Personaggi e interviste
Can Yaman e Sara Bluma: amore in technicolor e in pelle nera sul tappeto rosso di Rimini
Can Yaman ha ufficializzato la nuova relazione con la dj Sara Bluma al Festival di Rimini. Mano nella mano, bacio appassionato e look coordinato total black: ecco chi è la donna che ha conquistato il cuore dell’attore turco.

Il cuore di Can Yaman ha smesso di essere un mistero. Dopo settimane di indiscrezioni e fotografie rubate, l’attore turco ha ufficializzato la sua relazione con Sara Bluma, dj e artista di origini algerine, durante il red carpet dell’Italian Global Series Festival a Rimini. Non una semplice apparizione, ma una vera passerella d’amore: mano nella mano, abiti in pelle coordinati e, soprattutto, un bacio appassionato che ha messo a tacere ogni dubbio.
Famoso per il suo stile riservato
Fino a qualche giorno fa, si parlava solo di voci e sospetti. Ma ora non ci sono più segreti. L’attore di Viola come il mare, noto per la sua proverbiale riservatezza, ha deciso di uscire allo scoperto e farlo nel modo più plateale possibile: davanti a centinaia di fotografi e fan. Coordinati nel look, total black e mood rockstar, i due hanno attirato tutti i flash e, forse, anche qualche invidia.
Chi è Sara Bluma, la nuova fiamma di Yaman
Il nome all’anagrafe è Sara Chichani, ma tutti la conoscono come Sara Bluma. Dj tra le più richieste nel circuito della musica elettronica europea, ha oltre 27mila follower su Instagram e uno stile che unisce Berlino, Ibiza e Parigi. Con il suo progetto Boudoir, mix di musica elettronica, burlesque e cabaret, ha rivoluzionato i club europei. Nel 2022 ha pubblicato il suo primo album Teenage Dream, confermando il suo talento anche come produttrice. Madre del piccolo Tristan, nato dalla relazione con l’imprenditore italiano Stefano Papa, Sara non è nuova alle cronache mondane, ma è la prima volta che si trova sotto i riflettori per un amore così chiacchierato. E se il suo fascino magnetico ha colpito Can, non è difficile capire il perché.
E le ex? Diletta Leotta e il mistero Chillemi
Il passato sentimentale di Can Yaman è un film a puntate. Dopo la relazione mediatica con Diletta Leotta — chiacchieratissima, iper-esposta e improvvisamente svanita nel nulla tra il 2020 e il 2021 — si è vociferato di un flirt mai confermato con Francesca Chillemi, co-protagonista in “Viola come il mare”. Una chimica evidente sul set, qualche paparazzata sospetta… ma nessuna ufficialità. Con Sara Bluma, invece, è tutta un’altra storia. Niente “no comment”, nessuna fuga dai paparazzi. Anzi, una dichiarazione d’amore in piena regola, direttamente sul red carpet.
Bacio, pelle e ritmo elettronico: l’estate rovente di Can
Per l’attore turco questa è l’estate della passione. Tra set, eventi e apparizioni pubbliche, Can Yaman si gode il successo… e l’amore. E Sara Bluma, con il suo stile internazionale e la sua energia magnetica, sembra la compagna perfetta per l’uomo attualmente più amato delle fiction italiane.
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Personaggi e interviste
Stefano De Martino e il provino ad Amici: “Avevo impegnato i gioielli della comunione per arrivarci”
Il ballerino racconta come è iniziata la sua carriera nello spettacolo e i sacrifici fatti per entrare nella scuola di Maria De Filippi. Tra ansie e difficoltà, l’incontro con Maria e la seconda chance che gli ha cambiato la vita.

Stefano De Martino è ormai un volto noto della televisione italiana, ma il suo percorso verso il successo non è stato affatto facile. In una recente intervista il ballerino e conduttore ha ripercorso i momenti più difficili dei suoi inizi, raccontando il retroscena del suo primo provino per entrare nella scuola di Amici, il talent show che lo ha lanciato nel mondo dello spettacolo.
Un provino mancato e il sacrificio per realizzare un sogno
Era un giovane Stefano quello che, con il cuore in gola e poche risorse economiche, si presentava al suo primo provino per Amici. “Per quel provino avevo impegnato i gioielli che mi avevano regalato alla comunione. Te lo giuro, non avevo i soldi per tornare a casa”, ha raccontato, rivelando il sacrificio compiuto per poter partecipare.
