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Musica

Gli Who riaccolgono il figlio di Ringo Starr, Zak, nella band: “Siamo una famiglia”

Dopo giorni di incertezza e voci contrastanti, arriva la conferma: Zak Starkey non è stato escluso dagli Who. Il figlio di Ringo Starr continuerà a collaborare con la leggendaria band. Pete Townshend chiarisce i malintesi e racconta cosa è realmente accaduto dietro le quinte.

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    Qualche giorno fa, una notizia aveva fatto tremare i fan storici dlla band inglese: Zak Starkey, batterista della formazione dal 1996 e figlio di Ringo Starr, sembrava essere stato allontanato dai progetti futuri del gruppo. Un post sui social dello stesso Starkey, in cui si dichiarava “sorpreso e rattristato”, aveva lasciato intendere un addio improvviso e doloroso.

    Il chiarimento di Pete Townshend: “Non è stato licenziato”

    A riportare la calma tra fan e addetti ai lavori è intervenuto direttamente Pete Townshend. In un lungo messaggio pubblicato online, il chitarrista degli Who ha spiegato come la situazione sia stata causata da un malinteso: “Non gli abbiamo mai chiesto di lasciare la band. Ci sono stati problemi di comunicazione da entrambe le parti, ma sono stati chiariti serenamente”.

    Secondo quanto raccontato da Townshend, i recenti concerti per il Teenage Cancer Trust alla Royal Albert Hall sarebbero stati più complessi del previsto anche a causa di soundcheck poco curati. In quell’occasione, alcuni errori di esecuzione avevano acceso le tensioni, ma tutto è stato risolto a livello personale e professionale.

    Zak resta nella band… ma con qualche cambiamento stilistico

    Gli Who stanno lavorando a una nuova formazione “senza orchestra” e, per questo, i due membri fondatori Daltrey e Townshend hanno chiesto a Zak di adattare il proprio stile, rendendolo più preciso e funzionale al nuovo assetto sonoro. Starkey ha accettato con disponibilità, dimostrando ancora una volta il suo attaccamento alla band.

    Il ruolo di Scott Devours e le scuse pubbliche

    Durante la polemica, era circolato il nome di Scott Devours, batterista solista del vocalist Roger Daltrey, come possibile sostituto. Pete Townshend ha voluto chiarire che non c’era alcuna intenzione di sostituire Starkey con Devours. Chiedendo pubblicamente scusa a quest’ultimo per non aver spento le voci in tempo. “Gli offrirò da bere per molto tempo e lo abbraccerò”, ha dichiarato con ironia ma anche sincero affetto.

    Gli Who restano una famiglia

    L’episodio dimostra quanto le dinamiche interne a una band storica possano essere complesse. Ma anche quanto forte possa essere il legame che tiene unito un gruppo dopo decenni. Gli Who vanno avanti, con Zak Starkey alla batteria e uno spirito rinnovato. I fan possono tirare un sospiro di sollievo: la leggenda continua, senza rotture. Li vedremo presto in Italia in due date: il 20 luglio allo Stadio Euganeo di Padova e il 22 a Milano presso il Parco della Musica.

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      Musica

      Kevin Federline torna all’attacco: «Britney Spears rischia la vita, i miei figli sono terrorizzati»

      Kevin Federline rompe ancora il silenzio e lancia accuse gravissime contro Britney Spears: sostiene che la popstar si recherebbe in Messico per procurarsi droghe «di ogni tipo» e che i figli Jayden e Sean Preston sarebbero «terrorizzati» da un possibile epilogo tragico. Dichiarazioni che arrivano dopo il flop del suo libro e che, secondo l’ex ballerino, rappresentano un tentativo disperato di “salvarla”. «Se devo passare per il cattivo, lo accetto», dice, evocando i casi Whitney Houston e Amy Winehouse.

