lauro ascolta, guarda, riflette e poi sgancia la sentenza: «Ok, sei migliorato, sì, ma sei più da discografia che da talent. Non è al livello degli altri dal punto di vista vocale. E non mi sorprende». Una frase che in studio pesa più delle note.

                Francesco Gabbani — che del cantante è coach e grande sostenitore — non ci sta. E questa volta non fa finta di niente.

                Gabbani parte al contrattacco
                «X Factor non può essere solo una gara di ugole. Conta l’emozione, conta l’identità», ribatte, quasi a voler riportare la discussione su un terreno più ampio. Ma Lauro, sorridendo appena, rilancia: «Stai facendo polemica solo per alimentare il programma. E poi ti ricordo che questa edizione è bella perché non discutiamo». Peccato che a quel punto si stesse già discutendo eccome.

                Gabbani chiude il round con un laconico: «Voglio solo fare giustizia». L’atmosfera è tesa, il pubblico mormora, le telecamere indugiano sui due artisti ormai apertamente in rotta.

                Giorgia tenta la pace
                La conduttrice prova a riportare tutti sulla gara: “Andiamo avanti”, chiede, sperando di placare i giudici. Ma il silenzio dura poco: giusto il tempo dell’esibizione successiva.

                Rob sale sul palco, canta, conquista la platea. E Achille Lauro coglie l’occasione per l’ennesima stoccata.

                Il colpo finale: “Gabbanonpiangere”
                Appena terminata la performance, eccolo: «Vedi, Gabbanonpiangere, lei è una ragazza che mi colpisce, è preparata». Lo studio esplode tra risate e incredulità. Gabbani abbozza un sorriso tirato, ma la punzecchiatura è evidente. Lauro si gode il momento, come se avesse appena messo la firma finale sulla sceneggiatura della puntata.

                Un battibecco che non resterà negli archivi come una semplice lite da talent: è già materiale da viral clip. E siamo appena all’inizio della stagione.

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