L’ansia però giocò un brutto scherzo: “Io preso dall’ansia svengo, non faccio il provino”. Fuori dagli studi di Cinecittà, Stefano, scoraggiato e senza sapere come tornare a casa, fu notato da una ragazza della produzione che gli chiese perché fosse ancora lì. Dopo averle spiegato la situazione, la produzione gli mise a disposizione un’auto per riportarlo a casa, evitando così di lasciarlo a piedi.
L’incoraggiamento della madre e il secondo tentativo
Tornato dalla madre, De Martino non poteva immaginare che la sua avventura non fosse ancora finita. La madre, intuendo quanto quel sogno fosse importante per lui, decise di iscriverlo nuovamente ai provini. Un gesto che rappresentò un vero e proprio incoraggiamento a non arrendersi, nonostante le difficoltà e il primo fallimento.
Anche questa volta, però, il destino sembrava volergli mettere i bastoni tra le ruote. Nonostante gli sforzi e la passione dimostrata, Stefano non venne scelto inizialmente. Ma il colpo di scena era dietro l’angolo.
L’incontro con Maria De Filippi e il colpo di fortuna
“Ad un certo punto, sento una mano sulla spalla”, racconta emozionato Stefano. Era Maria De Filippi. La conduttrice, osservando la sua esibizione, notò qualcosa di speciale in quel ragazzo impacciato ma determinato. Si rivolse alla commissione con parole che cambiarono il destino di De Martino: “Questo ragazzo non mi sembra così male, lo teniamo?”. La risposta unanime fu un sì, e da quel momento iniziò la sua avventura nel programma che lo avrebbe portato al successo.
Un percorso di riscatto e successo
Da allora, la carriera di Stefano De Martino è stata un crescendo di successi. Da ballerino di Amici a conduttore televisivo, Stefano ha saputo trasformare le difficoltà in opportunità, dimostrando che con determinazione e un pizzico di fortuna, anche i sogni più difficili possono diventare realtà.
Personaggi e interviste
Stalking con lista d’attesa: Alessandro Basciano senza braccialetto elettronico per… esaurimento scorte!
Alessandro Basciano, accusato di stalking contro Sophie Codegoni, è ancora senza braccialetto elettronico per mancanza di dispositivi disponibili. Il divieto di avvicinamento è attivo, ma i ritardi sollevano dubbi.

La storia tra il dj ed ex volto televisivo Alessandro Basciano e la showgirl Sophie Codegoni si è trasformata in un caso giudiziario complesso. Dopo la fine burrascosa della loro relazione, Basciano è stato accusato di stalking. Ma a far discutere non è solo il contenuto dell’inchiesta: il 35enne, pur essendo soggetto a un divieto di avvicinamento nei confronti della ex compagna, risulta ancora privo del braccialetto elettronico, misura prevista ma non attuata per… “indisponibilità tecnica”.
Il divieto di avvicinamento c’è, ma il braccialetto no
Lo scorso 30 aprile, la Corte di Cassazione ha reso definitiva la misura cautelare decisa dal Tribunale del Riesame: Alessandro Basciano non può avvicinarsi a Sophie Codegoni a meno di 500 metri. Tuttavia, al suo ritorno dagli Stati Uniti, dove si trovava per motivi personali, non è stato possibile applicare il braccialetto elettronico a causa dell’assenza di slot disponibili nel mese di giugno. Una situazione che, se non fosse drammatica, potrebbe sembrare grottesca: in Italia, anche le misure di sicurezza sembrano essere soggette a “liste d’attesa”.
L’inchiesta: chat minacciose e ansia costante
Basciano era stato arrestato nel novembre scorso nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Procura di Milano, con l’aggiunta Letizia Mannella e il pm Antonio Pansa. Scarcerato dopo meno di 48 ore, la procura aveva chiesto gli arresti domiciliari, ma il Riesame ha optato per una misura più blanda. I giudici, tuttavia, hanno sottolineato la gravità dei comportamenti: minacce, messaggi offensivi e una pressione costante che avrebbe provocato nella Codegoni uno stato di ansia duraturo, al punto da modificarne abitudini e routine quotidiane.
