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Personaggi e interviste

Arianna David a Verissimo: la lotta contro l’anoressia e un messaggio di speranza

Durante la trasmissione Verissimo in onda su Canale5 Arianna David ha raccontato del suo rapporto con l’anoressia.

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    La trasmissione di Canale5 Verissimo condotta da Silvia Toffanin è ritornata a trattare un tema delicato e attualissimo: i disturbi alimentari. La bellissima Miss Italia del 1993, Arianna David, ha confidato al pubblico la sua battaglia contro l’anoressia che l’ha accompagnata per gran parte della vita. L’ex reginetta di bellezza, oggi 51 anni, ha rivelato di aver iniziato a soffrire della malattia durante l’adolescenza, un periodo in cui i modelli estetici imposti dai media e la pressione sociale possono essere particolarmente dannosi. “A 18 anni pesavo 52 chili per 173 centimetri di altezza. Avevo l’incubo di diventare grassa“, ha confessato sottolineando come la sua percezione del corpo fosse completamente distorta.

    Le cause dell’anoressia: un problema complesso

    L’anoressia è un disturbo complesso, le cui cause sono molteplici e spesso interconnesse. Oltre ai fattori socio-culturali, come i modelli estetici irrealistici e la pressione a essere perfetti, giocano un ruolo importante anche fattori biologici, psicologici e familiari. La ricerca scientifica ha evidenziato come l’anoressia sia spesso associata a una bassa autostima, a difficoltà nel gestire le emozioni e a un bisogno ossessivo di controllo. Non si tratta solo di un disturbo estetico, ma una malattia grave che può avere conseguenze devastanti sulla salute fisica e mentale. Oltre ai problemi legati alla malnutrizione, come osteoporosi, aritmie cardiache e disturbi ormonali, l’anoressia può portare a isolamento sociale, depressione e, nei casi più gravi, al decesso. Arianna David non è l’unica celebrità ad aver affrontato pubblicamente la sua battaglia. Tanti altri personaggi italiani, come Chiara Gamberale, Demi Lovato, Kesha e Portia de Rossi, hanno condiviso le loro esperienze. Contribuendo così a sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importante tema.

    Un messaggio di speranza

    Nonostante le difficoltà, Arianna David oggi è una donna forte e determinata, che ha scelto di condividere la sua storia per aiutare altre persone a superare questo disturbo. “Neanche io mi innamorerei di me“, ha ammesso nella chiacchierata con la Toffanin, rivelando la complessità dei suoi sentimenti e la difficoltà di accettare il proprio corpo. È fondamentale sottolineare che l’anoressia è una malattia che richiede un trattamento multidisciplinare, che coinvolga medici, psicologi e nutrizionisti.

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      Justine Mattera, tra sport, provocazione e passato: “La mia libertà? L’ho conquistata a 17 anni”

      Un mix di determinazione, sport, sensualità e spirito imprenditoriale: Justine Mattera si racconta senza censure. Dalle prime esperienze in Italia alla televisione, fino all’amore per il triathlon e i social, tra scelte di vita, provocazioni e un passato che ancora oggi fa discutere.

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        Justine Mattera è una donna che non ha mai avuto paura di mettersi in gioco. Un’americana arrivata in Italia negli anni ’90, prima per studiare, poi per inseguire un sogno nel mondo dello spettacolo, sfruttando un’arma inaspettata: una somiglianza impressionante con Marilyn Monroe. Da lì, una carriera che ha attraversato la televisione, la musica, lo sport e oggi i social media, dove il suo profilo Instagram raccoglie migliaia di follower affascinati dal suo mix di sensualità e passione sportiva.

        “Quando mi ha sposato sapeva che ero così”

        Nata a New York nel 1971, Mattera si è trasferita in Italia nel 1994 per studiare letteratura. È diventata famosa grazie al sodalizio con Paolo Limiti, che l’ha scelta per il suo programma Rai e che poi ha sposato. Un matrimonio breve, che ancora oggi viene citato spesso quando si parla di lei. Ma Justine è molto più di un’ex moglie.

        Negli ultimi anni è diventata un punto di riferimento per le donne che vogliono mantenere femminilità e indipendenza, senza rinunciare al piacere di provocare. E se qualcuno la accusa di “esagerare” sui social, lei risponde con sicurezza: “Quando mio marito mi ha sposato, sapeva benissimo chi ero. Non c’erano i social, ma avevo già posato per Playboy. E poi sono una madre e una moglie molto presente”.

        La passione per il triathlon e il mito del corpo perfetto

        Oggi Justine Mattera è un’atleta, testimonial del marchio Colnago e appassionata di triathlon, disciplina che combina nuoto, ciclismo e corsa. Una scelta che all’inizio ha spiazzato molti: “Non si vedono tante donne in bicicletta, è un mondo ancora dominato dagli uomini. Volevo mettermi alla prova e dimostrare che è possibile conciliare sport e femminilità”.