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        Non c’è pace per Britney Spears. E non c’è tregua nemmeno per il pubblico che da anni assiste, quasi puntata dopo puntata, a una delle saghe personali più esposte e delicate dello showbiz. A riaccendere i riflettori ci ha pensato Kevin Federline, che dopo il tonfo editoriale del suo libro è tornato in tv con nuove accuse contro l’ex moglie.

        Federline sostiene che Britney viaggerebbe regolarmente in Messico per procurarsi droghe «di ogni tipo», una dichiarazione che ha immediatamente incendiato il dibattito. «Lei mi accusa di mentire? Mi dispiace che lo pensi, ma non è così», afferma. E aggiunge: «Se il costo di salvare la madre dei miei figli è essere visto come il cattivo, allora lo accetto».

        L’ex ballerino racconta anche un episodio che – a suo dire – avrebbe fatto scattare l’allarme definitivo: la telefonata del figlio Jayden, in lacrime. «Papà, non so cosa fare, mamma morirà», avrebbe detto il ragazzo. Parole che Federline definisce «spaventose», una frase che gli avrebbe gelato il sangue. «Ero terrorizzato», racconta. «I ragazzi hanno tentato di aiutarla, ma non è stato possibile».

        Federline arriva perfino a evocare casi tragici come quelli di Whitney Houston e Amy Winehouse, sostenendo che il rischio per Britney «non è un’esagerazione, ma una possibilità reale». Una narrativa forte, quasi un ultimatum morale, che lui presenta come un atto di responsabilità paterna.

        Il racconto, però, non è neutrale. Ogni sua apparizione mediatica divide: per alcuni vuole davvero proteggere Britney, per altri cavalca la sua immagine in declino per restare sotto i riflettori. E non aiuta il fatto che arrivi dopo la delusione per le vendite del suo libro, né che la popstar continui a respingere le accuse definendole invenzioni.

        Intanto, al centro di tutto, restano Sean Preston e Jayden, ormai adolescenti cresciuti nel mezzo di una battaglia narrativa infinita. Federline dice di volerli proteggere da un altro dramma hollywoodiano, ma ogni sua intervista alimenta un circo mediatico che sembra allontanare sempre più l’idea di una pace vera.

        La domanda, inevitabile, rimane sospesa: Kevin sta davvero cercando di aiutare Britney o sta cercando – di nuovo – di salvarsi lui?

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          Musica

          Laura Pausini sbotta sui rumor di Sanremo: «Perché così tante falsità su di me? Che nazione strana»

          Laura Pausini interviene sui social e respinge categoricamente la voce che la vorrebbe a Sanremo solo a patto di essere l’unica presenza femminile al fianco di Carlo Conti. Una ricostruzione che la cantante definisce «falsa e cattiva», soprattutto nel giorno dell’uscita di un suo duetto al femminile. «Perché si inventano queste cattiverie? Che nazione strana l’Italia», ha commentato, lasciando intendere di essere stanca delle speculazioni che ruotano attorno al suo nome ogni volta che si avvicina il Festival.

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            Ogni vigilia di Sanremo porta con sé il consueto carosello di rumors, retroscena e supposizioni più o meno fantasiose. Ma stavolta Laura Pausini ha deciso di intervenire personalmente, mettendo fine a una voce che ha iniziato a circolare con insistenza e che la riguarda in prima persona: la presunta richiesta di essere l’unica donna a fianco di Carlo Conti sul palco dell’Ariston.

            La cantante, che di solito evita di alimentare polemiche, ha scelto i social per chiarire la sua posizione con parole nette, mostrando una certa amarezza per l’ennesima narrazione costruita dal nulla. «Nel giorno in cui esco con un duetto con una donna poi», ha scritto. L’assurdità dell’indiscrezione, secondo lei, è evidente già solo da questo dettaglio: la Pausini sta promuovendo un brano che celebra la collaborazione femminile, mentre qualcuno la descrive come impegnata a reclamare un monopolio sul palco del Festival.