Cosa succede ora? Riflessioni su un sistema che arranca
Il fatto che non ci siano abbastanza braccialetti elettronici disponibili solleva inevitabili interrogativi. Possibile che nel 2025, in casi di presunto stalking con prove documentate, ci si debba scontrare con problemi logistici da magazzino? L’esaurimento delle scorte può trasformarsi in una falla nella tutela delle vittime? Intanto, Sophie Codegoni può contare solo sul divieto di avvicinamento e sul buon senso di chi, fino a pochi mesi fa, condivideva la sua quotidianità.
Personaggi e interviste
Massimo Giletti e il patto segreto con i fratelli gemelli per onorare il padre
Nato in una dinastia industriale piemontese, Giletti rivela il patto stretto con Emanuele e Maurizio: portare avanti l’eccellenza nel settore tessile in memoria del padre. Una storia di famiglia, tradizione e orgoglio Made in Italy.

Un’intervista al settimanale Chi ha rivelato un lato poco noto di Massimo Giletti: l’esistenza di due fratelli gemelli, Emanuele e Maurizio, e un legame che si è rafforzato dopo la scomparsa del padre Emilio nel 2020. “Sono le persone con cui condivido la mia vita, ho un rapporto intenso con loro”, ha dichiarato il giornalista, raccontando di un patto stretto per mantenere viva l’eredità familiare.
Un castello e una dinastia industriale
La famiglia Giletti non è solo una realtà industriale, ma una vera e propria istituzione nel settore tessile piemontese. L’infanzia dei tre fratelli si è svolta in un castello che ha accolto personaggi illustri come Ernest Hemingway, Carlo Alberto dalla Chiesa e Gabriele D’Annunzio, simbolo del prestigio della famiglia.
“Abbiamo fatto una promessa a nostro padre e stiamo portando avanti l’azienda di famiglia”, ha rivelato Giletti. L’azienda, con sede nel distretto biellese, è rinomata per la produzione di filati pregiati destinati all’abbigliamento di lusso e all’arredamento. Grazie a una costante attenzione all’innovazione tecnologica, l’impresa è un fiore all’occhiello del Made in Italy, senza mai rinunciare alla qualità e al rispetto per l’ambiente.
Tra ribellione e tradizione
Pur mantenendo un forte legame con le sue radici, Giletti ha scelto una strada diversa per sé. “Ho fatto quello che sentivo. Ho una parte ribelle e anarchica che mi spinge ad andare controcorrente”, ha spiegato. Dopo la laurea in giurisprudenza, il giornalista si è dedicato alla televisione, costruendo una carriera che l’ha reso uno dei volti più riconoscibili del panorama italiano.
Tuttavia, il peso dell’eredità familiare è sempre rimasto presente. “C’è una vecchia foto del 1954 su Grazia che ritrae mio padre con Gianni Agnelli e Umberto Marzotto, descritti come ‘gli scapoli d’oro del jet set’. È un’immagine che ha lasciato il segno: mia madre ne ha sofferto e io ho pagato il dazio”.
Un legame che attraversa le generazioni
La tradizione tessile della famiglia Giletti rappresenta non solo un orgoglio personale, ma anche un simbolo dell’eccellenza italiana. I filati prodotti dall’azienda si distinguono per finezza, resistenza e rispetto degli standard ambientali, rendendoli competitivi a livello internazionale.
Nonostante i percorsi professionali diversi, i tre fratelli condividono la responsabilità di preservare questo patrimonio. “Il legame con i miei fratelli è indissolubile. Portare avanti l’azienda non è solo un lavoro, ma una promessa fatta a nostro padre, una testimonianza di quello che ci ha insegnato”.
Made in Italy e orgoglio di famiglia
La storia dei Giletti è un racconto di dedizione, duro lavoro e visione imprenditoriale. Il loro impegno non solo consolida il prestigio del distretto biellese, ma è un esempio di come il Made in Italy possa continuare a crescere grazie a una combinazione di tradizione e innovazione.
Per Massimo Giletti, l’azienda di famiglia è molto più di un legame economico: è una radice solida, un motivo di orgoglio e una connessione profonda con i valori trasmessi da suo padre. Una promessa che unisce tre fratelli, oggi più che mai.
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