        Ha iniziato quasi per caso, dopo aver partecipato a una mezza maratona senza allenamento e aver ottenuto un piazzamento sorprendente. Oggi si allena costantemente, alternando il nuoto con le corse al parco e le uscite in bici con il coach. “Mi piace l’idea di superare i miei limiti. La fatica non mi spaventa, anzi, mi esalta”.

        E se qualcuno le dice che superati i 50 anni dovrebbe smettere, lei replica senza esitazioni: “Ho cominciato a 46 anni, ma la costanza premia sempre. Non ho bisogno di vincere, voglio solo dimostrare che l’età non è un limite”. Il sogno? Affrontare un mezzo Ironman, con 90 km in bici, 1,5 km di nuoto e 21 km di corsa.

        L’ombra di Paolo Limiti e la polemica sul funerale

        Ma il passato è sempre lì, pronto a riaffiorare. Quando si parla di Justine, inevitabilmente torna fuori il nome di Paolo Limiti, il celebre autore televisivo scomparso nel 2017. Il loro matrimonio durò pochi anni, e quando lui morì, le polemiche non mancarono.

        Le venne rimproverato di non essersi mostrata affranta durante il funerale, un’accusa alla quale risponde senza mezzi termini: “Chi dice che non c’ero? Qualcuno ha filmato tutti i presenti? Certo, non mi sono messa a piangere in prima fila. Ero l’ex moglie, non la vedova. Forse ho sbagliato, ma anche se non ci fossi andata sarebbero stati cavoli miei”.

        La bellezza come arma e il femminismo secondo Justine

        L’accusa più frequente che riceve è di essere troppo provocante sui social. Il suo profilo Instagram è una miscela di sport, scatti sensuali e momenti di vita quotidiana. “Non sono terrorista, sono una donna che ama il suo corpo e non ha paura di mostrarlo”.

        Non ha mai nascosto che la bellezza sia stata una carta vincente, ma sa anche che essere belle è un’arma a doppio taglio. “È difficile essere prese sul serio. Se non sei furba, puoi non capire il potere che hai. Gli uomini tendono a sottovalutare una donna attraente, e questo può rivelarsi un vantaggio. Meglio essere una sorpresa che una delusione”.

        Per quanto riguarda il MeToo, la sua posizione è chiara: “Sono felice che le cose siano cambiate, ma non mi piace quando le denunce arrivano dopo vent’anni. Perché non l’hanno detto subito? Io ho sempre saputo dire di no”.

        E sul femminismo? “Per me significa essere indipendenti. A 17 anni sono uscita di casa con una borsa di studio, ho sempre lavorato per conquistare il mio spazio. Ma non credo che femminismo voglia dire vestirsi da uomo o eliminare la femminilità”.

        Salvini e Trump, la politica vista da una newyorkese

        Nonostante sia americana, Justine segue con curiosità la politica italiana e non nasconde un certo interesse per Matteo Salvini. “Sono figlia di immigrati italiani, voglio capire dove vuole portarci. Lo osservo, anche se d’istinto la vedo diversamente”.

        Quanto a Donald Trump, pur essendo cresciuta in una famiglia democratica, non ha votato per lui, ma ne riconosce il carisma. “È un personaggio che divide, ma sa come attirare l’attenzione. Io credo ancora nella politica che premia il merito”.

        L’incontro con il destino: da Firenze alla tv

        La sua storia in Italia è iniziata per caso, con un incontro che le ha cambiato la vita. “Ero in Corso Sempione con un fotografo quando Paolo Limiti uscì dalla Rai. Stavano cercando una valletta per un programma. Io avevo un disco in classifica e volevo tornare in America, ma lui mi propose un provino. Andò bene e mi affidò a un’insegnante di danza. Da valletta diventai showgirl”.

        Non rimpiange nulla, ma oggi guarda avanti. “Il varietà non esiste più, i ruoli per donne con accento americano sono pochi. Valuto il teatro, mi piacerebbe portare in scena una commedia brillante”.

        Una donna che non ha mai avuto paura di dire la sua, di reinventarsi e di sfidare i pregiudizi. Justine Mattera non si è mai fermata, e di certo non ha intenzione di farlo ora.

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          Personaggi e interviste

          Achille Costacurta e il periodo buio: papà Alessandro rompe il silenzio e racconta tutto

          Alessandro Costacurta parla per la prima volta apertamente delle fragilità del figlio Achille, dei problemi con la giustizia e del ruolo fondamentale della moglie Martina Colombari: “Ci siamo salvati a vicenda. E oggi lui è il ragazzo più bello del mondo”.

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            Dopo mesi di silenzio e indiscrezioni, è Alessandro Costacurta a rompere il ghiaccio. In un’intervista a Il Giornale, l’ex difensore del Milan e della Nazionale ha parlato per la prima volta a cuore aperto del momento difficile attraversato dal figlio Achille, 20 anni, diventato suo malgrado protagonista delle cronache per una serie di episodi controversi.