            Nel messaggio, la cantante si chiede apertamente perché intorno a lei si generino così tante “cattiverie”, usando un tono più duro del solito. «Perché così tante falsità su di me?», domanda. Una frustrazione che traspare anche nell’ultima frase: «Che nazione strana l’Italia». Non un attacco, ma un’amara constatazione di come certe dinamiche mediatiche riescano puntualmente a trasformare l’attesa del Festival in un gioco al massacro, spesso scollegato dalla realtà.

            Non è chiaro da dove sia partita la voce né perché abbia preso così rapidamente piede, ma la Pausini ha voluto stroncarla sul nascere, senza lasciare spazio a ulteriori ricami. Per ora, il suo nome continua a rimbalzare tra gli ipotetici protagonisti della prossima edizione, ma senza conferme. E la cantante, stanca dei gossip, ribadisce solo quello che sa per certo: qualunque sarà il ruolo, non sarà alle condizioni che le sono state attribuite.

            Il resto, come sempre, lo deciderà Carlo Conti, impegnato a costruire un cast che inevitabilmente finirà al centro dell’attenzione. La Pausini, invece, si gode il successo del nuovo duetto e si toglie un sassolino dalla scarpa, ricordando a tutti che, prima delle dietrologie, ci sono la musica e il rispetto.

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              Musica

              Lady Gaga pronta alle nozze con Michael Polansky: «Forse già durante il tour, ne parliamo sempre»

              Lady Gaga ha confessato a Rolling Stone che lei e Michael Polansky stanno pianificando il loro matrimonio. La cantante lo definisce «riservato, romantico e incredibilmente presente», e racconta che parlano spesso delle nozze, immaginando un evento piccolo, lontano dalla grandeur hollywoodiana. L’idea più sorprendente? Potrebbero sposarsi addirittura durante una pausa del tour.

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                Quando Lady Gaga parla d’amore, lo fa senza filtri. Nell’intervista rilasciata a Rolling Stone, la popstar ha raccontato che lei e il compagno Michael Polansky non solo sono più uniti che mai, ma stanno pensando seriamente al matrimonio. Un dettaglio che ha fatto drizzare le antenne ai fan: questa volta non si tratta di un sogno vago, ma di un vero countdown, anche se imprevedibile come tutto ciò che riguarda Gaga.

                La cantante descrive Polansky come «riservato, romantico, un uomo che ama proteggere ciò che conta davvero». Una definizione che suona come una dichiarazione d’amore adulta, lontana dal clamore delle sue storiche relazioni finite troppo presto sotto i riflettori. «Stiamo programmando tutto», racconta. «Forse accadrà già durante il tour, o magari dopo. La verità è che ne parliamo in continuazione». Un dialogo costante che svela una complicità solida, fatta di scelte concrete più che di effetti speciali.

                E poi la frase che ha fatto impazzire il web: «Abbiamo queste pause, e sono allettanti. Spesso diciamo: “Ok, possiamo sposarci quel fine settimana?”». Un amore che vive nel presente, capace perfino di immaginare un sì spontaneo, infilato tra una data sold-out e un cambio città. Niente cattedrali hollywoodiane, nessuna cerimonia con invitati in tripla fila: «Non vogliamo un matrimonio in grande stile, ma vogliamo godercelo».

                Un rito intimo, quindi. Un momento sottratto al rumore del mondo, come se Gaga volesse proteggere il suo equilibrio più prezioso. E Polansky? È l’uomo che ha saputo ridare stabilità alla star, un compagno lontano dalle dinamiche dello showbiz, solido, abituato alla discrezione del suo lavoro nell’industria tech.

                L’idea di una Gaga che sceglie un matrimonio minimalista affascina e sorprende. Ma forse è proprio questa la sua rivoluzione più autentica: amare senza spettacolo, costruire una vita privata mentre tutto attorno rimane un palcoscenico.

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