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Personaggi e interviste

Benedetta cucina: così Mondadori si pappa la concorrenza! 7 milioni per il brand della Rossi

Mondadori dopo GialloZafferano capitalizza la crescente popolarità del brand “Fatto in casa da Benedetta”, per dominare il mercato del food & cooking.

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    E brava la Mondadori lanciata sempre nel mondo del food & cooking. Dopo aver acquisito nel 2016 il sito GialloZafferano da Banzai Media Holding, oggi si aggiudica il 51% del capitale sociale di Waimea, la società che detiene i diritti di proprietà intellettuale e di sfruttamento economico dell’immagine di Benedetta Rossi e Marco Gentili. Questa operazione realizzata da Mondadori Media, punta a consolidare la posizione di leadership nel settore food & cooking. Una strategia vincente che unisce il celebre brand “Fatto in casa da Benedetta” e GialloZafferano.

    Sette milioni fatti in casa

    Waimea, attualmente detenuta al 97,9% da Benedetta Rossi e Marco Gentili (tramite Maui Media), e al 2,1% da Emiliano Messeni e Marco Iacobellis, nel 2023 ha totalizzato 4,5 milioni di euro di ricavi con 2,7 milioni di euro di Ebitda. Il prezzo sborsato di Mondadori è di 6,9 milioni di euro.

    A cosa sta puntando la Mondadori

    Con questa acquisizione, Mondadori intende creare un player multimediale leader nel settore food & cooking, sia digitale che tradizionale. La partnership prevede anche una componente variabile basata sui risultati del biennio 2023-2024 e dell’esercizio 2026, con un importo complessivo massimo di 3,2 milioni di euro. Inoltre, sono previste opzioni put & call per un’ulteriore quota del 19% del capitale sociale di Waimea, esercitabili dopo l’approvazione del bilancio 2028, permettendo a Mondadori Media di aumentare la propria partecipazione fino al 70%.

    Cosa cambia per le ricette di Benedetta

    Benedetta Rossi e Marco Gentili continueranno a gestire autonomamente le attività di Waimea, rimanendo amministratori e partner strategici di lungo periodo. La raccolta pubblicitaria sarà gestita dalla concessionaria Talks, garantendo continuità e coerenza con le attività esistenti. Il closing dell’operazione è previsto entro la fine del 2024.

    Come nasce il successo di Benedetta

    Marchigiana, tradizione contadina nella ristorazione, Benedetta Rossi è cresciuta in campagna dove ho imparato a cucinare dalle zie. Dopo il liceo classico si è laureata in biologia marina, ma ho sempre lavorato in cucina nell’agriturismo dei genitori. Dopo aver ristrutturato il casale di famiglia, nel 2011 ha iniziato a pubblicare ricette su YouTube, ispirandomi alla tradizione dell’autoproduzione e della condivisione. Un hobby nato per gioco che in poco tempo si è trasformato nel progetto Fattoincasadabenedetta. E un follower dopo l’altro oggi è seguita da 16 milioni di appassionati e fan. Dopo YouTube, è passata alla TV con il programma “Fatto in casa per voi” su Food Network e Real Time, e inoltre ha pubblicato sei libri di ricette proprio con il gruppo Mondadori.

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      Il nudo ti fa bella: sessant’anni e nessuna voglia di coprirsi per Elizabeth Hurley

      Altro che torta, candeline e inviti plastificati: Elizabeth Hurley per i suoi 60 anni ha deciso di regalarsi… una foto nuda su Instagram. Seduta sull’erba, con solo una collana addosso e il sorriso soddisfatto di chi, oltre a un fisico da urlo, ha anche capito tutto dell’algoritmo dei social. Il “vestito da compleanno”? L’ha lasciato nell’armadio. Perché ormai, nel marketing della celebrità 2.0, il vestito migliore è quello che non c’è.

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        Il suo è il compleanno più vestito di niente della storia. Elizabeth Hurley non è semplicemente “una ex” – ex modella, ex attrice di culto, ex fidanzata di Hugh Grant. È una macchina da glamour ben oliata, che continua a reinventarsi senza mai rinunciare al fil rouge: restare provocante, ma sempre con quel tocco da dama inglese. Quest’anno festeggia 30 anni come testimonial di Estée Lauder e 20 del suo brand di beachwear, tutto mentre vive una nuova favola sentimentale con Billy Ray Cyrus, padre di Miley. La coppia? Country e couture. Un po’ Nashville, un po’ Notting Hill.

        Nudità d’autore: quando il corpo diventa contenuto

        Oggi le dive non si spogliano più per trasgredire, ma per rimanere sul radar. Ogni nudo artistico è una campagna di engagement travestita da spontaneità. E Hurley lo sa bene: non c’è bisogno di OnlyFans, basta una buona luce naturale, un prato curato e qualche hashtag selezionato (#BirthdaySuit #StillGotIt). Il risultato? Milioni di like, articoli ovunque, e perfino il figlio Damian che approva con un “TI AMO” pubblico. Chi dice che la famiglia tradizionale è in crisi?

        icona o stratega digitale?

        È giunto il momento di rivedere il giudizio su queste “donne che si spogliano a ogni compleanno”. Forse non è egocentrismo, ma branding. Forse non è esibizionismo, ma business. E in fondo, se a 60 anni sei ancora protagonista e puoi mostrare la pelle senza perdere dignità, non sarà mica un crimine. Anzi, è quasi un superpotere. Altro che “donne che si spogliano per ogni scusa”: qui la scusa è geniale. Ed è il mondo intero che si riveste… di invidia.