            “Se mi avessero fatto questa domanda due anni fa, non avrei risposto allo stesso modo”, ha detto l’ex calciatore, riferendosi al proprio ruolo di padre. “Oggi posso dire di essere stato un buon padre. Mio figlio ha delle fragilità, ha avuto dei problemi, ma li ha superati. E adesso è il ragazzo più bello del mondo”.

            Parole che rivelano una ferita, ma anche un percorso di consapevolezza. Achille, in passato, ha avuto problemi con le forze dell’ordine, e la vicenda ha messo a dura prova l’equilibrio familiare. “Abbiamo attraversato momenti duri, ma ci siamo sostenuti a vicenda: io, Martina e nostro figlio. Questo ci ha unito ancora di più”.

            Il riferimento è ovviamente alla moglie Martina Colombari, ex Miss Italia e madre di Achille, che ha avuto un ruolo centrale in tutto il percorso. “Ho scoperto in quei giorni una forza incredibile in mia moglie”, ha raccontato Costacurta. “Ha una capacità di protezione verso nostro figlio che è pazzesca. È stata lei il nostro punto fermo”.

            Il matrimonio con Martina, celebrato nel 2004, è uscito rafforzato dalla crisi. E oggi la coppia si mostra compatta, più consapevole e pronta a condividere anche i momenti difficili. “La famiglia è stata la nostra ancora. E lo è ancora oggi”, ha concluso Costacurta.

            Non serve aggiungere molto. In un mondo dove spesso si finge perfezione, il coraggio di raccontare anche le cadute – e le risalite – fa tutta la differenza.

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              Perfetti solo in posa: la verità filtrata secondo Aurora Ramazzotti… e i social che ci ingannano

              La “Ramazzottina” smaschera ancora una volta le bugie patinate dei social network. Con la solita ironia, mette a nudo il mito della perfezione, ricordandoci che ciò che vediamo online non è realtà, ma posa, filtro e strategia. E mentre continuiamo a scrollare, dimentichiamo che la vera vita… non si ritocca.

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                Benvenuti nel meraviglioso mondo di Instagram, dove nessuno suda, nessuno ha un brufolo e tutti sono sempre in vacanza. È questo l’universo che Aurora Ramazzotti ha deciso di smontare con un “friendly reminder”: no, non siamo tutti perfetti. Lo sembriamo. Ma solo in posa. La perfezione che vediamo ogni giorno nei feed non è altro che il risultato di luci giuste, angoli studiati e filtri furbi. È uno show permanente in cui nessuno sbaglia scatto. Semplicemente, lo scatto sbagliato non si pubblica… e il gioco è fatto.

                La dittatura del “mi piace”

                Nel nuovo millennio non contano più i voti a scuola o le strette di mano sincere. A decretare il nostro valore è un numerino sotto la foto: i like. È lì che si gioca la nostra autostima. Se piaci, vali. Se non piaci… be’, forse è il filtro sbagliato. Aurora lo sa bene. Cresciuta sotto i riflettori e bersagliata dagli haters, ha imparato presto che dietro ogni post perfetto si nasconde spesso una fragilità. Per questo continua a usare l’ironia come scudo e come lente per mostrarci quanto tutto sia distorto.

                Quando “essere veri” diventa rivoluzionario

                In un’epoca in cui il corpo naturale è diventato un atto sovversivo, Aurora prova a rimettere al centro la normalità. Non è una battaglia di Photoshop, ma una rivoluzione silenziosa fatta di smagliature, occhiaie e risate vere. Ha parlato di salute mentale, di body shaming, di pregiudizi e tabù. E lo ha fatto senza filtri, anche quando sarebbe stato più comodo tacere. Perfetta? No. Umana? Sì, e proprio per questo necessaria.

                La foto non respira (ma tu sì)

                Una fotografia congela un istante. Ma è un istante scelto, costruito, isolato dal resto. Niente respiri, niente movimento. Nessun difetto. Ma la vita vera è un flusso: ci si muove, si cambia, si sbaglia. È fatta di prospettive sbilenche e risate fuori tempo. Ecco perché confrontarsi con le immagini dei social è una trappola: non c’è verità nello scatto perfetto. C’è solo l’illusione di ciò che vorremmo essere, e che, spoiler, nessuno è davvero.

                Essere imperfetti non è un difetto: è vita vera!

                Aurora Ramazzotti ci ricorda che la vera ribellione, oggi, è mostrarsi per ciò che si è. E dirlo senza vergogna. Tra filtri ed eccessi, c’è bisogno di persone che usino i social non per mostrare una favola, ma per raccontare una realtà. Anche quando è un po’ disordinata. In fondo, la vera perfezione sta proprio nell’abbracciare ogni imperfezione. Anche se non è instagrammabile.

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