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          Bello, famoso, buddista ed elegantemente… anti-trumpiano: Richard Gere a Milano (gallery)

          Quando Richard Gere arriva in città, non è mai solo una proiezione cinematografica. Milano si è trasformata in teatro di un evento unico, che ha unito spiritualità, impegno civile e… frecciate ben assestate. L’occasione? L’anteprima del documentario “La saggezza della felicità” (Wisdom of Happiness), dedicato alla figura del Dalai Lama e prodotto proprio da Gere. Ma l’evento, al quale ha partecipato anche LaCity Mag, è diventato ben presto anche un’occasione per un attacco diretto all’ex presidente americano Donald Trump.

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            L’attore hollywoodiano infiamma l’Anteo e il dibattito politico: tra la saggezza tibetana e le critiche a Donald Trump, il pubblico milanese applaude con il cuore e con la coscienza. Durante l’incontro non ha usato mezzi termini: «Sono americano, e in questo momento nel mio Paese abbiamo un leader con una bassa intelligenza emotiva… e sto scegliendo le parole più gentili». Un colpo diretto, pronunciato con il sorriso sornione di chi sa bene di star dicendo una verità scomoda ma condivisa. Le parole di Gere, come sempre, mescolano attivismo e umanità, tra compassione buddhista e pugni (verbali) ben assestati.

            Il potere della gentilezza… e dell’indignazione

            Ma non si è trattato solo di attacchi personali. L’attore ha dipinto un affresco più ampio: «Abbiamo bisogno di una cultura dell’onestà, della compassione, perché non siamo isole: siamo interconnessi». Una dichiarazione che suona come manifesto per un’umanità stanca di leader divisivi, ma ancora capace di ribellarsi con eleganza.

            Applausi per il coraggio di Gaza

            In un momento toccante dell’incontro, Gere ha chiesto al pubblico un pensiero per Gaza: «Io e mia moglie ne parliamo da ore. Facciamo un applauso per Gaza». La risposta della sala è stata calda, commossa, intensa. Come se anche il cinema, per una sera, potesse davvero cambiare qualcosa.

            “Siamo meglio di così”: un richiamo all’azione

            Il messaggio finale? Un invito a non restare immobili: «Siamo in un momento buio. Serve coraggio, serve agire con grazia e lucidità. Non accetterò il mondo così com’è. Non mi sacrificherò a questa violenza». Un invito alla resistenza etica, lontano da qualsiasi comizio ma potente come una scena madre di un film impegnato.

            Il Dalai Lama? Un gigante. Ma ora tocca a noi

            La riflessione sull’anziano leader spirituale diventa monito collettivo: «Ha 90 anni e si sveglia alle 3 per meditare. Quando non ci sarà più, dovremo diventare noi gli eroi. È il nostro turno». Un finale che sa di chiamata alle armi… morali, ovviamente.

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              Povero Spalletti. Dopo l’esonero “mazziato” anche da Ilary Blasi

              La conduttrice non dimentica le vecchie ruggini e balla sulle note di “Piccolo uomo” per il tecnico toscano, reduce dalla disfatta azzurra.

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                Certi amori non finoscono come canta Venditti così come certe rivalità non muoiono mai. E Ilary Blasi ne ha dato una brillante dimostrazione con uno sfottò social ben studiato. A danno di chi? Del povero Luciano Spalletti, fresco di esonero dalla Nazionale Italiana costretto alla gogna dall’Italia intera…

                Pochi giorni dopo il suo allontanamento dalla panchina azzurra, la conduttrice Mediaset ha pubblicato su Instagram un video apparentemente innocente. Nel video balla spensierata sul terrazzo di casa, sulle note di “Piccolo uomo” di Mia Martini, con tanto di emoticon che ridono a crepapelle. Per chi ha seguito la lunga saga tra i due, però, il riferimento è fin troppo chiaro: è una frecciatina diretta al tecnico toscano. Ma cos’era successo tra i due?

                Ma cosa c’entra Ilary Blasi con l’ex CT della Nazionale?

                Per rispondere bisogna tornare indietro di qualche anno, precisamente al 2016, quando Spalletti allenava la Roma e Francesco Totti era ormai a fine carriera. La gestione dell’ultimo periodo del capitano giallorosso non piacque affatto a Ilary, che in un’intervista a La Gazzetta dello Sport attaccò duramente il tecnico, definendolo “un uomo piccolo” per il modo in cui aveva gestito la situazione. Le sue parole provocarono un polverone mediatico. Spalletti – che non è mai stato tipo da incassare in silenzio – rispose nel suo libro “Il paradiso esiste… ma quanta fatica“, tornando sulla vecchia accusa della Blasi e ribaltandola. “Può capitare di essere un piccolo uomo o una piccola donna. Certamente lo è stata lei”, scrisse, sottolineando quanto si fosse sentito fortunato ad avere accanto una moglie che non si intrometteva nel suo lavoro con arroganza. Ahh ecco come si spiega lo sfottò della Blasi…

                A distanza di anni, Ilary non ha dimenticato e, approfittando del delicato momento per Spalletti, ha rilanciato la sua vecchia accusa, ma in versione musicale e social. Il risultato? Un balletto ironico che ha scatenato commenti, interpretazioni e qualche risata. Ma non si fa così comunque…

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